Tausert
Tausert | |
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Tausert nelle vesti di sacerdotessa, con un modio sul capo, mentre suona un sistro. Tempio di Amada, Nubia. | |
Signora dell'Alto e del Basso Egitto | |
In carica | 1191 a.C. – 1189 a.C. |
Predecessore | Siptah (come sovrano) Isinofret II (come regina consorte) |
Successore | Sethnakht (come sovrano) Tiy-Mereneset (come regina consorte) |
Nome completo | Satra-Meriamon Tausert-Setepenmut[1] |
Morte | 1189 a.C. |
Luogo di sepoltura | Tomba KV14 nella Valle dei Re |
Dinastia | XIX dinastia |
Padre | Merenptah |
Madre | Takhat |
Consorte | Seti II |
Figli | una figlia |
Tausert (anche Tausret o Twosret) (... – 1189 a.C. circa) è stata una regina egizia della XIX dinastia, di cui fu l'ultimo esponente. Il regno di Tausert venne associato dallo storico ellenistico Manetone alla guerra di Troia, infatti così riportano i suoi antichi epitomatori: Thuoris, che in Omero è chiamato Polibo, marito di Alcandra e nel cui tempo Troia fu presa[2]. La tradizione vuole che abbia governato l'Egitto per 7 anni, ma questo computo include necessariamente i 6 anni del regno di Siptah, suo predecessore[3]: Tausert si appropriò degli anni del regno precedente, contandoli come propri. Il suo regno personale sarebbe durato, invece, un anno e mezzo tra il 1191 a.C. e il 1189 a.C. - anche se non è improbabile che abbia regnato per 2 anni completi e anche di più, come suggerisce un riferimento al 9º anno di regno scoperto nel suo tempio funerario a Gurna[4]. Il suo nome regale, Sitra-Meriamon, significa Figlia di Ra, amata da Amon[5].
Famiglia
[modifica | modifica wikitesto]L'anno di nascita di Tausert è sconosciuto. Fu verosimilmente figlia di Merenptah (1213 a.C. - 1203 a.C.[6]), tredicesimo figlio e immediato successore di Ramesse il Grande, e forse sua madre fu la regina Takhat. In questo caso, sarebbe stata sorella del faraone usurpatore Amenmesse (ca. 1202 a.C. - 1199 a.C.[7]). Tausert divenne la seconda delle tre Grandi spose reali di Seti II, dopo Takhat II e prima di una certa Tiaa. Non si conoscono figli di Seti II e Tausert, benché la tomba KV56, nella Valle dei Re, rappresenti la sepoltura di una loro figlia[8].
Regina consorte, reggente e faraone
[modifica | modifica wikitesto]Regina consorte di Seti II
[modifica | modifica wikitesto]Theodore Davis individuò tracce della regina Tausert e di suo marito su alcuni gioielli nascosti nella tomba KV56 della Valle dei Re. In questa tomba furono anche scoperti gioielli appartenenti a Ramesse II.
Non esiste una conclusione univoca sul destinatario della tomba KV56. Alcuni, come Cyril Aldred, ipotizzarono che fosse la sepoltura di una figlia di Seti II e Tausert, mentre altri egittologi, fra cui Gaston Maspero, ritennero che si trattasse di un semplice nascondiglio di pezzi del corredo funerario di Tausert[8].
Reggente di Siptah
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la morte di suo marito Seti II, intorno al 1193 a.C., Tausert divenne reggente dell'adolescente re Siptah (che divenne faraone tra i 10 e 12 anni d'età), affiancata dall'astuto cancelliere Bay - che alcuni hanno identificato con un tale Irsu menzionato nel Grande Papiro Harris[9]. La posizione di questo alto funzionario d'origine asiatica alla corte di Siptah era tanto elevata che:
«in varie raffigurazioni del faraone, il cancelliere è ritratto nelle stesse dimensioni del re, la prima occasione in cui un non nobile venne rappresentato in questo modo»
(infatti l'arte ufficiale egizia prevedeva che il faraone venisse ritratto in scala maggiore rispetto a ogni altro personaggio, con l'unica eccezione delle divinità). Tausert era la matrigna di Siptah; sua madre era infatti Sutailja (o Shoteraja), come si evince da un rilievo conservato al Louvre (E 26901) in cui i nomi di Siptah e di questa concubina reale cananea sono affiancati[10].
