Sede suburbicaria di Palestrina

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Sede suburbicaria di Palestrina
Praenestina
Chiesa latina
Suffraganea delladiocesi di Roma
Regione ecclesiasticaLazio
 
Mappa della diocesi
 
VescovoMauro Parmeggiani
Vicario generaleFelicetto Gabrielli
Vescovi emeritiDomenico Sigalini
Presbiteri126, di cui 75 secolari e 51 regolari
874 battezzati per presbitero
Religiosi59 uomini, 89 donne
Diaconi11 permanenti
 
Abitanti113.568
Battezzati110.128 (97,0% del totale)
StatoItalia
Superficie418 km²
Parrocchie52 (4 vicariati)
 
ErezioneIV secolo
Ritoromano
CattedraleSant'Agapito martire
Santi patroniSant'Agapito di Palestrina
Madonna del Buon Consiglio
IndirizzoPiazza Gregorio Pantanelli 8, 00036 Palestrina [Roma], Italia
Sito webwww.diocesitivoliepalestrina.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
Palestrina
Sede suburbicaria
Stemma del vescovo        Stemma di José Saraiva Martins
TitolareJosé Saraiva Martins
IstituzioneIV secolo
Dati dall'Annuario pontificio
L'icona della Madonna del Buon Consiglio venerata nel santuario di Nostra Signora del Buon Consiglio a Genazzano.

La sede suburbicaria di Palestrina (in latino: Praenestina) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea della diocesi di Roma appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2021 contava 110.128 battezzati su 113.568 abitanti. È retta dal vescovo Mauro Parmeggiani, mentre il titolo è del cardinale José Saraiva Martins, C.M.F.

La diocesi comprende 16 comuni della città metropolitana di Roma Capitale (Bellegra, Capranica Prenestina[1], Castel San Pietro Romano, Cave, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Labico, Olevano Romano, Palestrina, Pisoniano, Rocca di Cave, Rocca Santo Stefano, Roiate, San Cesareo, San Vito Romano, Zagarolo) e 2 della provincia di Frosinone (Paliano e Serrone).

Sede vescovile è la città di Palestrina, dove si trova la cattedrale di Sant'Agapito. A Genazzano sorge il santuario e basilica minore di Nostra Signora del Buon Consiglio.

Il territorio si estende su 418 km² ed è suddiviso in 52 parrocchie, raggruppate dal 1º settembre 2019 in 4 vicariati foranei.

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della sede suburbicaria di Palestrina.

La testimonianza più antica del passato cristiano di questa diocesi è il martirio di Agapito, santo a cui è dedicata la cattedrale, che ebbe luogo sotto Aureliano nel 274, e che fu sepolto in un'area cimiteriale extraurbana in località Quadrelle.[2] Su quest'area sorse una basilica, cattedrale della diocesi, che fu restaurata ed arricchita da papa Leone III (795-816), come racconta il Liber Pontificalis.[3]. Per motivi di sicurezza, sul finire del IX secolo, all'epoca di papa Romano, la cattedrale e le reliquie del santo furono trasferite all'interno delle mura cittadine.[2]

Il primo vescovo di Palestrina di cui si hanno notizie storiche è Secundus, che presenziò al concilio di Roma del 313 indetto da papa Milziade nella domus Faustae in Laterano.[4] Sono noti i nomi di una quindicina di vescovi prenestini del primo millennio, molti dei quali presero parte ai sinodi indetti a Roma dai pontefici. Tra questi si possono menzionare: Gregorio, che nel 767 consacrò l'antipapa Costantino II; Andrea, che fu legato di papa Adriano I presso re Desiderio nel 772; e Costantino, che fu presente al sinodo indetto da papa Eugenio II nell'826 e che secondo il Liber Pontificalis avrebbe consacrato la basilica extramurana di Sant'Agapito.

