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Bill Browder

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Browder nel 2011

William Felix Browder (1964 – vivente), finanziere e attivista britannico.

Citazioni di Bill Browder

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Citazioni in ordine temporale.

  • Putin non durerà per sempre, e Vladimir Kara-Murza sarà tra i protagonisti della Russia del futuro [...]. Intanto sarà un leader dell'opposizione in esilio. Bisogno solo aiutarlo a rimettersi bene in salute, in modo che possa dedicarsi con tutte le forze al lavoro a cui è destinato. È un miracolo che sia ancora vivo.[1]

Intervista di Micol Flammini, ilfoglio.it, 3 agosto 2018.

  • Le sanzioni colpiscono la popolazione, il Magnitsky Act ha colpito il presidente russo e i suoi compari. Ha messo in discussione il sistema di business russo.
  • La cleptocrazia creata da Putin fa sì che le élite possano accumulare denaro togliendolo alla popolazione. Facendolo spesso ledono i diritti umani e sanno che per mettere al sicuro quei soldi è meglio non lasciarli in Russia.
  • Durante le due ore di colloqui a Helsinki credo per la maggior parte del tempo Trump e Putin abbiano parlato di me e del Magnitsky Act.
  • [Su Vladimir Putin] Rimuovere il Magnitsky Act è il principale obiettivo della sua politica estera, la priorità più grande.
  • L'Italia ha un governo molto filoputiniano e non volevo si ripetesse quanto successo in Spagna, ma con un risultato diverso.

Intervista di Antonello Guerrera, repubblica.it, 4 marzo 2019.

  • A un certo punto negli anni Novanta ventidue oligarchi controllano il 40 per cento della Russia, mentre oggi sono un migliaio che complessivamente si sono appropriati di vari trilioni di dollari.
  • Putin vuole diventare lui il più grande oligarca russo e difatti oggi, con i suoi traffici, è l'uomo più ricco del Paese e ha asset ovunque, molto spesso con prestanome.
  • Le sanzioni in genere sono devastanti per la Russia e visto il basso livello di vita del russo medio, intaccano limitatamente le persone comuni e decisamente invece gli oligarchi russi. Inoltre, sono un deterrente molto importante, come abbiamo visto in Ucraina dove a un certo punto i russi hanno fermato l'avanzata da est e non hanno più provato a destabilizzare l'Estonia o la Lettonia, da quel momento.
  • Se finisci nella lista nera del Magnitsky Act, nessuna banca ti darà più denaro, perché non vorranno avere guai con le autorità di controllo degli Stati Uniti. Per questo non sono simpatico a Putin, il quale cerca ora di arrestarmi inutilmente tramite l'Interpol.
  • Anche il Regno Unito sta facendo molto poco contro il fiume di denaro sporco russo, eppure, o forse perciò, è il Paese preferito di Mosca in questo senso, che per esempio ha ucciso deliberatamente sul suolo britannico persone come Litnivienko, e all'epoca l'allora ministra dell'Interno Theresa May non aprì un'inchiesta pubblica per non turbare le imprese. La Russia ha provato a fare lo stesso con Skripal, per cui Londra ha soltanto espulso qualche diplomatico e nulla più, e non ha promulgato nemmeno una sanzione. E poi vogliamo ricordare il caso del ribelle imprenditore russo Alexander Perepilichnyy, già braccato da Mosca e morto misteriosamente nel 2012 mentre andava a fare jogging?
  • [Sull'avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'] Più che scopo, direi che a causa delle sanzioni finanziarie, Putin e i suoi oligarchi oggi hanno molti meno soldi e non possono più comprare tutta la fiducia di cui hanno bisogno con il denaro. Dunque ora, ogni tanto, gli serve punire qualcuno che "ha tradito", come veniva considerato Skripal a Mosca, per dare l'esempio.
  • Durante la Guerra fredda noi occidentali eravamo muscolari e abituati a combattere, oggi no, siamo molto più deboli e distratti.
  • Putin odia l'Unione Europea, la Nato, gli Stati Uniti e tutte i grandi blocchi geopolitici omogenei: gli danno enorme fastidio nel perseguimento del suoi scopi, non solo militari ma anche finanziari.
  • La mia lotta non è solo contro Putin, ma contro un sistema interamente marcio. Certo, di mezzo c'è la vendetta, la giustizia personale che uno insegue, ma il vero obiettivo è stanare questi "bad guys", queste brutte persone, non solo in Russia.
  • Mai avrei pensato di diventare un paladino dei diritti umani e, da un certo punto della mia vita, di non pensare più a come fare denaro bensì a come sfruttarlo per una giusta causa, come faccio adesso. E per i cattivi e i miei nemici non c'è nemico peggiore di uno che ha ancora tanti soldi da spendere nella causa, uno come me.

