Il podio di Losail ha visto Charles Leclerc e Oscar Piastri salire rispettivamente in seconda e terza posizione. Piastri, al volante della McLaren, ha mantenuto un ritmo competitivo, contribuendo a tenere viva la lotta con Ferrari per il titolo costruttori, nonostante i 21 punti di vantaggio rispetto alla scuderia di Maranello.
Verstappen
Leclerc
Piastri#F1 #QatarGP pic.twitter.com/6tNalhq69q— Formula 1 (@F1) December 1, 2024
Pos | Pilota | Naz | Team | Tempo |
---|---|---|---|---|
1 | Max Verstappen | NED | Oracle Red Bull Racing | 57 Laps |
2 | Charles Leclerc | MON | Scuderia Ferrari | +6.031s |
3 | Oscar Piastri | AUS | McLaren F1 Team | +6.819s |
4 | George Russell | GBR | Mercedes AMG Petronas F1 Team | +14.104s |
5 | Pierre Gasly | FRA | BWT Alpine F1 Team | +16.782s |
6 | Carlos Sainz | ESP | Scuderia Ferrari | +17.476s |
7 | Fernando Alonso | ESP | Aston Martin Aramco F1 Team | +19.867s |
8 | Zhou Guanyu | CHN | Stake F1 Team Kick Sauber | +25.360s |
9 | Kevin Magnussen | DEN | MoneyGram Haas F1 Team | +32.117s |
10 | Lando Norris | GBR | McLaren F1 Team | +35.762s |
11 | Valtteri Bottas | FIN | Stake F1 Team Kick Sauber | +50.243s |
12 | Lewis Hamilton | GBR | Mercedes AMG Petronas F1 Team | +56.122s |
13 | Yuki Tsunoda | JPN | Visa Cash App RB F1 Team | +61.100s |
14 | Liam Lawson | NZL | Visa Cash App RB F1 Team | +62.656s |
15 | Alex Albon | THA | Williams Racing | +1 Lap |
– | Nico Hulkenberg | GER | MoneyGram Haas F1 Team | DNF |
– | Sergio Perez | MEX | Oracle Red Bull Racing | DNF |
– | Lance Stroll | CAN | Aston Martin Aramco F1 Team | DNF |
– | Esteban Ocon | FRA | BWT Alpine F1 Team | DNF |
– | Franco Colapinto | ARG | Williams Racing | DNF |
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Ecco cosa ha dichiarato Leclerc nell’intervista dopo il Gran Premio.
C’è stato quel momento controverso con un paio di forature, anche il tuo compagno di squadra l’ha avuta. Tu eri al corrente di ciò? Eravate in contatto con l’ingegnere?
Onestamente, non so se sia stato per i detriti o per il modo in cui si deve salire sui cordoli. Ho cercato di fare attenzione ai detriti, speravo che rimanessero lontani.
Chiaramente, è stato un peccato per Carlos, perché per il team sarebbe stato ottimo avere un miglior risultato con lui.
È positivo arrivare all’ultimo a giocare i costruttori ad Abu Dhabi. Quali sono le vostre possibilità?
È difficile saperlo, siamo tutti molto vicini. Penso che sarà una battaglia molto serrata, ma emozionante. 21 punti sono comunque tanti, ma tutto è possibile e noi daremo tutto.
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Nonostante l’insolito arretramento in griglia, Verstappen ha preso immediatamente il comando, superando Russell e mantenendo il controllo fino alla bandiera a scacchi, ottenendo così la sua nona vittoria stagionale.
Your top 10 from a thrilling Qatar Grand Prix #F1 #QatarGP pic.twitter.com/IjlTPtHQhp
— Formula 1 (@F1) December 1, 2024
Charles Leclerc ha conquistato un importante secondo posto per la Ferrari, avvicinando il team di Maranello a 21 punti dalla McLaren nella classifica costruttori. Il pilota della McLaren Oscar Piastri ha chiuso terzo, ma il team britannico non è riuscito a chiudere la lotta per il titolo costruttori, rimandando la sfida decisiva al Gran Premio di Abu Dhabi.
Lando Norris, che ha corso gran parte della gara in seconda posizione, è stato penalizzato con uno stop/go di 10 secondi per non aver rallentato sotto bandiere gialle, terminando decimo.
La gara è stata segnata da ben tre Safety Car e da numerosi incidenti. A metà gara, detriti in pista hanno causato forature per Lewis Hamilton e Carlos Sainz, costringendoli al ritiro. Tra i protagonisti a sorpresa, Pierre Gasly ha portato Alpine in quinta posizione, mentre il pilota Sauber Zhou Guanyu, all’ultima gara con il team, ha approfittato del caos per chiudere ottavo, regalando alla squadra i primi punti della stagione.
Anche Fernando Alonso ha ottenuto un bel settimo posto per Aston Martin, mentre Kevin Magnussen ha portato Haas in nona posizione, contribuendo a una giornata movimentata per tutta la griglia.
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La Durango SRT 392 AlcHEMI si distingue per un’estetica audace e dettagli curati. Il carattere sportivo emerge chiaramente grazie ai freni Brembo SRT in giallo brillante, che offrono un contrasto deciso rispetto al resto della carrozzeria. Le doppie strisce esterne, caratterizzate da un motivo a nido d’ape con accenti gialli, aggiungono dinamismo al design, mentre i cerchi SRT Satin Black da 20×10 pollici completano il look.
