Regista, sceneggiatore e attore neozelandese, Taika Waititi è il Premio Oscar dietro la pluripremiata sceneggiatura di Jojo Rabbit.
Principalmente attivo nella sua nazione d'origine, dove ha diretto film come Boy e Eagle vs. Sharks (che secondo alcuni è il titolo che l'ha portato alla ribalta), si è poi trasferito a Hollywood, mettendosi al servizio della Disney per la saga Marvel di Thor, orfana di Kenneth Branagh e Alan Taylor.
Sceneggiatore dalla brillante mentalità creativa, è attraverso l'ironia della sua scrittura che è riuscito a catturare i cuori di migliaia di spettatori, grandi, ma soprattutto piccoli.
Con imponenti budget, è in grado di realizzare opere dalla regia fenomenale, ma attualmente ha abbandonato quello che era uno dei temi ricorrenti dei suoi lavori, ovvero l'attenzione alla cultura e all'identità Maori, non particolarmente attinenti alla produzione cinematografica che gli è stata richiesta in America. Non ha però abbandonato l'attenzione al cinema dell'infanzia, che ha sviluppato e continua a sviluppare di titoli in titolo.
Gli inizi come comico
Nato nel 1975 a Raukokore, in Nuova Zelanda, e cresciuto nella Aro Valley di Wellington, figlio di un artista e di una maestra, Taika Waititi cresce con quest'ultima dopo che i due si separano. Dopo aver frequentato l'Onslow College e aver studiato teatro alla Victoria University of Wellington, dove si laurea nel 1997, comincia la sua carriera come attore, regista di cortometraggi e come comico all'interno del gruppo So You're a Man, che riscuote notevoli successi in Nuova Zelanda e Australia.
Il sodalizio con Jemaine Clement
Dopo aver fondato con Jemaine Clement il duo comico The Humourbeasts, diventa nazionalmente famoso e arriva a essere candidato per la prima volta all'Oscar grazie al suo cortometraggio Two Cars, One Night (2003), incentrato sulla storia di due fratellini che aspettano il ritorno dei loro genitori nel parcheggio di un pub e, nel frattempo, fanno amicizia con un'altra bambina, anche lei in attesa dei suoi genitori. Non vincerà, ma questa candidatura lo renderà abbastanza sicuro, dopo aver diretto il cortometraggio bellico Tama Tu, nel compiere il grande passo verso il lungometraggio.
L'esordio cinematografico
Il suo esordio è la comemdia romantica Eagle vs Sharks (2007), che Waititi ha scritto con Loren Horsley (poi diventata sua moglie) e che tratta del colpo di fulmine... o di destino... tra la cassiera di un fast food e un campione di videogames, totalmente alienato.
Intanto, aiuta l'amico Clement nella scrittura e nella direzione del suo show Flight of the Conchords. Magnifico improvvisatore televisivo, sempre accompagnato da Clement, ma spesso anche da Rhys Darby, presenta al Sundance il suo secondo lavoro: Boy. La storia, ambientata negli Anni Ottanta, di un undicenne che adora Michael Jackson e che idolatra suo padre (fra l'altro interpretato proprio da Waititi), ma che si trova poi a scoprire che non è altro che un delinquente uscito di fresco dal carcere, andrà incontro al favore di critica e pubblico, diventando un cult del continente oceanico.
Quello stesso anno, viene invitato a Hollywood per recitare in un ruolo marginale nella pellicola Lanterna Verde, che sarà un enorme flop.
Il cult What We Do in the Shadows
Nel 2013, assieme a Clement, ha un colpo di genio: creare un mocukmentary di genere horror-comico su un gruppo di vampiri che coabitano in una vecchia casa in Nuova Zelanda. Nasce il cult Vita da vampiro - What We Do in the Shadows, del quale è regista, sceneggiatore e anche attore (sua è la parte dell'elegantissimo e ottimista vampiro Viago). Con grande umorismo, Waititi (sempre accompagnandosi a Clement) rifonda la figura del tenebroso vampiro, demistificandola attraverso i tentativi di una convivenza eternamente pacifica e le descrizioni di una quotidianità non-morta. Il film avrà così successo che gli verrà commissionato un adattamento televisivo omonimo per FX, anche questo osannato dal pubblico e dalla critica.
Il periodo "americano": l'entrata nella saga di Thor
Dopo il meno noto Selvaggi in fuga, su un bambino affidato ai servizi sociali che cerca di fuggire con un suo burbero zio, viene corteggiato dalla Disney, che gli propone la stesura del lungometraggio animato Oceania, all'interno di questo, Waititi inserisce elementi inerenti alla famiglia e all'identità di genere, ma la Disney rifiuta categoricamente il secondo tema, quindi gli toglie l'incarico che affida invece a Jared Bush.
In compenso, attraverso i Marvel Studios dirigerà e scriverà Thor - Ragnarok, diventando anche consulente delle storylines Marvel, assieme a Christopher Markus e Stephen McFeely, con i quali collaborerà per Avengers - Infinity War e per altri titoli legati al Marvel Cinematic Universe.
