Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi (III) |
Attori | Germano Lanzoni, Brenda Lodigiani, Maurizio Bousso, Valerio Airò, Laura Locatelli Leonardo Uslengo, Renato Avallone, Paolo Calabresi, Claudio Bisio, Raul Cremona, Francesco Mandelli, Martina Sammarco, Jake La Furia, Tomas Leardini, Charlotte M., Lucia Vasini. |
Uscita | giovedì 26 settembre 2024 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,86 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 settembre 2024
Il sequel di Mollo tutto e apro un chiringuito, con protagonista ancora l'iconico "Signor Imbruttito". In Italia al Box Office Ricomincio da Taaac ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 497 mila euro e 329 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Come è finito a fare il rider l'Imbruttito? Ce lo racconta un lungo flashback, che ha inizio con l'acquisizione della società in cui lavora il nostro da parte di Blacksun, una multinazionale a guida statunitense. Nella speranza di ottenere il posto di nuovo CEO, che sarà assegnato dal milionario Brusini e dal figlio - il Nano - più "imbruttito" di lui, Imbruttito prova a cambiare volto e incarnare gli ideali di inclusività e attenzione all'ambiente, sbandierati dalla nuova gestione. Ma non ci crede fino in fondo e deride con battute razziste un rider in ritardo, Martin, finendo per perdere il posto. Anche la moglie lo lascia, e così Imbruttito si trova a dover ripartire da zero, trovando ospitalità proprio nella casa di periferia di Martin, che nel frattempo ha soccorso dopo un incidente. I due stringono un patto: Imbruttito farà il lavoro di Martin e dei suoi coinquilini per un mese, in cambio dell'aiuto a riavere il posto in azienda.
Storia di un contrappasso esilarante, che mette in fila una serie di gag, in cui il Milanese Imbruttito si trova a dover svolgere goffamente i lavori più umili e constatare come si stia dall'"altra parte".
L'inevitabile conclusione del compitino, ossia che il lavoro vero sta altrove e non nelle call inutili e piene di inglesismi del mondo imbruttito, è svolta prevedibilmente ma a ritmo spedito. Il nuovo film, scritto e diretto dal gruppo comico Il Terzo Segreto di Satira, insiste sui consueti punti forti - la milanesità deteriore, il suo razzismo strisciante, la degenerazione di una società priva di valori - e li cavalca con tenue spirito critico e un pizzico di ambigua complicità.
Ad agevolare il lavoro di Imbruttito e soci è un cast ricco di comparsate VIP, tra cui Claudio Bisio (l'amministratore Delegato-guru, che vende agli americani), Lele Adani e Licia Colò nella parte di se stessi, l'ex mago Oronzo nei panni di un volgare imprenditore lombardo e Francesco Mandelli, in quelli di un grottesco milionario americano, dai denti di un bianco innaturale.
Proprio quest'ultima è una delle caratterizzazioni più riuscite: sovraccarica di stereotipi, va dritta al punto quando si tratta di sbugiardare le ipocrisie di startupper e nuovi ricchi a stelle e strisce in genere, che malcelano il nulla etico dietro slogan modaioli di superficie.
L'impressione generale è sempre di un assemblaggio di gag più o meno riuscite, anziché di un film, ma Ricomincio da Taaac è consapevole di rivolgersi a un target figlio dei social network e dei fenomeni virali (come l'Imbruttito), che non chiede metafore ardite ma solo un intrattenimento leggero e qualche risata scacciapensieri. Citazioni a profusione - Un povero ricco, i personaggi di Guido Nicheli - almeno quanto il ricorso al product placement, sbandierato apparentemente senza vergogna.
Sequel di "Mollo tutto e apro un chiringuito". Gli americani rilevano l'azienda, e per il Milanese Imbruttito butta male. Non riesce ad adeguarsi alle linee guida ambientaliste (per finta) e inclusive, e perde il posto e la moglie e la macchina e tutto. E si ritrova a fare il rider, il dog sitter, quei lavori umili che ha sempre disprezzato. II contrappasso fa ridere? In dosi omeopatiche.
Ritorna in sala il «Signor Imbruttito», manager rampante, milanese doc. fermo agli anni '80. Alla regia e alla scrittura, Il Terzo Segreto di Satira costruisce una storia, oltre ai semplici «sketch» sui social, in cui l'Imbruttito (perfetto Germano Lanzoni) viene licenziato da una multinazionale Usa (cameo riuscito di Mandelli). Diviso in tre atti, il film funziona soprattutto quando si lascia andare [...] Vai alla recensione »
Si dice "social brand", è il marchio youtube eccetera (4 milioni di follower) dello strafottente Imbruttito (Lanzoni), parodia, a volte sarcastica, del manager esagerato. Dopo il chiringuito, c'è Deliveroo, con product placement sfacciato, ma onesto. Commedia di tormentoni e slang lombardi stra-piantata nell'immancabile set dei grattacieli di Porta Nuova, fotografati (da Luca Sabbioni) con cognizione [...] Vai alla recensione »
Dalla Sardegna a Milano. Dopo Mollo tutto e apro un chiringuito il Milanese Imbruttito torna alla sua vita di sempre, tra il lavoro e la famiglia. Ma stavolta la sua città del protagonista che viene invasa dai dirigenti statunitensi della Silicon Valley che ridefiniscono le strategia della sua azienda dopo che è stata venduta dal suo boss alla multinazionale Blacksun fondata da Frank Black.
Il signor Imbruttito è sempre lui (e sempre Germano Lanzoni, ormai tutt'uno con il personaggio): manager autocompiaciuto e incrollabile nelle proprie certezze, tra Beppe Sala e Guido Nicheli (omaggiato fin dal titolo), portatore degli aspetti più esaspera(n)ti di una "milanesità" contemporanea ben individuata dal collettivo Il terzo segreto di satira nel franchise über -social di Il milanese imbruttito [...] Vai alla recensione »