Un tratto incontaminato di costa ligure immerso nella natura, che collega Portofino a Paraggi. Qui, nel polmone verde del Parco di Portofino, protetto dal 1935, svetta a picco sul mare sopra Punta Caiega la torretta di Villa Beatrice già Castello Odero. Per arrivarci bisogna percorrere la Passeggiata dei Baci, un romantico sentiero che costeggia dall’alto la strada carrabile. Acquisito di recente dal marchio Belmond, catena di hotel internazionale che fa capo alla holding LVMH (Louis Vuitton Moët Hennessy) della famiglia Arnault, lo storico edificio ospiterà presto lussuose suite per Paperoni in cerca di privacy e aria salubre.

Costruita su tre piani, con copertura a spioventi, Villa Beatrice ha forma di parallelepipedo ed è circondata da un giardino di seimila metri quadri. Il rivestimento è in pietra, intonaco decorato con inserti di piastrelle colorate e cemento bianco. La fiabesca torretta, coronata da una loggia protetta da un tettuccio a spioventi, rappresenta la “firma” dell’architetto che l’ha progettata intorno al 1913: Gino Coppedè (1866-1927). Suoi lo spettacolare castello Mackenzie di Genova, i palazzi e i villini detti “delle Fate” nel quartiere alto borghese di Roma conosciuto proprio come Coppedè, gli arredi di prima classe per piroscafi e transatlantici quali il Conte Rosso, il Conte Verde, il Conte di Savoia (con gli intarsi di Gino Severini e gli arazzi di Massimo Campigli nel salone centrale) in collaborazione col fratello Carlo. Un intreccio di citazioni barocche e motivi déco, spesso eccentrici, che entusiasmavano i committenti dell’epoca.

Il primo ad abitare la villa fu Attilio Odero (1854-1945), senatore e industriale siderurgico: a lui si deve l’apertura dei cantieri dove vennero costruiti i primi caccia torpedinieri per la Marina Italiana. All’inizio del secolo scorso, Odero comprò dai baroni Baratta un lotto di terreno molto esteso e qui costruì il suo castelletto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’immobile divenne la residenza di Enrico Piaggio, figlio di Elena Odero, imprenditore illuminato che mise gli italiani in sella alla Vespa e, successivamente, della famiglia Tonolli. Personaggi protagonisti della ricostruzione, che hanno dato molto a Portofino anche in termini economici. Gli ultimi proprietari di Villa Beatrice sono stati i Costa-Ardissone, dall’albero genealogico decisamente ramificato: Luigi Costa, sub appassionato, business nell’olio d’oliva e sua moglie Carla Ardissone, erede di Vincent già direttore dell’Ilva e presidente del Genoa Calcio negli anni Trenta. Grazie a loro, la villa liberty di Gino Coppedè che guarda verso l’orizzonte è stata scenario di cene e feste danzanti. Organizzate quasi sempre per beneficenza.