Titolo originale | Love Songs for Tough Guys |
Titolo internazionale | Cette Musique Ne Joue Pour Personne |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Samuel Benchetrit |
Attori | François Damiens, Ramzy Bedia, Vanessa Paradis, Gustave Kervern, Joey Starr Bouli Lanners, Valeria Bruni Tedeschi, Vincent Macaigne, Jules Benchetrit, Bruno Podalydès, Constance Rousseau, Thierry Gimenez, Christophe Reymond, Thibault Cathalifaud, Angelina Woreth, Jean-Louis Barcelona, Fabrice Adde, Sofiane Bennacer, Eddy Suiveng, Chloé Renaud, Fabienne Galula, Gábor Rassov, Thomas Bidegain. |
Uscita | giovedì 26 gennaio 2023 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,94 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 gennaio 2023
Nord della Francia. Un gruppo di piccoli delinquenti si troverà a che fare con alcuni incarichi particolari che li metteranno di fronte a insolite questioni di bellezza, arte e poesia. In Italia al Box Office A letto con Sartre ha incassato 125 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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In una cittadina del nord della Francia che si affaccia sul mare, un gruppo di scagnozzi affiliati a un giro di malavita portuale si trovano alle prese con alcuni incarichi particolari, che li metteranno di fronte a insolite questioni di bellezza, arte e poesia. Jeff, il boss poeta, corteggia una cassiera del supermercato con i suoi versi. Tutto ciò mentre sua moglie si strugge e sua figlia sta per festeggiare il compleanno. La coppia formata da Poussin e Jesus è incaricata di convincere i compagni di scuola della ragazza a presenziare. Nel frattempo, Jacky deve recuperare i soldi di un debito da un uomo, ma finisce per invaghirsi di sua moglie e della sua passione per il teatro. Con la testa tra le nuvole e i pugni in tasca, con un business da portare avanti e con un mare in cui perdere lo sguardo: è il crocevia di un manipolo di criminali di provincia d'improvviso folgorati dalla sensibilità.
Il regista Samuel Benchetrit ne fa una commedia assurda e surreale che gioca con gli stereotipi della mascolinità, del genere gangster e della pretenziosità artistica.
Contenta di perdersi nell'incompiutezza per solidarietà verso i propri personaggi, A letto con Sartre è un'opera che fa sorridere e sospirare, nella piena tradizione del cinema francese esistenziale e umoristico. Con le loro camicie a maniche corte un po' smorte, i protagonisti nati dalla penna di Benchetrit abitano un mondo di privilegio ma con disagio, facendo i conti con la fallibilità del corpo e aspirando, forse, a qualcosa in più nell'anima. Una situazione che, unita al particolare connubio di humor e violenza, ricorda i territori esplorati dai Soprano di David Chase. Siamo però in Europa, e più in particolare in Francia; l'introspezione analitica non può essere la soluzione, ma solo un punto di partenza. Eccoli allora, questi uomini, interrogarsi sulla condizione umana, sulla natura del cambiamento e della felicità, sulle qualità del verso alessandrino. Per non parlare di una pièce teatrale su Sartre, senza il quale non può esserci emancipazione ma i cui interpreti continuano a finire cadaveri. L'emancipazione, in fondo, la si può indirizzare anche a forza. Benchetrit firma una sceneggiatura che vive di momenti e di frammenti, con tre storie che si intersecano e altre che si infilano nei pertugi (la deliziosa parabola di Eric Lamb, che regala la comparsata di Macaigne). Quando lo strano matrimonio tra il terreno e lo spirituale funziona, il tintinnio è limpido e originale; le altre volte, è una sorda stranezza comunque non priva di curiosità.
A letto con Sartre merita in particolare per il grande cast di caratteristi francofoni, che è impagabile vedere riuniti in tale abbondanza e con tale libertà. Bouli Lanners e Ramzy Bedia, Vincent Macaigne e Gustave Kervern (il quale da regista assieme a Benoît Delépine ha creato un sottogenere della commedia d'oltralpe che è parente di questo). Accanto a loro le signore, Vanessa Paradis e Valeria Bruni Tedeschi, che giocano ora a rafforzare lo stereotipo, ora a disfarlo. Tutti insieme, donano al film un fascino caotico e giocoso che è però anche sommesso, forse non pienamente sviluppato, e ben si adatta all'evocazione di un mondo che fa difetto a livello esistenziale.
A LETTO CON SARTRE disponibile in DVD o BluRay |
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Film eccellente. Da vedere. Eccellente. Punto
Surrealismo, filosofia, poesia, ironia, crimine e buoni sentimenti, un film che mescola più che decentemente istanze diverse e non semplici da armonizzare. Forse poco apprezzabile dal pubblico italiano, abituato alla commedia sganasciata, scurrile e spesso più che demenziale dei cinepanettoni e cinecocomeri...ma gradito certamente a coloro che sono abituati alle recite teatrali e che [...] Vai alla recensione »
Brutti, sporchi e qualche volta anche cattivi. Ma puri d’animo, e innamorati. In una commedia assurda, brumosa, fra i cieli grigi del Nord della Francia, troviamo un gruppo di magnifici delinquenti spettinati e in là con gli anni, e riusciamo ad amarli. E d’accordo, non è la prima volta che troviamo in un film dei gangsters pasticcioni; non è neppure la prima volta che li troviamo innamorati. Ma pasticcioni, innamorati e con velleità artistiche e filosofiche, forse sì.
