Giudice circondariale
Il giudice di circondario[1] o giudice circondariale, talvolta con l'aggiunta dell'aggettivo regio[2], era, nel regno delle Due Sicilie, il magistrato incaricato dell'amministrazione della giustizia entro un determinato circondario.
L'organo da egli presieduto era altresì detto giudicatura, giudicato regio o regio giudicato.[2]
Funzioni
[modifica | modifica wikitesto]Il giudice circondariale, eletto dal sovrano in carica tre anni, con bisogno di riconferma, risiedeva nel capoluogo ed aveva una serie di competenze in materia civile e penale; inoltre, dove erano assenti i commissariati di polizia, al giudice circondariale era affidata anche la polizia ordinaria e giudiziaria.[1][2]
Per i crimini più gravi, dopo aver svolto indagini preliminari, li rimetteva al Tribunale o alla Gran Corte Criminale del capoluogo provinciale.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Achille Moltedo, Dizionario geografico-storico-statistico de' comuni del Regno delle Due Sicilie, Napoli, Gaetano Nobile, 1858, ISBN non esistente. URL consultato il 29 marzo 2020.
- Gaetano de Angelis-Curtis, Giudicato regio e Pretura, in L'amministrazione della giustizia a Cervaro tra Giudicato regio, Pretura, classe forense e magistrati, Studi Cassinati, 2012. URL consultato il 29 marzo 2020.