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Utente:Scipione3/Guadagni (Arezzo)

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Stemma Guadagni (Pal. Sacrati).

I Guadagni sono una nobile famiglia originaria di Firenze. Dal XIII° secolo viene a formarsi il "ramo aretino" della famiglia, dal XV quello "francese" (dal fiorentino) e dal XVII quello "germanico" (dall'aretino).

Storia familiare

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IL capostipite è Vinaldro Guadagno, al quale Eugenio Gamurrini [1] attribuisce la nascita al 960 e prosegue con Pagano (1000) ed i figli Meglio (detto Emilio, 1040) e Giovanni detto Carroccio (1050).

I Guadagni Giungono in città agli inizi dell'XI secolo (nel 1010, "quando fu fatta l'unione tra fiesolani e fiorentini, e che fosse ricevuta con molte altre al governo della Città, che li governava allora con 2 Consoli, all'uso de' Romani, che duravano un anno", cit.), furono nel XIII secolo di partito guelfo (ramo familiare fiorentino). Cacciati dopo la battaglia di Montaperti 1260 tornarono in Firenze solo nel 1281, ben dopo la sconfitta dei ghibellini.

La famiglia era dedita ai proficui commerci che rendevano Firenze una delle piazze mercantili e finanziarie più ricche d'Europa. Con il successo arrivarono anche le cariche politiche: consoli, priori e gonfalonieri di giustizia.

Ramo (o Ceppo) aretino

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Membri illustri

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Luoghi ed architetture

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Guadagni fiorentini

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Lo stemma Guadagni è in campo rosso alla croce spinata d'oro. Il simbolo pare alluda a Croce alla Spina, località di San Martino a Lubaco da dove la famiglia avrebbe avuto origine[2].

Nel "ramo fiorentino" della famiglia, l'impresa personale dei membri è spesso l'unicorno, scelto da Vieri Guadagni nel 1409 con il motto Exaltabitur ("sarà esaltato"). Talvolta è stato usato anche il motto in tedesco Ich mach nicht ("io nulla posso").


Guadagni aretini

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Stemma Guadagni aretino: Moro con rosa in bocca

Il D'Ugolino Verrino (Parigi, 1790 vol 1 pag. XL) ci descrive "i Guadagni di Giovi": "prendono la loro origine in rapporto alla Nobiltà Aretina da tal Guadagno d'Accatto, proveniente dal Castello di Giovi, il quale, essendo già verso gli anni di G.C. 1322 ricco mercante di Lana, s'annoverava tra i cittadini d'Arezzo. Era quella Famiglia ai tempi antichi notata fra i Ghibellini, e portava per sua Insegna, come tutt'ora mantiene, uno Scudo, entro il quale vedesi una Testa di Moro con una Rosa in bocca al naturale, in Campo d'argento." [1]

  • [2] GUADAGNI - L’arme : nel Castello di Giovi : in campo argento testa di moro con rosa in bocca. ARGENTO: con l'oro è uno dei due metalli usati in araldica. Negli stemmi disegnati in bianco e nero, si indica lasciando in bianco il campo. In araldica sostituisce il bianco in quanto più splendente. Simboleggia la purezza, l'innocenza, la giustizia e l'amicizia ; MORO (TESTA DI): rappresenta i Mori catturati durante le crociate, quindi la cavalleria ; ROSA: simbolo di bellezza ma anche di nobiltà, onore e meriti riconosciuti; secondo il linguaggio dei fiori dell'Aymé Martin significa grazia, bellezza.

GUADAGNI di Firenze. — Originaria del contado fiorentino, si stabilì in Firenze sul finire del XII secolo; c fin dal 1204 un Guadagno di Guittone come priore dei mercanti era al governo della Repubblica. Tra il 1289 e il 1528 i Guadagni dettero 1 gonfalonieri e 19 priori. Stabi- lito il principato, conseguirono per ben sette volte la dignità senatoria. Ebbero inoltre tre consoli, molti podestà, capitani del popolo, castellani e ambasciatori. — Marino Guadagni protonotario apostolico ed uno dei segretari di papa Giovanni XXII. — Bernardo, carmelitano scalzo, vescovo di Arezzo e poi cardinale del 1731. Filippo due volte ministro generale dell' ordine dei Teatini. — Arma : Di rosso, alla cróce spinata d'oro. — Cimiero: Una testa di unicorno d'argento. — Motto : Exaltaritur.

  • Marcello Vannucci, Le grandi famiglie di Firenze, Newton Compton Editori, 2006 ISBN 88-8289-531-9
  • Istoria genealogica delle famiglie nobili toscane, et vmbre. Descritta dal p. d. Eugenio Gamurrini, monaco casinense, nobile aretino, accademico apatista; abate, consigliero, & elemosiniero ordinario della maestà cristianissima di Lodouico 14. re di Francia, e di Nauarra; teologo, e familiare dell'altezza serenissima di Cosimo 3. principe di Toscana consecrata alla medesima altezza. Stamperia di Francesco Onofri, 1668. Guadagni - Sezione 10 pagine da 406 a 427 - 3 rami famiglia - pag. 422 famiglia aretina.
  • Girolamo Crispi, Notizie Istoriche degli Arcadi Morti - Volume 2 pagina 265, Stamperia Roffi, Roma, 1720;

Collegamenti esterni

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Voci correlate

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  • Giovi, per il ramo aretino della famiglia.

Altri progetti

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