Vediamo uno di loro, a una riunione di poeti che assomiglia più a una confessione di alcolisti anonimi; ascoltiamo i versi scritti su fogliacci tristi dai suoi colleghi di sogni, e poi ascoltiamo i suoi. Non sono eccezionali neppure i suoi: quelli che ha scritto, mettendoci dentro anche qualche parola che non conosce, per la ragazza di cui si è innamorato. La cassiera di uno di quei posti tristi, dove la gente va a comprare tubi di alluminio a metro, o canaline per passarci cavi elettrici. E lei, infatti, sulle prime crede che si tratti di una lista di materiali da acquistare: e non di una poesia per lei.
È tutto così, il film. Equivoci, situazioni assurde: due scagnozzi del gangster poeta che si trovano a persuadere, con le buone o con le cattive, una ragazzina a venire alla festa della figlia del boss: magari, mettendole un sacchetto di plastica attorno alla testa finché non si convince. E poi, c’è la sottotrama che giustifica il titolo: una parrucchiera con velleità teatrali, interpretata da Vanessa Paradis, che vuole portare in scena a tutti i costi una pièce sull’amore libero fra Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir. E non esita a chiedere al gangster che ha il compito di sorvegliarla se, per cortesia, non potrebbe fare la parte di Sartre, nelle prove di scena…
Ma questi sono gli spunti grotteschi, assurdi, a volte demenziali del film. Provate a immaginarli avvolti da una specie di aura poetica, di musica che non suona per nessuno – come dice il titolo francese – e che è la musica delle riflessioni di ognuno, della voglia che ognuno ha di essere felice e di non essere solo, per assurdo che sia il modo in cui riesce nello scopo.
Piacevole bizzarra commedia con tipi poco raccomandabili, e la definizione corretta è criminali. Però sensibili. Il capo della banda scrive poesie per la giovane cassiera, mentre un suo scagnozzo scopre la magia del teatro dopo aver fatto visita, armato d'ascia, a Vanessa Paradis, attrice velleitaria e indebitata e decisa ad allestire una (tremenda) pièce sul rapporto fra Simone de Beauvoir e Jean-Paul [...] Vai alla recensione »
La banda francese dei film periferici, sbilanciati verso l'assurdo. Il regista Benchetrit, Bouli Lanners (belga, adottato dal cinema parigino) e Vincent Macaigne - lo ritroveremo il 16 febbraio, quando uscirà "Una relazione passeggera" di Emmanuel Mouret, che qui ha una particina. Basta la prima scena. Scuola di poesia, i maturi studenti leggono i loro componimenti.
Come si scrive una poesia? Si chiudono gli occhi, e se il buio si accende di colori il più è fatto. Le parole seguiranno, magari con la metrica dei versi alessandrini. Ne è certo il Professore (Thierry Gimenez) di A letto con Sartre (Cette musique ne joue pour personne, Francia e Belgio, 2021, 107'). Il film di Samuel Benchetrit e del cosceneggiatore Gábor Rassov si apre su di lui con i suoi allievi. [...] Vai alla recensione »
Trascurando la moglie, Jeff si invaghisce di una cassiera; Neptune gli fa da messaggero d'amore. I flemmatici Poussin e Jésus cercano di convincere, con le buone e con le cattive, alcuni ragazzi a partecipare alla festa di compleanno della figlia di Jeff. Andato per riscuotere un credito, Jacky resta folgorato dalla compagna del debitore, Suzanne, balbuziente e però appassionata di teatro.
Samuel Benchetrit oltre a essere un regista con all'attivo sette film, compreso questo, è anche uno scrittore ed è forse dal tentativo di coniugare queste due sue qualità artistiche che nasce un film come A letto con Sartre, che, diciamolo subito, se un difetto possiede è quello di essere costruito attorno a una trama possibilmente credibile, ma quindi non troppo, che a sua volta è (tutta) destinata [...] Vai alla recensione »
"Ho paura di tornare alla vita normale", confessa Suzanne (Vanessa Paradis) dopo aver interpretato Simone de Beauvoir in una pièce teatrale amatoriale. "Potremmo rifarne un'altra", le risponde Jacky (Gustave Kervern) che ha appena interpretato Jean-Paul Sartre. "Un'altra esibizione o un'altra vita?", ribatte lei. "Beh ... è la stessa cosa", sentenzia Jacky.
Commedia alzata un po' da terra per fare del paradosso una misura per l'umano. Per conquistare una cassiera un timido e violento boss va a lezione di poesia, mentre gli scagnozzi costringono chi non vuole a presenziare alla festa della figlia e il suo criminale tirapiedi invece di riscuotere il debito da un'aspirante attrice partecipa per amore alla pièce su Sartre e Simone de Beauvoir.
