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René Arnoux

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René Arnoux
NazionalitàFrancia (bandiera) Francia
Automobilismo
CategoriaFormula 1, Formula 2, 24 Ore di Le Mans, Campionato del mondo sportprototipi
RuoloPilota
Termine carriera18 giugno 1995
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio4 marzo 1978
Stagioni1978-1989
ScuderieMartini 1978
Surtees 1978
Renault 1979-1982
Ferrari 1983-1985
Ligier 1986-1989
Miglior risultato finale3º (1983)
GP disputati164 (149 partenze)
GP vinti7
Podi22
Punti ottenuti181
Pole position18
Giri veloci12
Carriera in Formula 2
Esordio13 ottobre 1974
Stagioni1974-1976-1977
ScuderieFrancia (bandiera) Ecurie Elf 1974
Francia (bandiera) Automobiles Martini 1976
Francia (bandiera) Equipe Renault Elf 1977
Europei vinti1 (1977)
GP disputati26
GP vinti6
Podi12
Punti ottenuti104
Pole position2
Giri veloci6
 

René Alexandre Arnoux (Grenoble, 4 luglio 1948) è un ex pilota automobilistico francese. Attivo dalla metà degli anni settanta fino a tutti gli ottanta, ha corso sia in Formula 2, categoria nella quale ha vinto il titolo nel 1977, che in Formula 1, dove ha gareggiato per scuderie di primo piano quali Renault e Ferrari. Nella massima serie automobilistica ha disputato 164 Gran Premi vincendone 7, arrivando 22 volte a podio. Tra i piloti che non hanno mai vinto il mondiale, è secondo, con ben 18 pole position.

Pilota combattivo e corretto,[1][2] era noto per il suo parlare franco.[3] Ritenuto come uno dei più veloci di tutto il Circus,[2] secondo molti non riuscì mai ad esprimere appieno il suo potenziale,[2] ma è ricordato come una delle figure più celebri della Formula 1.[senza fonte]

Le formule minori

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Trasferitosi da giovane a Moncalieri cominciò la propria carriera lavorando come meccanico e lucidando le testate dei motori.[4] Questa esperienza, a detta del pilota, lo avrebbe aiutato poi negli anni successivi a sviluppare le vetture che guidava.[4] Nello stesso periodo gareggiava nei kart in Italia.[5] Nel 1972 si iscrisse poi ad una scuola di pilotaggio della ELF[6] e di lì a breve prese parte al campionato di Formula Renault francese, di cui vinse il titolo nel 1973.[5] Approdato nel 1976 in Formula 2 con il team Martini, nel primo anno ottenne buoni risultati, con quattro vittorie, ma venne battuto all'ultima gara e per un solo punto dal connazionale Jean-Pierre Jabouille. Nel 1977 riuscì invece ad imporsi vincendo il campionato.

L'arrivo in massima serie

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1978
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 1978.

Questo costituì il naturale viatico per l'accesso alla Formula 1, in cui in effetti esordì nel 1978 alla guida del Team Martini. Visti i limitati mezzi della scuderia e la scarsità di mezzi tecnologici a disposizione,[7] Arnoux non ebbe granché modo di mettersi in evidenza. La mancanza di sponsor[7] causò poi difficoltà economiche che portarono il team a ritirarsi a stagione non ancora terminata. Arnoux si mise in luce negli ultimi 2 GP che corse con la Surtees, anch'essa tuttavia sull'orlo del fallimento economico, in sostituzione dell'infortunato Brambilla.

Gli anni in Renault

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La Renault RS10 che René Arnoux utilizzò durante la gara di Digione, in cui fu protagonista di un noto duello con Gilles Villeneuve.
1979
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 1979.

