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VISIONI EXTRASOLARI

VISIONI EXTRASOLARI

Noi ci guardiamo, il cielo ed io...   senza stancarci..

(di Daniele Bianchino)

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Questi sono alcuni dei pianeti potenzialmente abitabili attualmente conosciuti. Orbitano nella zona abitabile della loro stella, dove puo' esser presente acqua allo stato liquido e dunque possibili forme viventi anche complesse ed evolute (non necessariamente intelligenti).


Una sera la mia piccola nipote Serena, insisteva per guardare al telescopio le stelle e la Luna.. ma la Luna non c'era, ho cosi' puntato Giove contornato dalle sue quattro lune. Mi ha chiesto se lassu' c'erano i marziani e "Milo su Marte" (film animazione). Ovviamente ho risposto che Milo sta su Marte appunto e che quello era un altro pianeta.. Mentre lei osservava stupita io osservavo lei e riflettevo.. era al buio, il suo occhio scrutava interessato e affascinato nell' oculare, in silenzio.. a soli 5 anni gia' guardava per la prima volta un mondo lontano; Cosi' piccola ma cresciuta in un epoca in cui i rover solcano la superficie di Marte, in cui le sonde monitorizzano quasi tutti i pianeti del sistema solare e scoprono altri sistemi stellari lontani e pianeti alieni, in una corsa scientifica continua ed inarrestabile. Lei puo' guardare un pianeta attraverso un telescopio amatoriale, debole, ma che è decine di volte piu' potente di quello con cui Galileo ha scoperto e studiato con estrema passione e precisione Giove e le sue lune. Ed è anche a tutti i grandi astronomi che penso spesso in questi momenti, cosa avrebbero pensato e cosa avrebbero dato per vedere attraverso un telescopio moderno, cosa avrebbero dato per vedere le magnifiche immagini della superficie di questi mondi ottenute dalle sonde spaziali e dai rover? Mi spiace immensamente che io oggi posso e loro non hanno potuto, perchè nati in un epoca passata e completamente diversa.. e chissa' se in un futuro lontano, se qualcuno leggera' queste mie parole pensera' " e non sai cosa ti stai perdendo tu oggi .. mio caro Daniele..."

PIANETI NELLA FASCIA DI ABITABILITA' PLANETARIA DELLE PROPRIE STELLE:
Vi ricordo che ogni stella che osservate nella volta celeste è un Sole; il nostro Sole non è altro che la stella piu' vicina a noi, la Stella intorno a cui ruota l'intero sistema solare e la stella da cui dipende la vita su questo pianeta. Attorno ad ogni stella che guardate quindi c'è la concreta possibilita' che possa orbitare un sistema di pianeti simili al nostro sistema solare.
Sono circa tremila i pianeti extrasolari (esopianeti) ad oggi scoperti e circa mille di questi sono stati confermati. In particolare negli ultimi anni, dopo il lancio in orbita del telescpio Kepler, i pianeti scoperti stanno aumentano notevolmente di anno in anno. Il 70% di questi sono giganti gassosi, piu' grandi e facili da individuare rispetto ai piccoli pianeti rocciosi, come la Terra. Malgrado questo ogni anno si aggiungono alla lista anche nuovi pianeti rocciosi, la maggio parte caldissimi e inospitali perchè troppo vicini alle loro stelle, ma alcuni a distanza tale dalle stesse per permettere condizioni confortevoli la vita. Questi mondi vengono infatti ricercati nella cosidetta fascia abitabile o "fascia circumstellare abitabile", quella zona ne troppo distante ne troppo vicina ad una stella dove un pianeta (o una grande luna di un gigante gassoso) riceve il calore sufficente affinchè l' acqua possa esistere allo stato liquido e quindi dove potrebbe esistere LA vita. Questa fascia varia a seconda delle dimensioni e del calore della stella. Nel nostro sistema Solare la fascia abitabile comprende la Terra e Marte. Venere è poco fuori il margine interno. Le stelle che conosciamo vengono divise in base alle loro dimenisoni in nane, subgiganti, giganti, supergiganti ed ipergigantiper, a loro volta suddivise in base alla temperatura e al colore (classe spettrale) in:
stelle di tipo G (Stelle Gialle - nane o giganti) come il nostro Sole, stelle di tipo K (Stelle Arancioni - nane o giganti) e stelle di tipo M (Nane Rosse - giganti, supergianti ed ipergiganti). Le stelle nane, in particolare le nane rosse, sono le stelle piu' comuni nella nostra Galassia. Esistono anche stelle piu' fredde delle stelle di tipo M: le nane rosse Ultrafredde e le nane Brune (L, T, Y). Meno comuni e spesso ben piu grandi e calde sono invece le stelle di tipo F (Bianche Gialle - nane o giganti), A (Azzurre Bianche - nane o giganti), B (Azzurre - nane, giganti e supergiganti) ed O (Blu - nane o giganti). Le stelle piu' calde in assoluto sono le piccole e rare stelle di tipo W.


Le dimensioni di una stella possono essere colossali, quasi inimmaginabili. Come dimostra l'illustrazione in basso la grandezza di questi corpi non è assolutamente indice del loro calore. Basti pensare che la stella piu' grande rappresentata, Mu Cephei, è estremamente piu' fredda di Regor B, che è una delle piu' piccole stelle rappresentate, ma anche la piu' calda. IL nostro Sole è la piu' piccola stella visibile. Viste dal nostro sistema solare anche le stelle piu' grandi possono apparire minuscole, o quasi invisibili. Questa condizione è data ovviamente dalla distanza a cui queste stelle si trovano. Sirio e Vega, che sono anch'esse fra le piu piccole stelle rappresentate, appaiono dal nostro sistema solare come alcune delle stelle piu' grandi, perchè lontane rispettivamente circa 9 e 25 anni luce, mentre l' ipergigante rossa Mu Cephei, la piu' grande fra quelle rappresentate, è appena visibile ad occhio nudo, essendo distante circa 3000 anni luce dal nostro Sole. Sarebbe come guardare un gatto da 9 metri e una balena da 3 km di distanza; Sicuramente la balena sarebbe quasi invisibile, pur essendo enorme. Antares è una supergigante rossa nella costellazione dello Scorpione; Anche'essa è impressionatamente grande rispetto al Sole, ma essendo distante circa 600 anni luce è si una delle stelle piu' luminose della volta celeste, ma comunque meno luminosa di Sirio o Vega, estremamente piu' piccole ma molto piu vicine a noi. Antares appare nel nostro cielo all'incirca come appare Pollux (Gemelli), anche quest'ultima molto piu' piccola di Antares (piu' grande di Sirio e Vega) ma distante da noi 34 anni luce. Pensate che le ipergiganti VY Canis Majoris (3'840 anni luce) ed Uy Scuti (9'454) sono ancora piu' grandi di Mu Cephei, impossibili da rappresentare nell'illustrazione sottostante; Se fossero poste al posto del Sole, arriverebbero quasi ad inglobare Saturno, con una zona abitabile ben oltre l'orbita di Plutone; Tuttavia, entrambe, sono invisibili ad occhio nudo. Per termine di paragone, la stella piu' vicina a noi, Proxima Centauri, è anch'essa invisibile ad occhio nudo, perchè è una nana rossa molto piu' piccola del nostro Sole (circa due volte il diametro di Giove) pur essendo posta a soli 4 anni luce di distanza.


Nei sistemi planetari, le stelle possono dare la vita, ma anche distruggerla. La radiazione Ultravioletta di una stella puo' danneggiare il DNA ed ostacolare la Vita su un pianeta, anche all' interno della fascia abitabile, se questo non ha un atmosfera sufficientemente spessa a proteggerlo. Si presume che pianeti nella fascia abitabile attorno a stelle di tipo K (nane Arancioni) possono fornire ambienti ultravioletti più favorevoli e tranquilli di stelle di tipo G (Stelle Gialle), come il Sole. Le nane Arancioni oltretutto hanno anche una durata maggiore, e mondi che si trovano all'interno della loro zona abitabile potrebbero aver più tempo per sviluppare la vita e maturare una vasta biodiversita'. Si ipotizza comunque che pianeti molto massicci, grandi come la Terra o meglio poco piu' grandi (super-terre), possano avere un campo magnetico anche piu' forte di quello terrestre, quindi altamente difensivo verso le radiazioni e i flare della propria stella, ideale per consentire una spessa atmosfera stabile e il conseguente sviluppo di vita biologica varia e sviluppata. Pianeti abitabili esisterebbero anche attorno a sistemi di stelle binarie o multiple; Ad oggi non sappiamo quali condizioni possono verificarsi su pianeti che orbitano attorno a due o piu stelle, ma secondo molti studi, questi pianeti resterebbero su orbite stabili per miliardi di anni. Un esempio noto è il vicinissimo sistema stellare triplo di Alfa Centauri, costituito da due stelle gialle di tipo G (molto simili al Sole), Alfa Centauri-A ed AlfaCentauri-B, e da una nana rossa di tipo M, Proxima Centauri. Un pianeta di dimensione terrestre è stato scoperto attorno a A.Centauri-B, ma sembra essere troppo caldo per ospitare la vita (870-1200°C), ma la scoperta futura di altri pianeti in questo sistema è molto probabile. Nell'agosto 2016, invece, un pianeta di tipo terrestre è stato scoperto attorno a Proxima Centauri, e sembra orbitare proprio all' interno della Zona Abitabile; Senza ombra di dubbio la visione di due o tre soli nel cielo deve essere spettacolare. Ricordiamo che Su un pianeta nella zona abitabile la presenza di acqua liquida non è sempre scontata, perchè essa dipende anche dalle dimensioni di un pianeta, dalla sua atmosfera e dalla sua pressione. Venere sarebbe stato un pianeta caldo con probabili oceani, molto simile alla Terra, se non avesse un atmosfera troppo densa ed una pressione troppo alta da renderlo il pianeta bollente ed inospitale che è attualmente; al contrario, Marte, avrebbe avuto probabilmente oceani e temperature ben piu' alte di quelle attuali se fosse stato di dimensioni piu' grandi, con pressione e temperature conseguentemente piu' alte di quelle attuali. Tuttavia, la fascia di abitabilita', puo' esser eccezionalmente estesa nella zona del ghiaccio, dove lune o pianeti ghiacciati possono contenere acqua liquida in zone sotterranee o sotto la superficie dei ghiacci (oceani subglaciali). Altri pianeti al di fuori della zona abitabile possono esser resi abitabili da particolari spesse atmosfere, da forze mareali prodotte da grossi satelliti o da giganti gassosi vicini, o da calore interno-energia geotermica prodotta dal decadimento radioattivo nel nucleo del pianeta. Ricordiamoci infatti che quello terrestre è l’unico modello di abitabilità a noi conosciuto, ma ciò non implica che sia l’unico possibile. Qui sotto sono riportati in scala tre sistemi planetari esistenti che ruotano attorno a tre stelle differenti, il Sole (tipo G), HD40307 (K) e Gliese667C (M). Essendo queste Tre stelle molto diverse fra loro in temperatura e dimensione, le conseguenti fasce abitabili variano notevolmente:




ABITABILITA' PLANETARIA:
Attualmente abbiamo un unico esempio di abitabilità planetaria, la Nostra Terra, quindi un pianeta dove è presente la vita, vicino al bordo interno della sua zona abitabile, attorno ad una Stella di tipo G (Gialla). Ricordiamoci che non siamo alla ricerca di pianeti che sono abitabili in modo definitivo per sempre, ma che potrebbero essere abitabili abbastanza a lungo da poter accogliere la vita per miliardi o milioni di anni. Nessun pianeta è abitabile in modo permanente, nemmeno la Terra. IL nostro stesso pianeta infatti, durante i milioni di anni di cambiamenti geologici e atmosferici, ha avuto periodi in cui è stato piu' favorevole alla vita o meno favorevole. Grandezza dei continenti, degli oceani, dei ghiacci, elementi e spessore dell' atmosfera possono variare l'abitabilita' di un pianeta e degli esseri viventi che lo abitano. Si ipotizza che pianeti o esolune con oceani poco profondi abbiano una biodiversita' marina maggiore rispetto a pianeti con oceani molto profondi; Pianeti con continenti piccoli e numerosi possono esser piu' abitabili e umidi, mentre pianeti con continenti molto vasti avrebbero immensi deserti inospitali nelle zone interne; Pianeti o esolune con troppo vapore acqueo in atmosfera potrebbe pero' essere troppo caldi per la vita, essendo il vapore acque un gas serra che trattiene calore (vedi Venere), al contrario pianeti o esolune piu' desertici e aridi ma con oasi sparse potrebbero essere piu' abitabili di pianeti con troppo vapore in atmosfera.
Pianeti o esolune poco piu caldi della Terra avrebbero vaste aree tropicali molto favorevoli alla vita e alla biodiversita', ma gli stessi pianeti potrebbero avere oceani troppo caldi e poveri di ossigeno. Oltretutto, su questi pianeti, improvvisi aumenti di temperatura anche discreti, potrebbero portare a numerose estinzioni di massa nel corso dei milioni di anni. Su Pianeti con molto ossigeno invece aumenterebbero le dimensione degli organismi, e vi potrebbero prosperare esseri giganteschi. Pianeti con un alta gravita' potrebbero ospitare forme viventi piuttosto schiacciate, massicce e tozze. Pianeti con bassa gravita' avrebbero forme viventi piu' lunghe e slanciate. Gli scienziati hanno due parametri per capire se e quanto un pianeta possa ospitare la vita: l'ESI e il PHi

L' ESI (Earth Similarity Index), ricerca pianeti nella zona abitabile della loro stella con condizioni simili a quelle della Terra e quindi con possibili forme di vita analoghe a quelle terrestri; I pianeti in questione devono risiedere nella zona abitabile (quella zona attorno alal stella dove l'acqua puo' esistere in forma liquida), devono essere pianeti terrestri, con dimensioni anologhe a quelle della Terra e devono ricevere dalla propria stella all'incirca lo stesso flusso stellare che la Terra riceve dal Sole. Ricordo che molti pianeti exstrasolari scoperti hanno orbite molto ellittiche, condizione per cui non restano stabili all'interno della loro eventuale zona abitabile, ma vi transitano solo per parte del loro anno; Questo comporterebbe escursioni notevoli, mesi di calore intenso e mesi in cui il pianeta piomberebbe nel gelo. Tuttavia questo non ostacolerebbe la vita. Pianeti nella fascia abitabile che orbitano troppo vicini alle loro stelle (questo accade attorno alle nane rosse di tipo M) possono orbitare in maniera sincrona con la loro Stella, con un emisfero sempre illuminato, caldissimo e quello opposto nel buio gelido e perenne. Tuttavia, fra queste due meta', una fascia crepuscolare semi-illuminata, ne troppo fredda ne troppo calda, potrebbe esser adatta a sostenere la Vita. Pianeti molto freddi o molto caldi hanno in genere ESI compreso fra 0.50 e 0.65. Su questi pianeti è molto probabile che SE esistono forme di vita queste saranno estremofile, non molto complesse ed evolute, o semplicemente batteriche. Man mano che il valore si avvicina ai 0.75 c'è la possibilita' di forme di vita piu' complesse. Oltre il valore Esi di 0.80 il pianeta ha una temperatura simile a quella terrestre, adatto allo sviluppo di vegetazione e forme di vita complesse ed evolute. Essendo attualmente sconosciuta la composizione di questi mondi e della loro eventuale atmosfera, l'ESI potrebbe non corrispondere alla reale abitabilita' del pianeta e soprattutto i pianeti piu' grandi, potrebbero non esser pianeti terrestri ma gassosi, simili a Nettuno. Ovviamnete, l'indice ESI piu' alto, non che l'unico esempio conosciuto e preso come punto di riferimento (pari ad 1.00), spetta alla nostra Terra:




Non sono da sottovalutare le temperature indicate sotto ogni pianeta, le temperature di equilibro, che non rendono conto quindi di una eventuale atmosfera. La Terra ha una temperatura di equilibrio di -18°C, ma l'effetto serra dato dalla sua atmosfera porta il nostro pianeta ad avere una temperatura media di +15°c. Venere ha una temperatura di di equilibrio di -13°C ma l'eccessivo flusso stellare che riceve dal Sole provoca un devastante effetto serra che ha reso il pianeta inabitabile. Venere infatti ha una temperatura media di oltre 400°C, ben piu' calda di Mercurio, il quale si trova molto piu' vicino al Sole, ma non ha un atmosfera. Questo vuol dire che molti eso-pianeti con una temperatura di equilibrio piu' alta di -10°C potrebbero gia soffrire di un pesante effetto serra deleterio per la vita. Pianeti potenzialmente abitabili come Kepler-438b potrebbero rivelarsi molto meno abitabili di gelidi pianeti come Kepler-186f. In caso di una spessa atmosfera infatti l'effetto serra gioverebbe proprio a pianeti piu' freddi, riscaldandoli. Fra 45 mondi potenzialmete abitabili analizzati, escludendo i pianeti che potrebbero esser troppo caldi e troppo grandi per ospitare la vita, questi rappresentati sotto sono i 13 pianeti exstrasolari che quasi sicuramente hanno dimensioni terrestri e che molto probabilmente non soffrono di un pesante effetto serra:



Il secondo parametro, il PHI (Planetary Habitability Index), valuta la possibilita' di pianeti con condizioni chimiche e fisiche anche completamente differenti dalla nostra terra su cui pero' possono ragionalmente vivere organismi biologicamente del tutto diversi da quelli terrestri. Ricordiamo infatti che i pianeti adatti alla vita non devono necessariamente esser come la Terra. Questo indice di valutazione si basa sui quattro ingredienti necessari che devono esser presenti su un corpo planetario affinchè possano avvenire reazioni chimiche biologiche: caratteristiche superficiali (suolo, atmosfera e magnetosfera), Energia ricevuta (solare, interna o da marea), Chimica (fosforo, zolfo, Nitrogeno, molecole organiche etc) e infine presenza di liquidi (in atmosfera, sulla superficie e sotto la superficie) a preiscindere dal tipo di liquido (acqua liquida, anidride carbonica liquidA, metano liquido, azoto liquido etc). Secondo recenti studi (A.Oganov 2016) all'interno dei pianeti di tipo super-Terra (pianeti extrasolari simili alla Terra per composizione ma molto più massicci), potrebbero trovarsi composti chimici (liquidi, solidi, semiliquidi o ferrosi) a noi sconosciuti e non previsti dalle leggi della chimica convenzionale terrestre: il magnesio (Mg), l'ossigeno (O) e il silicio (Si), che formano la base della chimica della Terra e dei pianeti di tipo terrestre, su pianeti massici fra 5 e 30 volte piu della Terra, tendono a creare composti esotici, inesistenti sul nostro pianeta. La stessa acqua puo' presentarsi sottoforma di ghiaaccio bollente o acqua superfluida, composti impossibili sulla nostra Terra. Attualmente questo indice di valutazione puo' essere esteso solo ai corpi del sistema solare, essendo ancora sconosciuta la composizione dei pianeti extrasoalri scoperti. L'indice PHI piu' alto fra i pianeti conosciuti, dopo la Terra, spetta a Titano, la luna gigante di Saturno:

Terra - 0.95, Titano - 0.65 (luna di Saturno), Marte- 0.59, Europa - 0.49 (luna di Giove), Ganymede - 0.42, Enceladus - 0.35, Giove - 0.35, Satuno - 0.35,
Venere - 0.35, Callisto - 0.34, Io - 0.30, Urano - 0.26, Nettuno - 0.26, Plutone - 0.25, Ceres - 0.24, Tritone - 0.24, Titania - 0.22, Luna - 0.03, Mercurio - 0.02

In basso il paesaggio di Titano (sulla sinistra) e quello della Terra (destra). La Terra, un corpo planetario temperato e Titano, un corpo estremamente gelido, in cui la chimica e il gelo sono cosi' inconcepibili da creare un paesaggio apparentemente simile a quello terrestre, ma invertito: quella che sulla Terra è acqua su Titano è roccia, quello che sulla Terra è gas su Titano si trasforma in liquido. In questo gelido mondo i criovulcani potrebbero eruttare qualcosa che qui' risulterebbe bollente: acqua liquida o ghiaccio d'acqua, che rapidamente indurirebbe come pietra, coma la lava fa sulla Terra



SUDDIVISIONE PLANETARIA:
I pianeti, sia del nostro sistema solare che di altri sistemi, sono suddivisi in pianeti rocciosi e giganti gassosi. I giganti gassosi, simili a Giove e Saturno sono chiamati " pianeti gioviani". I giganti gassosi piu piccoli, di dimensioni simili a quelle di Urano e Nettuno sono detti "nettuniani". I pianeti rocciosi sono a loro volta suddivisi in base alle loro dimensioni in:
Super-Terre ( sono di questo tipo molti degli esopianeti abitabili fin ora scoperti: Gliese667cc, Kepler62e, Gliese832c ecc).
Terre (Venere, Terra, Proxima-Centaurib, Kepler186f, Kepler20f, Kepler20e, Kepler78b)
Sub-Terre (Marte, Kepler62c, Kepler42d, Kepler42c, )
Mercuriani (Mercurio, Kepler37b, Luna, Cerere, Ganymede, Titano, Tritone, Plutone ecc). Tutti i pianeti vengono anche definiti caldi, temperati o freddi in base alla distanza dalla loro stella. Sotto segue lo schema del nostro sistema solare, dove sono presenti: un mercuriano caldo (Mercurio), due Mercuriani temperati (Luna e Cerere), ed almeno 73 Mercuriani freddi (tutte le lune di Giove, le lune di Saturno, di Urano e di Nettuno e tutti i pianeti nani scoperti). Sono presenti una terra calda (Venere) ed una terra temperata ( La nostra Terra), una subterra temperata (Marte), due gioviani freddi (Giove e Saturno) e infine due nettuniani freddi (Urano e nettuno). Superterre, gioviani e nettuniani temperati o caldi non esistono nel nostro sitema solare, ma sono stati scoperti in altri sistemi stellari.


