alessandra verdino
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giovedì 10 dicembre 2009
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la bonta' e il grande cuore di donna sofia
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"Matrimonio all'italiana" di Vittorio De Sica, tratto, magistralmente, dalla commedia di Eduardo De Filippo "Filomena Marturano", può, a ragione, essere considerato una perla del cinema italiano.
Innanzi tutto, si tratta di un testo teatrale.
E, niente di meno, di Eduardo:ue lauree ad honorem a Camridge e la candidatura al Nobel per la Letteratura.
Vittorio De Sica.
Un padre del Neorealismo Italiano - fa vedere la vita com'é - e un grandissimo Uomo.
D'animo, di eleganza, di signorilità. Anche un grande attore, nei suoi films. Insuperabile come regista.
Alle prese con un testo che é una parola, importantissima: LA VITA.
Filumena Marturano: Sophia Loren.
La bravura per eccellenza, prima della bellezza.
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"Matrimonio all'italiana" di Vittorio De Sica, tratto, magistralmente, dalla commedia di Eduardo De Filippo "Filomena Marturano", può, a ragione, essere considerato una perla del cinema italiano.
Innanzi tutto, si tratta di un testo teatrale.
E, niente di meno, di Eduardo:ue lauree ad honorem a Camridge e la candidatura al Nobel per la Letteratura.
Vittorio De Sica.
Un padre del Neorealismo Italiano - fa vedere la vita com'é - e un grandissimo Uomo.
D'animo, di eleganza, di signorilità. Anche un grande attore, nei suoi films. Insuperabile come regista.
Alle prese con un testo che é una parola, importantissima: LA VITA.
Filumena Marturano: Sophia Loren.
La bravura per eccellenza, prima della bellezza.
Non é poco, chiamarsi Sophia Loren.
Affronta un testo teatrale, piuttosto difficile, con piglio, grinta, grandissima umanità.
Cosa fa apparire, nella sua interpretazione?
La bontà della protagonista.
Che non si risparmia mai.
Di fronte all'amore. Con la A maiuscola.
Per il suo uomo, i figli, gli umili.
Affrontando la vita a muso duro e pagandone il prezzo.
La dolcezza - estrema - sotto la corteccia, dunque.
Alle prese con un uomo ingrato, un modo di essere trattata quasi come una schiava da tutti.
Amando e, allo stesso tempo, protestando e sentendosi, abbastanza, libera.
Pagando le sue origini - umili - con il prezzo più alto.
Ed essendo sempre, ancora una volta, mamma.
"I figli non si pagano" - "Li devi amare tutti e tre nella stessa misura".
Qui Sophia Loren un recita affatto.
Interpreta se stessa, nel profondo. Rivive, con questi tre ragazzi, l'amore per i suoi due figli.
Ed eccoci arrivati a Marcello Mastroianni.
L'attore, più importante, di Federico Fellini.
Non é poco.
Insieme a Sophia Loren, ha recitato in dodici films.
Eclettico, malinconico, romantico, pervaso da un'aurea di grande signorilità ed umiltà.
Con questi meriti, altissimi, é stato consisderato molto meno di quanto valeva nel mondo del cinema.
Perché? Grandissimo mistero.
La sua enorme bravura si vede, molto bene, nell'interpretazione di Domenico Soriano.
Un uomo all'opposto di sé.
Egoista, pieno di difetti, capacissimo nello sfruttare l'amore di una donna onesta.
L'ha recitato molto bene.
E, di certo, non ha recitato se stesso. Si é clonato, addosso, il suo opposto.
Ha trasformato la sua signorilità, un tratto magnifico del suo carattere, in arroganza e presunzione.
Due interpreti eccezzionali per un film eccezzionale.
Senza tempo. Un classico del nostro cinema.
Il testo teatrale "Filumena Marturano" é stato trattato con bravura ed onestà.
Donna Sofia.