All'inizio del 1979 Arnoux fu ingaggiato dalla Renault, scuderia che stava sperimentando i primi motori turbo, per affiancare il suo compatriota e prima guida Jean-Pierre Jabouille. L'inizio stagione fu avaro di risultati per entrambi i piloti del team, con Arnoux costretto al ritiro in cinque delle prime sette gare. La Renault, poi, vinse solamente il Gran Premio di casa, con Jabouille, ma fu proprio quella corsa che impose all'attenzione di tutti René Arnoux. Accadde infatti che, negli ultimi giri, con Jabouille già avviato tranquillamente alla vittoria, Arnoux ingaggiò con Villeneuve un acceso duello per la conquista del secondo posto. I due piloti si superarono l'un l'altro più volte, abbassando ripetutamente il giro più veloce[1] e arrivando anche a toccarsi in alcune occasioni, cercando comunque di mantenere la massima correttezza.[1] Alla fine fu Villeneuve ad ottenere la seconda piazza, sia perché il francese cominciava ad accusare problemi al motore[8] sia perché fu abile a sfruttare un errore del rivale.[8] Quell'episodio è ricordato ancora oggi come uno dei più intensi e spettacolari della storia dell'automobilismo sportivo[1][9] e rafforzò ulteriormente l'amicizia tra i due piloti, interrotta solo dalla morte di Villeneuve a Zolder nel 1982.[9] Nel prosieguo della stagione i risultati migliorarono, tanto che Arnoux riuscì ad ottenere altri due podi, concludendo il campionato in ottava posizione.

1980
René Arnoux su Renault RE20 al Gran Premio del Sudafrica 1980.
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 1980.

Il 1980 coincise con il primo successo di Arnoux nella massima serie automobilistica, conquistato alla seconda gara della stagione e replicato al successivo Gran Premio, grazie anche, nel secondo caso, all'altitudine, che favoriva i motori turbo.[10] Arnoux si ritrovò quindi in testa al mondiale, posizione che mantenne fino al Gran Premio di Monaco, dopo il quale fu scavalcato da Nelson Piquet. La seconda parte di stagione, però, fu caratterizzata da una serie di problemi, tra i quali un problema all'acceleratore al Gran Premio di Francia che gli fece perdere alcune posizioni mentre lottava per la seconda piazza,[11] che non permisero più ad Arnoux di vincere una gara. In effetti, grazie alla velocità offerta dal motore Renault, il francese poté realizzare diverse pole position in prova ufficiale, che tuttavia si concretizzarono in numerosi ritiri in gara perché il motore era tanto veloce quanto inaffidabile sulla distanza. Tuttavia, questo fu sufficiente perché si parlasse di Arnoux come uno dei piloti più veloci del lotto.[2]

1981
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 1981.

Nel 1981 Arnoux si ritrovò un nuovo compagno di squadra: dopo un grave incidente subito alla fine della stagione precedente Jean-Pierre Jabouille aveva lasciato la scuderia e al suo posto era stato ingaggiato il giovane Alain Prost. L'inizio stagione fu molto difficile per il pilota francese, soprattutto perché si aspettava l'introduzione della Renault RE30 in sostituzione della RE20,[12] tanto che mancò anche la qualificazione al Gran Premio del Belgio. Nella seconda parte di stagione, però, le sue buone prestazioni in prova non si concretizzarono in gara, in quanto non andò mai oltre un secondo posto, ottenuto al Gran Premio d'Austria. Il pilota transalpino venne però spesso danneggiato pure da inconvenienti tecnici, in quanto avrebbe potuto vincere il Gran Premio di Gran Bretagna se non fosse stato fermato da un guasto al motore. Il suo compagno di squadra, però, era regolarmente più veloce di lui e tra i due non vi era simpatia, che si sarebbe tramutata in accesa rivalità l'anno seguente. Arnoux chiuse quindi la sua stagione con soli undici punti ottenuti al nono posto in classifica piloti.

1982
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 1982.
La vettura di Arnoux dopo l'incidente al Gran Premio d'Olanda

La stagione 1982 vide Arnoux partire in pole position nel primo Gran Premio, grazie anche all'altitudine che favoriva le vetture munite di motore turbo.[13] Concluse la gara al terzo posto, ma per tutta la prima parte di stagione non riuscì ad ottenere alcun risultato di rilievo, costretto al ritiro da incidenti o inconvenienti tecnici. Al Gran Premio di Francia, poi, il conflitto con il compagno di squadra raggiunse il culmine: quel giorno la Renault realizzò la prima doppietta in Formula 1 della sua storia, ma a imporsi fu proprio Arnoux davanti al compagno di squadra. Furioso, nel dopogara Prost si dichiarò tradito dal suo compagno di squadra, visto che a suo dire questi non avrebbe rispettato l'ordine di scuderia di lasciar vincere colui che tra i due fosse meglio piazzato.[14] Arnoux ribatté semplicemente che non gli risultavano esservi ordini di scuderia di qualsiasi tipo, e che quindi lui era libero di giocarsi le sue carte in gara come meglio gli conveniva.[15] Questo episodio, determinò comunque la fine del rapporto con la casa francese, che lo lasciò quindi libero di passare alla Ferrari per l'anno successivo.[14] Già a Monza venne infatti annunciata la firma del contratto con la scuderia di Maranello,[5] che aveva perso durante la stagione Villeneuve e Pironi. Arnoux vinse poi il Gran Premio d'Italia proprio davanti alle due Ferrari di Tambay e Andretti. Chiuse quindi la sua stagione sesto, con ventotto punti ottenuti.

