Ascese al trono dopo la morte del probabile padre Atlanersa, avvenuta all'incirca nel 640 a.C., e i reperti sono relativamente numerosi: alcune sue statue sono state rinvenute sepolte (o nascoste) a Gebel Barkal, presumibilmente a causa dell'incursione di Psammetico II a Kush avvenuta nel 592 a.C.. A suo nome è stata ritrovata anche una sfinge[1], oltre a vari oggetti provenienti da Meroë[2] il che indicherebbe l'importanza che egli attribuiva a questa località, che diverrà la capitale del regno di Nubia dopo il saccheggio di Napata del 592 a.C..
Senkamanisken prese in sposa Nasalsa; i loro due figli, Anlamani ed Aspelta, gli successero al trono in questa sequenza[3] dopo la sua morte, avvenuta verso il 620 a.C.. La sua piramide si trova a Nuri (Nu. 3).