Trentola Ducenta
Trentola Ducenta comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Caserta |
Amministrazione | |
Sindaco | Michele Apicella (lista civica) dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 40°58′34.42″N 14°10′38.23″E |
Altitudine | 42 m s.l.m. |
Superficie | 6,66 km² |
Abitanti | 20 118[1] (31-3-2022) |
Densità | 3 020,72 ab./km² |
Comuni confinanti | Aversa, Casapesenna, Giugliano in Campania (NA), Lusciano, Parete, San Marcellino |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81038 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061094 |
Cod. catastale | L379 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 125 GG[3] |
Nome abitanti | trentolesi, ducentini |
Patrono | san Michele, san Giorgio |
Giorno festivo | 29 settembre, 23 aprile |
Cartografia | |
Posizione del comune di Trentola Ducenta nella provincia di Caserta | |
Sito istituzionale | |
Trèntola Ducenta è un comune italiano di 20 118 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Le due località che danno il nome al comune formano un unico centro abitato, per cui non si tratta di un comune sparso.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Le denominazioni di ciascuna delle due storiche località comunali, e quindi l'etimologia dei nomi "Trentola" e "Ducenta", deriva, molto probabilmente, dalla quantità di iugeri che costituivano un fondo. Ducenta era composta infatti da 200 iugeri, mentre Trentola da 300 iugeri.
Altri, invece, ritengono che Trentola sia riconducibile a Tremula, borgo citato da Tito Livio.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima informazione storica su Ducenta, pur essendo più antica di Trentola, si ha su di un Diploma dei Principi di Capua – secolo X[4]. Il feudo di Trentola ebbe vita travagliata, come la maggior parte dei centri minori del Regno. Tra i feudatari segnaliamo: i baroni Rizzo di Napoli, i conti Gaetani, i Pignatelli di Monteleone (1485), i Parise (1631), ed infine i Masola (originari di Genova).
Nel 1637 Domenico Masola venne investito del titolo di marchese di Trentola da Re Filippo IV di Spagna[5][6].
Nel 1806 furono emanate le Leggi eversive della feudalità che decretarono la fine di tutti i privilegi feudali nel Regno di Napoli e l'inizio dell'Amministrazione comunale. Fino al riassetto amministrativo operato da Benito Mussolini si chiamava solo Trentola, poiché non comprendeva Ducenta, assegnatagli per scorporo dal comune di Lusciano e Ducenta, poi diventato semplicemente Lusciano.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma è costituito da tre spighe di grano d'oro in campo rosso, impugnate, con gambi in campo verde, attraversate dalla fascia d'argento che divide i due campi, inserite in uno scudo sormontato da corona turrita e circondato, nella parte sottostante, da foglie di alloro e quercia.[7] Il gonfalone è un drappo partito di verde e di bianco.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- La chiesa settecentesca di San Michele Arcangelo, sita in Trentola, in cui si venera il santo in seguito a diverse apparizioni. Oltre alla statua lignea di scuola fiorentina del XVII secolo, la chiesa conserva tra le opere d'arte un trittico di Protasio Crivelli, il ciclo di tele della Gloria di san Michele di diversi autori locali (Angelo Rossi, O. Marchione), l'argento del Santo di fine XVIII secolo, una croce lignea del XVII secolo e diverse statue che adornano le cappelle laterali.
- La chiesa di San Giorgio a Ducenta conserva un'immagine di San Giorgio datata 1573 che viene attribuita a Giovanni Battista Graziano artista di Aversa, tra i principali allievi e quasi emulo del celebre Marco Pino da Siena, tanto che diverse opere dell'aversano, per anni, sono state attribuite al manierista toscano e solo di recente la critica ha dato il giusto peso al Graziano.
- Palazzo Marchesale, attuale sede comunale, acquistato dal comune nel 1925.
- Palazzo Marchesale Folgori, dimora dei padri missionari del P.I.M.E.
- Monumento ai caduti della seconda guerra mondiale realizzato agli inizi degli anni '80 del Novecento dal maestro aversano Luigi Panarella.