Il passaggio in Ferrari (1983-1985)

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1983
Arnoux alla guida della sua 126 C3 durante il Gran Premio d'Olanda, in cui riuscì a imporsi.
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 1983.

Nel 1983 Arnoux ebbe la possibilità di competere, insieme al suo compagno di squadra Patrick Tambay, per il campionato del mondo. La stagione, però, iniziò in sordina, con appena otto punti conquistati nelle prime sette gare, che attirarono al pilota francese alcune critiche da parte dei tifosi.[16] Al Gran Premio del Canada, però, Arnoux conquistò la prima vittoria stagionale, dopo essere partito dalla pole position e rimettendosi quindi in gioco per il campionato mondiale.

A partire poi dal Gran Premio di Germania venne messa a disposizione dei piloti la nuova vettura, la 126 C3, di cui a Maranello erano entusiasti,[16] con cui il francese vinse al debutto. A questo piazzamento seguirono un altro successo e due secondi posti che catapultarono Arnoux a due punti da Prost quando mancavano due gare alla fine. Al Gran Premio d'Europa, però, il ferrarista non andò oltre il nono posto e il ritiro per un cedimento del motore a Kyalami ne decretarono la definitiva sconfitta in chiave mondiale. Chiuse quindi la stagione al terzo posto, suo miglior risultato di sempre, con quarantanove punti ottenuti.

1984
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 1984.
Arnoux al Gran Premio degli Stati Uniti 1984

L'anno successivo Arnoux si trovò come nuovo compagno di squadra Michele Alboreto, che godeva di maggior considerazione da parte della stampa nazionale, la quale, durante la stagione, osteggiò a più riprese il francese, accusandolo di essere inconcludente e incapace di guidare la propria vettura, critiche che provenivano occasionalmente pure dall'interno del team.[17] Il francese si ritrovò quindi nuovamente sotto pressione.[5] La stagione 1984 fu però dominata dalle McLaren di Niki Lauda e Alain Prost.

Durante i test invernali i risultati furono discreti,[18] ma nelle prime due gare non ottenne alcun risultato utile, venendo costretto al ritiro in entrambe le occasioni. Il primo risultato utile venne conquistato al Gran Premio del Belgio, con Arnoux in grado di conquistare un terzo posto, dietro a Warwick e al vincitore Alboreto. Seguì poi una serie di quattro risultati utili consecutivi, tra cui due podi. Nonostante ciò Enzo Ferrari non perdeva occasione per attaccarlo;[3] nel mentre il francese denunciava i limiti della vettura, in contrapposizione alle dichiarazioni ottimistiche di Alboreto.[3] Durante l'estate ottenne comunque il rinnovo del contratto anche per la stagione seguente.[19] L'ultimo acuto della stagione fu un secondo posto ottenuto al Gran Premio degli Stati Uniti, dopodiché arrivarono solo alcuni piazzamenti a punti. Concluse quindi l'annata sesto con ventisette punti.

1985
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 1985.

Nel 1985, dopo appena una gara, tra l'altro conclusa al quarto posto, Arnoux fu inaspettatamente licenziato dalla Ferrari e sostituito dallo svedese Stefan Johansson, ufficialmente per un problema fisico,[20] ma le vere ragioni rimangono tuttora sconosciute e né il francese né la Scuderia hanno mai contribuito a chiarire i motivi dell'esclusione dal team di Arnoux.[21] Praticamente senza un volante per tutta la stagione, passò il resto dell'anno a cercare un contratto per il campionato successivo, forte ancora dell'appoggio della Marlboro.[22] Inizialmente sembrava certo il suo passaggio alla Toleman,[23] ma alla fine venne messo sotto contratto dalla Ligier.

