Leadhillite
Leadhillite | |
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Classificazione Strunz | VI/B.13-50 |
Formula chimica | Pb4(SO4)(CO3)2(OH)2 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino |
Classe di simmetria | prismatica |
Parametri di cella | a=9,08, b=20,76, c=11,56 |
Gruppo puntuale | 2/m |
Gruppo spaziale | P 21/a |
Proprietà fisiche | |
Densità | 6,45-6,55 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2,5-3 |
Sfaldatura | perfetta secondo {001} |
Frattura | concoide |
Colore | incolore, bianco, grigio, verde chiaro, blu chiaro |
Lucentezza | adamantina, da madreperlacea a sericea |
Opacità | da trasparente a traslucida |
Striscio | bianco, grigiastro |
Diffusione | rara |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La leadhillite è un minerale, è un solfato-carbonato basico di piombo.
Il nome deriva dal giacimento di Leadhills (ingl. colline di piombo), in Scozia.
Descritta per la prima volta da François Sulpice Beudant (Parigi 5 settembre 1787 - 10 dicembre 1850), geologo e mineralogista francese, nel 1832
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]I cristalli sono tabulari, romboedrici, scagliosi e a volte geminati.
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]È un minerale di origine secondaria, caratteristico delle zone di ossidazione dei giacimenti di piombo. Ha paragenesi con linarite, cerussite, piromorfite, caledonite e anglesite.
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]Si presenta in piccole lamelle o in cristalli appiattiti pseudo-esagonali o ancora in aggregati granulari, massivi, a volte a forma di piatto.
Caratteri chimico-fisici
[modifica | modifica wikitesto]Si taglia facilmente con un coltello; la luminescenza è a volte giallastra. Fonde al cannello, è solubile in acqua calda. È effervescente in HNO3 e si decompone. Fuso diventa di colore giallo inizialmente, poi bianco raffreddandosi.
Località di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]A Leadhills, in Scozia, dove è stato rinvenuto la prima volta; a Gebel Ressa, in Tunisia; nella miniera di Mammoth Mine, in Arizona e in quella di Tintic, nello Utah; a Tsumeb, in Namibia e a Dundas, in Tasmania.
In Italia bisogna cercarla in cristalli di discrete dimensioni nella miniera di Malacalzetta e in quella di San Giovanni nel comune di Iglesias; nella miniera Marganai, nel comune di Domusnovas e nella miniera Argentiera della Nurra, nel comune di Porto Torres, provincia di Sassari, tutte località sarde.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
- Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005)
- Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
- Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
- I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
- Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmin, su webmineral.com.