Sapendo che in America il prestigioso Time è appena uscito con un trans in copertina, e che in Italia da questa settimana Barbara D'Urso ha un suo magazine, che guarda caso si chiama B, il candidato ha trenta secondi per spiegare dove stia andando l'editoria.
Facili ironie a parte, lo vedi qui accanto, il primo numero del settimanale della signora della tv pomeridiana (per le amiche «Carmelita»), spara in copertina una chicca dietro l'altra. Vediamole insieme. Il servizio d'apertura, «Fate come me per essere più belle», immagino suggerisca alle casalinghe l'acquisto di morbide luci flou da studio applicate alla telecamera destinata a inquadrarle rigorosamente dallo stesso profilo, con l'aggiunta di esperte truccatrici e di un banco di regia. Un pacchetto forse non economicissimo per chi spende «Solo 1 euro» per comprare il giornale, ma con l'aiuto di una buona finanziaria il prestito agevolato è dietro l'angolo.
E se riesci a resistere al pezzo sui «Cibi cattura sole» (attenzione, non sòle, non siamo mica in onda) e a quello sulle «Creme di bellezza fai da te», non potrai lasciare il giornale sul bancone pensando a «Make up a ritmo di samba». Seguito immagino, sul prossimo numero, da «Truccati con il Parkinson».
E se pensi che l'intervista alla (da lustri) poco esposta Manuela Villa sul tema: «La verità su mio padre che non posso dire in tv» sia qualcosa di già visto, letto o sentito, verrai senz'altro smentita/o. La sapida Barbarella saprà cucinare una deliziosa minestra anche con questa zuppa riscaldata già nel mesozoico.
Arriva l'estate, e chi non ha bisogno di «Ricette light» o piccanti «Costumi a prova di curve»? Soprattutto se fai in auto la Costiera Amalfitana. Nel dubbio, prendi una taglia in più. A prima vista qualcuno potrebbe trovare meno attraente l'articolo «Crea una lampada con i cucchiai di plastica», ma d'altra parte, non la senti forse come un'esigenza primaria? Non ti sei appena dato una manata in fronte esclamando: «Perdìo, come ho fatto a non pensarci prima?». E giù a recuperare cucchiai di plastica da parenti restii che giustamente vogliono tenerseli tutti per sé.
Ma «B» non è solo frivolezze. Ecco il pezzo che ti avvicina alla tv del dolore tanto cara a Barbara: «Storie di donne. La mia bambina partorita sul divano». All'interno, immagino, particolari inquietanti sulle televendite che la partoriente stava guardando al momento di sgravare, e un box che consiglia l'acquisto di un copri-divano floreale impermeabile Bassetti. Che se ti si aprono le acque sul comò, di problemi in linea di massima non ce ne sono. Ma sul divano, santo cielo, almeno salviamo le apparenze e l'acquisto. Sul prossimo numero: «Venire al mondo facendo spinning».
Lady D'Urso saluta tutti i lettori, rassicurandoli. La sua nuova rivista è fatta di «100 pagine senza pubblicità». La nota furbizia orientale della soubrette non ci consente di capire meglio, ma potrebbe essere colpa o merito della crisi, non una scelta volontaria. Sarebbe stato molto più carino scrivere: «Noi la pubblicità non vogliamo, né ora né mai». Forse sul prossimo numero. In ogni caso, cercherò di fare luce. Ovviamente utilizzando quell'indispensabile lampada fatta con i cucchiai di plastica che ho già tra le mani.
Facili ironie a parte, lo vedi qui accanto, il primo numero del settimanale della signora della tv pomeridiana (per le amiche «Carmelita»), spara in copertina una chicca dietro l'altra. Vediamole insieme. Il servizio d'apertura, «Fate come me per essere più belle», immagino suggerisca alle casalinghe l'acquisto di morbide luci flou da studio applicate alla telecamera destinata a inquadrarle rigorosamente dallo stesso profilo, con l'aggiunta di esperte truccatrici e di un banco di regia. Un pacchetto forse non economicissimo per chi spende «Solo 1 euro» per comprare il giornale, ma con l'aiuto di una buona finanziaria il prestito agevolato è dietro l'angolo.
E se riesci a resistere al pezzo sui «Cibi cattura sole» (attenzione, non sòle, non siamo mica in onda) e a quello sulle «Creme di bellezza fai da te», non potrai lasciare il giornale sul bancone pensando a «Make up a ritmo di samba». Seguito immagino, sul prossimo numero, da «Truccati con il Parkinson».
E se pensi che l'intervista alla (da lustri) poco esposta Manuela Villa sul tema: «La verità su mio padre che non posso dire in tv» sia qualcosa di già visto, letto o sentito, verrai senz'altro smentita/o. La sapida Barbarella saprà cucinare una deliziosa minestra anche con questa zuppa riscaldata già nel mesozoico.
Arriva l'estate, e chi non ha bisogno di «Ricette light» o piccanti «Costumi a prova di curve»? Soprattutto se fai in auto la Costiera Amalfitana. Nel dubbio, prendi una taglia in più. A prima vista qualcuno potrebbe trovare meno attraente l'articolo «Crea una lampada con i cucchiai di plastica», ma d'altra parte, non la senti forse come un'esigenza primaria? Non ti sei appena dato una manata in fronte esclamando: «Perdìo, come ho fatto a non pensarci prima?». E giù a recuperare cucchiai di plastica da parenti restii che giustamente vogliono tenerseli tutti per sé.
Ma «B» non è solo frivolezze. Ecco il pezzo che ti avvicina alla tv del dolore tanto cara a Barbara: «Storie di donne. La mia bambina partorita sul divano». All'interno, immagino, particolari inquietanti sulle televendite che la partoriente stava guardando al momento di sgravare, e un box che consiglia l'acquisto di un copri-divano floreale impermeabile Bassetti. Che se ti si aprono le acque sul comò, di problemi in linea di massima non ce ne sono. Ma sul divano, santo cielo, almeno salviamo le apparenze e l'acquisto. Sul prossimo numero: «Venire al mondo facendo spinning».
Lady D'Urso saluta tutti i lettori, rassicurandoli. La sua nuova rivista è fatta di «100 pagine senza pubblicità». La nota furbizia orientale della soubrette non ci consente di capire meglio, ma potrebbe essere colpa o merito della crisi, non una scelta volontaria. Sarebbe stato molto più carino scrivere: «Noi la pubblicità non vogliamo, né ora né mai». Forse sul prossimo numero. In ogni caso, cercherò di fare luce. Ovviamente utilizzando quell'indispensabile lampada fatta con i cucchiai di plastica che ho già tra le mani.