Le ultime stagioni in Ligier

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1986
Lo stesso argomento in dettaglio: Formula 1 stagione 1986.

Accasatosi quindi alla Ligier, nelle sue ultime stagioni Arnoux non riuscì più a conquistare alcuna vittoria. Nonostante ciò nel 1986 riuscì ad ottenere discreti risultati. Alla prima gara della stagione arrivò quarto dopo essere partito dalla medesima posizione, risultato conquistato in altre due occasioni durante l'anno. Sarebbe pure potuto salire sul podio al Gran Premio di Gran Bretagna se non si fosse dovuto fermare due volte ai box per sostituire le gomme, che degradavano troppo velocemente.[24] Durante l'anno si parlò poi di un suo eventuale abbandono della scuderia in quanto non era d'accordo con l'adozione dei motori Alfa Romeo, ritenuti poco affidabili dal pilota.[25] Alla fine della stagione Arnoux non andò oltre il decimo posto in classifica piloti, con quattordici punti.

1987
Lo stesso argomento in dettaglio: Formula 1 stagione 1987.

Poche settimane prima dell'inizio della stagione Arnoux fu protagonista di un grave incidente sulla pista di Jerez, dove la sua vettura uscì di pista a circa 300 chilometri orari.[26] La vettura venne completamente distrutta, mentre il pilota rimase ferito in maniera non grave.[26] Ripresosi in breve tempo, durante gli ultimi test stagionali si espresse con durezza nei confronti dei motori Alfa Romeo, accusando pure i tecnici della scarsa affidabilità dei propulsore,[27] dichiarazioni che contribuirono alla rottura del contratto tra il team francese e la casa italiana, anche se un ruolo ancor più importante lo giocò la FIAT, che aveva da poco rilevato l'Alfa Romeo.[27] La Ligier dovette quindi ricorrere ai motori Megatron e fu costretta a saltare il primo Gran Premio stagionale. Rientrato per il Gran Premio di San Marino, Arnoux non prese il via a causa di un problema ad una sospensione. Al Gran Premio del Belgio, però, riuscì ad ottenere un sesto posto e quindi un punto, unico risultato utile conquistato durante la stagione. Il resto dell'anno fu caratterizzato da vari ritiri e piazzamenti fuori dalla zona punti.

1988
Lo stesso argomento in dettaglio: Formula 1 stagione 1988.

Il 1988 consentì al pilota francese di togliersi ben poche soddisfazioni, nonostante la Ligier avesse messo a disposizione un nuovo telaio e avesse concluso un accordo con la Judd per la fornitura di motori, ritenuti di discreta qualità.[28] La causa del fallimento fu un'errata progettazione della vettura da parte di Michel Tetu, che pose il serbatoio alle spalle del motore, al contrario di quanto avveniva solitamente.[29] Per due volte, inoltre, il pilota mancò la qualificazione e in gara il suo miglior risultato fu un decimo posto, ottenuto al Gran Premio del Portogallo. Frequenti furono pure i ritiri, che toccarono quota nove in sedici gare. Arnoux chiuse quindi la stagione senza aver conquistato alcun punto.

1989
Lo stesso argomento in dettaglio: Formula 1 stagione 1989.

Anche il 1989 si rivelò molto difficile per il pilota transalpino. La nuova vettura si rivelò scarsamente competitiva, tanto che mancò la qualificazione in tre delle prime cinque gare, inoltre le sue prestazioni in pista erano spesso inferiori a quelle del suo giovane compagno di squadra Olivier Grouillard.[30] Al Gran Premio del Canada, però, Arnoux conquistò un quinto posto di grande importanza per la scuderia, in quanto permetteva di evitare di partecipare alle pre-qualifiche.[31] Alcune settimane più tardi fu anche protagonista di un incidente durante alcuni giorni di test a Circuito di Silverstone dal quale uscì illeso, nonostante lo schianto fosse avvenuto a oltre duecento chilometri orari.[32] A fine anno, poi, annunciò il ritiro dalla Formula 1, chiudendo la sua ultima stagione con due punti ottenuti.

Dopo il ritiro

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Nel 1997 Arnoux affiancò Gianfranco Mazzoni come commentatore tecnico delle gare di Formula 1 per la Rai, in Italia.[33] René Arnoux è attivo nel mondo del karting indoor ed è stato fra i piloti invitati a disputare il campionato Grand Prix Masters, riservato alle vecchie glorie di Formula 1. È, inoltre, cofondatore del team di GP2 DAMS. Dal 2022 fa parte del programma televisivo Autocollection, in onda su Rai 2, dedicato alle auto d’epoca.