Gli interni sono un mix di raffinatezza e funzionalità, con sedili in pelle nera arricchiti da cuciture gialle e argento, capaci di esaltare l’atmosfera lussuosa. La configurazione a sei posti garantisce spazio e comfort per tutti i passeggeri. Dettagli come le finiture in fibra di carbonio forgiata e le decalcomanie nere satinate ‘392’ sui parafanghi testimoniano l’attenzione di Dodge per l’esclusività.
Il cuore della Durango SRT 392 AlcHEMI è il leggendario motore V8 SRT da 6,4 litri, capace di sviluppare 475 CV e una coppia di 637 Nm. Questi numeri si traducono in prestazioni straordinarie: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in appena 4,4 secondi, mentre la velocità massima raggiunge i 250 km/h. La trazione integrale Dodge, ottimizzata per adattarsi a diverse condizioni di guida, assicura un’esperienza sicura e controllata anche nelle situazioni più impegnative.
La Durango SRT 392 AlcHEMI sarà realizzata in soli 1.000 esemplari, rendendola un’auto particolarmente ambita. I colori disponibili, studiati per esaltare le linee decise del SUV, includono tonalità sofisticate come Diamond Black, Destroyer Grey, Vapor Grey e White Knuckle. Ogni opzione cromatica è pensata per rispondere ai gusti di chi cerca un design raffinato e personalizzabile.
Questo modello rappresenta una sintesi ideale tra prestazioni elevate e attenzione ai dettagli. Con un motore V8 da 6,4 litri, interni lussuosi e dettagli di design esclusivi, questa versione celebra la tradizione Dodge offrendo una guida sicura e prestazionale.
]]>Il cuore pulsante della CFMOTO 125NK è un monocilindrico a 4 valvole raffreddato a liquido da 124,9 cc, capace di sviluppare 10,4 kW (14,2 CV) di potenza massima e 12 Nm di coppia. Questo motore, già apprezzato in altre moto della stessa cilindrata, è associato a un cambio a 6 rapporti che include una frizione anti-saltellamento, pensata per garantire fluidità durante le scalate di marcia. Per una guida più sicura, soprattutto su fondi stradali difficili, la 125NK è dotata di controllo di trazione, facilmente disinseribile per i piloti più esperti.
Nonostante sia il modello d’ingresso della gamma naked, la 125NK si distingue per una ciclistica pensata per offrire stabilità e divertimento sia in città che su percorsi più impegnativi. Il telaio è realizzato in tubi d’acciaio ad alta resistenza, abbinato a una forcella a steli rovesciati e a un mono ammortizzatore regolabile nel precarico. L’impianto frenante di alta qualità comprende una pinza radiale a 4 pistoncini con disco da 292 mm all’anteriore e una pinza posteriore a singolo pistoncino con disco da 220 mm, entrambi assistiti da ABS a due canali di serie.
I cerchi in lega di alluminio, abbinati a pneumatici sportivi, assicurano ottima aderenza: la ruota anteriore monta gomme da 110/70 R17, mentre quella posteriore utilizza una misura da 140/60 R17, perfetta per offrire controllo e maneggevolezza.
La CFMOTO 125NK è progettata per essere facilmente accessibile a piloti di tutte le corporature. La sella, posizionata a 780 mm dal suolo, facilita il contatto con il terreno, rendendo la moto adatta anche a chi ha meno esperienza. Con un peso di soli 151 kg in ordine di marcia e un serbatoio da 12,5 litri, questa moto è leggera e ben bilanciata, ideale per affrontare il traffico urbano o per divertirsi su strade più tortuose.
L’estetica della 125NK riflette l’identità dinamica e contemporanea della gamma NK. Il design è impreziosito da luci full Led, che garantiscono ottima visibilità in ogni condizione, e da un cruscotto TFT da 5 pollici con connettività Bluetooth e Wi-Fi. Grazie all’app dedicata CFMOTO Ride, è possibile monitorare le prestazioni della moto e restare connessi in ogni momento. Non mancano due prese USB (una tradizionale e una USB-C), ideali per ricaricare dispositivi mobili durante i viaggi.
]]>Vediamo quali possono essere i motivi che limitano il cambio di posto sull’aereo non pieno e presenta alternative per migliorare l’esperienza di viaggio. Ma prima arrivare in aeroporto, qui la lista di tutte le cose che non si possono portare nel bagaglio a mano.
Contenuto dell'articolo:
Le linee aeree hanno regole specifiche riguardo al cambio di posto. Anche se ci sono posti vuoti, potrebbe non essere permesso spostarsi liberamente su un altro sedile. Questo è principalmente dovuto a motivi organizzativi e operativi delle compagnie aeree. Le ragioni dietro le politiche restrittive possono includere:
Oltre alle ragioni organizzative, esistono anche limitazioni tecniche e di sicurezza che potrebbero impedire il cambio di posto sull’aereo non pieno.
Queste limitazioni includono norme di sicurezza che richiedono una distribuzione equa del peso sull’aereo per garantire un volo stabile. Inoltre, il posizionamento dei passeggeri può essere influenzato da considerazioni come l’accesso alle uscite di emergenza e la presenza di dispositivi di emergenza.
Sebbene sia comprensibile il desiderio di cambiare posto per ottenere più spazio o sedersi accanto a un compagno di viaggio, il cambio di posto sull’aereo non pieno ha vantaggi e svantaggi da considerare.