Oltre alle dimensioni i possibili pianeti abitabili, vengono divisi in base alle loro temperature, in:
Mesopianeti (M), pianeti terrestri (sub-terre, terre e super-terre) con temperature comprese fra 0°C e 50°C, come la nostra Terra.
Termopianeti (T) pianeti terrestri (sub-terre, terre e super-terre) con temperature comprese fra 50°C e 100°C.
Psychropianeti (P) pianeti terrestri (sub-terre, terre e super-terre) con temperature comprese frA 0°C e -50°C come Marte.
Molto meno abitabili sono invece i pianeti classificati come:
Hypopsychropianeti (O) pianeti terrestri con temperature piu basse di -50°C ed oltre.
Hyperthermopianeti (E) pianeti terrestri con temperature piu' alte di +100°C ed oltre.

La Terra è un pianeta che appartiene al genere di Terre temperate (Warm Terran) e di classe M (mesopianeta), ma nel Cryogeniano è stata uno psychropianeta.
Probabilmente, agli esordi, per vari milioni di anni è stata un hyperthermopianeti e un termopianeta prima di stabilirsi come mesopianeta.
Venere è una Terra calda (Hot Terran), ma per le sue altissime temperature rientra nella classe E (HypertHermopianeta).
Marte, piu' piccolo della Terra è una Sub-terra temperata (Warm Subterran) ma di classe compresa fra P (psychropianeta) ed O (hypopsichrpianeta) viste le sue basse temperature.
Tutti i corpi planetari piu' piccoli di Mercurio sono detti mercuriani.
Mercurio è un esempio di Mercuriano caldo ed hypertermopianeta, la Luna è un esempio di Mercuriano temperato compreso fra termopianeta e psychropianeta;
Il pianeta nano Cerere è al limite fra Mercuriano temperato e Mercuriano freddo ed è al limite fra psychropianeta ed hypopsichropianeta;
Tutte Le altre lune del sistema solare (Io, Europa, Ganymede, Titano, Tritone ecc.) e tutti i pianeti nani (Plutone, Orcus, Eris, Sedna ecc.) sono esempi di Mercuriani freddi e hipopsychropianeti.



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Tipi di Mondi:
La fantascienza nei film ci ha mostrato mondi alieni di vario tipo, mondi desertici, mondi ricoperti da oceani con onde alte come montagne, ricoperti di lava, mondi ghiacciati e lune ricoperte da giungle lussureggenti. Ma come potrebbero essere veramente alcuni mondi alieni? Senza troppa immaginazione o speculazione e rimanendo nel campo della scienza e delle scoperte scientifiche attuali, possiamo dire che molto probabilmente mondi come i 5 appena accennati, e molti altri tipi, esistono nell'universo. Ma come sarebbero questi mondi? sarebbero davvero abitabili? Questo dipende dalla stella madre, dalla distanza cui orbita il pianeta dalla propria stella, dalle caratteristiche dell'orbita stessa, dalle dimensione del pianeta, dalla sua atmosfera:


MONDI ECCENTRICI
Pur esistendo un punto di minima distanza (perielio) ed un punto di massima distanza dal Sole (afelio) l'orbita terrestre è quasi un cerchio perfetto e riceve circa la stessa quantita' di energia Solare durante tutto l'anno. Difatti è semplicemente l'inclinazione dell'asse terrestre a provocare le stagioni. Molti pianeti extrasolari scoperti hanno orbite circolari, proprio come la Terra; Altri invece sono caratterizzati da orbite molto ellittiche (eccentriche); Quest' ultimi durante il loro anno si avvicinano molto alla propria stella (che ne provoca anche un accellerazione) per poi riallontanarsi lentamente e notevolmente dalla stessa. E' come se la Terra transitasse per alcuni mesi fin sull'orbita di Marte o addirittura di Giove per poi ritornare nel suo punto attuale. In un anno vi trovereste da un clima arabo ad un clima polare.. immaginate che sconvolgimenti climatici e meteorologici ne conseguirebbero. L'ipotetica vita presente dovrebbe adattarsi o resistere a periodi glaciali e a periodi torridi. In base all' eccentricita' dell'orbita e alla distanza della propria stella alcuni di questi mondi subirebbero temperature miti per una parte dell'anno e un inverno glaciale per il resto dell'anno (A). Potrebbero esser cosi' freddi da non avere il tempo di riscaldarsi nemmeno al punto di minima distanza dalla propria stella (C), o al contrario cosi' caldi da non raffreddarsi nemmeno nel punto di massima distanza (B). Altri ancora subirebbero gli estremi di massimo calore e di estrema glaciazione (D).


PIANETI MAREALMENTE BLOCCATI
Molti dei pianeti extrasolari di piccola massa rilevati fino ad oggi orbitano molto vicini alla propria stella, con periodi orbitali più brevi di Mercurio, e quasi tutti hanno periodi più brevi di Venere. I modelli teorici prevedono un blocco mareale (rotazione sincrona) per la grande maggioranza di questi. Questa caratteristica sarebbe piuttosto comune sui pianeti che orbitano attorno alle piccole nane rosse. Questi mondi avrebbero una faccia sempre illuminata e l'altra perennemente al buio. In base alla distanza dalla proprio stella la faccia perennemente esposta alla luce potrebbe essere da fresca ad estremamente calda, fino a risultare impossibile per la vita; IL lato in ombra, al contrario, si troverebbe sempre in un eterna era glaciale, altrettanto invivibile. Se il pianeta ricevesse poco calore dalla propria stella aumenterebbe l'estensione del freddo e il ghiaccio sconfinerebbe anche nell'emisfero di luce. Rimarrebbe libera dai ghiaccia una area piu' o meno vasta attorno al centro substellare; Un eventuale oceano apparirebbe quindi circolare nel punto substellare, ma sarebbe comunque presente nell'intero globo, sotto la spessa coltre ghiacciata. Sul punto substellare e nell'intero oceano la Vita sarebbe possibile. L'intensa evaporazione provocata dalle acque oceaniche provocherebbe nubi e piogge che, oltre ad alimentare l'oceano stesso, trasportate dai venti sul lato notturno, congelerebbero per ricadere nuovamente al suolo sottoforma di ghiaccio, alimentandone la spessa coltre. I ghiacciai spinti troppo all'interno dell'oceano si scioglierebbero, alimentando l'oceano gia' presente. Questo continuo processo manterrebbe il ghiaccio e l'acqua sul pianeta lungo tutta la sua esistenza. Secondo vari modelli climatici/nubi/venti sul punto substellare si formerebbero intensi sistemi ciclonici semi-stazionari a causa della convergenza dei venti superficiali nella circolazione globale. Tuttavia, sebbene l'oceano assorbirebbe la maggior parte della luce solare, il ghiaccio solido (che coprirebbe il 70-80% del pianeta) rifletterebbe la maggior parte di luce nello spazio. Quindi la quantità di energia assorbita dalla stella potrebbe anche disperdersi completamente, rendendo il pianeta ancora più freddo (vedi Encelado). Questo potrebbe portare al congelamento dell'oceano sul punto substellare e il pianeta si trasformerebbe in un mondo di ghiaccio senza possibilita' di recupero. L'Oceano rimarrebbe liquido sotto i ghiacci, similmente ad una gigantesca Europa (luna di Giove). La Terra molto probabilmente stava per subire una sorte simile nel Neoproterozoico (Snowball Earth).

Qualora la faccia rivolta alla luce fosse caldissima per la troppa vicinanza alla stella, solo una fascia compresa fra l'estremo caldo e l'estremo freddo sarebbe adatta alla vita, quella che precede e comprende il crepuscolo. Questa fascia abitabile avrebbe similmente la forma di un "anello" attorno al pianeta. L'intero globo sarebbe scompensato dalla calotta ghiacciata sul lato notturno, spessa decine di chilometri, ben piu pesante della crosta esposta sul lato diurno libera dai ghiacci. Sempre il lato diurno sarebbe arido e con altissima evaporazione dell'acqua, che trasportata dai venti sul lato notturno congelerebbe per ricadere nuovamente al suolo sottoforma di ghiaccio, alimentandone la spessa coltre. L'immensa e pesante calotta ghiacciata a sua volta permetterebbe lo scioglimento degli strati di ghiaccio inferiori che, similmente ai piu' comuni ghiacciai, fluirebbero verso il lato diurno sottoforma di fiumi. Questo continuo processo manterrebbe il ghiaccio e l'acqua sul pianeta lungo tutta la sua esistenza. Secondo vari modelli climatici/nubi/venti si formerebbero intensi sistemi ciclonici semi-stazionari lontani dal punto substellare e sul lato in ombra. Come hanno dimostrato Yang e colleghi (Yang Jung et al. 2014), un oceano superficiale condizionerebbe fortemente il clima di un pianeta in rotazione sincrona. Se i mari coprono almeno il 10% della superficie del pianeta, l'atmosfera circolerà calore nella faccia in ombra e limitara' di molto il congelamento dell'acqua. Se il pianeta ha una copertura marina del 90% invece, le correnti oceaniche circoleranno calore a tutte le longitudini e manterranno temperature sopra il limite di congelamento su quasi tutta la faccia in ombra.

