Decimoputzu
Decimoputzu comune | |
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(IT) Decimoputzu (SC) Deximeputzu | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonino Munzittu (lista civica) dall'11-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 39°20′07.3″N 8°54′53.6″E |
Altitudine | 17 m s.l.m. |
Superficie | 44,77 km² |
Abitanti | 4 165[1] (31-1-2024) |
Densità | 93,03 ab./km² |
Comuni confinanti | Decimomannu (CA), Siliqua, Vallermosa, Villasor, Villaspeciosa |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09010 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111013 |
Cod. catastale | D260 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) putzesi (SC) putzesus |
Patrono | Nostra Signora delle Grazie |
Cartografia | |
Posizione del comune di Decimoputzu nella provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Decimoputzu (in sardo Deximeputzu[3]) è un comune italiano di 4 165 abitanti della provincia del Sud Sardegna.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il paese è sito nella piana del Campidano di Cagliari, attraversato dal fiume Flumini Mannu.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Decimoputzu era già abitato in epoca prenuragica e nuragica. Testimonianze più importanti di quel periodo sono i nuraghi di Monte Idda e Casteddu de Fanaris e la Domus de janas in località Sant'Iroxi, nota come Tomba dei guerrieri, dove, nel 1987, sono state rinvenute 19 lame di spade e pugnali in rame arsenicale di tipo El Argar, risalenti alla Cultura di Bonnanaro (1600 a.C. circa), che, assieme ad un analogo modello da Maracalagonis, costituiscono i più antichi esemplari di spada in Sardegna; all'epoca nuragica si riferisce la testa in avorio di una statuetta di soldato miceneo (che confermerebbe gli scambi con le civiltà dell'Egeo) proveniente dalla località di Mitza Purdia[4], nonché il ripostiglio sul Monte Idda nelle vicinanze del nuraghe, dove furono scoperti vari oggetti in bronzo tra i quali diverse spade.
Successivamente l'area venne frequentata da fenicio-punici, romani, vandali e bizantini.
Le prime notizie dell'esistenza del borgo risalgono al 1089 come testimonianza della donazione da parte del giudice di Cagliari Orzocco Torchitorio I della chiesa di S. Georgii de Decimo all'Ordine di San Vittore di Marsiglia[5]. Il toponimo Decimoputzu viene per la prima volta citato nel 1414 nelle forme di Decimopozzo o Decimo Pupussi, quando il territorio era parte integrante della curatoria di Gippi, che fece parte del giudicato di Cagliari prima e del Regno di Sardegna in seguito, durante il dominio aragonese-spagnolo, ove fu incorporato come feudo nell'Incontrada di Parte Gippi. Fece poi parte del marchesato di Villasor, feudo degli Alagon. Venne riscattato ai Da Silva - Alagon nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Decimoputzu sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 maggio 2002.[6] Lo stemma si blasona:
«semipartito troncato: il primo di rosso, alla lettera maiuscola D d'oro; il secondo, di azzurro, a sette spighe di grano d'oro, impugnate, legate d'argento; il terzo di azzurro, mantellato d'oro, alla statuetta della Dea Madre dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Vi sono raffigurati la lettera D, iniziale del nome del comune, le spighe, simbolo dell'attività cerealicola, e la statuetta di divinità femminile in alabastro, rinvenuta nel territorio comunale e conservata presso il Museo archeologico nazionale di Cagliari.[7]
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie
- Chiesa di San Giorgio
- Chiesa campestre di San Basilio
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo delle scuole
- Casa campidanese
- Monumento ai caduti
- Ponte austriaco
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]- Ipogeo di Sant'Iroxi
- Casteddu de Fanaris
- Rovine di chiese campestri
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[8]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31-12-2015 i cittadini di nazionalità straniera costituivano il 3,1% della popolazione totale. Le nazionalità più rappresentate erano[9]:
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Decimoputzu è il campidanese occidentale.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Piero Secci | liste civiche di sinistra | Sindaco | [10] |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Antonino Munzittu | liste civiche di centro-destra | Sindaco | [11] |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Antonino Munzittu | liste civiche di centro-destra | Sindaco | [12] |
28 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Gianfranco Sabiucciu | lista civica "Obiettivo Sviluppo" | Sindaco | [13] |
15 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Ferruccio Collu | lista civica "Con Decimoputzu" | Sindaco | [14] |
5 giugno 2016 | 20 luglio 2021 | Alessandro Scano | lista civica "Impegno e Ottimismo" | Sindaco | [15] |
20 luglio 2021 | 11 ottobre 2021 | Francesco Cicero | - | Commissario straordinario | [16] |
11 ottobre 2021 | in carica | Antonino Munzittu | lista civica | Sindaco | [17] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ (SC) DOMU - Ufficio Lingua Sarda del Comune di Decimoputzu, su sabertulantiga.com. URL consultato il 30 aprile 2022.
- ^ I commerci con i Micenei, su sardegnacultura.it. URL consultato il 5 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2010).
- ^ R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro 1993, sch. 40
- ^ Decimoputzu, decreto 2002-05-22 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 28 luglio 2022.
- ^ Statuetta R20S09-89, su Museo archeologico nazionale di Cagliari. URL consultato il 28 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
- ^ ISTAT, Cittadini stranieri 2015, su demo.istat.it. URL consultato il 21 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
- ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Scioglimento del Consiglio comunale di Decimoputzu e nomina del commissario straordinario., su comune.decimoputzu.ca.it, Regione Autonoma della Sardegna, 20 luglio 2021. URL consultato il 12 ottobre 2021.
- ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 12 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 4 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Decimoputzu
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Decimoputzu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.decimoputzu.su.it.
- Decimoputzu, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Decimoputzu, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 154974827 · LCCN (EN) n2004041651 · J9U (EN, HE) 987007465755805171 |
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