Alcuni vantaggi potenziali includono una maggiore comodità, la possibilità di sedersi accanto a un amico o familiare e la scelta di un posto con vista migliore. Tuttavia, potrebbero esserci svantaggi come l’interferenza con le operazioni di volo, il disturbo per gli altri passeggeri o la necessità di ottenere l’approvazione dell’equipaggio di cabina.
È consigliabile effettuare il check-in online il prima possibile per avere maggiori opzioni di scelta dei posti. Inoltre, è possibile comunicare con la compagnia aerea in anticipo per richiedere un posto preferito, anche se potrebbe essere soggetto a disponibilità.
Seguire le istruzioni del personale di bordo per un corretto posizionamento sul posto assegnato può contribuire a un volo piacevole per tutti i passeggeri.
Sebbene sia allettante desiderare un cambio di posto sull’aereo non pieno, è importante comprendere le politiche delle compagnie aeree e le limitazioni tecniche e di sicurezza che possono influenzare tale possibilità. Rispettare le regole stabilite dalla compagnia aerea contribuisce a un viaggio più agevole e sicuro per tutti i passeggeri a bordo.
Ora che sai i motivi, è sempre meglio prepararsi al volo portandosi le cose che servono per viaggiare sereni. Qui come scegliere i posti migliori in aereo per ogni esigenza.
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Contenuto dell'articolo:
Il metodo più semplice è quello di coprire il cristallo con un telo o con del cartone. E’ da prediligere il primo, magari usando un vecchio lenzuolo o asciugamano, perchè ovviamente la carta o il cartone si bagnano, e sarà necessario buttare via tutto dopo l’utilizzo.
Per un risultato estetico migliore, ci sono in commercio appositi teli che possono essere utilizzabili anche in estate per proteggere dal sole ed evitare di avere un abitacolo rovente. Qui la nostra selezione di copri paragrezza magnetici.
Vediamo ora cosa non si deve fare per togliere neve e ghiaccio.
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Da una parte lo shock causato dallo stile missilistico della Countach, con quello spoiler enorme che se ne infischiava di tutto e di tutti, dall’altra la stilosa Testarossa, resa mitica anche dalla serie tv Miami Vice.
Questa volta cerchiamo allora un commento imparziale che non implichi questioni locali, e andiamo all’estero con il video realizzato da 888MF, con un bel confronto tra una Countach LP 5000QV del 1986 ed una Testarossa del 1988. Come sono su strada, oggi?
Con una qualità costruttiva che si addice al suo prezzo, un motore “silenzioso”, una buona visibilità e una maneggevolezza prevedibile, la Testarossa risulta un’auto straordinariamente facile da guidare. Ma la Countach rimane il manifesto automobilistico dei selviaggi anni ’80, dove tutto era concesso, per chi poteva permetterselo, ovviamente.
Tutti gli altri, noi compresi, possono invece iniziare una collezione di modellini: qui tutti i nostri consigli per una collezione perfetta, manutenzione compresa.
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La Formula 1 torna in Medio Oriente per il rush finale della stagione. Archiviata la lotta per il titolo iridato Piloti col quarto trionfo consecutivo di Max Verstappen, resta apertissima quella per il titolo Costruttori, con ancora tre squadre – nell’ordine di classifica: McLaren, Ferrari e Red Bull – in lizza con 103 punti in palio.
La doppietta conclusiva della stagione più lunga nella storia della Formula 1 comincia in Qatar, dove andrà in scena anche il sesto e ultimo weekend con il formato Sprint. Questa è la terza edizione del Gran Premio del Qatar, dopo quelle disputate nel 2021 e nel 2023.
Hamilton e Verstappen sono stati i dominatori delle due edizioni del Gran Premio fin qui disputate, suddividendosi equamente successi e pole position: se proprio si deve trovare una differenza, allora l’olandese ha il vantaggio di aver ottenuto due volte il giro più veloce della gara ed essersi classificato secondo nel 2021. Sul podio sono saliti anche Alonso (terzo con l’Alpine nel 2021), Piastri e Norris, rispettivamente secondo e terzo lo scorso anno.
Il Lusail International Circuit vanta uno dei paddock più all’avanguardia al mondo dopo i lavori di ristrutturazione del 2023. Il circuito invece ha mantenuto il layout originale, originariamente pensato per le moto. È stata infatti la MotoGP ad inaugurarlo nel 2004, ben 17 anni prima che la Formula 1 disputasse la sua prima gara in Qatar. E osservandolo si coglie come i primi destinatari dell’impianto siano le due ruote: basta guardare le sue sequenze di curve veloci e fluide, che ai piloti di moto offrono più di una traiettoria per effettuare sorpassi.