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PIANETA OCEANO
IL 70% della nostra Terra è ricoperto d' acqua; Tuttavia l'acqua è solo lo 0,05% della massa della Terra. Alcuni pianeti extrasolari scoperti potrebbero avere piu' del 10% di massa in acqua. Questi mondi sarebbero privi di continenti, ricoperti esclusivamente da oceani spessi anche centinaia di chilometri. I loro abissi sarebbero cosi' profondi e densi che l' immensa pressione esercitata nelle regioni inferiori formerebbe ghiacci esotici, anche ad alte temperature. Questo ghiaccio non sarebbe freddo come il ghiaccio convenzionale; viene definito "ghiaccio caldo" ed è impossibile la sua formazione sulla nostra Terra. La fascia abitabile di una stella è adatta alla formazione di un mondo ocenao, tuttavia, pianeti con spesse atmosfere potrebbero mantenere un oceano liquido anche poco prima e dopo il margine interno od esterno della zona abitabile. Se il pianeta è troppo vicino alla sua stella tanto da raggiungere il punto di ebolizione dell'acqua, l'acqua diventa supercritica, si formerebbe una spessa atmosfera ma il pianeta mancherebbe di una superficie ben definita fra vapore ed acqua. Anche nei freddi pianeti oceano, l'atmosfera può essere molto più spessa di quella terrestre, e composta in gran parte di vapore acqueo, producendo un forte effetto serra . Questi pianeti pero' dovrebbero essere abbastanza piccoli da non essere in grado di mantenere uno spesso strato di idrogeno ed elio, altrimenti si trasformerebbero in una versione piu' calda di Urano e Nettuno . I pianeti oceano piu' piccoli avrebbero atmosfere meno dense e gravità pu' bassa; l'acqua su questi mondi potrebbe evaporare molto più facilmente che su pianeti oceano di massa maggiore. In teoria, i piccoli pianeti oceano potrebbero avere onde più alte rispetto alle loro controparti più massicce a causa della loro gravità più bassa. Si pensa che molti pianeti oceano potrebbero esser ex pianeti di ghiaccio migrati nella piu' calda zona interna del loro sistema stellare prima della stabilizzazione definitiva delle loro orbite. Sebbene un mondo oceano sia idioneo ad ospitare la vita (la stessa vita sulla Terra è nata negli oceani) avrebbe probabilmente una diversificazione biologica inferiore ad un mondo con oceani e continenti, come la Terra. Alcuni pianeti come Kepler11, GJ1214b e Kepler22b potrebbero essere mondi oceano.

PIANETI DESERTICI
La maggior parte degli studi su esopianeti abitabili si concentra su pianeti simili alla Terra con acqua liquida abbondante a livello globale. Tuttavia, pianeti "deserto/asciutti", con poca acqua in superficie e nel sottosuolo, avrebbero caratteristiche che renderebbero questi mondi piu' stabili dei pianeti acquosi come la Terra (Yutaka Abe et al. 2011). I pianeti deserto potrebbero orbiate poco entro il limite interno della zona abitabile (deserti caldi) o sul limite esterno della stessa (deserti freddi). Su un pianeta come la Terra la superficie ghiaccerebbe molto rapidamente se troppo lontano dal suo sole, e al contrario, il vapore acqueo e l'idrogeno fuggirebbe rapidamente nello spazio se troppo vicino allo stesso. Un caldo pianeta desertico sul bordo interno della zona abitabile emetterebbe radiazioni ad onda lunga ben superiori alla norma, essendo l'aria insatura, e l'aria, ovviamente piu' asciutta, formerebbe una stratosfera secca che limiterebbe la fuga di idrogeno nello spazio. Ai poli l'acqua liquida resterebbe stabile con insolazione superiore ai 415 W / m2, mentre su pinaeta acqua come la Terra diverrebbe instabile gia' a 330 W / m2. Potrebbero quindi orbitare più vicino alla propria stella ed essere ancora abitabili. Le aree adatte alla vita in questi mondi sarebbero sopratutto quelle presso i poli e sulle late latitudini. Venere, dopo aver perso i suoi oceani, avrebbe persistito come pianeta deserto abitabile fino a circa 1000 milioni anni fa per poi tramutarsi nel pianeta inferno che conosciamo oggi. Sul bordo esterno della zona abitabile invece, un freddo pianeta desertico resisterebbe meglio al congelamento globale, essendo presente ben poca acqua e vapore per nuvole, neve e ghiaccio. Le simulazioni su pianeti a bassa obliquita' hanno mostrato il congelamento della superficie del pianeta desertico col 23% in meno di energia ricevuta da nostro Sole. Sulla stessa orbita un pianeta acqua-tipo-Terra congelerebbe con solo il 10% di energia solare in meno. Le simulazioni su pianeti ad alta obliquita' hanno mostrato il congelamento della superficie del pianeta desertico col 42% in meno di energia ricevuta da nostro Sole, rispetto al 25% del pianeta acquoso-tipo-Terra. Questo significa che i pianeti deserto potrebbero essere più lontani dalla loro stella e rimanere ancora potenzialmente abitabili. Le aree adatte alla vita in questi mondi sarebbero sopratutto quelle lungo l'equatore. Se Marte fosse stato piu grande e con atmosfera piu' spessa sarebbe stato probabilmente un pianeta deserto abitabile.

PIANETI DI GHIACCIO
Terre, Superterre e Lune al di fuori del limite esterno della zona abitabile saranno sicuramente mondi di ghiaccio. Europa, luna di Giove, è un esempio di un mondo di ghiaccio. Possiamo immaginare un pianeta di ghiaccio come la versione gigante di Europa. Proprio come Europa questi mondi sarebbero coperti da coltri di ghiaccio spesse da decine di metri a decine o centinaia di chilometri. Sotto queste coltri ghiacciate sarebbero presenti profondi oceani subglaciali, mantenuti liquidi dal caolore sprigionato dall'attivita' interna del pianeta, attivita' idrotermale e e vulcanica sottomarina, e dall' intensa pressione causata dalla spessa crosta ghiacciata sovrastante. Questi mondi potrebbero avere profonde fenditure e fosse lungo l'equatore, con parti visibili di oceano. Altri potrebbero avere l'intero equatore libero dalle acque. Mondi con molti o vasti continenti rischierebbero la glaciazione completa di piu' rispetto a mondi con molta acqua e pochi e piccoli continenti. Se in questi oceani fosse presente ammoniaca l'acqua potrebbe rimane liquida anche a -70°c, essendo di -78°C il punto di solidificazione dell'ammoniaca. In ogni caso, su pianeti con pressioni superiore a quella normale, la comune acqua puo' rimanere allo stato liquido fino a -30°c.



PIANETI BINARI
Un sistema planetario binario è composto da due corpi planetari che orbitano uno attorno all'altro attorno ad un centro di gravita' comune esterno ad entrambi; Plutone e Caronte sono il classico esempio di sistema binario. Anche la Terra e la Luna sono visti a volte come un sistema binario. Ma puo' un pianeta terrestre avere un compagno di dimensioni simili ed esser entrambi favorevoli alla vita? Un sistema di terre binarie potrebbe esistere e si comporterebbe per lo più come il sistema Terra-Luna. Ma le maree sarebbero molto più forti. Le due Terre si mostrerebbero sempre reciprocamente la stessa faccia, orbitando attorno ad un centro di gravità comune. Chi vivrebbe sulle facce che si guardano vedrebbe sempre l'altro mondo in cielo; dagli emisferi anteriori un mondo non sarebbe mai visibile all'altro. I pianeti compirebbero una rotazione completa per ogni orbita uno intorno all'altro. Ciò implica che un giorno su questi mondi dovrebbe durare circa un mese. Questo può avere un certo impatto sul clima, ma non necessariamente in negativo. Come dimostrato da recenti simulazioni, pianeti a lenta rotazione resterebbero comuqnue abitabili (Yang. Jun et al. 2014).


PIANETI CO-ORBITANTI
In alternativa due o piu' pianeti potrebbero condividere la stessa orbita. Esempi esistenti di questo tipo non sono ancora stati scoperti, tuttavia l'esistenza di questi mondi co-orbitanti è possibile. Come sappiamo, pianeti come Giove, condividono l'orbita con asteroidi (Troiani e Greci). Questi seguono e precedono Giove protetti dalla forte gravita' su "isole di stabilita" esattamente 60° prima di Giove e 60° dopo Giove. Questi sono detti i punti L4 ed L5. Isole stabili esistono sull'orbita di ogni pianeta 60 ° prima e dopo il pianeta stesso. Un gigante gassoso può avere un pianeta delle dimensioni della Terra in ciascuno di questi punti senza effetti sulla stabilità orbitale. Verosimilmente due (ma non tre) pianeti delle dimensioni della Terra possono condividere la stessa orbita, separati da 60 gradi. Questi mondi verrebbero detti co-orbitanti o pianeti Troiani. Un ampia orbita è necessario per un sistema di pianeti co-orbitanti.



PIANETI VAGANTI
Sebbene il primo obbiettivo degli studiosi sia quello di trovare pianeti extrasolari attorno a stelle simili al Sole, esistono pianeti vaganti nell'universo non legati gravitazionalmente a nessuna stella; pianeti interstellari. Tali oggetti sono stati probabilmente espulsi dal sistema planetario in cui si sono formati o non sono mai stati legati gravitazionalmente ad alcuna stella. Alcuni pianeti di questo tipo sono stati gia' scoperti (PSO J318.5-22), e sono di tipo gigante gassoso, ma eventuali pianeti vaganti di tipo terrestre sarebbero ancor piu' numerosi, anche se molto difficili da individuare con le tecnologie moderne. Come apparirebbero questi mondi solitari? esisterebbe anche per questi la possibilita' di ospitare la vita? Teoricamente la risposta è Si. Sebbene manchi energia solare che possa permettere acqua allo stato liquido, una fonte di calore reale e possibile potrebbe arrivare dal calore interno del pianeta, dal decadimento di elementi radioattivi come l' uranio. Questo calore da decadimento durerebbe svariati milioni di anni, tanto da permettere alla vita di esistere. Se il pianeta avesse uno strato di ghiaccio di almeno 10 km di spessore manterrebbe un oceano liquido sotto i suoi ghiacci. Una sorta di versione gigante di Europa o Ganimede, le lune ghiacciate di Giove. In alternativa il pianeta potrebbe avere una spessa atmosfera di idrogeno. L' idrogeno mantiene calore molto efficientemente e non condensa, rimanendo in stato gassoso anche a temperature bassissime. Per assurdo, un atmosfera spessa 10-100 volte quella terrestre manterrebbe la temperatura superficiale del pianeta al di sopra della temperatura di congelamento dell'acqua, tanto da ottenere laghi ed oceani sulla superficie. In ogni caso un mondo di questo tipo apparirebbe di un buio totale; un ombra nera percepibile solo grazie alle stelle che coprirebbe nel suo moto nello spazio.