Che ancheggia nelle strade di Napoli.
Si prende cura di tante persone.
Sa, soprattutto, amare.
Con vera bontà nel cuore.
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(di rebaldone)
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paolp78
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mercoledì 3 gennaio 2018
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da eduardo a de sica
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Risucitissima trasposizione cinematografica della celebre commedia del teatro napoletano "Filumena Marturano", del grande Eduardo De Filippo.
La regia impeccabile di Vittorio De Sica fa ampio uso di flashback per mettere in scena le parti della storia riferite agli anni passati. Tale scelta si rivela molto azzeccata ed anche molto riuscita grazie al gran lavoro dei truccatori che invecchiano e ringiovaniscono i due protagonisti, Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
I due grandi attori sono davvero impareggiabili; le loro interpretazioni sono un punto di forza del film.
La Loren è bravissima e perfettamente a suo agio nell'interpretare questo classico personaggio della commedia napoletana, ma ancor più sbalorditivo è Mastroianni, che pur giocando in traferta, per così dire, rispetto alla Loren, non è affatto da meno, sfoggiando un'interpretazione azzeccatissima e molto divertente del guappo napoletano Don Mimì (Domenico Soriano).
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Risucitissima trasposizione cinematografica della celebre commedia del teatro napoletano "Filumena Marturano", del grande Eduardo De Filippo.
La regia impeccabile di Vittorio De Sica fa ampio uso di flashback per mettere in scena le parti della storia riferite agli anni passati. Tale scelta si rivela molto azzeccata ed anche molto riuscita grazie al gran lavoro dei truccatori che invecchiano e ringiovaniscono i due protagonisti, Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
I due grandi attori sono davvero impareggiabili; le loro interpretazioni sono un punto di forza del film.
La Loren è bravissima e perfettamente a suo agio nell'interpretare questo classico personaggio della commedia napoletana, ma ancor più sbalorditivo è Mastroianni, che pur giocando in traferta, per così dire, rispetto alla Loren, non è affatto da meno, sfoggiando un'interpretazione azzeccatissima e molto divertente del guappo napoletano Don Mimì (Domenico Soriano).
Musiche bellissime e perfettamente adatte alla storia narrata.
La pellicola, di durata contenuta, scorre velocemente, senza lungaggini ed assolutamente senza mai annoiare.
Oltre alle interpretazioni dei due grandi protagonisti ed alla regia di De Sica, l'altro punto di forza è ovviamente la storia messa in scena ... e qui il merito va al grande Eduardo. Una storia capace di emozionare, divertire ed avvincere lo spettatore ed anche commuoverlo (particolarmente nel finale è difficile trattenere la lacrimuccia).
Eduardo, De Sica, la Loren e Mastroianni: cos'altro aggiungere ...
Capolavoro da conservare, che non ci si stanca mai di rivedere.
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fedeleto
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giovedì 16 giugno 2016
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matrimonio alla de sica..
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Filomena è un'ex prostituta che durante la fine della seconda guerra mondiale si innamora di Domenico,un ricco borghese amante delle donne.Quando ella si finge morente si fa sposare, ma è tutto un bluff,e questa è la rivincita di tutti i torti subiti dall'uomo,e quando gli annuncia che uno dei suoi tre figli è pure figlio di lui,forse le cose possono cambiare.Vittorio De Sica (Miracolo a Milano,La ciociara) dirige una pellicola tratta dalla commedia di Eduardo De Filippo, e sceneggiata da Castellani,Guerra,Bernardi e Benvenuti.Il risultato non è male,il regista di Sora riprende il tema del fato e della debolezza umana,tenta di ricordare al pubblico che egli aveva iniziato con il neorealismo,e il film è un ritratto di una donna consumata,distrutta,senza speranze se non nei suoi figli,una sorta di purificazione a cui ella mira.