Infondendo a un esule Thor un'anima da bambinone, Waititi crea un cinecomic fracassone e molto digitale, nel quale lo script arranca nonostante compia il suo primo e fondamentale compito: l'intrattenimento. Scanzonato, picchiaduro, pieno di gag e sketch, ma solo a tratti epico, il Thor dell'autore neozelandese si libera dell'elegante oscurità che Kenneth Branagh gli aveva infuso e diventa ultrapop.
L'Oscar per Jojo Rabbit
Nel 2019, scrive e dirige Jojo Rabbit, trasposizione dell'opera di Christine Leunens "Il cielo in gabbia", su un bambino della Gioventù Hitleriana che ha come amico immaginario Adolf Hitler. Waititi stesso interpreterà il dittatore, confezionando una pellicola di estrema sensibilità, ma che saprà comunque divertire lo spettatore. Per questo l'Academy Award lo premia con un Oscar per la migliore sceneggiatura non originale.
Come ormai si può notare, i bambini sembrano essere l'oggetto prediletto delle sue attenzioni artistiche. Il cinema di Waititi, da questo punto di vista, non mira a educare, non vuole essere un cinema genitoriale, ma sembra appassionato a narrare quel mondo di cure, di nutrizione, di guide, di socializzazione e di provvidenze, che ogni bambino di questo pianeta ha intorno a se stesso e che, nel bene e nel male, cerca di stimolarne le capacità e i punti di forza del carattere.
Poiché Waititi sa che il cinema è una forma d'arte estremamente accessibile ai più piccoli, ne fa quindi strumento per aiutare grandi e piccoli a riconoscere e promuovere la tenacia infantile, una tenacia che è indubbiamente formativa. Consapevole che i bambini ci guardano, è ancora più consapevole che noi guardiamo ai bambini e, significativamente, ricerca elementi - anche divertenti - che possano identificare noi con loro e loro con noi. Un abbraccio tra distanze cronologiche abissali, ma che sono però destinate a coltivare temporaneamente lo stesso terreno, spingendo due generazioni a compiere ogni sacrificio per un mondo più produttivo e appagante. Un messaggio che è chiarissimo soprattutto in Jojo Rabbit.
Inoltre, si riconoscono in alcuni personaggi adulti che lui tratteggia, degli importanti infantilismi. Spesso rivelati attraverso una vivace curiosità, una prepotenza caratteriale o il semplice ed emozionato compiacimento dopo una lode. Partento da questo punto di vista, il cinema di Waititi si pone come mezzo per riprodurre fedelmente le emozioni dell'universo infantile, anche quelle più ad ampio spettro, facendo della cinepresa e della scrittura tecniche di testimonianza dei loro tempi, del loro avanzamento e della loro caduta. La natura dello sguardo di Jojo, dei fratellini in attesa Ed e Romeo, del Boy di Boy e del selvaggio in fuga Ricky, la qualità dei loro silenzi, gli spazi personali che celebrano i loro giardini immaginari, onirici e che contentono i primi segreti della loro vita non rappresentano una dimensione chiusa, ma sono i segni di una trasformazione intima, che porterà ferite nascoste, sogni esauditi e il dissiparsi di molte evanescenti fantasie.
Non è una reinvenzione cinematografica. Sono giochi di specchi, di identificazioni, di anime gemellari tra l'uomo e il bimbo che Chaplin, Benigni e Comencini hanno già affrontato. Waititi è solo l'ultimo arrivato che si unisce al coro di quei grandissimi autori che, pur riconoscendo la rigidità della vita, trovavano nell'energia del bambino che eravamo e in quello che ci portiamo dentro il senso di rinnovamento che conduce all'adattamento, alla sopravvivenza.
Con specifiche inquadrature, con forza visiva e le virtù dell'umorismo, ci dona il potere dell'immaginazione e riceve in cambio il piacere di essere stato compreso nell'intento principale della sua disciplina artistica: proteggere i bambini dentro e fuori di noi.
Altri lavori
Attore in Free Guy - Eroe per gioco e in The Suicide Squad - Missione Suicida, viene reclutato inizialmente per scrivere la sceneggiatura diThe Mandalorian, che però abbandonerà per lavorare con Sterlin Harjo nella creazione della serie comica Reservation Dogs, su un gruppo di adolescenti nativi americani dell'Oklahoma che cercano di scappare dalla noia della loro riserva. A questo, si aggiunge lo spassoso Our Flag Means Death, sulle avventure piratesche di Barbanera. Intanto, consegna la sceneggiatura e la regia di un nuovo capitolo di Thor - Love and Thunder.
Vita privata
Taika Waititi è stato legato alla sceneggiatrice e attrice Loren Horsley per dieci anni, ma ha poi sposato la produttrice Chelsea Winstanley, dalla quale ha avuto due figlie. Dopo la separazione, Waititi ha iniziato una relazione con la cantante britannica Rita Ora.