Villa Literno
Villa Literno comune | |
---|---|
La stazione di Villa Literno | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Caserta |
Amministrazione | |
Sindaco | Valerio Di Fraia (lista civica Essere liternese) dal 4-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 41°00′34.51″N 14°04′26.71″E |
Altitudine | 10[1] m s.l.m. |
Superficie | 61,83 km² |
Abitanti | 12 431[2] (30-4-2023) |
Densità | 201,05 ab./km² |
Frazioni | Masseria Arsa, Masseria San Biagio, San Sossio I, San Sossio II, San Sossio III, San Sossio IV[1] |
Comuni confinanti | Cancello ed Arnone, Casal di Principe, Castel Volturno, Giugliano in Campania (NA), San Cipriano d'Aversa. |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81039 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061099 |
Cod. catastale | L844 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona C, 1 082 GG[4] |
Nome abitanti | liternesi o vichesi (detto locale) |
Patrono | san Tammaro |
Giorno festivo | 16 gennaio e seconda domenica di settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Villa Literno nella provincia di Caserta | |
Sito istituzionale | |
Villa Literno (Vico di Pantano fino al 1927[5]) è un comune italiano di 12 431 abitanti[2] della provincia di Caserta in Campania. Fa parte dell'agro aversano.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Si trova nella pianura campana.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'età romana
[modifica | modifica wikitesto]In epoca romana la località era denominata Vicus Feniculensis[6] con riferimento alle prime colture della zona addette alla produzione del fieno. La strada via Feniculense ne perpetua il nome in ricordo.
Si suppone che Vicus Feniculensis sia stata eretta a diocesi in epoca costantiniana (IV sec. d.c.). Con Cuma e Atella, Vicus Feniculensis fu forse una delle sedi episcopali che nel 1053 vennero incorporate nella diocesi di Aversa[senza fonte].
Medioevo ed età moderna
[modifica | modifica wikitesto]Durante la dominazione normanna, tra i piccoli feudi in cui vennero smembrate le diocesi di Capua e di Aversa si trova notizia di San Sossio del Pantano, oggi zona periferica del comune, e di Vico di Pantano con chiaro riferimento alla zona acquitrinosa che circondava il paese. Durante il periodo svevo, il territorio fu possesso della famiglia De Apolita. Dopo il 1268, con la dominazione angioina il re Carlo I d'Angiò promosse la costruzione del castello, come riserva di caccia.
Ai primi del Trecento Vico di Pantano risulta posseduta da Michele de Cantono, di Messina, padrone del castello di Pantano, consigliere e familiare della regina consorte Sancha d'Aragona e del sovrano Roberto d'Angiò, dal quale aveva ricevuto i territori di Vico di Pantano e di Gaudo. All'epoca Vico di Pantano comprendeva le chiese di San Tammaro, di Santa Maria di Villa Vici, di Santa Maria da Savilone, di San Pietro, di San Marco e di Santa Maria del Pantano. Successivamente[non chiaro] Vico di Pantano passò alla famiglia dei Carafa della Stadera per via dotale, in seguito del matrimonio di Francesco Malizia Carafa con Maria Origlia della Stadera. Nel 1528 Vico di Pantano ritornò alla Regia Corte insieme ad altri feudi della famiglia Carafa e quindi fu venduto ad Alfonso d'Avalos d'Aquino. Per lungo tempo il territorio fu oggetto di interventi di bonifica che, iniziati dal viceré di Napoli Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga, si protrassero nel tempo e continuarono sino ai giorni nostri ad opera del Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno.
Età contemporanea
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1806 furono emanate le Leggi eversive della feudalità che comportarono la fine dei privilegi feudali nel Regno di Napoli e l'inizio dell'Amministrazione comunale.