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Filomena è un'ex prostituta che durante la fine della seconda guerra mondiale si innamora di Domenico,un ricco borghese amante delle donne.Quando ella si finge morente si fa sposare, ma è tutto un bluff,e questa è la rivincita di tutti i torti subiti dall'uomo,e quando gli annuncia che uno dei suoi tre figli è pure figlio di lui,forse le cose possono cambiare.Vittorio De Sica (Miracolo a Milano,La ciociara) dirige una pellicola tratta dalla commedia di Eduardo De Filippo, e sceneggiata da Castellani,Guerra,Bernardi e Benvenuti.Il risultato non è male,il regista di Sora riprende il tema del fato e della debolezza umana,tenta di ricordare al pubblico che egli aveva iniziato con il neorealismo,e il film è un ritratto di una donna consumata,distrutta,senza speranze se non nei suoi figli,una sorta di purificazione a cui ella mira.Il sottile filo tra la commedia e il dramma è forse l'aspetto più interessante,ovvero la pellicola sembra iniziare con questa lenta agonia della donna che in realtà finge per farsi sposare e mettere al sicuro i suoi figli, e poi dietro una tenda ella emerge e fa vedere la realtà,ovvero è tutta una farsa.Mastroianni e la Loren fanno del loro meglio, soprattutto la seconda,che in questa interpretazione sembra voler addirittura rifarsi alla Magnani.La consumazione fisica,combacia con quella dell'anima,il sentimento sembra però trionfare,ancora si può trovare una salvezza e una speranza che si risolve in un pianto (ma stavolta di felicità).Brava la Loren.Un film sulla libertà di identità femminile,ma soprattutto sulla vittoria dei buoni sentimenti.
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luigi chierico
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lunedì 17 febbraio 2014
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bello
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Vittorio De Sica porta sullo schermo la straordinaria storia di uno dei capolavori di Eduardo De Filippo: Filumena Marturano. La vicenda è nota poiché commedia e film sono stati portati in giro per il mondo da attori di cinema e di teatro di grandissimo valore.
Un breve commento sul film e sulla vicenda umana.
Il regista ci mostra nel 1964 uno squarcio di quelle che erano le “case chiuse”, prima che fossero chiuse. In una di queste, durante la guerra,sotto un bombardamento, si trova una giovanissima fanciulla, vergine minorenne. Non questo la terrorizza ma la preoccupazione che fuggendo possa essere vista dalla sua gente. In questo stesso momento Filumena apre il suo intimo, una tenerezza accompagnata da un dolore talmente forte che non potrà trovare conforto neanche nel pianto.
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Vittorio De Sica porta sullo schermo la straordinaria storia di uno dei capolavori di Eduardo De Filippo: Filumena Marturano. La vicenda è nota poiché commedia e film sono stati portati in giro per il mondo da attori di cinema e di teatro di grandissimo valore.
Un breve commento sul film e sulla vicenda umana.
Il regista ci mostra nel 1964 uno squarcio di quelle che erano le “case chiuse”, prima che fossero chiuse. In una di queste, durante la guerra,sotto un bombardamento, si trova una giovanissima fanciulla, vergine minorenne. Non questo la terrorizza ma la preoccupazione che fuggendo possa essere vista dalla sua gente. In questo stesso momento Filumena apre il suo intimo, una tenerezza accompagnata da un dolore talmente forte che non potrà trovare conforto neanche nel pianto.
Sophia Loren, attrice di primissimo ordine, campana, per non dire napoletana, offre la sua immagine ed il suo fisico, che a mio parere tradiscono quello che ci saremmo aspettati dalle parole della protagonista “'La sera ci mettevamo attorno alla tavola... Un piatto grosso e non so quante forchette. Forse non era vero, ma ogni volta che mettevo la forchetta dentro al piatto, mi sentivo guardata fino a quando tenevo diciassette anni, si”. Come artista è grande! Brava è dir poco.