Signora dell'Alto e del Basso Egitto
[modifica | modifica wikitesto]Quando Siptah morì, intorno ai 18 anni d'età, Tausert si attribuì prerogative e protocollo reali, definendo sé stessa Figlia di Ra, Signora di Ta-Merit, Tausert di Mut[2], e contando i propri anni di regno dalla morte di Seti II, per censurare l'esistenza del giovane Siptah. Nella tomba che destinò a sé stessa, la KV14, Tausert modificò le pitture in cui veniva rappresentata accanto a Siptah, sostituendolo con figure di Seti II. In virtù di tale condanna postuma, taluni hanno creduto che Siptah non fosse figlio del faraone legittimo Seti II, di cui Tausert fu consorte, ma del faraone usurpatore Amenmesse, di cui era sorella. La questione resta altamente dibattuta. Come era accaduto quasi tre secoli prima con l'ascesa al trono della regina Hatshepsut, la presenza di una donna che governasse nel proprio diritto provocò alcune incertezze nel protocollo reale. Tausert non giunse a farsi rappresentare come un uomo con la barba posticcia ma, in una statua a Eliopoli in cui è raffigurata come una donna, la titolatura è una mistura di epiteti femminili e maschili[11]. Tausert ricoprì anche la carica di Sposa del dio, in riferimento ad Amon di Tebe, carica di notevole prestigio e con una grande valenza politica: nel tempio di Amada è rappresentata in queste vesti.
Nonostante per anni gli egittologi siano stati del parere che Tausert abbia regnato con il sostegno di Bay, talvolta dipinto come una vera e propria eminenza grigia, una scoperta recentemente resa pubblica nel 2000 da parte di Pierre Grandet (BIFAO 100) prova incontrovertibilmente che Bay fu giustiziato per ordine di re Siptah nel 5º anno del suo regno. Si tratta di un coccio, od ostrakon (IFAO 1864), con iscrizioni in caratteri ieratici che riportano l'annuncio fatto agli artigiani e agli operai di Deir el-Medina della decisione del faraone. Non si conoscono le ragioni dell'azione di Siptah contro Bay[12]. Il recto del reperto riporta:
«Anno 5, III Shemu, giorno 27. In questo giorno è venuto lo scriba della tomba, Paser, annunciando: Il Faraone - Vita, Prosperità, Salute - ha ucciso il grande nemico Bay.»
È probabile che il regno autonomo di Tausert sia durato pochi anni, dal 1189 al 1186 a.C., mentre altri le attribuiscono una durata inferiore, di 1 anno o 1 anno e mezzo.
Monumenti e iscrizioni
[modifica | modifica wikitesto]Forse, durante il suo regno, furono condotte varie spedizioni minerarie verso i giacimenti di turchese del Sinai, mentre esistono sue statue a Eliopoli e a Tebe. Il suo nome è stato rintracciato ad Abido, Ermopoli, Menfi e in Nubia. Iscrizioni riconducibili a Tausert compaiono in varie località:
- la Stele di Bilgai appartenne a Tausert. Commemora l'inaugurazione di un monumento nei pressi di Sebennito, nel Delta[11].
- una statua doppia di Siptah e Tausert, conservata alla Gliptoteca di Monaco di Baviera (n.122). Siptah è seduto sulle gambe di Tausert[11].
- una statua a Eliopoli raffigura Tausert e i suoi nomi presentano una mistura di epiteti maschili e femminili (la regina compare come una donna)[11].
- un cartiglio con il suo nome, forse proveniente da Qantir, nel Delta.
- i nomi di Siptah e Tausert sono stati rinvenuti, associati, nelle miniere di turchese di Serabit el-Khadim e Timna, nel Sinai[14].
- un vaso in faience recante il cartiglio di Tausert è stato scoperto a Tell Deir Alla, in Giordania[14].
- Tausert edificò per sé un tempio funerario presso il Ramesseum, ma non fu mai terminato e gli scavi condotti da Flinders Petrie nel sito, nel 1897, sono stati parziali. Recenti scavi più approfonditi, condotti da Richard H. Wilkinson e Pearce Paul Creasman, hanno rivelato una struttura più complessa di quanto si ritenesse.