ESOLUNE
La diversità e la quantità delle lune del sistema solare suggeriscono una popolazione altrettanto numerosa di satelliti naturali intorno a pianeti extrasolari. Grandi lune come Titano (spessa atmosfera, composti organici, nuvole, processi liquidi) rendono molto bene il significato di lune simili a pianeti terrestri; Del resto quelle che l'uomo identifica come lune non sono altro che pianeti catturati in orbita da un pianeta maggiore. Oltre a possibili pianeti rocciosi con condizioni favorevoli alla vita, ci sono nell'universo migliaia di giganti gassosi, simili a Giove o Saturno, che orbitano pero' all'interno della zona abitabile della loro stella; la vita biologica potrebbe esistere sulle loro lune; Queste lune exstrasolari prendono il nome di esolune (exomoon). Nel nostro sistema solare ogni gigante gassoso possiede molte lune, anche di grandi dimensioni. Ipotetiche grandi lune exstra-solari delle dimensioni di Marte possono sicuramente esistere e mantenere atmosfera, vulcanesimo, laghi ed oceani, e dunque sostenere la vita. L'unico ostacolo per la vita su questi mondi sarebbero le radiazioni e il vento stellare della propria stella e il calore mareale e le radiazioni emanate dal gigante gassoso a cui sono collegati. Questo implica che non solo la luna debba trovarsi assieme al proprio gigante gassoso in orbita nella zona abitabile, ma che debba essere abbastanza vicina allo stesso da esser protetta dal suo enorme campo magnetico (che la proteggerebbe dal vento e dalle radiazioni stellari) ma allo stesso tempo non troppo vicina ad esso per non esser riscaldata eccessivamente dalle immense forze mareali dello stesso e danneggiata dalle sue radiazioni. Questa zona ideale viene chiamata "margine abitabile" ed e' qui che una luna potrebbe avere un atmosfera stabile e sostenere la vita (René Heller et al. 2014). L'intenso vulcanismo di Io, ad esempio, è causato proprio dalla troppa vicinanza con Giove, dal troppo calore mareale esercitato. Lune troppo vicine al proprio pianeta seguirebbero la sorte di Io, e se avessero un atmosfera soffrirebbero di un pesante e deleterio effetto serra, come Venere. Le lune troppo lontane invece ghiaccerebbero. Tuttavia, un esoluna puo' mantenere atmosfera e condizioni adatte alla vita fuori dal "margine abitabile" qualora possedesse un proprio campo magnetico. Solitamente le lune tendono a non avere un campo magnetico proprio, ma lune come Ganimede ci dimostrano che non è una regola. Le lune tendono ad essere bloccate per via della forza di marea a rivolgere sempre la stessa faccia al proprio pianeta, come succede alla nostra Luna con la Terra; da questi mondi il gigante gassoso sarebbe quindi sempre visibile da un solo emisfero, e mai dall'altro. Tuttavia nell'emisfero dove sarebbe visibile il pianeta apparirebbe enorme nel cielo, illuminerebbe la notte e potrebbe eclissare il proprio sole anche per giorni interi. I sistemi planetari composti da soli giganti gassosi non sono molto considerati in genere per la ricerca di vita, ma ipoteticamente, 2-3 giganti gassosi nella zona abitabile, potrebbero avere anche 4-5 lune abitabili, risultando ben piu' propensi alla Vita del nostro sistema solare. Le lune dei pianeti giganti potrebbe essere la più numerosa popolazione di mondi abitabili. Due modelli abbastanza realistici, seppur immaginari, sono quelli presenti nel film di Alien/Prometheus, ambientato su due lune del gigante gassoso Calphamos, e quello spiegato da James Cameron nel film Avatar, dove la vita prolifera su Pandora, una delle lune del gigante gassoso Pholyphemus.

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"Ricordo i miei tempi nei mondi lontani..
Non mi pesa l'esilio, mi pesa il loro ricordo
e il ricordo delle angosciose notti e delle magnifiche albe
su quei mondi alieni,
..alieni..
per noi terrestri.."


Questo in basso è un progetto che sto realizzando; Ho impostato i modelli dei piu' importanti sistemi planetari ad oggi scoperti, in scala col nostro sistema solare (il quinto partendo dall'alto) in base a dimensioni planetarie, distanza dalle loro stelle (piu' o meno calde del Sole, da stelle gialle a nane rosse, a nane brune o pulsar) e quindi nella conseguente variazione della zona abitabile; A questi pianeti confermati si aggiungono almeno altri 26 pianeti e 36 esolune potenzialmente abitabili in fase di conferma. Mentre i pianeti sono in scala fra loro, le Stelle sono ridotte per ovvio motivo di spazio. Questa grande mappa puo' essere soggetta a variazioni e correzioni nel corso dei mesi (cliccare per l'immagine ad alta risoluzione):
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REMOTE POSSIBILITA' DI VITA NEL NOSTRO SISTEMA SOLARE
L'esistenza (presente o passata) di forme di vita extraterrestre è al momento solo ipotetica, non essendo mai state trovate chiare prove di organismi complessi al di fuori della nostra Terra. Tuttavia, Nel nostro sistema solare, forme di vita, per lo piu' basilari, potrebbero "ipoteticamente" esser esistite o esistere ancora su Marte e soprattutto negli oceani subglaciali di alcuni corpi rocciosi freddi, in particolare sulle lune di Giove e Saturno;

Marte

Marte e' uno dei pianeti indubbiamente piu simili alla terra. E' stato plasmato da intensa attivita' geologica e vaste quantita' d'acqua. Quella che oggi viene chiamata Vastitas Borealis, nell' emisfero nord di Marte, fra 4.6 e 2.5 miliardi di anni fa era quasi sicuramente un oceano, il vasto Oceano Borealis. In questo oceano la vita, almeno microbica, si sarebbe sviluppata ben prima che la vita esistesse sulla nostra Terra e si sarebbe estinta prima dello sviluppo dei primi organismi complessi sul nostro pianeta. In questo periodo Marte era caratterizzato da attivita' geologica, vulcanica e un campo magnetico, caratteristiche che permettevano una spessa atmosfera, nubi, calore e acque di superficie. Molti crateri da impatto dovevano esser occupati da laghi d'acqua dolce, come dimostrano le analisi del rover Curiosity nel cratere Gale (dove si trova ancora attualmente). Con la cessazione dell'attivia' geologica, vulcanica e magnetica il pianeta ha perso piuttosto rapidamente la sua atmosfera, il suo calore e di conseguenza i suoi laghi ed oceani. La sua temperatura media attestata a -60°C e la radiazione cosmica e solare rendono oggi la superficie di Marte sterile. Oggi l'acqua non esiste piu allo stato liquido su questo pianeta ma è presente in forma ghiacciata in grandi quantita' ai suoi poli e in vaste aree del sottosuolo; Alla vita biologica passata non è da escludere vita biologica ancora presente sotto la sua superfice, in depositi d'acqua dolce o salata, riscaldati da processi interni e al sicuro dalle radiazioni e dal gelo superficiali. I robot Spirit e Opportunity hanno trovato molte conferme dell'acqua che scorreva su Marte. Dall 'Estate 2012, con l'atterraggio del nouovo robot-suv Curiosity, ci verranno rivelate nuove scoperte e conferme.

Cerere

Cerere o Ceres, è l' unico pianeta nano del sistema solare interno, e l'ultimo corpo roccioso oltre l'orbita di Marte, prima delle orbite dei giganti gassosi non che il piu' grande fra i pianeti minori entro l'orbita di Nettuno. L' acqua non esiste allo stato liquido su questo piccolissimo pianeta, ma è presente sotto forma di ghiaccio sulla sua superficie. Si stima che l'acqua ghiacciata sulla superficie di Cerere sia piu' abbondante di tutta l'acqua dolce presente sul nostro pianeta. Nel 2013 sono stati osservati probabili geyser di vapore acqueo almeno in due occasioni, quando Cerere era piu' vicino al Sole. Nel 2015 la sonda Dawn è entrata in orbita attorno a Ceres, svelando molte delle sue caratteristiche. Fra le tante e' stato osservato un enorme criovulcano, l'Ahuna Mons (4000 mt di altezza) formato da eruzioni di ghiaccio, acqua fangosa e sali; altri fenomeni criovulcanici sarebbero all'origine delle caratteristiche brillanti all'interno del cratere Occator, Vinalia Facula e Cerealia Facula, dove un duomo criovulcanico è ben visibile. Anche questo materiale riflettente "eruttato" sarebbe composto da sali ( solfato di magnesio hexahydrite e bicarbonato di sodio) associati con argille ricche di ammoniaca. Una sorta di foschia compare sopra quest'area confermando il discreto degassamento osservato gia' nel 2013. Questo fa speculare sulla probabilita' che sotto la crosta ghiacciata Cerere abbia avuto o conservi tutt' ora un oceano di acqua liquida salata ed ammoniaca. Se cosi' fosse forme di vita biolgica basilare non sono da escludere sotto questo oceano. Nel 2016, Alba ha trovato la prova definitiva di molecole d'acqua sulla superficie di Cerere, nel cratere Oxo. Successivamente, ghiaccio d'acqua è stato individuato nei crateri perennemente in ombra nei poli del piccolo pianeta. Nel 2017, composti organici alifatici sono stati rilevati su Ceres dallo spettrometro italiano VIR, in particolare presso il cratere Ernutet. Questi rappresenterebbero alcuni degli ingredienti base per la vita. Le analisi future della sonda Dawn ci daranno ulteriori conferme su questo insolito piccolo Mondo.

Europa

E' la seconda luna in ordine di Giove, non che uno dei piu grossi satelliti del sistema solare. Ha pressappoco le dimensioni della nostra Luna. Europa è un corpo ghiacciato ma ancora geologicamente attivo a causa delle immense forze mareali che esercita Giove su di essa . Le spaccature presenti sui suoi ghiacci confermerebbero l'esistenza di forze mareali interne dovute alla presenza di acque calde in risalita ; Sotto i ghiacci di Europa è probabilmente presente un oceano d'acqua salata mantenuto attivo da geyser e criovulcanismo in profondita'. Eventuali forme biologiche, almeno basilari, potrebbero essere presenti in questo buio oceano. Oceani subglaciali di questo tipo sono stati ipotizzati anche per i pianeti nani Cerere e Plutone e per le lune Ganimede, Encelado, Dione, Titano e Tritone.

