Bruxelles – L’Unione europea non mette a disposizione a soldi, semmai ne restituisce una parte di quelli che gli Stati membri mettono per permettere il funzionamento dell’Ue e il funzionamento dei programmi, inclusi quelli a sostegno dei territori. Per questo utilizzare bene le risorse è ancor più un obiettivo da raggiungere. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, vuole mettere le cose in chiaro ed eliminare narrazioni imprecise sul funzionamento dell’Unione europea. “Non trasmettiamo la sensazione che l’Europa ci regala soldi”, taglia corto a margine dei lavori del Comitato europeo delle regioni.
“Quando ci arrivano risorse europee sono in qualche parte soldi nostri“, vale a dire soldi “dei cittadini”. Risorse pubbliche, dei contribuenti, che proprio per questo, sottolinea ancora Zaia, “bisogna metterli a terra” attraverso azioni e politiche efficienti. Un modo per richiamare l’attenzione sul corretto utilizzo delle risorse, e che accende i riflettori sulle responsabilità degli amministratori locali e la capacità della pubblica amministrazione di fare tesoro di un tesoro che, per le Regioni, vuol dire soprattutto fondi di coesione.
La commissaria per la Coesione, Elisa Ferreira, ha espresso a Eunews la propria fiducia circa la capacità del sistema Paese di sapere usare tutte le risorse senza sprechi. Oggi Zaia invita, in modo diverso, ad una buona gestione dei fondi e ad una maggiore responsabilità. Anche perché “il tema dei fondi di coesione è un tema importante“. Che passa per un maggior ruolo delle realtà locali. Qui il governatore del Veneto evoca una riforma del funzionamento dell’Ue. “E’ fondamentale che l’Europa sia sempre più l’Europa delle regioni. Un’Europa centralista non ha futuro, e lo dico da europeista”.