Un concerto che mette in luce la personalità sfaccettata ed eclettica dei Talking Heads. Commedia musicale, USA1984. Durata 88 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Nel dicembre 1983 i Talking Heads si esibiscono al Pantages Theater di Hollywood. Jonathan Demme riprende il concerto e lo trasforma in un evento cinematografico. Espandi ▽
Nel dicembre 1983 i Talking Heads si esibiscono al Pantages Theater di Hollywood. Jonathan Demme riprende il concerto e lo trasforma in un evento cinematografico (è il primo film musicale a impiegare la registrazione digitale in presa diretta) dove le canzoni della band newyorkese si fondono a una scenografia sviluppata in movimento. David Byrne è il primo a entrare in scena. Sul palco spoglio del teatro, con tanto di quinta in vista, il leader delle teste parlanti accende uno stereo portatile e armato di chitarra dà inizio allo show. Brano dopo brano si uniscono gli altri componenti della band che aggiungono, uno alla volta, il proprio tocco lasciando che la musica, da prima primordiale, aumenti di potenza e groove.
Stop Making Sense è considerato a oggi uno dei migliori esempi di film concerto insieme a L'ultimo valzer firmato da Martin Scorsese.
Il pubblico è lasciato ai margini fino alle battute finali, quando l'inquadratura si posa sulle espressioni degli astanti lasciando che si intraveda l'estasi per un concerto dove, al di là del titolo, tutto ha senso e tutto torna. Recensione ❯
Da lunedì 11 novembre a mercoledì 13 novembre
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Viaggio alla scoperta di uno degli artisti più rivoluzionari e dirompenti dell'epoca moderna. Espandi ▽
Nato nelle Antille, Camille Pissarro (1830-1903) scoprì la sua passione per la pittura da giovane, a Parigi, e all'età di 43 anni riunì intorno a sé in un nuovo collettivo un gruppo di artisti entusiasti. La loro prima mostra fu disprezzata dalla critica, ma fu così che il gruppo acquisì il nome che l'avrebbe reso celebre: quello di Impressionisti. Per i 40 anni successivi, Pissarro fu la forza trainante di quello che sarebbe diventato il movimento artistico forse più amato al mondo. Il suo lavoro influenzò molti artisti, da Claude Monet a Paul Cézanne. Il film svela la vita e l'opera di Pissarro attraverso una serie di lettere intime e rivelatrici che l'artista scrisse agli amici, attraverso l'archivio di Pissarro conservato presso l'Università di Parigi e grazie alla retrospettiva a lui dedicata in quattro decenni dall'Ashmolean di Oxford, il primo museo pubblico del Regno Unito (i suoi battenti aprirono nel maggio del 1683). L'Ashmolean di Oxford ospita una collezione straordinariamente ricca, tra cui l'archivio di Pissarro, che ha permesso di accedere in esclusiva alla più vasta raccolta documentale sul pittore. Il film si concentra anche sulle opere della mostra che si è tenuta al Kunstmuseum di Basilea con l'obiettivo di dimostrare come Pissarro sia stato una forza galvanizzante che ha spinto l'arte moderna e come senza di lui l'Impressionismo non sarebbe stato il movimento che conosciamo. Recensione ❯
Da martedì 19 novembre a mercoledì 20 novembre
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Paolo Cognetti debutta alla regia di un film con il racconto del suo amore per il Monte Rosa. Espandi ▽
Cognetti, insieme a Laki, il cane con cui si fanno reciproca compagnia, sale verso le quote più alte del Monte Rosa spinto dal desiderio di comprendere per quale ragione non arrivi più acqua nella casa in cui abita. Lungo il percorso incontra persone che conosce da tempo che raccontano quale senso abbia per loro il vivere in montagna.