Intervista di Riccardo Liberatore, open.online, 5 febbraio 2021.

  • Non sono più il nemico numero uno in assoluto di Putin, adesso lo è sicuramente Navalny. Diciamo che sono il suo nemico numero uno all’estero.
  • Mi ha minacciato di morte, ha minacciato di rapirmi, ha cercato di bloccarmi tramite mandati di arresto dell’Interpol e con richieste di estradizione, oltre che con una miriade di cause legali che avevano come unico scopo quello di distruggere la mia vita. Non ha allentato la presa in alcun modo e continua ancora oggi. Ma questo è il destino di chiunque abbia cercato di tenere testa a Putin.
  • Penso che l’Ue sia davvero disfunzionale quando si tratta di politica estera, ancora di più quando si tratta di diritti umani: il modo in cui vengono prese le decisioni nell’Unione europea richiede l’unanimità di tutti i 27 stati membri e questo permette anche a pochi piccoli Paesi, su cui Putin ha influenza, di mettersi di traverso.
  • Orban è un leader corrotto che ha legami ambigui con Putin.
  • Penso che Biden sia una boccata d’aria fresca dopo tutte le sciocchezze di Trump e che sarà molto duro sulle questioni dei diritti umani in tutto il mondo.
  • [Su Aleksej Naval'nyj] Penso che lo ucciderebbero in un batter d’occhio se pensassero che non ci fossero conseguenze, motivo per cui le sanzioni sono così importanti.
  • [Su Aleksej Naval'nyj] Lo conosco per il suo lavoro contro la corruzione e abbiamo fatto cose insieme in passato e lo considero un’alternativa di molto migliore rispetto a Vladimir Putin. Ci sono tanti punti su cui sono d’accordo con lui, e altre su cui non ci troviamo affatto d’accordo, ma se l’alternativa è lasciare che sia un criminale a gestire il Paese, penso che la scelta sia ovvia
  • In un certo senso la sua storia è quasi una favola: un uomo sfida il dittatore, il dittatore cerca di ucciderlo, e lui sopravvive. Allora il dittatore cerca di esiliarlo, e lui riesce a tornare. Ha rischiato la vita, e adesso ha messo in gioco la sua libertà. Non c’è un’espressione di leadership più potente di questa: il messaggio che sta trasmettendo ai cittadini russi è che, se lui è disposto a rischiare la sua vita, dovrebbero esserlo anche loro. E molte persone stanno ascoltando questo messaggio.

Colloquio con Luigi Ippolito, corriere.it, 3 aprile 2022.

  • [Vladimir Putin] ha cominciato tutta la sua carriera come un tipo al quale piacciono i soldi: e nessuno entra nella carriera pubblica in Russia con altri obiettivi che non siano rubare quanti più soldi possibile.
  • [Vladimir Putin] ha accumulato ben oltre 200 miliardi di dollari da quando è diventato presidente: cosa che ne fa l’uomo più ricco del mondo. [...] Putin è anche un agente del Kgb molto efficace : e ha passato tutta la sua vita corrompendo o ricattando la gente perché diventassero parte del suo sistema. Per cui sa che chiunque avesse un documento col suo nome sopra potrebbe ricattarlo: così non è mai nella posizione di essere formalmente il proprietario di qualche bene.
  • Quando vuoi scoprire dove Putin tiene i suoi soldi devi partire dagli oligarchi: perché quella gente custodisce i soldi per lui. Stimo che il 50% delle ricchezze degli oligarchi sia in realtà di Putin. Chi sono? Nella lista di Forbes ci sono 118 miliardari in Russia: e 110 di loro sono fiduciari di Putin.
  • Bisogna sottolineare che gli oligarchi non sono attori politici: chiunque creda che in qualche modo gli oligarchi complotteranno per rovesciarlo resterà amaramente deluso, questo non accadrà mai.
  • Putin è un piccolo uomo paranoico che va alla ricerca della slealtà anche dove non esiste.
  • Putin è un piccolo criminale paranoico, a capo di quella che è fondamentalmente una organizzazione criminale: non ci dobbiamo aspettare null’altro che miserie, perché alla fine non ha costrizioni da parte della storia o della morale. Sarebbe assolutamente capace di usare l’arma nucleare: l’Ucraina è solo l’inizio delle sue ambizioni.
  • Putin mi dà la caccia da un decennio dopo l’approvazione del Magnitksy Act. L’unica ragione per cui sto seduto qui è che lui ha tenuto sempre un piede nel mondo civilizzato e uno nel mondo criminale: da quest’ultimo lato arrivavano le minacce di morte contro di me, ma dall’altro lato gli piaceva apparire al G20 e ai summit internazionali. Questo è ciò che mi tenuto in vita: ma ora che ha messo tutti e due i piedi nel mondo criminale, c’è un rischio esponenziale di violenza nei miei confronti, perché lui non ha più nulla da perdere.

