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Shirley MacLaine biografia | MYmovies.it
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Shirley MacLaine

Shirley MacLaine (Shirley MacLean Beaty) è un'attrice statunitense, produttrice, è nata il 24 aprile 1934 a Richmond, Virginia (USA).
Nel 1989 ha ricevuto il premio come miglior attrice al Golden Globes per il film Madame Sousatzka. Dal 1959 al 1989 Shirley MacLaine ha vinto 9 premi: David di Donatello (1964, 1984), Festival di Berlino (1959, 1971), Festival di Venezia (1960, 1988), Golden Globes (1984, 1989), Premio Oscar (1984). Shirley MacLaine ha oggi 90 anni ed è del segno zodiacale Toro.

Chiamatela solo MacLaine

A cura di Fabio Secchi Frau

Una leggera inflessione della carriera con l'età era inevitabile, ma questo non ha fermato Shirley MacLaine che, di fatto, è un'attrice epocale. Resta saldamente ancorata a Hollywood, come una delle sue stelle più luminose e lungimiranti, che nonostante la classe 1934, graffia di gran vitalità teatro, cinema e televisione. Senza dubbio il cinema d'impegno è gratificante, ma come fa la commedia questa signora del cinema non la fa nessuno.

Gli inizi a teatro
Chiamata così in onore dell'attrice bambina-prodigio Shirley Temple, Shirley MacLean Beaty nasce a Richmond, in Virginia, figlia di un professore di psicologia e amministratore di una scuola pubblica e di un'insegnante di recitazione e danza canadese. Di religione battista, segue suo padre e tutta la famiglia a Norfolk, poi ad Arlington e a Waverley. È ancora piccolissima quando la madre decide di iscriverla a delle lezioni di danza classica. Ma nonostante sia fortemente motivata nel balletto, capisce molto presto che la professione di ballerina non è esattamente ciò che fa per lei e lascia la danza, cercando invece di recitare. Cresce assieme al fratello minore, un bel ragazzo che avrà anche lui una fortunatissima carriera nel mondo del cinema: Warren Beatty. Diplomata alla Washington-Lee High School, cheerleader e attrice nella compagnia teatrale scolastica , nell'estate del suo ultimo anno si trasferisce a New York per cercare di sfondare, tentando di entrare in qualche produzione broadwayana e lo fa con successo. Una volta ultimati definitivamente gli studi, torna a New York, diventando la sostituta dell'attrice Carol Haney nel musical "The Pajama Game" e quando questa si rompe l'anca la MacLaine la rimpiazza per un paio di mesi. Nel frattempo, continua a fare provini teatrali, durante uno di questi Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II, che le volevano per il musical "Me and Juliet" la sgrideranno per via del suo nome: troppo lungo, difficile da pronunciare, va cambiato. Shirley segue il consiglio, toglie Beaty e rimane semplicemente: Shirley MacLaine. Con la Haney fuori dal palcoscenico, il produttore cinematografico Hal B. Wallis, una notte, la nota e le chiede di presentarsi per un provino. Dopo l'audizione, le propone un contratto con la Paramount Pictures, contratto che, anni dopo, lei scioglierà per avere il pieno controllo della sua carriera, mettendo fine al comando degli Studio System sulla sua professione. È il17 settembre 1954 quando sposa il produttore Steve Parker dal quale avrà la sua unica figlia, l'attrice Sachi Parker, praticamente identica a lei. Il matrimonio comunque durerà fino al 1982 e la MacLaine non avrà altri legami, preferendo rimanere sola.

Il debutto cinematografico con Hitchcock
Dopo aver lavorato nel telefilm Shower of Stars (1955) di Seymour Berns e con Anna Maria Alberghetti e Betty Gable, viene scelta da Alfred Hitchcock per il suo primo ruolo cinematografico. È senza alcun dubbio uno dei più fortunati debutti della storia del cinema, la MacLaine è a suo agio nella commedia nera La congiura degli innocenti (1955) con John Forsythe, tanto da beccarsi immediatamente una nomination ai BAFTA come miglior attrice straniera e il Golden Globe come miglior promessa femminile, premio che dividerà con un'altra grande attrice leggendaria: Kim Novak.