Lo stesso non si può dire per la Formula 1, per le quali questo layout è un invito a nozze a spingere al massimo, riducendo così di molto le opportunità per cambi di posizione, di fatto possibili in soli due punti. Il giro inizia con il lungo rettilineo principale che porta alla prima staccata verso destra, dove è ammesso azzardare un sorpasso. I piloti quindi mantengono una velocità molto elevata nei curvoni in sequenza 2 e 3 — a sinistra e a destra — prima di lanciarsi verso le ulteriori due pieghe verso destra che portano al tornantino di curva 6, l’altro punto in cui è possibile tentare un attacco. Il settore centrale prevede altri curvoni da alta velocità che conducono alla parte conclusiva, che si caratterizza per altre tre rapide pieghe a destra prima di piombare sul rettilineo di partenza da curva 16, sul quale è possibile attivare il DRS.
domenica 01 dicembre
Ore 20.00: Paddock Pre Gara
Ore 21.30: Gara
Ore 23.30: Paddock Post Gara
Domenica 1 dicembre
Ore 12.00: F1 Academy – Gara 2
Ore 13.15: F2 – Feature Race
Ore 15.30: Paddock Live
Ore 17.00: F1 – Gara
Ore 19.00: Paddock Live
Ore 19.30: Debriefing
Ore 20.00: Notebook
Ore 20.15: Race Anatomy
Emirates ha ufficialmente accolto il primo A350 con una cerimonia tenutasi a Dubai, alla presenza di personalità di spicco come Sir Tim Clark, presidente della compagnia, e Abdulla Bin Touq Al Marri, Ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti.
C’eravamo anche noi per vedere dal vivo questo nuovo modello che rappresenta un elemento fondamentale per il futuro della compagnia area, con una rete globale in ampliamento la possibilità di offrire ai passeggeri un’esperienza ancora più sofisticata.
Diciamo subito che il primo volo commerciale del nuovo A350 è previsto per gennaio 2025, con destinazione Edimburgo, una delle nove città iniziali servite dal modello
L’Airbus A350 è noto per l’efficienza operativa ed il basso impatto ambientale, rendendolo un’aggiunta strategica alla flotta Emirates. Dotato di sistemi di filtraggio dell’aria di ultima generazione e di un design silenzioso, questo modello garantisce un’esperienza di volo piacevole e sicura.
Gli interni dell’Airbus A350 riflettono l’impegno di Emirates nel fornire un ambiente elegante e confortevole. Il design trae ispirazione dall’albero Ghaf, simbolo nazionale degli Emirati Arabi Uniti, combinando materiali pregiati con colori caldi e naturali, come bronzo, oro e legno chiaro. Ogni elemento è stato studiato per creare un’atmosfera rilassante ed accogliente, che accompagna il passeggero durante tutto il viaggio.
Le cabine sono progettate per garantire spazio e comodità in ogni classe. La configurazione prevede 312 posti: 32 in Business Class, 21 in Premium Economy e 259 in Economy.
La Classe Economy offre sedili ergonomici con ampio spazio per le gambe, pensati per garantire comodità anche nei voli più lunghi. La Premium Economy rappresenta una soluzione intermedia, combinando dettagli di lusso con prezzi accessibili: sedili reclinabili in pelle, schermi di alta qualità e una selezione di servizi esclusivi. La Business Class, invece, offre poltrone completamente reclinabili, privacy ottimizzata e un ambiente progettato per soddisfare le esigenze dei viaggiatori più esigenti.
L’intrattenimento di bordo è stato ulteriormente migliorato grazie al sistema ICE, che offre una vasta gamma di contenuti on-demand su schermi ad alta risoluzione.
La connessione Wi-Fi, resa possibile da una tecnologia satellitare avanzata, garantisce un accesso continuo anche su rotte remote, compresi i voli sopra il Polo Nord.
Grazie all’Airbus A350, Emirates potrà servire nuove destinazioni, ampliando la propria rete globale. Oltre a Edimburgo, i voli iniziali includeranno città come Bologna, Lione, Mumbai e altre località strategiche in Europa, Asia e Medio Oriente.
Con un totale di 65 Airbus A350 previsti nei prossimi anni, Emirates rafforza la prorpia capacità di rispondere alla crescente domanda di voli internazionali, consolidando il suo ruolo di leader nel settore dell’aviazione.
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Successi nelle competizioni come il Production TT sull’Isola di Man nel 1976 e la vittoria di Steve McLaughlin alla 200 Miglia di Daytona, insieme al titolo AMA Superbike di Reg Pridmore, resero la R 90 S un autentico oggetto del desiderio per i collezionisti.
La nuova BMW R 12 S riprende molti dettagli che hanno reso la R 90 S un’icona, trasportandoli nel presente con sensibilità contemporanea. Basata sulla R 12 nineT, la moto si presenta come una combinazione di elementi retrò e sportivi. Tra i particolari distintivi spiccano il cupolino montato sul manubrio, il parabrezza oscurato e la sella con cuciture a contrasto. La verniciatura Lavaorange richiama la storica Daytona Orange del 1975, completata da dettagli come la “S” rossa sulle coperture laterali e le superfici in alluminio spazzolato e laccato trasparente sul serbatoio.
Ogni dettaglio è stato pensato per creare un forte legame visivo ed emotivo con il modello originale, pur restando fedele a un’interpretazione moderna.
La dotazione di serie della BMW R 12 S è particolarmente ricca. Tra le caratteristiche principali troviamo le ruote Option 719 Classic II con cerchi a raggi e finiture in alluminio anodizzato, il pacchetto Billet Shadow e Shadow II con componenti tecnici rifiniti nei minimi dettagli, e il pacchetto Comfort, che include funzioni come il controllo della partenza in salita, le manopole riscaldate e il Cruise Control.
Per chi guida spesso di notte, il sistema Headlight Pro offre un’illuminazione ottimale grazie alla luce di curva adattiva, garantendo maggiore sicurezza in tutte le condizioni.