Encelado

E' una delle piu' piccole lune di Saturno, un corpo coperto da ghiaccio d'acqua ma geologicamente attivo a causa delle immense forze mareali di Saturno. Dal suo polo meridionale sono stati osservati colossali geyser d'acqua ghiacciata alti decine di chilometri. Un oceano d'acqua liquida è sicuramente presente sotto i suoi ghiacci.

Titano

E' la piu' grande Luna di Saturno non che uno dei piu grandi corpi rocciosi del sistema solare, piu' grande del pianeta Mercurio e non molto piu' piccolo di Marte. Oltre ad un possibile oceano sotterraneo (come ipotizzato per altre lune) Titano, dopo la Terra, è l'unico oggetto del sistema solare che possiede un atmosfera significativa e un ciclo "dell' acqua" sostituito dal Metano. Sulla sua superficie si hanno infatti nubi, nebbie, piogge di metano, fiumi e grandi laghi di metano ed Etano liquidi. Sulla terra viviamo e siamo cresciuti con leggi che ruotano intorno ad esseri dipendenti e derivanti dall'acqua ma non è escluso che altri organismi, completamente diversi, possano evolvere da altre sostanze. Potrebbero esistere organismi che Non vivono di elementi basilari comuni a tutti gli esseri viventi terrestri, con una biochimica completamente diversa da quella finora conosciuta (Carbonio + Acqua). Gli esobiologi ipotizzano ad esempi organismi basati sulla chimica del Silicio, con solventi come Ammoniaca o Metano appunto. Nel nostro sistema solare Titano ha l'indice PHI piu' alto, anche piu' alto di quello di Marte.

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In questa immagine di Titano (sonda Cassini) si nota parte del vasto Kraken Mare sulla sinistra, isole, penisole, corsi fluviali, catene montuose e laghi minori; La somiglianza con la Terra e' impressionante. ..

[Emilio Neòteros: da qualche parte, a un miliardo e mezzo di chilometri dal Sole sessanta lune arrancano, Titano scivola verso la luce e guarda Saturno]
TITANO: Tutto bene, signore?
SATURNO: Mi sto inclinando al meglio, ma la gravita' non me lo permette...Non sarò mai come vorrei..
TITANO: Felice?
SATURNO: Bello..
TITANO: Mi dispiace signore.. E così ve ne state in silenzio?
SATURNO: Che importa? Nessuno qui si parla, nessuno ne ha voglia. Ma io so che tutti nel sistema Solare ci guardano. E io non voglio fare brutta figura.
Trovo che tu invece abbia un bel colore, oggi. Il vermiglione ti dona..
TITANO: E' il vapor d'acqua che ho nell'atmosfera. Riflette le increspature dei miei 0ceani. Non c'è niente come il metano per darmi questo colore. i miei continenti invece li sto mettendo in ordine, con pazienza. Sono irrequieti. La coltre di nubi impedisce a chiunque di vederli, così posso lavorare con calma. SATURNO: In vista di cosa?
TITANO: Credo che mi colonizzeranno.. O quanto meno, ci proveranno.. Dubito che sarà possibile, e in fondo neanche li vorrei, Gli umani, a camminarmi sopra. Mi sporcheranno il ghiaccio. Tuttavia, prima o poi atterreranno su di me, e allora voglio che lo spettacolo sia perfetto. Un mare di etano in tempesta, e una collina rossa proprio davanti; il sole, una piccola stella luminosa, là in alto nel cielo, un cielo arancio, e voi Saturno che con l'anello occuperete metà del mio vermiglio atmosferico...
SATURNo: Che bello sarai...Come farò, quando avrai gli umani sul groppone?
TITANO: Non resteranno a lungo, signore. Sperano che su di me ci sia vita. Quando capiranno che non c'è, né ci può essere la vita per come loro la intendono, se ne andranno delusi. La mia superficie e le mie insolite forme biologiche rimarranno sconosciute e incontaminate..

LUNE ABITABILI
Dopo la Terra e Marte, nel nostro sistema solare, residue possibilita' di vita esistono sulle lune ghiaccite dei giganti gassosi. Questi corpi sono ricoperti di ghiaccio d'acqua e, secondo le analisi delle sonde che li hanno studiati, vasti e profondi oceani subglaciali esisterebbero sotto questo spesso strato ghiacciato, rendendo le lune particolarmente interessanti dal punto di vista astrobiologico. Questi oceani interni resterebbero liquidi grazie alle forze mareali prodotte dai giganti gassosi attorno cui questi satelliti orbitano, da calore interno sprigionato quindi, e da possibile vulcanismo sottomarino o crio-vulcanismo. Le vaste masse d'acqua potrebbero esser intervallate da diversi tipi di ghiaccio in profondita' esposti ad altissime pressioni (ghiaccio II, III, IV, Ecc) oppure esser direttamente a contatto con il mantello roccioso (mantello di silicati). In quest'ultimo caso, la possibilita' di forme di vita, almeno basilari, è altamente probabile. Attualmente oceani subglaciali esisterebbero sotto i ghiacci di Europa, Ganimede, Callisto, Encelado, Dione, Titano, Tritone:

ESOBIOLOGIA - SPECIE VIVENTI ALIENE
La possibilita' che gli alieni esistano è altissima, ma ad oggi non confermata. Innanzitutto dovremmo allontanarci dalla parola "Alieno", dato che questa parola ci riporta alla mente ufo ed esseri che abbiamo sempre immaginato e visto nei cartoni e nei film sin da piccoli, fuorviandoci. "Alieno", "Extraterrestre", "Marziano", suonano quasi automaticamente fantasiosi, improbabili; Se gli alieni esistono sono semplicemente "organismi viventi di altri pianeti", descrizione che li rende piu' Normali e plausibili. La prima cosa che spesso immaginiamo e che va piu' di moda è un alieno con sembianze umanoidi: Ebbene, questo è quasi praticamente impossibile; Infatti, considerando tutte le evoluzioni biologiche e i casi che nei milioni di anni hanno portato una delle tante specie di mammifero a diventare quello che siamo noi oggi (umani), la possibilita' che su un altro mondo siano avvenute lo stesso tipo di evoluzioni biologiche, gli stessi casi, le stesse estinzioni di massa delle stesse specie e negli stessi tempi è praticamente impossibile. Proprio per questi motivi, aspettarci un alieno simile a noi è gia' di per se molto fantasioso. Oltretutto, Considerando che in 500 milioni di anni di evoluzione di specie viventi la specie umana è apparsa solo negli ultimi 2 milioni di anni, possiamo dire che, con molta probabilita', la stragrande maggioranza degli organismi di altri mondi sono quasi sicuramente esseri non intelligenti, in forma simil-animale o addirittura sottoforma di semplici forme biologiche (come meduse, idree e diatomee), almeno nel nostro vicinato stellare. Eventuali forme di vita e civilta' intelligenti potrebbero essersi sviluppate invece su pianeti dove la vita è apparsa Milioni di anni prima che apparisse sulla Terra. Potrebbero esistere quindi effettivamente civilta' superiori a noi o addirittura gia' estinte. Per lo meno entro 50 anni luce non c'è nessun mondo tanto avanzato da inviare nello spazio segnali artificiali, trasmissioni, onde radio come fa la Terra. Se una civilta' intelligente aliena esistesse è sicuramente cosi' estremamente lontana da non poter arrivare fin qui nemmeno tramite segnali e frequenze, e questa purtroppo è l'unica realta' oggi dimostrabile. C'è pero' la possibilita' che eventuali esseri intelligenti abbiano un tipo di tecnologia sconosciuta a noi e quindi non rilevabile, ma restano ipotesi. Aggiungo che un' eventuale civilta' superiore puo' essere benefica come altamente distruttiva (la storia umana ne è l'esempio), e non penserebbe certamente ad allearsi in segreto con i governi terrestri per "nascondersi dal popolo" (come asseriscono i sostenitori di ufo e complotti vari). Resta il fatto che secondo la lunghissima storia del nostro pianeta, la vita intelligente è stato un episodio davvero raro e dovuto ad una miriade di cause, effetti, evoluzioni ed estinzioni di specie viventi che non si si potranno mai e poi mai ripetere con le stesse dinamiche e con gli stessi tempi nella storia di un altro pianeta.

