LA SCHEDA
Igino Ghisellini, chi era
01 febbraio 2008
2 MINUTI DI LETTURA
Igino Ghisellini di Buonacompra, località del comune di Cento, era nato il 20 luglio 1895. Ufficiale degli arditi nella I^ guerra mondiale, si era iscritto al partito fascista nel 1921 e nel 1922 viene eletto consigliere comunale a Cento nel "blocco nazionale" che prende tutti i seggi, dai fascisti ai cattolico-liberali. Dal 1929 è segretario del fascio di Casumaro; nel '36 va volontario nella guerra di Etiopia. Durante l'occupazione nazifascista della Jugoslavia compie operazioni in Croazia per le quali viene definito "un sanguinario" dagli stessi ambienti italiani. I partigiani avevano posto su di lui una forte taglia.
Il 21 settembre 1943, pochi giorni dopo l’armistizio e la caduta del fascismo, fonda la Federazione Fascista Repubblicana, di cui assume la "reggenza", che riorganizza tutti i fasci ferraresi.
Vienne ucciso nella notte tra il l3 e il l4 novembre l943. Il suo corpo senza vita di Ghisellini viene ritrovato appena al di là del fiume Reno, in territorio bolognese. Alla notizia dell’uccisione del Federale i rappresentanti ferraresi del Partito Fascista Ricostruito, riuniti a Verona per il Congresso del partito, rientrano in città insieme a squadre di Padova e Verona.
Nella notte vengono arrestate 75 persone, prelevate di forza dalle loro case e scatta la rappresaglia.
All’alba del 15 novembre, undici corpi sono riversi presso il Castello Estense ed in altri punti della città. Sono quelli di Emilio Arlotti, Mario Zanatta, Vittore e Mario Hanau, Giulio Piazzi, Pasquale Colagrande, Ugo Teglio, Alberto Vita Finzi, Cinzio Belletti, Antonio Torboli, Girolamo Savonuzzi, ricordati nelle lapidi del muretto del Castellosi.
Si è poi saputo, da elementi del suo stesso partito, che Ghisellini fu ussico per una vendetta interna.
Il 21 settembre 1943, pochi giorni dopo l’armistizio e la caduta del fascismo, fonda la Federazione Fascista Repubblicana, di cui assume la "reggenza", che riorganizza tutti i fasci ferraresi.
Vienne ucciso nella notte tra il l3 e il l4 novembre l943. Il suo corpo senza vita di Ghisellini viene ritrovato appena al di là del fiume Reno, in territorio bolognese. Alla notizia dell’uccisione del Federale i rappresentanti ferraresi del Partito Fascista Ricostruito, riuniti a Verona per il Congresso del partito, rientrano in città insieme a squadre di Padova e Verona.
Nella notte vengono arrestate 75 persone, prelevate di forza dalle loro case e scatta la rappresaglia.
All’alba del 15 novembre, undici corpi sono riversi presso il Castello Estense ed in altri punti della città. Sono quelli di Emilio Arlotti, Mario Zanatta, Vittore e Mario Hanau, Giulio Piazzi, Pasquale Colagrande, Ugo Teglio, Alberto Vita Finzi, Cinzio Belletti, Antonio Torboli, Girolamo Savonuzzi, ricordati nelle lapidi del muretto del Castellosi.
Si è poi saputo, da elementi del suo stesso partito, che Ghisellini fu ussico per una vendetta interna.