Come ogni moto della gamma Heritage, anche la R 12 S offre ampie possibilità di personalizzazione grazie agli accessori originali BMW Motorrad. Tra questi, si distinguono il sistema di scarico in titanio, le borse morbide e la parte posteriore corta che accentua ulteriormente il carattere dinamico della moto. Sono disponibili anche funzioni opzionali come il controllo della pressione degli pneumatici, il sistema antifurto e il Connected Ride Control, che integra tecnologie di navigazione e connettività direttamente sul display micro-TFT.
]]>Norris aveva dominato i 19 giri della gara sprint, ma ha scelto di lasciare il comando al compagno di squadra all’ultimo giro, ricordando il gesto di Piastri in Brasile, quando aveva lasciato vincere Norris in un momento cruciale per il titolo.
Questo risultato è fondamentale per la McLaren, che si avvicina sempre di più al suo primo titolo costruttori dal 1998. A completare il podio c’è George Russell, seguito dalle Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc, che hanno concluso rispettivamente in quarta e quinta posizione.
After their position swap in Brazil, Lando Norris pays the favour back to Oscar Piastri in Qatar #F1Sprint #QatarGP pic.twitter.com/9L6l1o8yay
— Formula 1 (@F1) November 30, 2024
Pos | Driver | Naz. | Team | Tempi |
---|---|---|---|---|
1 | Oscar Piastri | AUS | McLaren F1 Team | 19 giri |
2 | Lando Norris | GBR | McLaren F1 Team | 0.136s |
3 | George Russell | GBR | Mercedes AMG Petronas F1 Team | 0.410s |
4 | Carlos Sainz | ESP | Scuderia Ferrari | 1.326s |
5 | Charles Leclerc | MON | Scuderia Ferrari | 5.073s |
6 | Lewis Hamilton | GBR | Mercedes AMG Petronas F1 Team | 5.650s |
7 | Nico Hulkenberg | GER | MoneyGram Haas F1 Team | 8.508s |
8 | Max Verstappen | NED | Oracle Red Bull Racing | 10.368s |
9 | Pierre Gasly | FRA | BWT Alpine F1 Team | 14.513s |
10 | Kevin Magnussen | DEN | MoneyGram Haas F1 Team | 15.485s |
11 | Fernando Alonso | ESP | Aston Martin Aramco F1 Team | 19.204s |
12 | Valtteri Bottas | FIN | Stake F1 Team Kick Sauber | 23.351s |
13 | Lance Stroll | CAN | Aston Martin Aramco F1 Team | 24.421s |
14 | Esteban Ocon | FRA | BWT Alpine F1 Team | 30.379s |
15 | Alex Albon | THA | Williams Racing | 33.062s |
16 | Liam Lawson | NZL | Visa Cash App RB F1 Team | 34.356s |
17 | Yuki Tsunoda | JPN | Visa Cash App RB F1 Team | 35.102s |
18 | Franco Colapinto | ARG | Williams Racing | 35.639s |
19 | Zhou Guanyu | CHN | Stake F1 Team Kick Sauber | 71.436s |
20 | Sergio Perez | MEX | Oracle Red Bull Racing | 74.371s |
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Suzuki ha scelto il nome “MATA” (in kanji 又) con grande cura, poiché richiama il concetto di continuità e di un ritorno. In Giappone, è comune salutare con l’espressione “MATA-NE”, che si traduce come “a presto”. JIMNY MATA simboleggia un modello speciale e potrebbe essere l’ultima opportunità di acquisto prima di una possibile pausa dovuta alle normative europee, che penalizzano ingiustamente veicoli leggeri come Jimny a favore di quelli più pesanti e impattanti.
JIMNY MATA si distingue per un’estetica unica, unita a una dotazione di accessori dedicati. Presenta un look che unisce eleganza urbana e forza per affrontare sfide in natura. La sua livrea BiColor si compone di una carrozzeria in Argento Siberia Metallizzato, arricchita da decal Kanji “MATA” e dettagli in Matt Black su tetto, montanti e cofano. La griglia frontale dallo stile vintage incornicia la scritta “SUZUKI”, creando un effetto senza tempo.
L’equipaggiamento comprende una protezione frontale che aggiunge robustezza al design, affiancata da protezioni laterali e inferiori in alluminio per salvaguardare il sottoscocca durante le escursioni. I paraspruzzi anteriori e posteriori offrono protezione da fango e detriti, mentre la copertura rigida per la ruota di scorta e i cerchi in lega sportivi completano l’aspetto esterno.
All’interno, una targhetta in alluminio satinato certifica l’esclusività di JIMNY MATA. Il sistema multimediale è affidato a uno schermo touch HD da 7” con Apple Car Play e Android Auto, corredato da una retrocamera. La dotazione include anche tendine parasole posteriori e un tappeto in gomma per il vano bagagli.
L’edizione MATA riprende tutte le caratteristiche di serie del modello Jimny, tra cui fari con abbaglianti automatici, fendinebbia, sedili riscaldabili, climatizzatore e cruise control. Sul fronte della sicurezza, sono presenti sofisticati sistemi ADAS come l’avviso di superamento di corsia, il riconoscimento dei segnali stradali, la frenata automatica d’emergenza con riconoscimento pedoni e il monitoraggio dei colpi di sonno. In caso di emergenza, è installato il sistema di chiamata eCall.