Risultati in Formula 1

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1978 Scuderia Vettura Punti Pos.
Martini
Surtees[34]
MK23
TS20[34]
NQ NPQ 9 14 NPQ 9 Rit 9 Rit 0
1979 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault RS01
RS10[35]
Rit Rit Rit NP 9 Rit Rit 3 2 Rit 6 Rit Rit Rit 2 17
1980 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault RE20 Rit 1 1 9 4 Rit 5 NC Rit 9 2 10 Rit 7 29
1981 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault RE20B
RE30[36]
8 Rit 5 8 NQ Rit 9 4 9 13 2 Rit Rit Rit Rit 11
1982 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault RE30B 3 Rit Rit Rit Rit Rit 10 Rit Rit Rit 1 2 Rit Rit 1 Rit 28
1983 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 126 C2B
126 C3[37]
10 3 7 3 Rit Rit Rit 1 5 1 2 1 2 9 Rit 49
1984 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 126 C4 Rit Rit 3 2 4 3 Rit 5 2 6 6 7 11 Rit 5 9 27
1985 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 156-85 4 3 17º
1986 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ligier JS27 4 Rit Rit 5 Rit 6 Rit 5 4 4 Rit 10 Rit 7 15 7 14 10º
1987 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ligier JS29B
JS29C[38]
NP 6 11 10 Rit Rit Rit Rit 10 10 Rit Rit Rit Rit Rit 1 19º
1988 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ligier JS31 Rit NQ Rit Rit Rit Rit NQ 18 17 Rit Rit 13 10 Rit 17 Rit 0
1989 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ligier JS33 NQ NQ 12 14 NQ 5 Rit NQ 11 NQ Rit 9 13 NQ NQ Rit 2 23º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Risultati in Formula 2

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Stagione Team 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Punti Pos.
1974 Ecurie Elf MON HOC PAU SAL HOC MUG KAR PER HOC VAL
Rit
0 NC
1976 Automobiles Martini HOC
2
THR
7
VAL
Rit
SAL
4
PAU
1
HOC
5
ROU
10
MUG
2
PER
1
EST
1
NOG
Rit
HOC
3
52
1977 Equipe Renault Elf SIL
1
THR
Rit
HOC
2
NÜR
5
VAL
Rit
PAU
1
MUG
16
ROU
Rit
NOG
1
PER
2
MIS
Rit
EST
2
DON
6
52

Risultati nel Campionato del mondo sportprototipi

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1974 Scuderia Vettura Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Italia (bandiera) Francia (bandiera) Austria (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Francia (bandiera) Regno Unito (bandiera) Sudafrica (bandiera)
Michel Dupont Scato Chevron B26 Rit