Con la ripartizione territoriale del Regno di Napoli promossa nel 1806 da Giuseppe Bonaparte, Vico di Pantano fu incluso amministrativamente nella provincia di Terra di Lavoro, ed in particolare nel distretto di Caserta e nel circondario di Trentola. Nel 1927 su impulso del governo Mussolini la provincia di Terra di Lavoro fu soppressa e i suoi comuni ripartiti fra le province adiacenti. Vico di Pantano fu aggregata alla provincia di Napoli; contestualmente, la cittadina assunse la denominazione di Villa Literno,[7]. Il nome richiama il sito archeologico di Liternum, situato sulla rive del lago Patria nell'omonima località frazione della città di Giugliano in Campania. Nel 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale, Villa Literno divenne parte della neocostituita provincia di Caserta.[8]
Nel dopoguerra, le vaste aree bonificate dell'agro del Volturno resero Villa Literno uno dei principali centri di una fiorente agricoltura intensiva, soprattutto per la produzione del pomodoro. Il comune divenne così uno tra i più rilevanti attrattori di immigrazione straniera in Italia: numerosi furono infatti gli stranieri, per lo più africani, che vi confluivano allo scopo di cercare impiego come braccianti. A Villa Literno come negli altri centri vicini, gli immigrati erano però sottoposti a durissime condizioni di lavoro, sotto il giogo del caporalato, e alloggiavano i ricoveri di fortuna come casolari privi di servizi che a mano a mano diedero vita al cosiddetto ghetto di Villa Literno.[9]
La convivenza degli immigrati con la popolazione locale assunse presto forme conflittuali, e alla fine degli anni ottanta portò all'organizzazione di vere e proprie ronde per allontanare i braccianti stranieri dai centri abitati.[10] Non mancarono gli episodi di sangue, riconducibili tanto ad azioni camorristiche quanto a iniziative della criminalità comune.[9] Emblematico fu, nel 1989, l'omicidio di Jerry Masslo, un rifugiato sudafricano impegnato nella raccolta del pomodoro che rimase vittima di una sparatoria nel corso di una rapina perpetrata ai danni degli immigrati.[9] L'episodio ebbe vasta eco nell'opinione pubblica e culminò nel funerale di Stato. Nel 1994 il ghetto di Villa Literno fu distrutto da un incendio doloso, che il vescovo di Caserta Raffaele Nogaro definì un "incendio di Stato".[11]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 maggio 1951. Il gonfalone è un drappo di azzurro.[12]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Santa Maria Assunta, di antica fondazione e ricostruita parzialmente nel XIX secolo. Nella Santa Visita del 1560 la chiesa venne indicata anche come "Santa Maria del Castello di Vico Pantano".
- Cappella di Santa Maria del Pantano, luogo di ritrovo dei devoti soprattutto il giorno di martedì dopo Pasqua.
- Cappella di Santa Maria a Cubito (XIV secolo)[13], che ha ispirato il nome dell'omonima strada[14].
- Complesso Nostra Signora di Lourdes, consacrata nel 2019, è tra le più grandi della diocesi di Aversa.
- Riserva naturale della zona umida delle Soglitelle[15] inserita nel perimetro della Riserva naturale Foce Volturno - Costa di Licola.
- Resti del castello costruito verso il 1460.
- Statua di Giuseppe Garibaldi, realizzata nel 150º anniversario dell'unità d'Italia.[16]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[17]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti a Villa Literno erano 1774, pari al 12,74% della popolazione .[18]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]Il dialetto liternese, parlato anche a Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa e Casapesenna, è una variante del napoletano contraddistinta da alcune peculiarità fonetiche, morfologiche e sintattiche, ad esempio la sostituzione della vocale a con e, come nell'espressione "stej accis" (in luogo di "staj accis") usata per indicare una condizione miserevole.
Tradizioni e folclore
[modifica | modifica wikitesto]Carnevale
[modifica | modifica wikitesto]I festeggiamenti del Carnevale di Villa Literno[19] hanno origini antiche. La storia moderna del carnevale del paese ha inizio ufficialmente nel 1985[20]. Da allora ogni anno viene organizzata la manifestazione con cortei mascherati, balli ed una gara tra i carri allegorici[21].
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]La biblioteca comunale è situata in via Chiesa[22].
Prodotti tipici
[modifica | modifica wikitesto]Pomodoro
[modifica | modifica wikitesto]Il pomodoro rappresenta il simbolo culinario del comune, che difatti è tra i maggiori coltivatori. Ogni anno, nel periodo estivo, ricorre una festa dedicata proprio al pomodoro, organizzata dall'associazione ORO ROSSO[23].
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio è attraversato in direzione nord-sud dalla via Santa Maria a Cubito e in direzione est-ovest dalla SS 7 bis detta "Asse di supporto".
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]La stazione ferroviaria di Villa Literno, posta lungo la ferrovia Roma-Formia-Napoli e punto d'origine del cosiddetto "passante ferroviario di Napoli", è servita dai treni regionali.