Gli Alieni nel Cinema
Nei film e su vari siti non scientifici i vari alieni ci vengono presentati in forma umanoide, addirittura divisi in "razze", grigi, nordici, rettiliani ecc. Ovviamente tutto questo è frutto della mente umana e dei primi film degli anni 70-90. Internet dal 2000 ha poi fuorviato le menti di migliaia di persone che credono ormai ciecamente nell'esistenza di questo tipo di alieni. Gli alieni tanto raccontati e descrtti non sono altro che, per la maggior parte, tipi di alieni gia' visti nei vari film al cinema. In realta', la forma di un alieno sarebbe sicuramente ben diversa da quella umana o umanoide.. Nell'immagine che segue do un voto personale "biologico" ad alcuni degli alieni del Cinema:
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CHE FORMA AVREBBE UN ALIENO
Come scritto in precedenza, la forma di un alieno sarebbe sicuramente ben diversa da quella umana o umanoide e ce lo insegna la biologia del nostro pianeta e delle specie viventi che lo hanno abitato nei vari milioni di anni. Nella lunghissima storia del nostro pianeta, la specie umana è stato un episodio davvero raro e dovuto ad una miriade di cause, effetti, evoluzioni ed estinzioni di specie viventi che non si si potranno mai e poi mai ripetere con le stesse dinamiche e con gli stessi tempi nella storia di un altro pianeta. Come potrebbe essere quindi un alieno?
Tutta la vita, sia sulla Terra che su un pianeta di un altro sistema stellare, si evolve in risposta all' ambiente. Innanzitutto, per ospitare la Vita, deve esser un mondo con temperature e condizioni di pressione per lo piu' stabili per diversi milioni di anni. Un mondo ad alta gravità tendera' a produrre creature corte, tozze e massicce, mentre un mondo a bassa gravita' o una piccola luna produrrà creature piu' alte e slanciate o addirittura esseri sospesi e galleggianti. E un mondo simile alla Terra non è in grado di produrre forme di vita piu' grandi di 100 metri circa.
Gli esseri di altri mondi sicuramente si nutrono. Sul nostro pianeta esiste una catena alimentare univoca, che parte dalla Principale fonte di energia, il Sole. Tutta la vita sulla Terra ottiene la sua energia dalla catena di consumo: Sole → erbivori → onnivori → carnivori. Ogni passaggio di questa catena porta alla perdita di circa il 90% di energia rispetto a quella precedente; è per questo che ci sono piu' piante che antilopi e piu' antilopi che leoni. E' giusto supporre che questa catena si verifichi anche su altri mondi. Un organismo con abbondante energia e un'eccedenza alimentare sarà più capace di crescere fino a qualsiasi dimensione, comunque determinata e limitata da altri fattori ambientali del mondo che lo ospita. Se ci sono meno calorie, invece, un organismo può crescere solo fino ad una certa dimensione. Anche l'abbondanza di ossigeno puo' determinare la grandezza degli esseri, e su un pianeta con eccedenza d'ossigeno aumenterebbero le dimensione degli organismi e vi potrebbero prosperare esseri giganteschi, con dimensioni comunque limitate dall'ambiente che li circonda. Inoltre, Tutti gli organismi hanno dei sensi, ma potrebbero non corrispondere ai nostri. Un alieno può avere meno sensi, o anche più dei nostri cinque sensi tradizionali. Anche questo dipende in gran parte da ciò che il suo ambiente ha richiesto. In alcuni ambienti alcuni sensi possono essere un vantaggio, in altri ambienti possono essere inutili. Cosi' in base all'ambiente che lo circonda un essere di un altro mondo puo' non aver bisogno dell'olfatto o della vista. Gli Alieni quindi, intelligenti o meno che siano, Potrebbero essere altissimi o schiacciati, piccoli, enormi, non essere bipedi, potrebbero avere piu' arti, o non averne. La vista potrebbe essere a piu' occhi, binoculare come la nostra o potrebbero non avere occhi nel caso in cui abbiano sviluppato altri sensi. Eventuali alieni potrebbero addirittura avere una biologia e una forma cosi' diversa da ogni essere che conosciamo da esser praticamente irriconoscibili come forme di vita, al di fuori di ogni conoscenza e concepimento umano. Ricordo infatti, come gia' accennato per Titano, che eventuali biochimiche aliene potrebbero non dipendere dal carbonio e dall'acqua come solvente, ma anche da altri elementi ed altri solventi presenti a temperature ben piu' basse o piu' alte di quelle che permettono la vita sulla Terra, ma che legati formano molecole molto simili, anche se meno complesse.

BIOCHIMICA DEL CARBONIO
Il carbonio è alla base di tutta la vita sulla Terra, in combinazione con altri elementi come l'ossigeno, l'idrogeno e l'azoto. E' un'ottima base per la vita, poiché forma catene stabili e molecole complesse. Poiché le stelle più vecchie producono naturalmente carbonio (insieme ad azoto e ossigeno), questo sembra abbondare nell'universo. Possiamo affermare quindi, che con molta probabilita', anche la vita su altri mondi sia a base di carbonio. In aggiunta ai composti del carbonio tutta la vita conosciuta richiede l'acqua liquida come solvente. Tuttavia l'Ammoniaca è un altro ottimo solvente al posto dell'acqua, e sotto alcuni punti di vista migliore. Questa infatti ghiaccia a -78°C, potendo creare biochimiche adatte a pianeti e lune che orbitano nella zona fredda, al di fuori della comune "zona di abitabilità" basata sull'acqua. Anche una miscela di ammoniaca ed acqua potrebbe funzionare. In ogni caso alle altissime pressioni di alcuni mondi extrasolari scoperti, anche l'acqua potrebbe restare liquida a temperature anche molto inferiori allo zero, fino a -30°C. Oltre l'ammonica, altri solventi diversi dall'acqua possono essere: metanolo, solfuro di idrogeno, cloruro di idrogeno, Metano, Etano, Nitrogeno. Il Metano è un gas sulla Terra, ma si presenta in forma liquida ad una temperatura di -179°C e su Titano crea piogge, fiumi, laghi, Mari. In estremo, anche l'Azoto (Nitrogeno) puo' creare fiumi, laghi e mari. Questo infatti diviene liquido dai -190°C ai -230°C ed oltre, a seconda della pressione. Su Plutone, ci sono i segni inequivocabili di antichi laghi e fiumi di Azoto liquido, ai tempi in cui la pressione del pianeta nano doveva esser maggiore, fino a circa 800'000 anni fa.

BIOCHIMICHE DIVERSE DAL CARBONIO
Oltre al Carbonio, quali altri elementi di cui siamo a conoscenza potrebbero formare la vita? Queste biochimiche aliene potrebebro basarsi su elementi come Fosforo, Azoto, Boron, Zolfo e Silicio. Il fosforo ha probabilmente innescato le reazioni a catena che hanno portato la vita a svilupparsi sulla Terra, partendo da una biosfera chiusa caratterizzata da poco ossigeno e scarsa attività biologica. Il fosforo è molto reattivo, può formare da solo corte catene molecolari o complesse macromolecole, e in combinazione con l'azoto forma legami stabili, creando composti con un'ampia varietà di molecole, composti che potrebbero essere biologicamente stabili su pianeti extrasolari aventi certe condizioni ambientali esotiche e sconosciute sulla nostra Terra. Si ipotizza che su un mondo a a base di fosforo sia adatta un atmosfera di diossido di azoto o di ammoniaca. " Un atmosfera aliena ricca di ossigeno non è necessariamente sinonimo di una biosfera complessa. Viceversa, alcuni pianeti potrebbero apparire inabitabili per la mancanza di ossigeno ma in realtà la loro biosfera potrebbe avere potenzialità legate alla disponibilità di fosforo " (Kipp e Eva Stüeken, Biomass recycling and Earth's early phosphorus ). Tuttavia azoto e fosforo non sono probabilmente disponibili nell'universo nei rapporti e quantità richiesti per formare le basi di una biochimica su altri mondi. Anche la chimica del Boron è più variabile rispetto al carbonio, formando composti con catene molecolari relativamente lunghe con l'idrogeno, il carbonio e l'azoto, ma forse anche questo è troppo raro nell'universo; è quindi improbabile che si possa formare un pianeta con una concentrazione sufficientemente alta di boro sulla sua superficie tale da formare le basi di una biochimica. Anche lo zolfo può formare catene molecolari, ma relativamente corte, e soffre degli stessi problemi di alta reattività del fosforo e di rarita' del boro. Un altro elemento candiato per biochimiche aliene è il Silicio, elemento che possiede alcune proprietà chimiche simili a quelle del Carbonio. Questo è presente in abbondanza su tutti i corpi del Sistema Solare, ed è l'elemento piu' abbondante sul nostro pianeta dopo l'ossigeno. Come sappiamo qualsiasi forma di vita sulla Terra è basata esclusivamente sull'atomo di Carbonio e sulla presenza di Acqua, ma anche l'atomo di Silicio ha la possibilita' di formare molecole complesse e catene di atomi, anche se non lunghe e complesse come quelle che forma l'atomo di Carbonio, essendo l'energia di legame del Silicio circa la meta' di quella del Carbonio. Oltretutto i composti del Silicio sono poco solubili nell'intervallo di temperatura in cui l'acqua è allo stato liquido; È possibile comunque che composti al silicio possano essere biologicamente stabili su pianeti extrasolari aventi certe condizioni ambientali esotiche e sconosciute sulla nostra Terra. Si potrebbe ipotizzare una forma di vita cristallina, ma sarebbe probabilmente molto diversa da come intendiamo la vita noi. Composti al Silicio + Carbonio sono invece sicuramente esistenti e stabili. Un valido esempio nei viventi terrestri sono le Diatomee e i Radiolaria. La loro sruttura esterna e' composta proprio da Silicio e sono organismi microscopici dalle forme eccezionali e perfette; LE Diatomee (Bacillariophyceae) sono alghe unicellulari non flagellate, una delle piu' importanti classi di microalghe di ambiente marino e di acqua dolce. Risalgono almeno al Cretaceo e il loro corpo è racchiuso in uno scheletro vitreo di Silicio. I Radiolaria (o Radiozoa) sono protozoi esistenti gia' dal Cambriano in tutti i mari della Terra, caratterizzati da uno scheletro in Silicio che protegge e racchiude il corpo molle in una capsula centrale, contenente l'endoplasma, e l'ectoplasma circostante:
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Sulla nostra Terra abbiamo rappresentanti di alcuni gruppi biologici straordinari, esseri che non avremmo difficolta' ad immaginarli su mondi alieni, se non sapessimo della loro esistenza. Mi riferisco in particolare a tutte le insolite creature abissali bioluminescenti, abitanti nel profondo Dominio Pelagico, nel Reame Abissale. Nel principio della bioluminescenza, alcune molecole, prodotte in uno stato elettronico eccitato, emettono parte di energia sotto forma di radiazione luminosa (fotoni) tornando allo stato fondamentale. Queste creature vivono nell' oscurita' totale e perenne, a temperature di 4 - 2°C e a pressioni devastanti, anche superiori alle 1000 atmosfere. Un ambiente realmente alieno. Qui, nell'oscurita' piu totale, le uniche luci esistenti sono quelle degli esseri bioluminescenti, quasi un immaginario passaggio di alieni e astronavi..

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Spettacolare è anche la caratteristica di rigenerazione e riproduzione di alcuni organismi terrestri, che ci apre la mente non solo su quello che è capace la vita sulla Terra, ma che ci fa riflettere ancora meglio di come potrebbe esser insolita, agli occhi umani, la vita sugli altri pianeti. Le planarie sono organismi acquatici di pochi cemtimetri. Sul capo presentano due occhi primitivi (ocelli) e unna fossetta con recettori per le sostanze chimiche; l'apparato digerente è ramificato, presentano un sistema nervoso centrale e un apparato riproduttore che comprende sia testicoli, sia ovaie e dei gonodotti. Le planarie hanno una straordinaria capacita' rigenerativa: se si taglia una planaria in 3 o piu' segmenti si rigenerano 3 o piu' individui distinti, compresi tutti gli organi di cui il primo era costituito; se si taglia una planaria in due parti, destra e sinistra, anche in questo caso si rigenerano due individui distinti, organi compresi. Qualora il taglio destro-sinistro non venisse diviso completamente si formerebbero semplicemente due teste identiche attaccate allo stesso corpo. Similmente alle planarie, anche le hydre, se tagliate in 2 o 3 segmenti rigenerano 2 o 3 individui perfettamente formati. Anche le stelle marine hanno una straordinaria capacita' rigenerativa: un solo tentacolo di una stella marina riproduce un individuo intero, ogni organo compreso.