Risultati nella 24 Ore di Le Mans

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Anno Classe Gomme Vettura Squadra Co-piloti Giri Pos.
Assol.
Pos. di
Classe
1977 S
+2.0
16 M Renault Alpine A442
Renault 2.0L Turbo V6
Francia (bandiera) J. Haran de Chaunac Francia (bandiera) Didier Pironi
Francia (bandiera) Guy Fréquelin
0 DNF DNF
1994 LMGT1 40 M Dodge Viper RT/10
Dodge 8.0L V10
Francia (bandiera) Rent-A-Car Racing Regno Unito (bandiera) Justin Bell
Francia (bandiera) Bertrand Balas
273 12º
1995 WSC 1 G Dodge Viper RT/10
Ferrari F310E 4.0L V12
Stati Uniti (bandiera) Euromotorsport Racing Inc. Italia (bandiera) Massimo Sigala
Stati Uniti (bandiera) Jay Cochran
7 DNF DNF
  1. ^ a b c d Casamassima, pag. 359.
  2. ^ a b c d Casamassima, pag. 732.
  3. ^ a b c Carlo Marincovich, Ferrari, fatti più in là, in La Repubblica, 19 giugno 1984, p. 32.
  4. ^ a b Torino mi ha insegnato a diventare un pilota da F1, in La Repubblica, 31 luglio 2009, p. 10.
  5. ^ a b c d (EN) Drivers: Rene Arnoux, su grandprix.com. URL consultato il 16 giugno 2010.
  6. ^ René Arnoux - I campioni della Ferrari, su f1grandprix.it. URL consultato il 16 giugno 2010.
  7. ^ a b Constructors: Martini (Automobiles Martini), su grandprix.com. URL consultato il 18 giugno 2010.
  8. ^ a b Grand Prix Results: French GP, 1979, su grandprix.com. URL consultato il 18 giugno 2010.
  9. ^ a b Arianna Ravelli, Arnoux: <<Una bella sfida, Alonso non si lamenti, in Corriere della sera, 24 luglio 2007, p. 45 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2015).
  10. ^ (EN) Gran Prix Results: South African GP, 1980, su grandprix.com. URL consultato il 23 giugno 2010.
  11. ^ (EN) Grand Prix Results: French GP, 1980, su grandprix.com. URL consultato il 25 giugno 2010.
  12. ^ (EN) Constructors: Renault F1, su grandprix.com. URL consultato il 7 luglio 2010.
  13. ^ Casamassima, pag. 400.
  14. ^ a b Casamassima, pag. 410.
  15. ^ (EN) Grand Prix Results: French GP, 1982, su grandprix.com. URL consultato il 25 giugno 2010.
  16. ^ a b Gianni Cancellieri, Quella vecchia <<gallina>>..., in Autosprint, 14 luglio 1983, p. 3.
  17. ^ Arnoux 'Ferrari buona, ma io sono un asino', in La Repubblica, 23 ottobre 1984, p. 35.
  18. ^ La Ferrari è strepitosa, ma poi arriva De Angelis, in Autosprint, 06 marzo 1984, p. 14.
  19. ^ Confermati Arnoux e Alboreto, in La Repubblica, 27 giugno 1984, p. 20.
  20. ^ (EN) Gran Prix Results: Portuguese GP, 1985, su grandprix.com. URL consultato il 25 giugno 2010.
  21. ^ Andrea Cremonesi, L'ultimo titolo, poi il digiuno. Il successo di Imola con la C2 B, dopo arrivò la sorella C3, in La Gazzetta dello Sport, 24 novembre 1999, p. 20.
  22. ^ Carlo Marincovich, Un secondo lungo un anno, in La Repubblica, 04 maggio 1985, p. 36.
  23. ^ Arnoux torna in F1 con la Toleman, in La Repubblica, 11 maggio 1985, p. 36.
  24. ^ (EN) Gran Prix Results: British GP,1986, su grandprix.com. URL consultato il 22 giugno 2010.
  25. ^ Carlo Marincovich, Ma per molte scuderie la F1 è una camera a gas, in La Repubblica, 13 agosto 1986, p. 38.
  26. ^ a b Arnoux fuori pista a 300 orari. Lui ferito, la Ligier distrutta, in La Repubblica, 17 febbraio 1987, p. 27.
  27. ^ a b Licia Granello, L'Alfa mostra i muscoli, in La Repubblica, 28 marzo 1987, p. 24.
  28. ^ Carlo Marincovich, Il mondo in una formula, in La Repubblica, 31 marzo 1988, p. 25.
  29. ^ (EN) Constructor: Equipe Ligier, su grandprix.com. URL consultato il 7 luglio 2010.
  30. ^ (EN) Olivier Grouillard - Biography, su f1rejects.com. URL consultato il 12 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  31. ^ (EN) Gran Prix Results: Canadian GP, 1989, su grandprix.com. URL consultato il 22 giugno 2010.
  32. ^ Silverstone, incidente in prova ad Arnoux, in La Repubblica, 29 giugno 1989, p. 34.
  33. ^ Arnoux e Capelli ora si sfidano in tv, in Corriere della Sera, 6 settembre 1997, p. 42 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2014).
  34. ^ a b Dal Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Est 1978.
  35. ^ Dal Gran Premio di Monaco 1979.
  36. ^ Dal Gran Premio di Monaco 1980.
  37. ^ Dal Gran Premio di Germania 1983.
  38. ^ Dal Gran Premio di Francia 1987.
  • Pino Casamassima, Storia della Formula 1, Calderini Edagricole, 1996, ISBN 88-8219-394-2.

Voci correlate

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Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN286337259 · ISNI (EN0000 0003 9231 2716 · LCCN (ENno2018160375 · BNF (FRcb14871020d (data)