I film con la Rat Pack
In poco tempo, si guadagna la simpatia di Hollywood, diventa una grande amica dei membri della Rat Pack e in particolar modo farà comunella con Dean Martin e Frank Sinatra con i quali lavorerà a pellicole come: Artisti e modelle (1955, anche con Jerry Lewis); Qualcuno verrà (1959) di Vincent Minnelli (che le farà guadagnare la sua prima nomination all'Oscar e ai Golden Globe come miglior attrice protagonista, ma anche un Golden Globe speciale come l'attrice più versatile); Il prezzo del successo (1959); Can-Can (1960); Colpo grosso (1960); Una notte movimentata (1961); La signora e i suoi amanti (1964, anche con Paul Newman e Robert Mitchum) e, infine, il suo peggior film in assoluto La corsa più pazza d'America n.2 (1984, anche con Burt Reynolds) che le frutterà una candidatura ai Razzie Award come peggior attrice, per fortuna solo sfiorata.

L'appartamento di Billy Wilder
Ma non solo i titoli inerenti alla Rat Pack nella sua lunga e fortunata carriera. Tutte le ragazze lo sanno (1959) con l'inglese David Niven le regala un BAFTA come miglior attrice straniera e un Orso d'argento a Berlino; lavora nel miglior film del 1956 secondo l'Academy, Il giro del mondo in 80 giorni (1956), ancora una volta in coppia con Niven e nel ruolo di una fanciulla indiana scampata alla morte e si impegna anche nel western in La legge del più forte (1958) con Glenn Ford. Dotatissima nella commedia, è l'unica star che si salva nel cast di Bella, affettuosa, illibata cercasi (1958) con Anthony Perkins e dà veramente il meglio di sé nello splendido dolce-amaro L'appartamento (1960) di Billy Wilder e in doppia coppia con Jack Lemmon e Fred MacMurray, facendo battere il cuore di tutta Hollywood con un caschetto sbarazzino e nel ruolo di Fran, tenera ascensorista che ha una relazione fatta di maltrattamenti e tentativi di suicidio con il suo capo, ma che invece fa battere il cuore per il piccolo borghese impiegato Cicci. Un personaggio che la MacLaine ha strappato direttamente dalle mani di Marilyn Monroe che si era offerta volontaria per il ruolo, poi esclusa per scelta di Wilder: «Tutto il cast avrebbe sbavato dietro alla ragazza dell'ascensore». Così il regista puntò tutto sull'allora ventiseienne Shirley che aveva adorato in Qualcuno verrà. Impacciata, spensierata, dal sorriso disarmante e con un volto che riusciva a essere ancora più carino nonostante le scene da pianto stile clown, la MacLaine offre uno spessore tutto nuovo a una donna spigliata e sentimentale, che preannuncia il femminismo Anni Sessanta, e che si potrebbe racchiudere nella migliore battuta del film: «Perché gli esseri umani si innamorano tra di loro? Perché nessuno, ad esempio, si innamora di un canguro?». Con una performance del genere, difficile non sfiorare l'Oscar come miglior attrice non protagonista (vinto da Elizabeth Taylor per Venere in visone) e acchiappare a piene mani un BAFTA, un Golden Globe e la preziosa Coppa Volpi. Oltretutto Wilder dedicò a lei e a Lemmon l'Academy Award per il miglior film. Un legame, quello fra lei, Wilder e Lemmon che vivrà in una nuova commedia Irma la dolce (1963), con una nuova candidatura all'Oscar e ai BAFTA, ma due nuovi premi nel suo curriculum: il David di Donatello e il Golden Globe.

Altri film
Grande amica di Julie Christie, conosciuta quando conviveva con il fratello Warren Beatty, continua a cesellare interpretazioni meravigliose in: La ragazza del quartiere (1962) con Robert Mitchum; Quelle due (1962) con Audrey Hepburn; La mia geisha (1962) con Edward G. Robinson; Una Rolls-Royce gialla (1964) con Ingrid Bergman; Gambit (Grande furto al Semiramis) (1966) con Michael Caine; Sette volte donna (1967) di Vittorio De Sica; Gli avvoltoi hanno fame (1969) con Clint Eastwood; Sweet Charity - Una ragazza che voleva essere amata (1969) di Bob Fosse; Desperate Characters (1971, grazie al quale vince il secondo Orso d'Argento a Berlino) e Due vite, una svolta (1977, con nuova nomination all'Oscar). Pochi lo sanno, ma la MacLaine sfiorò l'Academy Award per il miglior documentario quando firmò con Claudia Weill The Other Half of the Sky - A China Memoir (1975).