JIMNY MATA è l’ultima evoluzione di una stirpe di fuoristrada ultracompatti iniziata con l’LJ10 negli anni ’70. Con la sua trazione integrale 4WD ALLGRIP PRO e il motore 1.5 da 102 CV, JIMNY unisce leggerezza, agilità e versatilità, confermandosi un riferimento nel suo segmento.
Il nuovo JIMNY MATA sarà disponibile a partire dal 30 novembre, con un evento di porte aperte in tutte le concessionarie Suzuki.
]]>Con un motore 3.0 V6 biturbo, capace di erogare oltre 620 cavalli, e un cambio automatico a otto rapporti, la 33 Stradale promette di essere una delle Alfa Romeo più veloci di sempre, con una velocità massima superiore a 333 km/h. E nel video qui sotto, il suono del motore da ascoltare a tutto volume:
La struttura aerodinamica della 33 Stradale è costruita intorno a un monoscocca in fibra di carbonio, che garantisce leggerezza e rigidità strutturale. Tra le sue modalità di guida, spicca la modalità Pista, progettata per ottimizzare le prestazioni in circuito.
Le prove al Nardò Technical Center, in Puglia, hanno confermato le incredibili capacità del modello. Sul celebre anello di 12,6 km, la 33 Stradale ha raggiunto una velocità massima di 323 km/h, dimostrando che l’obiettivo dichiarato di 333 km/h è ben alla portata.
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La collaborazione tra Volkswagen e Rivian è parte di un ambizioso progetto del valore di 5,8 miliardi di dollari. Questo accordo prevede lo sviluppo di un’architettura elettrica e di software innovativi per una nuova generazione di automobili elettriche.
La Golf Mk9 sarà uno dei primi modelli a beneficiare di questa partnership, con una progettazione mirata a ridefinire il concetto di auto elettrica nel segmento delle compatte.
Thomas Schäfer, CEO di Volkswagen, ha dichiarato ad Automotive News che la Golf elettrica sarà il modello scelto per inaugurare questa trasformazione:
Abbiamo deciso di iniziare il nostro percorso con un prodotto iconico, e la Golf è la scelta naturale.
Il lancio della Golf elettrica è previsto per il 2029, ma Volkswagen non intende abbandonare subito l’attuale ID.3. Un aggiornamento completo dell’ID.3 arriverà già nel 2026, con migliorie nella qualità degli interni, hardware avanzati e un’interfaccia utente ottimizzata.
È probabile che ci sarà una sovrapposizione tra i due modelli, almeno fino a quando la Golf elettrica non sarà completamente affermata sul mercato.
Il know-how di Rivian non sarà limitato alla Golf. Anche modelli di Audi e Porsche basati sulla nuova piattaforma SSP arriveranno già nel 2027, introducendo un’architettura elettrica e software compatibili con diversi segmenti di mercato, dai subcompatti ai SUV.
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L’ingresso di QIA nel progetto Formula 1 di Audi garantirà un’iniezione di capitale mirata a migliorare le infrastrutture e a rafforzare la squadra. Questo investimento è coerente con la strategia del fondo qatariota, focalizzata su opportunità di crescita a lungo termine in settori in espansione come lo sport e l’intrattenimento.
La Formula 1 sta vivendo un periodo di forte crescita globale, con una maggiore partecipazione dei fan e un’ampia capacità di generare ricavi commerciali. Audi punta a sfruttare questa opportunità per affermarsi nel motorsport, supportata dalle risorse di QIA.
Le strutture di Audi a Neuburg, in Germania, e di Sauber a Hinwil, in Svizzera, stanno intensificando i preparativi per soddisfare gli elevati standard richiesti dalla Formula 1. Nel marzo 2024, Audi completerà l’acquisizione totale di Sauber, mentre Mattia Binotto assumerà il ruolo di Chief Technical Officer (CTO) e Chief Operating Officer (COO), mentre Jonathan Wheatley sarà il nuovo team principal a partire dalla metà del prossimo anno.
Sul fronte piloti abbiamo già partlato dell’arrivo di Gabriel Bortoleto, che gareggerà al fianco dell’esperto Nico Hülkenberg.
Gernot Döllner, CEO di AUDI AG, ha dichiarato che l’investimento di QIA dimostra la fiducia nel progetto Formula 1 di Audi e sottolinea l’impegno a lungo termine del marchio. Questa partnership strategica accelererà lo sviluppo della squadra, contribuendo a raggiungere gli obiettivi del debutto nel 2026.
Anche Mohammed Al-Sowaidi, CEO di QIA, ha espresso ottimismo, evidenziando che Formula 1 rappresenta un’opportunità di investimento unica grazie alla crescente popolarità globale e alla commercializzazione dello sport come intrattenimento.
La transazione tra QIA e Audi è attualmente soggetta alle approvazioni regolamentari necessarie, ma rappresenta già un traguardo importante per entrambe le parti coinvolte.
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La Formula 1 torna in Medio Oriente per il rush finale della stagione. Archiviata la lotta per il titolo iridato Piloti col quarto trionfo consecutivo di Max Verstappen, resta apertissima quella per il titolo Costruttori, con ancora tre squadre – nell’ordine di classifica: McLaren, Ferrari e Red Bull – in lizza con 103 punti in palio.
