Rapporti anatomici e radiologici delle strutture cervicali in relazione al rachide: implicazioni per gli approcci cervicotomici anteriori al rachide.

Riassunto: La posizione del framework faringolaringeo è importante nel decidere quale approccio al rachide cervicale adottare. L’obiettivo dello studio è di analizzare la posizione dell’osso ioide e della cartilagine cricoide in relazione ai livelli del rachide cervicale e discuterne le possibili implicazioni per gli accessi cervicotomici al rachide cervicale ed allo spazio prevertebrale. Infatti, per ridurre al minimo le complicanze legate a tale chirurgia ed incrementare l’efficacia del trattamento, la posizione ed estensione del processo patologico a carico del rachide dovrebbe essere inquadrata rispetto ai rapporti anatomici con l’asse faringo-laringeo del singolo paziente. È stata condotta un’analisi retrospettiva di 100 risonanze magnetiche cervicali, escludendo i pazienti che presentavano lesioni che potessero alterare i rapporti anatomici con le vertebre cervicali. Prendendo in esame le scansioni sagittali sulla linea mediana, l’osso ioide ed il margine inferiore della cricoide sono stati proiettati perpendicolarmente sulla superficie anteriore del rachide ed è stata misurata la distanza di queste dal punto di proiezione sulla colonna vertebrale. La distribuzione delle proiezioni dell’osso ioide si attestava tra gli spazi intervertebrali C2-C3 and C4-C5, mentre quella della cartilagine cricoide tra C4-C5 e C7-T1. La distanza media tra queste due strutture era di 49,1 ± 7,7 mm e vi era differenza statisticamente significativa tra sesso maschile e femminile. La posizione della cricoide influenzava significativamente la lunghezza dell’asse faringo-laringeo, mentre la posizione dell’osso ioide era spesso costante. Da quanto osservato, si evince che esista un ampio raggio di variabilità nella posizione dell’osso ioide e della cartilagine cricoidea rispetto ai livelli delle vertebre cervicali. Da ciò ne deriva che una associazione a priori tra specifici livelli cervicali e strutture del collo a rischio sarebbe poco accurata. L’utilizzo dei reperi proposti, facilmente identificabili radiologicamente, può guidare la scelta tra i diversi approcci cervicotomici anteriori al rachide cervicale, riducendo il rischio di complicanze chirurgiche.