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Jean Raspail

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Jean Raspail

Jean Raspail (Chemillé-sur-Dême, 5 luglio 1925Parigi, 13 giugno 2020) è stato un esploratore e romanziere francese.

Nato il 5 luglio del 1925 a Chemillé-sur-Dême, piccolo comune del dipartimento dell'Indre e Loira, Raspail era figlio di Octave Raspail, direttore di fabbrica e poi direttore generale delle miniere della regione del Saar[1], e di Marguerite Chaix. Frequentò delle scuole cattoliche private prima a Parigi, tra cui Saint-Jean-de-Passy dove fu allievo dello scrittore Marcel Jouhandeau che lo influenzò profondamente, e infine a Verneuil-sur-Avre.

Sin da giovane Raspail viaggiò per il mondo con l'intento di entrare in contatto con popolazioni minacciate dallo sviluppo tecnologico e industriale. Tra il 1950 e il 1951 viaggiò dalla Terra del Fuoco all'Alaska, e nel 1954 partecipò a un'esplorazione nelle terre delle popolazioni Inca. Raspail fu anche console generale del non riconosciuto Regno di Araucanía e Patagonia; nel 1981, il suo romanzo sulla vita del suo fondatore Orélie Antoine de Tounens Moi, Antoine de Tounens, roi de Patagonie vinse il Grand Prix du roman de l'Académie française.

Il suo radicale cattolicesimo tradizionalista e conservatore (nonostante i suoi rapporti contrastanti con la fede)[2] fu fonte d'ispirazione per molti dei suoi romanzi, spesso storie di genere utopico che raccontano del fallimento di ideologie come il liberalismo e il comunismo attraverso la necessaria restaurazione di una monarchia assoluta cattolica. Raspail stesso si dichiarò monarchico, e nel suo romanzo del 1990 Sire auspicava il ritorno di un re in Francia entro la fine del decennio: nel romanzo viene incoronato a Reims nel febbraio del 1999 il diciottenne Philippe Pharamond de Bourbon, diretto discendente della dinastia reale francese.

Nel suo romanzo più famoso e di maggior successo, Il campo dei santi, pubblicato nel 1973, Raspail prefigurava un collasso della civiltà occidentale per un'immigrazione di massa proveniente dal Terzo Mondo e in particolare dall'India agli inizi degli anni '90. Il libro ricevette apprezzamenti alla sua uscita ma anche critiche per i suoi contenuti apertamente razzisti, xenofobici e classisti. Venne tradotto successivamente in inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, afrikaans, ceco, olandese, polacco, ungherese e italiano. Il romanzo influenzò le idee della futura Nouvelle Droite che lo considerò "profetico" e dagli anni 2010 divenne un testo di riferimento per gruppi di estrema destra, suprematisti bianchi, neofascisti, neonazisti e Alt-Right. Il libro venne encomiato anche da Steve Bannon prima di divenire capo stratega nell'amministrazione del presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump e da Marine Le Pen, che si dichiarò sua fan nonostante Raspail affermasse di preferire e votare Nicolas Sarkozy.

Dopo Il campo dei santi scrisse altri romanzi come Septentrion, L'anello del pescatore[3] (Prix Prince-Pierre-de-Monaco 1996 e Prix Maison de la Presse 1996), Qui se souvient des hommes ? (Prix Chateaubriand 1986 e Prix du Livre Inter 1987), il già citato Sire (Grand Prix roman del la Ville de Paris 1992), Hurrah Zara ! (Premio Audiberti, 1999) e En canot sur les chemins d'eau du roi, une aventure en Amérique (Prix littéraire de l'armée de terre - Erwan Bergot 2006). Ricevette anche, per l'insieme della sua opera letteraria, il Gran premio di letteratura dell'Accademia francese.[4]

Su Le Figaro del 17 giugno 2004, Raspail pubblicò un articolo intitolato La patrie trahie par la République, in cui criticava aspramente e con toni apocalittici le politiche riguardo l'immigrazione del governo francese e affermava l'inevitabilità e la necessità di una rivolta armata contro "gli invasori" e chi li favorisse; fu denunciato dalla LICRA (Lega Internazionale Contro il Razzismo e l'Antisemitismo), ma la causa venne respinta il 28 ottobre di quello stesso anno.[5]

Viveva a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. È morto all'ospedale Henri-Dunant il 13 giugno 2020, all'età di 94 anni.[6]

In italiano sono stati tradotti solamente tre romanzi. Tra i suoi romanzi più celebri, tradotti in varie lingue, vi sono:

  • Terres Saintes et Profanes, 1960
  • Bienvenue Honorables Visiteurs (le Vent des pins), 1970
  • Le Tam-Tam de Jonathan, 1971
  • L'Armada de la Dernière Chance, 1972
  • Il campo dei santi (Le Camp des Saints, 1973), traduzione di Fabrizio Sandrelli, Il Cavallo Alato, Edizioni di Ar, 1998
  • Le Jeu du Roi, 1976
  • Septentrion, 1979
  • Les Antilles, d'île en île, 1980
  • Moi, Antoine de Tounens, roi de Patagonie, 1981
  • Les Hussards : histoires exemplaires, 1982
  • Le Président, 1985
  • Qui se souvient des hommes..., 1986 (I nomadi del mare, trad. di Silvia Accardi. SugarCo, Milano, 1987)
  • L'Île bleue, 1988
  • Pêcheurs de Lune, 1990
  • Sire, 1990)
  • Vive Venise, 1992
  • Sept cavaliers quittèrent la ville au crépuscule par la porte de l'Ouest qui n'était plus gardée, 1993
  • L'anello del pescatore (L'anneau du pêcheur, 1995), CasadeiLibri, 2009
  • Hurrah Zara !, 1998
  • Le Roi au-delà de la mer, 2000
  • Adiós, Tierra del Fuego, 2001
  • Le son des tambours sur la neige et autres nouvelles d'ailleurs, 2002
  • Les Royaumes de Borée, 2003
  • En canot sur les chemins d'eau du roi, une aventure en Amérique, 2005
  1. ^ (FR) Généalogie de Octave Raspail, su Geneanet. URL consultato il 2 marzo 2021.
  2. ^ Mort de Jean Raspail: la foi à l’épreuve du doute, su famillechretienne.fr.
  3. ^ L'anello del pescatore narra le vicende dei successori dell'antipapa Pedro de Luna e, in particolare, del suo ultimo erede Benedetto, il quale, ormai in miseria, avrebbe incontrato papa Wojtyła e sarebbe poi morto a Roma.
  4. ^ Grand Prix de Littérature, su academie-francaise.fr. URL consultato il 9 gennaio 2020.
  5. ^ La LICRA attaque Jean Raspail. Extension du domaine de la chute?, su libertyvox.com. URL consultato l'11 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2021).
  6. ^ https://www.lefigaro.fr/culture/mort-de-jean-raspail-ecrivain-et-explorateur-auteur-du-controverse-camp-des-saints-20200613

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