Mobilità urbana
[modifica | modifica wikitesto]Villa Literno è servita dalle linee bus A.IR (che esercita alcune linee ex CTP):
- T51 Aversa - Pinetamare;
- M2B Aversa - Villa Literno - Mondragone.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
25/09/1987 | 21/06/1988 | Nicola Pagano | Sindaco | ||
21/06/1988 | 17/06/1993 | Aldo Riccardi | Sindaco | ||
17/06/1993 | 14/11/1995 | Vincenzo Tavoletta | Sindaco | ||
14/11/1995 | 04/12/1995 | Giovanna Via | Commissario prefettizio o straordinario | ||
04/12/1995 | 30/04/1997 | Biagio Ucciero | Sindaco | ||
30/04/1997 | 01/12/1997 | Angelo Orabona | Commissario prefettizio o straordinario | ||
01/12/1997 | 07/04/1998 | Biagio Ucciero | Sindaco | ||
08/05/1998 | 30/11/1998 | Paolino Maddaloni | Commissario prefettizio o straordinario | ||
30/11/1998 | 03/02/2003 | Nicola Tavoletta | Sindaco | ||
27/05/2003 | 04/06/2010 | Enrico Fabozzi | Sindaco | ||
05/06/2010 | 20/02/2011 | Antonio Ciliento | Vicesindaco | ||
21/02/2011 | 16/05/2011 | Commissario prefettizio o straordinario | |||
17/05/2011 | 03/10/2021 | Nicola Tamburrino | Sindaco | ||
04/10/2021 | in carica | Valerio Di Fraia | Sindaco |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]La società di calcio A.S.D Villa Literno ha disputato campionati dilettantistici regionali. Nell'anno 2021/2022 vince il campionato di promozione[24] ed approda per la prima volta nella sua storia al campionato di Eccellenza. attualmente milita nel campionato di promozione girone A 2023/2024
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Altre informazioni, su comune.villaliterno.ce.it, Comune di Villa Literno. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Comuni d'Italia - Storia del Comune 061099 Villa Literno (Codice Catastale L844), su elesh.it. URL consultato il 3 novembre 2019.
- ^ Alessio Aurelio Pelliccia,"Raccolta di varie croniche, diarj, ed altri opuscoli così italiani, come latini appartenenti alla storia del regno di Napoli, Volume 3", 1781, su books.google.it.
- ^ R.D. 3 febbraio 1927, n. 173
- ^ Tratto dal “PUC – Cenni storici” elaborato dal Comune di Villa Literno, 2007.
- ^ a b c Roberto Saviano, Mai sentito parlare di Jerry Masslo?, in La Repubblica, 24 agosto 2014.
- ^ Francesca Molinaro, La triste storia di Jerry, rifugiato politico in Italia, divenuta emblema del razzismo e della violenza ancora forte nella società, su bottegaeditoriale.it, Dire Fare Scrivere anno III, n. 18, 10 luglio 2007. URL consultato il 22 agosto 2009.
- ^ Luca Rossomando, Una rotonda sul ghetto, su napolimonitor.wordpress.com, Napoli Monitor, 25 febbraio 2009. URL consultato il 13 luglio 2021.
- ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Villa Literno, su Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 24 settembre 2024.
- ^ Nelle campagne giuglianesi la chiesa di Santa Maria a Cubito, su centrostudinormanni.it.
- ^ Cappella e strada di Santa Maria a Cubito, su ilgiuglianese.it.
- ^ Soglitelle, un patrimonio naturale da tutelare, su napoli.repubblica.it (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2018).
- ^ Inaugurata la statua di Garibaldi, in Caserta News, 20 settembre 2011. URL consultato il 13 luglio 2021.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Cittadini stranieri al 1º gennaio 2021 (stima), su demo.istat.it. URL consultato il 13 luglio 2021.
- ^ Sito del Carnevale di Villa Literno, su carnevalevillaliterno.it (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2017).
- ^ Carnevale liternese: date e programma dell’edizione 2017, su ecampania.it (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2017).
- ^ Foto del Carnevale di Villa Literno, su facebook.com.
- ^ Dettaglio Biblioteca, su anagrafe.iccu.sbn.it.
- ^ Festa del Pomodoro, Villa Literno invasa dall'Oro Rosso, su casertaweb.com.
- ^ Promozione: i verdetti dei cinque gironi. Promosse, retrocesse, abbinamenti play-off e play-out, su tuttocalciocampano.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mariateresa Laudando, "Motivi storici ed estetici del territorio" di Villa Literno, Aversa, 2001.
- Mariateresa Laudando, Il mistero di Vico nella storia di Villa Literno, 2007.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Literno
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.villaliterno.ce.it.