L'agricoltura
è ancora oggi l'attività principale svolta dai siciliani
(6000 miliardi di valore aggiunto e 135000 occupati), anche
se la concorrenza di altri paesi mediterranei e le difficoltà
incontrate nello sviluppo di sistemi idrici efficienti ne
stanno lentamente diminuendo l'importanza.
Nell'entroterra
siciliano l'agricoltura viene ancora praticata con mezzi
antiquati ed è rivolta principalmente alla coltivazione
del grano: un'attività alquanto poco redditizia, ma che
occupa vaste zone di arido territorio. Le zone costiere
invece sono molto più fertili, dotate di sistemi di irrigazione
efficienti ed avanzati che permettono coltivazioni più moderne
e redditizie.
Le
colture principali (quasi un terzo delle aree coltivate)
sono quelle del grano e di altri cereali. Molto piu redditizie
sono le coltivazioni di agrumi, olive, viti e alberi da
frutto. Ricordiamo a riguardo i famosi vini liquorosi della
Sicilia come il Marsala, il passito di Pantelleria o il
Malvasia delle Lipari. Le colture a più alto valore aggiunto
sono i legumi e gli ortaggi e vengono praticate principalmente
nelle zone costiere orientali. In Sicilia viene prodotto
il 100% del cotone italiano.
Il
vino in Sicilia
Il
settore vitivinicolo conta una superficie coltivata pari
a 150000 ettari, una produzione di 9 milioni di ettolitri
ed un indotto di mille miliardi annui. 400000 persone sono
impegnate in questo comparto che ad oggi rappresenta una
delle realtà principali per l'agricoltura e l'agrindustria
siciliana. Tra le varie iniziative legate al rapporto vino-turismo-arte
ricordiamo il progetto Dyonisos (per informazioni contattare
l'istituto Regionale della Vite e del Vino a Palermo, 091/6254371):
sette percorsi enogastronotnici prevedono degustazioni nelle
aziende vitivinicole. Unitamente alla valorizzazione del
patrimonio artistico, culturale e folcloristico dell'isola.
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