QUATTRO PIANETI ALIENI...UNA SOLA TERRA
Questo è il nostro pianeta in quattro fasi della sua storia..Ognuna di queste fasi è lunga centinaia di milioni di anni, milioni di anni nei quali si sono evolute nuove specie ed estinte altre. Se è vero che esistono o son esistiti altri essere intelligenti nell'universo, capaci di viaggi spaziali, potrebbero essersi svilupati, evoluti o estinti mentre la Terra era in qualsiasi di queste fasi; Dunque, se un ipotetico essere intelligente fosse mai arrivato a noi, non è detto che sarebbe capitato nell' epoca moderna dove siamo presenti noi umani; anzi, essendo che l'uomo moderno esiste da poco più di due milioni di anni, l'ipotesi che capiterebbe proprio in questo periodo infinitivamente piccolo (lunghissimo per noi) è davvero remota, se non nulla. Circa 600 milioni di anni fa, un "visitatore" avrebbe trovato un pianeta completamente inospitale, sterile, gelido..con forme di vita basilari e semplici solo negli oceani. Uno Psychropianeta.
Circa 500 milioni di anni fa invece sarebbe atterrato su un pianeta molto caldo, desertico, ma con vita piuttosto ampia e bizzara nei suoi oceani.
70-100 mmilioni di anni fa si sarebbe trovato davanti uno straordinario pianeta, con terre occupate completamente dal verde, e abitato per lo piu' da esseri giganteschi, sia sulle terre che nei mari e nei cieli.
Infine, un ipotetico "visistatore" che capitasse proprio nell' epoca moderna, troverebbe, ovviamente, il mondo che conosciamo, piuttosto verde, con calotte polari e deserti sparsi, abitato da molti esseri, terrestri, marini e volanti, con una specie intelligente e tecnologica che la fa da padrone, noi umani appunto. In ogni caso, questo ci fa capire, che il nostro stesso pianeta è stato un pianeta alieno per le specie che vi sono vissuto nei milioni di anni successivi, e il nostro presente, con le sue specie, sara' alieno alle specie che ci saranno fra centinaia di milioni di anni. Nessuno, vedendo la nostra primordiale Terra, avrebbe mai immaginato una futura esistenza di esseri intelligenti, come gli umani, ne di tutte le specie oggi esistenti.

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"Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo".. f.pessoa



Non abbiamo idea di tutto quello che puo' esistere in altri sistemi planetari. Senza fantasticare troppo con ipotetici ufo e alieni basta immaginare la nostra Terra che per molti milioni di anni è stata una landa desertica e calda abitata solo nei suoi mari, che per altri milioni di anni è stato un pianeta glaciale e quasi completamente ghiacciato e che negli ultimi 65 milioni di anni è stato un pianeta abitato da quelli che oggi chiameremo mostri, esseri giganteschi come i dinosauri che probabilmente non avremmo mai immaginato se non avessimo avuto conferma della loro esistenza. E' stato un pianeta privo di esseri intelligenti ma intensamente vivo, abitato per milioni di anni da centinaia di specie completamente diverse da quelle che abitano la terra oggi, fra cui l'uomo. A pensarlo oggi ci sembra un pianeta alieno, eppure era il nostro pianeta. Noi siamo il risultanto di un estinzione, l'estinzione dei ''mostri'', ed esseri futuri, oggi inesistenti, potrebbero essere il risultato della nostra estinzione. E se i dinosauri non si fossero estinti a causa di un immenso cataclisma in cosa sarebbero evoluti? o che specie si sarebbero evolute dalle specie all'epoca viventi? e cosa si evolvera' nei prossimi milioni di anni? e se i continenti non sarebebro emersi e l'esistenza sarebba esistita solo nelle acque che esseri si sarebbero evoluti? Fra mille domande solo di una cosa siamo certi, che l'esistenza e la creazione sono basate su infinite strade possibili e completamente diverse; Bastano pochi elementi basilari affinchè la materia possa generare la vita in tutte le sue infinite forme..

"Non ho mai creduto, essere umano, nell'universo d'avere soltanto io le mani e la ragione
nè in un'altra, forse animale ho posto limiti istintivamente alla creazione"..



Infine, Qui di Seguito, Ho messo in scala, con davvero moolta pazienza ed ore di lavoro, tutti i corpi principali del Systema Solare (circa 200), pianeti, pianeti minori e asteroidi (scala 27.8 Km/pixel); consiglio dicliccare per immagine alla massima risoluzione:

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Link utili:

Pianeti abitabili attualmente confermati da The Habitable Exoplanets Catalog (HEC) PHL - Planetary Habitability Laboratory - Arecibo
Lista di pianeti ed esolune confermati o in attesa di conferma: The Habitable Exoplanets Catalog (HEC) PHL - Planetary Habitability Laboratory - Arecibo
Orbite di pianeti extrasolari abitabili e non abitabili: The Exoplanets Orbital Catalog (HEC) PHL - Planetary Habitability Laboratory - Arecibo
Stelle con pianeti extrasolari confermati: The Exoplanets Stellar Catalog (HEC) PHL - Planetary Habitability Laboratory - Arecibo
Orbite e descrizione dei sistemi stellari scoperti: The Open Exoplanets Catalogue
Enciclopedia dei pianeti Extrasolari confermati - The Extrasolar Planets Encyclopaedia
Studio sui pianeti abitabili candidati scoperti da Kepler Telescope: A CATALOG OF KEPLER HABITABLE ZONE EXOPLANET CANDIDATES
Sole - SOHO dirette e informazioni
Sole - NASA SDO Solar Dynamics Observatory
Mercurio - NASA Sonda Messenger
Venere - ESA sonda Venus Express
Terra - NASA
Terra - NASA Visible images
Marte - Rover Curiosity NASA Mars Science Laboratory
Marte - NASA Mars Exploration Program
Marte - NASA MRO Mars Reconnaissance Orbiter
Marte - NASA Meteo giornaliero su Marte (Temperature-pressione)
ASTEROIDI E COMETe
IL Superbolide sull'Agro Romano del 31 Agosto 1872
Cometa 67/P C.G.- ESA Sonda ROSETTA (approccio 2014)
Asteroide gigante Vesta e Pianeta Nano Cerere (Ceres)- NASA Sonda Dawn (in viaggio verso cerere 2015) 2
Giove - NASA sonda Juno (ancora in viaggio 2016)
Saturno e le sue lune (in particolare Titano) - NASA sonda Cassini-Huygens Solstice Mission 1
Saturno e le sue lune (in particolare Titano) - NASA sonda Cassini-Huygens Solstice Mission 2
Urano (Nessuna missione - Sonda Voyager2 1986)
Nettuno (Nessuna missione - Sonda Voyager2 1989)
Plutone e le sue lune - NASA sonda New Horizons (ancora in viaggio 2017) 1
Plutone e le sue lune - NASA sonda New Horizons (ancora in viaggio 2017) 2
NASA Sonde Interstellari Voyager 1 e 2 (ancora in viaggio verso lo Spazio interstellare***)
Convertitore Temperatura Celsius - Kelvin - Fahrenheit

Astrobiologia:

Astrobiologia: cos’è e cosa (non) sappiamo
Hellish Venus Might Have Been Habitable for Billions of Years
A chaotic long-lived vortex at the southern pole of Venus
Mystery of Puzzling Temperature Distribution in the Venusian Polar Regions
The origins and concentrations of water, carbon, nitrogen and noble gases on Earth
The Potential for Volcanism on Ceres Due to Crustal Thickening and Pressurization of a Subsurface Ocean
Ceres Offers Insight Into Prospects For Life in Early Solar System
SALTS AND RADIATION PRODUCTS ON THE SURFACE OF EUROPA
NASA’s Hubble Observations Suggest Underground Ocean on Jupiter's Largest Moon
Jupiter's Moon Ganymede Has a Salty Ocean with More Water than Earth
NASA Space Assets Detect Ocean inside Saturn Moon
Follow the Plume: The Habitability of Enceladus
Ongoing hydrothermal activities within Enceladus
Possible evidence for a methane source in Enceladus' ocean
Saturn's Moon Dione Probably Has a Buried Ocean, Too
Saturn's moon Titan has a very salty ocean
Saturn Moon Titan's Underground Ocean May Be Super Salty
Reorientation and faulting of Pluto due to volatile loading within Sputnik Planitia
Pluto's Wandering Heart Hints at Subsurface Ocean
These ocean worlds reveal just how little water we have on Earth
Subsurface Oceans and Deep Interiors of Medium-Sized Outer Planet Satellites and Large Trans-Neptunian Objects

Esopianeti:

Distant 'water-world' confirmed
Planets Orbiting Red Dwarfs May Stay Wet Enough for Life
Tidally locked exoplanets more habitable than previously thought
How would winds behave on a tidally locked planet?
Atmospheric dynamics of tidally synchronized extrasolar planets
Habitability Still a Go on Tidally Locked Terrestrial Exoplanets
New Study Suddenly Makes Billions of Exoplanets Habitable
Habitable Zone Limits for Dry Planets
Strong Dependence of the Inner Edge of the Habitable Zone on Planetary Rotation Rate
Formation, Habitability, and Detection of Extrasolar Moons
Real-life Sci-Fi Worlds
Real-life sci-fi worlds 1: the eccentric Earth
Real-life Sci-Fi World 2: the Hot Eyeball planet
Real-life sci-fi worlds 3: the oscillating Earth
Daydream Destinations
Possibility of Silicon-Based Life Grows

Altri miei siti:
Ricerche fisico-astronomiche sul super Bolide caduto sull'Agro Romano il 31 Agosto 1872 - D.Bianchino
I Tornado in Italia (elenco e distribuzione dei tornado in Italia) - D.Bianchino
IL tornado sull'Agro Romano del 6 Novembre 2016 - D.Bianchino
IL tornado sull'Agro di Terracina del 5 Novembre 2017 - D.Bianchino
Medicanes: Cicloni Mediterranei (ciclogenesi tropicali sul Mar Mediterraneo) - D.Bianchino
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Vulcani Albani di Roma (storia geologica e situazione dell'apparato vulcanico dei Colli Albani) - D.Bianchino
Antidotum Tarantulae: Ragni e Scorpioni (cenni sul latrodectismo e tarantismo in Italia) - D.Bianchino
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