swissinfo.ch, 6 ottobre 2022.

  • Abbiamo identificato 20 milioni di dollari appartenenti alle persone che hanno tratto profitto dall'omicidio di Sergei Magnitsky. E possiamo dimostrarlo. Il fatto che la Svizzera abbia restituito la maggior parte di questo denaro con cifre di questo esatto ordine di grandezza porta a un'unica conclusione: la Svizzera non è riuscita a sviluppare la sua strategia del denaro pulito.
  • La Svizzera ha una lunga storia di ingloriosi affari di soldi. Ogni volta che cade un dittatore, si scoprono miliardi depositati nelle banche svizzere. Non stiamo parlando di crimini in cui non ci sono vittime. Di solito, quando questi despoti rubano, uccidono molte persone.
  • La Svizzera aiuta persone molto cattive a rubare, compresi individui vicini a Putin. Il Paese cerca sempre di giustificarsi invocando la sua neutralità. Ma non si è neutrali se si accetta denaro dai criminali. La Svizzera deve ripulirsi. Altrimenti, sarà inserita nella lista nera dei Paesi che favoriscono il riciclaggio di denaro.
  • I russi hanno una grande capacità di sopportare le avversità. Il fattore decisivo sarà che Putin perda la guerra in Ucraina. Il popolo russo non tollererà un leader debole. Un perdente.
  • La Russia è un grande Paese, ma attualmente è occupato da un clan criminale. Se Alexei Navalny diventasse presidente e Vladimir Kara-Murza premier, avrei grandi speranze.

Intervista di Méabh Mc Mahon, it.euronews.com, 12 dicembre 2022.

  • Viviamo in un mondo in cui dobbiamo adattare le leggi ai tempi. Putin sta creando una nuova era di crimini. Quindi dobbiamo adattare le leggi di conseguenza. Ed eccoci qui, in un organo legislativo come il Parlamento europeo. Sono stato al Parlamento britannico, al Congresso degli Stati Uniti, al Parlamento canadese e così via, e in tutte queste istituzioni si fa questo, si fanno le leggi. Quindi, se ci sono carenze legali, penso che la chiave per risolverle sia dire: 'D'accordo, approviamo una nuova legge per chiudere questa scappatoia, in modo che Putin non possa andare in giro a uccidere gli ucraini senza pagare un prezzo'".
  • Non ho mai incontrato Vladimir Putin. All'inizio della sua presidenza, quando combatteva gli oligarchi, i nostri interessi erano allineati. Poi è diventato lui stesso un oligarca. Quindi siamo diventati acerrimi nemici. Quando è stato approvato il Magnitsky Act, era infuriato con me. Mi ha inseguito in tutto il mondo con otto mandati di arresto dell'Interpol e richieste di estradizione. Al vertice di Helsinki nel 2018 ha persino chiesto a Trump che mi consegnasse. È ossessionato da me dagli inizi del Magnitsky Act.
  • [«È rimasto sorpreso dall'invasione dell'Ucraina?»] In realtà sono rimasto sorpreso. Non mi ha sorpreso il fatto che abbia la capacità di uccidere o di fare cose terribili. Ma sono rimasto sorpreso perché Vladimir Putin si trova in una posizione di debolezza. Il suo Paese non ha una grande economia. L'economia è grande quanto lo stato di New York. Il suo bilancio militare è più o meno lo stesso del Regno Unito e i suoi uomini ne rubano circa l'80%. Quindi non avrei mai pensato che volesse mostrare in modo così plateale le insegne militari russe.
  • È fantastico che siano stati congelati i beni dello Stato e degli oligarchi. Ma se Mosca guadagna un miliardo di dollari al giorno e ne spende altrettanti per uccidere gli ucraini, le sanzioni non funzionano.
  • Gli oligarchi sono finiti. Sono una specie in via di estinzione. Non possono aprire conti bancari in nessun Paese. Non possono viaggiare. Non possono fare affari con nessuno. Una volta ogni commerciante di gioielli, ogni concierge, voleva fare affari con loro e li adulava. Ora sono tossici, radioattivi. Nessuno vuole toccarli.
  • Credo che Putin abbia rovinato la Russia per i prossimi 30 anni. Ormai è uno Stato emarginato, uno Stato terrorista. Prima di tutto la guerra deve finire. Serviranno risarcimenti e un governo democratico prima di poter guardare la Russia allo stesso modo. [«Qual è il suo messaggio per lui?»] Si dimetta prima che l'Occidente e il suo stesso popolo la costringano a farlo.