Perché dovremo resistere alla proposta simpatica e sgangherata di Samuel Benchetrit? Fedele alla sua vena surrealista, questo prolifico narratore (letteratura, teatro, cinema) inventa una storia in tre strisce. Il boss di una piccola banda di mafiosi portuali s'innamora di una giovane cassiera e si fa Scrivere per lei delle poesie da uno dei suoi scagnozzi.
Quando la criminalità incontra la poesia. Si può sintetizzare così lo spiazzante e divertente A letto con Sartre, ennesima perla francese. A capo di una banda malavitosa portuale c'è Jefi, boss poeta che cerca di corteggiare una cassiera con poesie strampalate. La figlia, intanto, si prepara al compleanno e gli inviti, a suon di minacce, li fanno i tirapiedi Poussin e Jesus.
Da qualche parte nel nord della Francia, in una cittadina affacciata su un mare inesorabilmente grigio (anche in piena estate), un manipolo di antieroi perplessi ed eroine stordite arranca nella vita quotidiana fra slanci e delusioni, in cerca di una redenzione impossibile o forse soltanto di un barlume di senso in un'esistenza che ogni giorno si dimostra totalmente sprovvista di significato.
I personaggi di Samuel Benchetrit hanno sempre qualcosa di rotto che li rende estranei al mondo. Sono lontani, appartengono alle loro ferite, al loro dolore. Si muovono come monadi distratte e pensierose, traditi da un'illusione mai veramente compresa. Tramano per raggiungere la felicità, governano piccole isole anarchiche, sono naufraghi, vivono di piccole scoperte, un gesto, una poesia, un ricordo. [...] Vai alla recensione »
La nausea. Non è soltanto un riferimento alla nota opera del filosofo francese esistenzialista, peraltro citato nel titolo e cornice culturale di tutta la pellicola. È soprattutto la sensazione che si prova nel vederla. Una noia "moraviana" di quasi due ore. Presentata nella sezione Première alla scorsa edizione del Festival di Cannes, "A letto con Sartre", diretta da Samuel Benchetrit con Vanessa [...] Vai alla recensione »
In che modo l'arte e la bellezza riescono a salvarci tutti? E, soprattutto, in che modo persone considerate totalmente prive di scrupoli riusciranno a scoprire il loro lato più tenero? A rispondere a tali quesiti ha pensato il cineasta francese Samuel Benchetrit, il quale, con il suo lungometraggio A letto con Sartre - presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2022, sezione Cannes Première, [...] Vai alla recensione »
Autore di un cinema teneramente lunare, Samuel Benchetrit torna a mettere in scena sedicenti criminali, come nel jarmuschiano J'ai toujours rêvé d'être un gangster: omaccioni dediti a estorsioni e regolamenti di conti, ma dal cuore tenerissimo, in vignette di umorismo surreale e posttarantiniano. Tra un assassinio e uno strozzinaggio, eseguiti con comica impassibilità, sono coinvolti in ben più tormentate [...] Vai alla recensione »
In una cittadina portuale del nord della Francia il malavitoso Jeff (François Damiens) si invaghisce di una cassiera e chiede al fratello adottivo Neptune (Ramzy Bedia) di farle recapitare le poesie strampalate che scrive per lei. Contestualmente, altri due scagnozzi dell'uomo (Bouli Lanners e il rapper JoeyStarr) sono incaricati di convincere (non proprio con le buone) compagne e compagni della figlia [...] Vai alla recensione »
Una inquadratura di orizzonte: il cielo, il mare, un ferro piantato tra la roccia, un qualcosa di blu che sventola al sole. I titoli di testa scorrono sull'immagine fissa enfatizzata da musica trascinante. In una stanza anonima comuni esseri mortali declamano poesie scritte da loro: enfatiche, emotive, scopiazzate dai grandi classici. Si alza per ultimo Jeff De Claerke (interpretato da François Damiens): [...] Vai alla recensione »
Un apostrofo rosa nel profondo dell'anima di un gruppo di gangster. Quando il 26 gennaio arriverà nelle sale italiane A letto con Sartre (in originale è altra cosa: Cette musique ne joue pour personne) diretto dall'attore, scrittore e regista francese Samuel Benchetrit, ci sarà di che romanticamente (e sanguinosamente) sorridere. Un po' come se Quentin Tarantino incontrasse il Cyrano di Rostand o se [...] Vai alla recensione »
Come se i proletari dei film di Kervern (presente!) & Delépine ambissero, a 50 anni e in crisi, all'orizzonte della commedia parigina borghese: alla cultura bobò, alle velleità cantate dai Cani (un musical amatoriale, e omicida, su De Beauvoir e Sartre), agli amori per le giovincelle, alle lotte per l'impresa contro le start up (o baby gang). Il tutto in un film di Tarantino, periodo Jackie Brown. Vai alla recensione »