La Basilica del Santissimo Salvatore, comunemente chiamata ‘di San Mauro’, è uno dei monumenti più belli della città non solo per l’architettura, che segna il passaggio dal Gotico al Rinascimento, ma anche per la ricca decorazione che la riveste internamente e attira l’attenzione, rallegrando gli occhi e il cuore di chi entra in questo tempio. Le numerose opere d’arte sono segni che manifestano la fede della lunga schiera di persone che attraverso i secoli, alla scuola di San Benedetto, hanno incontrato Dio nell’ascolto della Parola, nei sacramenti, nella preghiera liturgica e personale.
La chiesa venne fondata dal re longobardo Ariperto verso la metà del sec. VIII. L’imperatrice Adelaide, verso il 962, vi fondava una comunità benedettina cluniacense, cui subentravano nel 1449 i benedettini dell’obbedienza di Santa Giustina di Padova, i quali riedificavano la chiesa nelle forme attuali. Il monastero fu soppresso da Giuseppe II nel 1786, e trasformato insieme alla chiesa in caserma e deposito militare. Fu recuperata dal cardinale Agostino Riboldi e riaperta al culto il 21 maggio 1901. Fu eretta in parrocchia nel 1929.
Da "Le chiese di Pavia", a cura di Luisa Erba