Cognetti in questa prima totalmente personale ci mostra senza retorica una montagna che vive e tiene in vita."Mio padre aveva il suo modo di andare in montagna. Poco incline alla meditazione, tutto caparbietà e spavalderia". Così inizia "Le otto montagne", il romanzo che ha ampliato in maniera esponenziale la notorietà di Paolo Cognetti. In Fiore mio il suo è un passo che deve tenere conto della presenza di Laki e che si propone allo spettatore come un'occasione di incontri. Recensione ❯
Da lunedì 25 novembre a mercoledì 27 novembre
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Il docu-film che racconta l'ascesa e l'implosione di uno dei gruppi post-punk più selvaggi di sempre. Espandi ▽
Il racconto della storia di uno dei gruppi post-punk più selvaggi di sempre, risucchiato nel caos vorticoso dei locali fumosi di Londra e Berlino. La determinazione e la volontà di non cedere mai a compromessi sono la partenza per affrontare con uno sguardo crudo l'intreccio tra ispirazione artistica e dipendenze, tra fama e conflitti interpersonali, il tutto sostenuto dall'umorismo cupo e ironico dei singoli membri della band.
Utilizzando interviste esclusive e incredibilmente schiette a Nick Cave e compagni, un ricco repertorio di immagini d'archivio rare e inedite, opere d'arte, brani musicali, filmati in studio, animazioni e contenuti multimediali, Ian White realizza un film visivamente ricco e narrativamente avvincente, attingendo anche a un'enorme collezione di oltre 1.000 pezzi d'archivio recentemente ritrovati, tra lettere, diari, cartoline, fotografie, ritagli di giornale, manifesti, volantini, corrispondenza personale e scalette, che offrono al pubblico uno sguardo inedito sulla band, sulle sue incredibili performance e sulla sua spettacolare e caotica carriera. Recensione ❯
Da lunedì 2 dicembre a mercoledì 4 dicembre
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Un appuntamento unico per far rivivere sul grande schermo ai fan del cantautore tutte le emozioni della serata epica del 1984. Espandi ▽
Il 21 giugno 1984 Bologna venne invasa da oltre 160 mila fan accorsi per assistere a quello che per l'epoca si rivelò essere un evento musicale senza precedenti: il concerto per celebrare i vent'anni di attività musicale di Francesco Guccini. Sul palco in Piazza Maggiore, a festeggiare con lui, si avvicendarono grandi amici e colleghi come Lucio Dalla, Paolo Conte, Nomadi con Augusto Daolio, Pierangelo Bertoli e moltissimi altri. Recensione ❯
Da giovedì 5 dicembre a domenica 8 dicembre
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Il film adatta una delle storie più famose e amate dai fan: quella che vede il protagonista combattere contro una delle minacce più grandi che gli siano mai capitate. Espandi ▽
Momonga, ora conosciuto come il Re Stregone Ains Ooal Gown, raduna il Regno degli Stregoni e il suo esercito di non morti per unirsi alla lotta al fianco del Sacro Regno e della Teocrazia di Slane nella speranza di sconfiggere l'Imperatore Demone Jaldabaoth. Recensione ❯
Da lunedì 9 dicembre a mercoledì 11 dicembre
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Un'opera straordinaria che riesce ad essere un mix di musical, fantascienza, dramma romantico e fiaba a lieto fine. Animazione, Giappone, Francia2003. Durata 67 Minuti.
La folle visionarietà di Leiji Matsumoto incontra il genio creativo dei Daft Punk, dando vita ad uno dei più stupefacenti film di animazione di tutti i tempi! Espandi ▽
Chiariamolo subito: Interstella 5555 è "sine ulla dubitatione" un'opera di puro genio che riesce a fondere in maniera sublime musica e animazione, patos ed emozioni, in un caleidoscopico cocktail di note e colori. L'idea del gruppo dance francese Daft Punk di arruolare il regista culto nipponico, autore di serie storiche, rimaste nell'immaginario di molti appassionati di cinema giapponese, come Galaxy Express 999 e Capitan Harlock, si dimostra felice, feconda e potenzialmente foriera di ottimi risultati anche nel lungo periodo.
Interstella 5555 riesce a essere contemporaneamente un musical, un film di fantascienza, un dramma romantico e appassionante ed una fiaba a lieto fine.
La follia creativa di Matsumoto si esplica nella trama (quattro musicisti provenienti da un'altra galassia vengono rapiti da un malvagio impresario, il cui scopo è quello di manipolarli e trasformarli nel gruppo pop più noto sulla Terra, per arricchirsi alle loro spalle) e nella realizzazione tecnica che lascia sbigottiti per l'uso accecante della luce e gli onnipresenti effetti policromatici che il regista utilizza per dipingere fondali iridescenti e cascate di tinte pastello che piovono sullo spettatore attonito e stupefatto. Recensione ❯
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