Il primo Oscar vinto per Voglia di tenerezza
Negli Anni Settanta, diventa una delle attrici Hollywoodiane più candidate agli Emmy grazie al telefilm Il mondo di Shirley, anche se vincerà questa onorificenza televisiva solo per il film Gypsy in My Soul (1976). Rifiutato il film Il giardino della felicità (1976), partecipa invece al magnifico Oltre il giardino (1979) con Peter Sellers, che la farà nominare al BAFTA, poi reciterà con Anthony Hopkins in In amore si cambia (1980) e con Susan Sarandon in Quattro passi sul lenzuolo (1980), rifiutato anche il ruolo di Diane Freeling in Poltergeist (1982) in favore del ruolo di Aurora Greenway nel film Voglia di tenerezza (1983) con Jack Nicholson, riceve (finalmente e meritatamente) il suo primo Oscar come miglior attrice protagonista dalle mani di Liza Minnelli. Il ruolo di Aurora, una vedova tutta anima e cuore che deve fare i conti con l'amante ex astronauta e una figlia malata di cancro, morente e con molti disastri sentimentali alle spalle, le fa mettere KO concorrenti temibili come Meryl Streep (Silkwood) che batte anche sul fronte dei David di Donatello e dei Golden Globe. Un ruolo che è così ben tagliato per lei che, nel 1996, si ritroverà a rifarlo nel sequel Conflitti del cuore (1996) con un piccolo cameo di Jack Nicholson.

Altre interpretazione da non dimenticare
Gli ultimi veri bagliori di genialità interpretativa, li si ritrovano nella scorbutica casalinga di Fiori d'acciaio (1989) con Julia Roberts, nel quale è protagonista di divertenti siparietti comici al veleno con Olympia Dukakis, ma anche nel ruolo di un'apocrifa Debbie Reynolds ne Cartoline dall'inferno (1990) con Meryl Streep e ne Madame Sousatzka (1988), che le farà ottenere un Golden Globe e la Coppa Volpi.

La pausa dalle scene
Da dimenticare La vedova americana (1992) con Marcello Mastroianni, Ricordando Hemingway (1993) con Robert Duvall, Cara, insopportabile Tess (1994) con Nicolas Cage e Lo schermo velato (1995). A questo punto della sua carriera, la MacLaine capisce che non è più aria per lei e, dopo aver raccolto il Cecil B. DeMille Award e un Orso d'Oro onorario al Festival di Berlino, sparisce dalla circolazione per alcuni anni.

Il ritorno al cinema
Torna, più ruggente che mai come nonna di Cameron Diaz in In Her Shoes - Se fossi lei (2005), poi in una vegliarda Mrs. Robinson in Vizi di famiglia (2005) con Kevin Costner, in un'attrice televisiva in Vita da strega (2005) con Nicole Kidman e più romantica in Appuntamento con l'amore (2010). Nel 2013 inoltre è nel film di Ben Stiller I sogni segreti di Walter Mitty. Tornerà nel 2017 come protagonista della commedia Adorabile nemica, diretta da Mark Pellington.

I ruoli per il piccolo schermo
Notevoli anche i suoi ruoli televisivi: The West Side Waltz (1995) con Liza Minnelli, Joan of Arc (1999) con Peter O'Toole e Coco Chanel (2008), nel ruolo della famosa stilista che le è valso una nomination agli Emmy Award.

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Nessuna è come lei: piedi a terra e testa in aria, nota androgina e vitalità femminile, controllo comico del pathos e disposizione a incrinare la maschera. Shirley MacLaine debutta al cinema a metà degli anni Cinquanta nella commedia nera di Alfred Hitchcock (La congiura degli innocenti) rimasto orfano di Grace Kelly. Sfalsata rispetto alle pin-up sofisticate degli anni Cinquanta, indossa con insolente fotogenia il colore rosso e un carattere vulcanico che trova la sua cifra cinematografica nel 1958 sul set di Vincente Minnelli (Qualcuno verrà)

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