È stato Lando Norris l’autore della pole position nella Sprint Qualifying del Gran Premio del Qatar. Il pilota della McLaren è stato il più veloce in ognuno dei tre segmenti (per regolamento, i primi due disputati con gomme Medium, il terzo con le Soft), arrivando al tempo di 1’21”012, inferiore di 2”766 alla pole position dello scorso anno e vicino alla pole del 2021 (Hamilton, 1’20”827), stabilita con una generazione di monoposto e gomme teoricamente più performante di quella attuale.
Norris ha conquistato per la terza volta la pole nella gara Sprint da quando (2021) questo format è stato introdotto, con la McLaren che arriva a quota cinque. Domina questa classifica Max Verstappen con nove pole su 18 sessioni. Sulla griglia oggi pomeriggio Norris avrà al suo fianco la Mercedes di George Russell (1’21”075), mentre in seconda fila si schiereranno la seconda McLaren, quella di Oscar Piastri (1’21”171) e la Ferrari di Carlos Sainz (1’21”281).
Hamilton e Verstappen sono stati i dominatori delle due edizioni del Gran Premio fin qui disputate, suddividendosi equamente successi e pole position: se proprio si deve trovare una differenza, allora l’olandese ha il vantaggio di aver ottenuto due volte il giro più veloce della gara ed essersi classificato secondo nel 2021. Sul podio sono saliti anche Alonso (terzo con l’Alpine nel 2021), Piastri e Norris, rispettivamente secondo e terzo lo scorso anno.
Il Lusail International Circuit vanta uno dei paddock più all’avanguardia al mondo dopo i lavori di ristrutturazione del 2023. Il circuito invece ha mantenuto il layout originale, originariamente pensato per le moto. È stata infatti la MotoGP ad inaugurarlo nel 2004, ben 17 anni prima che la Formula 1 disputasse la sua prima gara in Qatar. E osservandolo si coglie come i primi destinatari dell’impianto siano le due ruote: basta guardare le sue sequenze di curve veloci e fluide, che ai piloti di moto offrono più di una traiettoria per effettuare sorpassi.
Lo stesso non si può dire per la Formula 1, per le quali questo layout è un invito a nozze a spingere al massimo, riducendo così di molto le opportunità per cambi di posizione, di fatto possibili in soli due punti. Il giro inizia con il lungo rettilineo principale che porta alla prima staccata verso destra, dove è ammesso azzardare un sorpasso. I piloti quindi mantengono una velocità molto elevata nei curvoni in sequenza 2 e 3 — a sinistra e a destra — prima di lanciarsi verso le ulteriori due pieghe verso destra che portano al tornantino di curva 6, l’altro punto in cui è possibile tentare un attacco. Il settore centrale prevede altri curvoni da alta velocità che conducono alla parte conclusiva, che si caratterizza per altre tre rapide pieghe a destra prima di piombare sul rettilineo di partenza da curva 16, sul quale è possibile attivare il DRS.
sabato 30 novembre
Ore 12.30: Paddock Pre Qualifiche Sprint
Ore 13.00: Qualifiche Sprint
Ore 14:15: Paddock Pre Sprint LIVE
Ore 15:00: Sprint LIVE
Ore 15:45: Paddock Post Sprint LIVE
Ore 21.00: Paddock Pre Qualifiche
Ore 21.30: Qualifiche IN DIFFERITA
Ore 22.45: Paddock Post Qualifiche
domenica 01 dicembre IN DIFFERITA
Ore 20.00: Paddock Pre Gara
Ore 21.30: Gara
Ore 23.30: Paddock Post Gara
Sabato 30 novembre
Ore 13.10: F1 Academy – Qualifiche
Ore 14.15: Paddock Live
Ore 15.00: F1 – Sprint
Ore 15.50: Paddock Live
Ore 17.15: F2 – Sprint Race
Ore 18.15 Warm Up
Ore 18.30: Paddock Live
Ore 19.00: F1 – Qualifiche
Ore 20.15: Paddock Live
Ore 20.30: Paddock Live Show
Ore 21: F1 Academy – Gara 1
Domenica 1 dicembre
Ore 12.00: F1 Academy – Gara 2
Ore 13.15: F2 – Feature Race
Ore 15.30: Paddock Live
Ore 17.00: F1 – Gara
Ore 19.00: Paddock Live
Ore 19.30: Debriefing
Ore 20.00: Notebook
Ore 20.15: Race Anatomy
Il nuovo schema del cosiddetto “bonus écologique” prevede una riduzione del contributo massimo a 4.000 euro, contro i 7.000 euro precedenti. L’ammontare sarà ora calcolato sulla base del reddito familiare:
Le nuove regole si applicheranno esclusivamente alle auto elettriche con un prezzo di listino inferiore a 47.000 euro e che rispettino severi criteri ambientali relativi alla produzione e al ciclo di vita delle batterie e dei materiali. Per i veicoli già ordinati, rimarranno valide le condizioni precedenti, purché la consegna avvenga entro febbraio 2025.
Il programma di leasing sociale, che nel 2024 ha permesso a 50.000 cittadini di accedere a un’auto elettrica con rate mensili di soli 50 euro in alcuni casi, subirà profondi cambiamenti.
Con un budget ridotto da 650 a 300 milioni di euro, sarà rilanciato solo nella seconda metà del 2025 e finanziato tramite certificati di risparmio energetico (CEE) emessi da aziende energetiche, senza ulteriori fondi statali.