Sul sito di Castel San Pietro, inoltre, fin dal VI secolo sorse un fiorente monastero. Dopo il VII secolo, il vescovo di Palestrina fu uno dei prelati hebdomadarii che prestavano servizio nella basilica lateranense, ed era perciò un cardinale[5]; il vescovo di Palestrina è il quarto nell'ordine dei cardinali vescovi.[6]

Nel X secolo la sede prenestina ha incorporato il territorio dell'antica diocesi di Gabi, di cui sono noti vescovi dal 465 all'879.

Il 16 dicembre 1117 papa Pasquale II consacrò la cattedrale di Palestrina, dove erano state trasferite le reliquie di sant'Agapito; l'evento è ricordato da una lapide all'interno dell'edificio. Un'altra lapide menziona gli interventi fatti alla cattedrale dal vescovo Conone (1109-1122).[7]

Il XII secolo è segnato dalla presenza di due santi vescovi sulla cattedra prenestina. Santo Stefano, vescovo dal 1139 al 1144, originario di Châlons, fu un monaco cistercense, lodato per la sua pietà da san Bernardo e da Giovanni da Salisbury; è ricordato al 12 febbraio nel martirologio gallicano come "vescovo e confessore". A Stefano succedette san Guarino, della nobile famiglia bolognese dei Guarini, religioso dei canonici regolari di Santa Croce di Mortara; eletto vescovo di Pavia, rifiutò l'incaricò, ma nulla poté quando nel dicembre 1144 ottenne la cattedra prenestina, dove si distinse «per austerità di vita e amore per i poveri».[8]

Nella lotta tra papa Bonifacio VIII e la famiglia Colonna, proprietaria di Palestrina, la città subì la completa distruzione da parte delle truppe pontificie (1298), da cui si salvò solamente la cattedrale di Sant'Agapito. La città venne ricostruita all'epoca di papa Clemente V (1305-1314).

Quattro furono i cardinali vescovi eletti papa mentre occupavano la sede di Palestrina: Clemente III nel 1187, Niccolò IV nel 1288, Giulio III nel 1550, Leone XI nel 1605. Altri due cardinali vescovi divennero papi successivamente alla loro presenza a Palestrina: Martino V e Paolo III.

A partire dal XV secolo, i titolari delle sedi suburbicarie ebbero la facoltà di optare per un'altra sede suburbicaria; questo ridusse di molto i tempi di permanenza a Palestrina dei cardinali vescovi. In quattrocento anni dal 1400 al 1800 furono poco più di ottanta i titolari prenestini, per una media di episcopato di poco inferiore a cinque anni.

Il cardinale Domenico Ginnasi firmò, il 24 luglio 1626, il decreto per l'erezione del seminario diocesano. Bernardino Spada (1655-1661) dette avvio ai lavori di costruzione della nuova sede del seminario, che furono ultimati nel 1669 all'epoca del cardinale Antonio Barberini iuniore. Nel 1759 Giuseppe Spinelli decise di spostare la sede del seminario nel palazzo vescovile, adiacente alla cattedrale, mentre l'ex seminario divenne sede della curia diocesana e nuovo palazzo episcopale.

Con la riforma delle sedi suburbicarie decisa da papa Giovanni XXIII nel 1962 con il motu proprio Suburbicariis sedibus, ai cardinali è rimasto solo il titolo della sede suburbicaria, mentre il governo pastorale della diocesi è affidato ad un vescovo residenziale pleno iure. Per Palestrina la serie dei vescovi residenziali iniziò nel 1966 quando il cardinale Benedetto Aloisi Masella rinunciò al governo pastorale della diocesi che fu affidata al vescovo Pietro Severi.

Nel giugno 2002 la sede suburbicaria ha ampliato il proprio territorio, incorporando i comuni di Rocca Santo Stefano, Bellegra e Roiate le cui parrocchie sono state sottratte alla giurisdizione spirituale degli abati ordinari di Subiaco.

Il 5 maggio 2005 è stato inaugurato il museo diocesano d'arte sacra, ospitato in alcuni ambienti dell'episcopio prenestino.