- Cappella Madonna delle Grazie
- Antiche masserie, come il villaggio di Centora, il cui nome deriverebbe dall'antica centuriazione romana[9], dell’antico villaggio sono ancora presenti una chiesa e una torre quasi integra che risalirebbe al 1500[10][11].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[12]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 1.000 abitanti, pari al 12,21% della popolazione.[13]
Istituzioni, enti e associazioni
[modifica | modifica wikitesto]Nella frazione di Ducenta si trovano Il Pontificio istituto missioni estere con la sigla (P.I.M.E.) e la Piccola casa della Divina Provvidenza, conosciuta anche con il nome di Cottolengo dal nome del suo fondatore san Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]La biblioteca comunale è situata in piazza Guglielmo Marconi[14].
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Un tempo ad economia essenzialmente agricola, il Comune ha ceduto il passo a progetti di massificazione edil-speculativa (come dimostra la tabella demografica) e ad attività meramente commerciali sostanzialmente scollegate da qualsiasi schema di produzione di base.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]La località era servita dalle autolinee in servizio pubblico gestite dalla società CTP.
Il paese è attraversato dalla superstrada SP 335 ex SS 265 dei Ponti della Valle (Giugliano - Marcianise).
In passato erano presenti due relazioni su ferro, la tranvia Aversa-Albanova, gestita dalla Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP) e attiva fra il 1912 e il 1960, e la ferrovia Alifana "bassa", in esercizio fra il 1913 e il 1976, che a Trentola-Ducenta disponevano rispettivamente di una fermata e di una stazione fra loro in corrispondenza.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Nel maggio del 2016 il consiglio comunale è stato sciolto ed il comune è stato commissariato[15]. Nel settembre del 2017 la durata dello scioglimento del consiglio comunale è stata prorogata per il periodo di sei mesi.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1988 | 1989 | Genesio Griffo | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1989 | 1991 | Antonio Eramo | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1991 | 1992 | Nicola Merenda | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1992 | 1993 | Francesco Provolo | commissario prefettizio | Sindaco | |
1993 | 1993 | Elisa Aversano Orabona | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1993 | 1996 | Gennaro Mazzei | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1996 | 1997 | Renato Del Vecchio | Partito Popolare Italiano | Sindaco | |
1997 | 2002 | Michele Griffo | Partito Popolare Italiano | Sindaco | |
2002 | 2006 | Michele Griffo | Democrazia è Libertà - La Margherita | Sindaco | |
2006 | 2007 | Luigi Palmieri | commissario prefettizio | Sindaco | |
2007 | 2010 | Nicola Pagano | L'Unione | Sindaco | |
2010 | 2011 | Gerlando Iorio | commissario prefettizio | Sindaco | |
2011 | 2015 | Michele Griffo | Lista civica (PD) | Sindaco | |
2015 | 2016 | Paola Bernardino | commissario prefettizio | Sindaco | |
2016 | 2018 | Luigi Esposito, Luca Rotondi, Pasquale Trocchia | commissione straordinaria | Sindaco | |
2018 | 2019 | Andrea Sagliocco | Lista civica (PD) | Sindaco | |
2019 | 2020 | Andrea Cantadori | commissario prefettizio | Sindaco | |
2020 | in carica | Michele Apicella | Lista civica | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Comune di Trentola Ducenta (v. sito http://www.comune.trentoladucenta.ce.it/default.php?pagina=inc/vis_sezione.php&id_sezione=1[collegamento interrotto]
- ^ Popoff Michel, Royaume de Naples, Le Léopard d'Or, Paris, 2010.
- ^ Archivio di Stato di Napoli (v. sito http://patrimonio.archiviodistatonapoli.it/xdams-asna/siasTo-xDams-auther.jsp?theDb=asnaAutherFamiglie&resource=0000000396[collegamento interrotto]
- ^ Statuto del Comune di Trentola Ducenta (PDF), Art. 2 - Sede, stemma e gonfalone.
- ^ Trentola Ducenta, su Archivio Centrale dello Stato - Ufficio araldico - Fascicoli comunali.
- ^ Centora: un casale, una torre e le tracce di un passato remoto, su centrostudinormanni.it.
- ^ Torre e villaggio di CENTORA, su altaterradilavoro.com.
- ^ La torre di Centora, un pezzo di storia (quasi) sconosciuto, su casertanews.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it .
- ^ Dettaglio Biblioteca, su anagrafe.iccu.sbn.it.
- ^ Sciolto per condizionamento di camorra il Comune di Trentola Ducenta, su napoli.repubblica.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ferdinando Germani, Storia di Trentola Ducenta narrata a più voci, Trentola Ducenta, 2001.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Trentola Ducenta
Controllo di autorità | SBN BRIL000159 |
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