Mancano 7 mesi esatti al calcio di inizio dei campionati mondiali del 2014 e le fibrillazioni che precedono il torneo iniziano a farsi sentire in modo considerevole, a partire dalle presentazioni delle divise ufficiali.
I famigerati presunti diktat che la FIFA avrebbe utilizzato per far pressione sulle Federazioni calcistiche e sugli sponsor tecnici al fine di ottenere degli outfit perfettamente distinguibili in campo, vanno via via sempre più confermandosi con le presentazioni delle divise ufficiali delle varie nazionali.
Il “tutto chiaro o tutto scuro” sembra essere l’idea attorno al quale si è concentrato questa nuova impostazione della federazione mondiale e a quanto pare anche la Germania è stata travolta da questo destino. E via giù a scavare nel passato delle nazionali per trovare anche un solo riferimento che possa essere ripreso e reinterpretato in modo da avere la botte e piena e la moglie ubriaca: accontentare la FIFA e non deludere i tifosi.
Eppure i supporter tedeschi pare riescano a reggere bene l’alcol da campagna mediatica e nonostante il teaser in cui compare lo slogan “È tempo per un nuovo classico”, la nuova DFB-Trikot, presentata oggi a Monaco di Baviera non è stata poi così accolta con grande acclamazione.
Il bianco della maglia non va ad intaccare in alcun modo la tradizione tedesca in ambito calcistico. La caratteristica più evidente sul pannello frontale è l’elaborazione grafica di una chevron declinata in tre tonalità di rosso confinate da due bordature, una nera (superiore) e una dorata (inferiore). Delle linee scure completano il riempimento del disegno e sfumano man mano che si distanziano da esso.
Come si legge dal comunicato sul sito della Deutscher Fussball-Bund, questa definizione grafica rappresenta la bandiera tedesca, anche se il condizionale qui dovrebbe essere d’obbligo se non altro perché il giallo della bandiera è diverso dal dorato presente sulla casacca. Fortunatamente, il logo DFB sul petto non sembra risentire del campo sula quale è posto e campeggia fiero e autoritario in argento sovrastato dalle tre stelle che, fedelmente, simboleggiano i titoli mondiali del 1954, 1974 e 1990.
Le tre canoniche strisce adidas coprono le spalle e richiamano i bordi a profilo maglia, le bordature del colletto a V (molto morbido nel disegno) e delle maniche, questi ultimi due arricchiti da inserti in rosso. Questi dettagli ci fanno da anticamera al pannello posteriore della maglia.
Anche qui adidas marchia le sue squadre con la linea orizzontale che solca le spalle e che sarà il denominatore comune per Brasile 2014 dei team sponsorizzati dal brand tedesco. A differenza della parte frontale, il tricolore viene riportato fedelmente e sottolinea l’inserto in argento sotto il colletto recante la scritta in stampatello “Die Nationalmannschaft” (“La nazionale”). Lettering snello e squadrato fa da cornice ai numeri con un effetto “tagliato”.
Ma se lo stravolgimento cromatico non dovesse bastare, basta dire che i pantaloncini che completano il kit sono diventati bianchi in barba alla tradizione e genuflessi al presunto volere FIFA. I bordi neri e rossi richiamano la casacca e fanno da tramite ai calzettoni che provano a riunire i colori della bandiera tedesca con scarso risultato. “I pantaloncini bianchi simboleggiano la leggerezza del gioco tedesco – afferma Jürgen Rank, capo designer abbigliamento di adidas – si tratta di una dichiarazione di classe ed eleganza.”
Come se non bastasse, a fare eco alle dichiarazioni su questo kit sono stati, ovviamente e senza sorpresa, il capitano Lahm e il difensore Mats Hummels che sottolinea come il disegno della maglia sia molto diverso ma al contempo è molto più evidente di prima. Nel complesso questa soluzione rimanda ad un mix tra la divisa tutta bianca utilizzata dalla Germania Ovest contro la Polonia nel 1974 e la divisa usata dai tedeschi nel campionato del mondo di Italia ’90, solo che in questo caso il tricolore era autentico ed evidente.
Può darsi che l’incursione di Thomas Muller durante le riunione dei creativi di adidas abbia destabilizzato un po’ le sorti del nuovo kit che i tedeschi indosseranno venerdì prossimo nell’amichevole contro l’Italia a San Siro.
Nel frattempo, possiamo solo goderci l’unica nota di originalità di questa vicenda che sta nella presentazione della maglia a mezzo bus che ha sorpreso gli abitanti di Monaco di Baviera e nel video in cui i supporters tedeschi introducono la nuova maglia con la più grande ola che si possa immaginare. Speriamo che questa onda supporti la federazione e non la travolga con le critiche. Lo spot è “i nostri colori o niente”. Beh, un post-it per ricordare il giallo è necessario.