Intervista di Antonello Guerrera, it.euronews.com, 17 febbraio 2024.

  • [Sulle elezioni presidenziali in Russia del 2024] [...] è un insulto chiamarle elezioni. Putin ha ucciso, incarcerato e esiliato tutti i suoi oppositori. Detto questo, sì: il presidente vuole rimanere al potere sino all'ultimo dei suoi giorni perché sa che, una volta uscito dal Cremlino, verrà incarcerato e forse ucciso. È una questione di vita o di morte per Putin.
  • [«Perché, dopo il tentativo di avvelenamento ordinato dal Cremlino, Navalny decise di tornare in Russia, dove poi è morto?»] Perché credeva che sarebbe sopravvissuto alla detenzione. E che, come Nelson Mandela in Sudafrica, avrebbe poi avuto ragione, conquistando il popolo russo. Invece, sarà un nuovo Martin Luther King.
  • [«Quale sarà l'eredità di Navalny in Russia? Prevede proteste?»] Ora è a tutti gli effetti un martire e la gente continuerà a guardare a lui come speranza per la democrazia, contro la corruzione. Difficile prevedere il futuro. Al momento, non c’è ossigeno per l’opposizione in Russia. Putin e i suoi sono uniti perché sanno che una alternativa alla loro reggenza per loro significherebbe perdere tutti i soldi e andare in gabbia.
  • Il sistema russo è molto, molto fragile. Può collassare in ogni momento. Altrimenti, Putin non sarebbe costretto a uccidere tutti.

Intervista di Riccardo Amati, fanpage.it, 22 marzo 2024.

  • Se l’Occidente confiscasse le riserve della banca centrale russa, ciò cambierebbe le regole del gioco in termini di capacità finanziaria dell’Ucraina a combattere questa guerra. E potrebbe essere la chiave per una vittoria.
  • Al momento, l’Ucraina per poter continuare a resistere spera che gli Stati Uniti sblocchino 63 miliardi di dollari in aiuti militari e finanziari. La confisca delle riserve russe significherebbe "sbloccare" cinque volte tanto: molti degli attuali problemi verrebbero senza dubbio risolti.
  • La Russia ha già iniziato a confiscare beni occidentali del tutto indipendentemente dall’ipotesi in discussione a Bruxelles. Si son presi uno stabilimento Hyundai da 3 miliardi di dollari a San Pietroburgo. Hanno intascato gli asset della Carlsberg in tutta la Russia. E molto altro. Hanno confiscato un sacco di attività da una pluralità di soggetti. E dovremmo presumere che continueranno a farlo alla grande. Indipendentemente dal fatto che confischiamo o meno le riserve della loro banca centrale. Inoltre, le aziende occidentali almeno in teoria avrebbero dovuto ritirarsi dalla Russia dolo l’invasione dell’Ucraina, svalutando a zero tutte le loro attività rimaste nel Paese. Quindi, le contromisure finanziarie russe non mi paiono proprio da prendere nella minima considerazione.
  • [«Non pensa che questo tipo di contromisure irritino anche i russi che non sostengono Putin?»] Si tratta di persone che non hanno fermato la guerra di Putin. Quindi non penso che dovremmo preoccuparci dei loro sentimenti, quando centinaia di migliaia di ucraini vengono uccisi ed è in gioco la sicurezza dell’Europa.
  • Se sanzionassimo davvero il petrolio russo, Putin finirebbe le risorse per la sua guerra molto rapidamente. Sfortunatamente, finora abbiamo scelto di non farlo.

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