Dal 2023, la Francia ha introdotto criteri ambientali stringenti per accedere al bonus écologique, penalizzando, di fatto, i veicoli prodotti in Paesi con standard ambientali più bassi, come la Cina. Questi criteri valutano elementi quali:
Parallelamente, il governo sta potenziando il malus écologique, una tassa che penalizza i veicoli ad alte emissioni di CO2. Dal 2025, la soglia per l’applicazione del malus scenderà da 118 g/km a 113 g/km, con una tariffa massima che potrà raggiungere i 70.000 euro per veicoli con emissioni superiori a 193 g/km. Questa misura consentirà al governo di raccogliere ulteriori entrate e incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni.
Il governo francese prevede che il budget rivisto permetterà di finanziare l’acquisto di circa 200.000 veicoli elettrici nel 2025, contro i quasi 240.000 venduti nei primi dieci mesi del 2024. Tuttavia, i tagli ai finanziamenti potrebbero rallentare il ritmo di crescita del settore, già colpito da una domanda stagnante.
Nonostante queste difficoltà, la Francia prova rendere la mobilità elettrica accessibile alle fasce di reddito più basse, mantenendo il focus su soluzioni sostenibili e a basso impatto ambientale.
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Tuttavia, il quotidiano svedese Dagens Nyheter riporta che Northvolt sarebbe in trattative niente meno che con CATL, il gigante cinese leader nella produzione di batterie. Se dovesse essere vero, annullerebbe qualsiasi ambizione di indipendenza europea nella produzione di batterie e, anzi, agevolerebbe CATL nell’avere impianti produttivi in Europa, dandole accesso anche alle riserve minerarie del Vecchio Continente di cui proprio la Svezia sembra abbondare.
C’è di più. Secondo quanto riporta il maggiore quotidiano online della Svezia i negoziati tra Northvolt e CATL sarebbero in corso dall’estate, con incontri tenutisi presso la sede di CATL a Ningde, in Cina.
CATL detiene una quota di mercato globale vicina al 40% nelle vendite di batterie per veicoli elettrici, rendendolo un partner strategico per qualsiasi azienda del settore: sono di CATL le batterie dei modelli del gruppo Geely, inclusi quelli di Volvo e Polestar; ma anche diverse batterie di Audi e non solo. Questo perché i tedeschi avevano provato ad appoggiarsi a Northvolt, con Volkswagen che ne detiene il 27%, ma la società svedese è diventata nota per ritardi nelle consegne, tanto da spingere molti ad annullare i contratti per produrre le auto in tempo.
L’amministratore delegato uscente, Peter Carlsson, aveva già dichiarato che possibili alleanze in Asia erano parte delle soluzioni esplorate per superare la crisi. Ma è l’unica cosa certa che si sa. In merito alla notizia, infatti, Northvolt ha rifiutato di rilasciare commenti.
Del resto, CATL non ha mai nascosto di guardare con interesse il mercato europeo. Bloomberg News ha recentemente riferito che l’azienda cinese è in trattative per avviare operazioni di riciclo di batterie in Europa, rafforzando la sua presenza nel continente. Questo progetto si aggiungerebbe alla futura produzione di celle in Ungheria, dove CATL sta espandendo le sue capacità produttive.
L’eventuale partnership tra Northvolt e CATL potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’azienda svedese, offrendo non solo un possibile salvataggio finanziario ma anche l’accesso alle avanzate tecnologie e alla rete globale di CATL. Per il colosso cinese, invece, collaborare con Northvolt potrebbe accelerare la sua espansione nel mercato europeo, dove la domanda di batterie per veicoli elettrici è in crescita costante.
Ma di fatto ne diventerebbe una succursale, e renderebbe di nuovo necessario trovare altri in grado di creare un’azienda davvero autosufficiente nella produzione di batterie in Europa.
Fonte: Dagens Nyheder, Bloomberg News
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I nuovi treni, progettati e realizzati da Alstom sulla piattaforma Coradia Stream, saranno equipaggiati con un sistema di trazione a idrogeno installato in un veicolo intermedio non accessibile ai passeggeri. Ogni convoglio offrirà 260 posti a sedere e 8 postazioni per biciclette, con una variante destinata a soddisfare le esigenze turistiche della Valcamonica.
Questi treni sostituiranno i mezzi diesel attualmente in uso, garantendo una riduzione delle emissioni e prestazioni adeguate alla linea, dove non sono richieste velocità superiori ai 100 km/h. Il percorso di 103 km tra Brescia ed Edolo continuerà a essere completato in circa due ore.
I fondi per l’acquisto provengono da tre fonti principali:
I primi sette treni entreranno in servizio entro il 30 giugno 2026, con gli altri sette disponibili nei mesi successivi.
Nonostante il potenziale dell’idrogeno, alcuni Paesi europei stanno rivalutando questa soluzione. In Germania, per esempio, una linea ferroviaria completamente alimentata a idrogeno ha annunciato il ritorno temporaneo ai motori diesel fino al 2025 a causa di problemi tecnici. Al contempo, la Francia sta investendo in nuovi convogli a idrogeno per il trasporto regionale con avvio previsto nel 2025.
In Italia, le alternative includono treni bi-modali, capaci di operare con alimentazione elettrica e diesel per garantire flessibilità. Questo approccio, già adottato in alcune tratte lombarde come la Milano-Molteno-Lecco, offre una soluzione transitoria in attesa di ulteriori sviluppi tecnologici nel settore dell’idrogeno.
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