Fine del regno di Tausert
[modifica | modifica wikitesto]Il suo regno terminò con una guerra civile che segnò la caduta definitiva della XIX dinastia e della stirpe di Ramesse II, e l'ascesa della XX dinastia. Il conflitto è documentato dalla stele sull'isola Elefantina eretta dall'immediato successore Sethnakht, fondatore della nuova dinastia. Non è noto se la regina Tausert abbia visto la propria fine per la guerra o per uno scontro a palazzo, o se sia morta di morte naturale; in quest'ultimo caso, è verosimile che lo scontro da cui Sethnakht emerse vittorioso si sia originato all'interno della corte dopo la morte della regina. Il Papiro Harris lascia supporre che vi sia stato, al termine della dinastia, un periodo di vacanza del trono, ossia un periodo in cui nessuno ricoprì il rango di sovrano; tale affermazione non è però supportata da altre prove storiche, fermo restando che si trattò di un periodo di disgregazione e di grande debolezza del potere centrale.
Damnatio memoriae di Tausert
[modifica | modifica wikitesto]In ogni caso, Sethnakht e suo figlio Ramesse III descrissero successivamente il tramonto della XIX dinastia come un'epoca di caos; il primo usurpò la tomba congiunta di Seti II e Tausert nella Valle dei Re, apportando alcune modifiche e rendendola la più profonda della Valle, ma provvide a una degna sepoltura solo per Seti nella KV15 mentre sostituì le immagini di Tausert nella KV14 con raffigurazioni di sé stesso[15]. Queste decisioni dimostrerebbero il giudizio sfavorevole, e forse l'astio, di Sethnakht nei confronti di Tausert[16].
Il figlio di Sethnakht, Ramesse III, escluse Tausert e Siptah dalla lista dei sovrani d'Egitto che fece realizzare nel grande tempio di Medinet Habu, come atto di delegittimazione nei loro confronti agli occhi del popolo[17][18]. Sembra possibile che Sethnakht abbia spodestato Tausert durante una guerra civile.
Sepoltura
[modifica | modifica wikitesto]La tomba di Tausert, la KV14 della Valle dei Re, ha una storia confusa e complicata. Fu iniziata durante il regno di Seti II. Alcune scene presentano Siptah accompagnato da Tausert, ma successivamente il nome di Siptah fu raschiato e sostituito con quello di Seti II, certamente da parte della regina mentre il sarcofago di quest'ultima fu riciclato nella tomba KV13 per la mummia del principe Amonherkhepeshef, figlio del faraone Ramesse VI, mezzo secolo dopo la morte di Tausert.
La tomba fu poi usurpata da Sethnakht, che la modifico al punto di farla diventare la più profonda della Valle. Hartwig Altenmüller ha ipotizzato che la mummia di Seti II sia stata prima inumata in una camera della KV14 e successivamente traslata nella KV15; altri studiosi hanno criticato questa ricostruzione[15].
Il sarcofago di Tausert, ritrovato spezzato in più pezzi, dopo 20 anni di restauri nel 2019 è stato ricomposto ed esposto al pubblico nel museo di Luxor per la prima volta. Il sarcofago è in granito rosso, lungo 2,80 metri, largo 1,20 e dal peso di 6 tonnellate; è decorato ai lati con i quattro figli di Horus e preghiere per la defunta.
Non si hanno notizie della mummia di Tausert e alcuni ipotizzano che Setnakht possa essere giunto a distruggerla, massimo atto di spregio nella religione egizia, in linea con le sue iniziative contro la memoria della regina - ma di ciò non si hanno prove specifiche. Per una mummia femminile scoperta nel 1898 nella tomba KV35, nota come Donna Sconosciuta D, è stata suggerita l'identificazione con Tausert[19], ma anche di ciò non si hanno prove eccetto la tecnica di mummificazione coerente con quella in voga durante la XIX dinastia e la sua collocazione in mezzo ad altre mummie reali.
Titolatura
[modifica | modifica wikitesto]Titolo | Traslitterazione | Significato | Nome | Traslitterazione | Lettura (italiano) | Significato | |||||||||||||||||||||
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ḥr | Horo |
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k3 nḫt mr m3՚t | Kha-nekhet Merimaat | Toro possente, amata da Maat | |||||||||||||||||||||
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nbty (nebti) | Le due Signore |
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grg kmt w՚f ḫ3st | Geregkemet Uafkhasut | Fondatore dell'Egitto, che vince le terre straniere | |||||||||||||||||||||
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ḥr nbw | Horo d'oro | |||||||||||||||||||||||||
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nsw bjty | Colui che regna sul giunco e sull'ape |
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s3.t r՚ mry imn | Satra Meriamon | Figlia di Ra, amata da Amon | |||||||||||||||||||||
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s3 Rˁ | Figlio di Ra |
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t3 wsr.t stp.t.n (mwt) | Tausert Seteptenmut | La potente, scelta da Mut |
Nome Horo | Giuseppe Flavio | anni di regno | Sesto Africano | anni di regno | Eusebio di Cesarea | anni di regno |
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Kha nekhet Merimaat | non citata | Thuoris | 7 | Thuoris | 7 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Peter Clayton, Chronicle of the Pharaohs, Thames & Hudson Ltd, 1994, pp. 156, 158.