Però Sophia, col suo fisico, non ha proprio nulla perché la si possa scambiare per Filumena.
Non è la “Ciociara”dello stesso De Sica.
Non è Penelope Cruz nei panni di Italia nel film “Non ti muovere”.
E’ una bellissima giovanissima donna avviata per miseria ad essere quella che non avrebbe voluto essere,tuttavia è così grande che non ci si fa caso; col tempo invece vestirà i panni trasandati di una donna che si trascina dietro tanto dolore, sofferenza e rimpianto.
Certo non si può negare che a indurre Domenico Soriano (Mimì) a fargli cambiare vita siano state le grazie che ha mostrato….
I fatti si svolgono a Napoli dove nei bassi a San Giuvanniello, a Virgene, a Furcella, al Tribunale ecc. “non si respira per il caldo perché la gente è assai, e d’inverno il freddo fa sbattere i denti... Dove non c’è luce neanche a mezzogiorno…”; città ideale per comprendere le psicologie di tutti i personaggi di questo capolavoro. Lì il cuore è grande, la generosità la si trova anche nei poveri, l’amore per i figli è immenso “i figli non si comprano” e non si vendono a Napoli! Non sono i figli di nessuno, sono i tuoi figli anche se sono 18. Se è vero, come è vero, che Dio è grande, è anche vero che le mamme di Napoli ci credono e perciò talora sono anche andate a depositarli sulla ruota degli esposti alla Santa Casa dell’Annunziata.
Così vedremo Sophia, nelle vesti della protagonista, battersi coraggiosamente, con tutti i mezzi,per riavere l’affetto dei figli, abbandonati fisicamente ma portati sempre nel proprio cuore ed assistiti nascondendosi nelle vesti di una generosa misteriosa donna; che sofferenza e strazio per una madre!
Ci sono momenti in cui se non è Filomena a piangere è qualcuno del pubblico, ma se non nel dolore, nella gioia suprema sgorgheranno anche sul suo volto le lacrime.Se ci guardiamo attorno vedendo ancora oggi tante giovani vite avviate sulle strade, all’aperto! Possiamo ripetere:"com'è tutto cambiato e com'è sempre uguale!"...chigi
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fabio1957
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martedì 7 luglio 2015
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memorabile
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Filumena Marturano,intesa come commedia di De Filippo,non era traducibile con facilità dal teatro al cinema , tuttavia l'operazione nella fattispecie è riuscita egregiamente, consegnando al pubblico un'opera indimenticabile.De Sica,era un grande regista e il suo merito maggiore era quello di saper scegliere con estrema mestria gli attori da utilizzare e di riuscire ad estrapolare il meglio di ciascuno di loro.Mastroianni e Sofia Loren si muovono in perfetta sintonia,come spesso gli capitava e i personaggi di contorno si inseriscono brillantemente nel loro minuetto.Il volto, la mimica,la gestualità che l'attrice regala a questa interpretazione di Filumena Marturano , è veramente forte, intensa e commovente.
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Filumena Marturano,intesa come commedia di De Filippo,non era traducibile con facilità dal teatro al cinema , tuttavia l'operazione nella fattispecie è riuscita egregiamente, consegnando al pubblico un'opera indimenticabile.De Sica,era un grande regista e il suo merito maggiore era quello di saper scegliere con estrema mestria gli attori da utilizzare e di riuscire ad estrapolare il meglio di ciascuno di loro.Mastroianni e Sofia Loren si muovono in perfetta sintonia,come spesso gli capitava e i personaggi di contorno si inseriscono brillantemente nel loro minuetto.Il volto, la mimica,la gestualità che l'attrice regala a questa interpretazione di Filumena Marturano , è veramente forte, intensa e commovente.Ovviamente paragonarla a Regina Bianchi o a Titina è improponibile,La Loren è attrice cinematografica a tutto tondo,le altre sono grandi animali da palcoscenico.
memorabile
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