Dal 19 febbraio 2019 la sede suburbicaria di Palestrina e la diocesi di Tivoli sono unite in persona episcopi.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi e Cardinali vescovi di Palestrina

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Cardinali vescovi del titolo suburbicario di Palestrina

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Vescovi di Palestrina

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La diocesi nel 2021 su una popolazione di 113.568 persone contava 110.128 battezzati, corrispondenti al 97,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 59.300 59.438 99,8 105 55 50 564 74 144 27
1970 55.550 55.600 99,9 88 38 50 631 58 228 29
1980 70.300 70.400 99,9 81 43 38 867 52 177 32
1990 72.000 73.000 98,6 80 48 32 900 1 42 212 39
1999 82.850 83.000 99,8 79 49 30 1.048 1 33 238 39
2000 82.905 83.145 99,7 82 49 33 1.011 1 42 187 39
2001 82.873 83.212 99,6 86 50 36 963 41 179 39
2002 86.756 87.773 98,8 91 54 37 953 42 181 44
2003 87.000 88.000 98,9 82 46 36 1.060 42 179 49
2004 87.600 88.000 99,5 81 45 36 1.081 43 178 49
2013 110.500 113.000 97,8 100 54 46 1.105 11 73 179 49
2016 100.100 113.600 88,1 162 116 46 617 12 78 172 50
2019 100.230 113.580 88,2 133 73 60 753 12 70 122 52
2021 110.128 113.568 97,0 126 75 51 874 11 59 89 52
  1. ^ Eccetto la frazione di Guadagnolo, che appartiene alla diocesi di Tivoli.
  2. ^ a b Roberta Iacono, La Cattedrale di Sant'Agapito, martire in Palestrina. Brevi cenni storici, Commissione Diocesana per il IX Centenario, 2015.
  3. ^ Kehr, Italia pontificia, II, p. 47.
  4. ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, volume II, Roma, 2000, p. 2016.
  5. ^ Secondo Cappelletti, i vescovi di Palestrina assunsero la qualifica di cardinali con Pietro I, verso la fine del X secolo.
  6. ^ Umberto Benigni, Catholic Encyclopedia.
  7. ^ Louis Duchesne, Le Liber Pontificalis. Texte, introduction et commentaire, vol. II, Paris, 1892, pp. 309-310, nota 59.
  8. ^ San Guarino di Palestrina su Santi e Beati.
  9. ^ Gams aggiunge anche l'anno 769, l'unico fra tutti gli eruditi antichi. Al concilio romano di quell'anno non prese parte alcun vescovo Andrea di Preneste. Monumenta Germaniae Historica, Concilia aevi Karolini (742-842), a cura di Albert Werminghoff, Hannover e Lipsia, 1906-1908.
  10. ^ Forse è lo stesso vescovo Pietro I documentato dal 996 al 1015. Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 1023-1059, a cura di Detlev Jasper, Hannover, 2010, p. 93, nota 44.
  11. ^ Clara Gennaro, v. Bernardo nel Dizionario biografico degli italiani, (1967).
  12. ^ Gams riporta la data del 24 agosto 1098.
  13. ^ Gianluca Pilara, v. Milone nel Dizionario biografico degli italiani, volume 74 (2010).
  14. ^ Il 17 luglio 1108 figura ancora come abate in un arbitrato del vescovo di Arras.
  15. ^ Dieter Girgensohn, v. Conone nel Dizionario biografico degli italiani, volume 28 (1983).
  16. ^ San Guarino di Palestrina, su santiebeati.it. URL consultato il 27 ottobre 2016.
  17. ^ Nicolangelo D'Acunto, v. Giulio nel Dizionario biografico degli italiani, volume 57(2001).
  18. ^ Vescovo di Polignano.
  19. ^ Già amministratore apostolico dal 31 luglio 2017 al 17 aprile 2019, giorno del suo ingresso in diocesi.

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