- ^ a b Joyce Tyldesley, Chronicle of the Queens of Egypt, Londra, Thames & Hudson, 2006, ISBN 978-0-500-05145-0.
- ^ Erik Hornung, Rolf Krauss & David Warburton (cur.), Handbook of Ancient Egyptian Chronology, Leida, Brill, 2006, p. 214.
- ^ Field work, su egypt.arizona.edu. URL consultato il 18 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).
- ^ Peter Clayton, Chronicle of the Pharaohs, Thames & Hudson Ltd, 1994, p. 158.
- ^ Jürgen von Beckerath, Chronologie des Pharaonischen Ägypten, Magonza, 1997, p. 190.
- ^ Edward Wente & Charles Van Siclen III, A Chronology of the New Kingdom, p. 218.
- ^ a b KV 56 (Unknown), su thebanmappingproject.com. URL consultato il 18 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2008).
- ^ James Henry Breasted, Ancient Records of Egypt, Quarta Parte, § 398.
- ^ a b Gae Callender, The Cripple, the Queen & the Man from the North, in KMT, vol. 17, n. 1, primavera 2006, p. 52.
- ^ a b c d Vivienne G. Callender, Queen Tausret and the End of Dynasty 19, in Studien zur Altägyptischen Kultur, vol. 32, 2004, pp. 81-104.
- ^ Toby Wilkinson, The Rise and Fall of Ancient Egypt, Bloomsbury, 2011, pp. 348-350, ISBN 978-1-4088-1002-6.
- ^ Pierre Grandet, "L'execution du chancelier Bay O.IFAO 1864", in BIFAO, n. 100, 2000, pp. 339-345.
- ^ a b Itamar Singer, Merneptah's Campaign to Canaan, in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, n. 269, febbraio 1988, pp. 1-10.
- ^ a b KV 14 (Tausert and Setnakht), su thebanmappingproject.com. URL consultato il 19 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2017).
- ^ Hartwig Altenmüller, "The Tomb of Tausert and Setnakht", in Kent R. Weeks (a cura di), Valley of the Kings, New York, Friedman/Fairfax Publishers, 2001, pp. 222-231.
- ^ Epigraphic Survey, Medinet Habu IV: Festival Scenes of Ramesses III, in University of Chicago Oriental Institute Publications, vol. 51, Chicago, The University of Chicago Press, 1940, tav. 203.
- ^ Donald B. Redford, Pharaonic King-Lists, Annals, and Day-Books: A Contribution to the Study of the Egyptian Sense of History, in SSEA Publication, vol. 4, Mississauga (Canada), Benben Publications, 1986, pp. 36-37.
- ^ Learn about Unidentified Mummies from the Theban Royal Necropolis, su anubis4_2000.tripod.com. URL consultato il 19 dicembre 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Federico Arborio Mella, L'Egitto dei faraoni, Milano, Mursia, 1976, ISBN 88-425-3328-9.
- Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Bologna, Bompiani, 2003, ISBN 88-452-5531-X.
- Alan Gardiner, La civiltà egizia, Torino, Einaudi, 1997, ISBN 88-06-13913-4.
- Alfred Heuss et al., I Propilei, I, Verona, Mondadori, 1980, SBN IT\ICCU\VEA\0067065.
- Università di Cambridge, Storia Antica. II, 3. Il Medio Oriente e l'area Egea 1380-1000 a.C., Milano, Il Saggiatore, 1975, SBN IT\ICCU\RAV\0093588.
- Mario Tosi, Tausert, l'ultima regina, Torino, Ananke, 2007, ISBN 978-88-7325-163-7.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tausert
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Tausert, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Egitto, su geocities.com. URL consultato il 16 agosto 2005 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2009).
- (EN) Sito, su digitalegypt.ucl.ac.uk.
- (EN) Sito, su ancient-egypt.org.
- (EN) Sito, su nemo.nu.
- (DE) Sito, su eglyphica.de.
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