Rahm Emanuel
Rahm Israel Emanuel | |
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31º Ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone | |
In carica | |
Inizio mandato | 25 marzo 2022 |
Presidente | Joe Biden |
Predecessore | Bill Hagerty |
55º Sindaco di Chicago | |
Durata mandato | 16 maggio 2011 – 20 maggio 2019 |
Predecessore | Richard M. Daley |
Successore | Lori Lightfoot |
23º Capo di gabinetto della Casa Bianca | |
Durata mandato | 20 gennaio 2009 – 1º ottobre 2010 |
Presidente | Barack Obama |
Predecessore | Joshua Bolten |
Successore | William M. Daley |
Membro della Camera dei Rappresentanti - Illinois, distretto n.5 | |
Durata mandato | 3 gennaio 2003 – 3 gennaio 2009 |
Predecessore | Rod Blagojevich |
Successore | Mike Quigley |
Dati generali | |
Partito politico | Democratico |
Firma |
Rahm Israel Emanuel (Chicago, 29 novembre 1959) è un politico e ambasciatore statunitense, membro del Partito Democratico e sindaco di Chicago dal 2011 al 2019.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Emanuel è nato a Chicago in una famiglia di origine e tradizione ebraica da Benjamin M. Emanuel e Martha Smulevitz. Il padre, nato a Gerusalemme, fu membro dell'Irgun. Dopo le superiori ha ottenuto una laurea di primo livello al Sarah Lawrence College nel 1981. Successivamente ha conseguito un master's degree (equivalente alla laurea specialistica italiana) in linguaggio e comunicazione (Speech and Communication) alla Northwestern University nel 1985.
Emanuel è stato volontario nell'esercito israeliano durante la guerra del Golfo nel 1991.[1][2]
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Gli inizi
[modifica | modifica wikitesto]Emanuel ha preso parte ad una serie di campagne elettorali sia locali che nazionali. Nel 1984 lavorò nello staff del democratico Paul Simon per la sua elezione al Senato, nel 1988 fu il direttore nazionale del comitato per la campagna democratica per il Congresso e nel 1989 assunse il ruolo di consigliere e capo della raccolta fondi per Richard M. Daley nella vittoriosa campagna per il sindaco di Chicago.
Il salto di qualità avvenne con la nomina a capo del comitato finanziario per le elezioni presidenziali primarie da parte di Bill Clinton. Emanuel insistette molto sul dedicare più tempo nella raccolta fondi anche a scapito della campagna elettorale vera e propria.
Dopo la campagna, conclusasi con l'elezione di Clinton, Emanuel venne nominato senior advisor (consigliere anziano) alla Casa Bianca ruolo che mantenne nel periodo 1993-1998.
Elezione alla Camera
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il termine del mandato presidenziale lavorò per un periodo in una banca d'affari. Nel 2002 decise di candidarsi alla Camera dei Rappresentanti per il 5º distretto dell'Illinois precedentemente attribuito a Rod Blagojevich il quale aveva scelto di non ripresentarsi per correre con successo alla carica di Governatore dell'Illinois.
Dopo aver conquistato la candidatura alle primarie del suo partito riuscì facilmente a sconfiggere Mark Augusti, il candidato repubblicano.
Emanuel appoggiò nell'ottobre del 2002 la risoluzione del congresso che autorizzava la guerra contro l'Iraq.
Amministrazione Obama
[modifica | modifica wikitesto]Dal 20 gennaio 2009 al 1º ottobre 2010 ha rivestito il ruolo di Capo di gabinetto della Casa Bianca nel governo del Presidente Barack Obama.
Sindaco di Chicago
[modifica | modifica wikitesto]Eletto sindaco di Chicago, la sua popolarità patì le conseguenze della gestione del caso che nel 2017 vide la morte dell'adolescente afroamericano Laquan McDonald per mano dell'agente Jason Van Dyke: l'episodio scatenò forti proteste contro le violenze di polizia.
Carriera diplomatica
[modifica | modifica wikitesto]Dopo tre anni di vacanza alla guida della Legazione USA in Giappone, il presidente Biden lo ha designato ambasciatore a Tokyo. Il 18 dicembre 2021 il Senato degli Stati Uniti ha confermato la nomina di Rahm Emanuel come ambasciatore Usa in Giappone: i senatori hanno confermato la scelta del Presidente, esprimendosi con 48 voti a favore e 21 contro (con tre democratici liberal che si sono espressi contro).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Orly Azoulay, Obama's Israeli adviser: Next White House chief of staff?, in Ynet, 2 novembre 2008.
- ^ Roger Simon, The man who would be George: Rahm Emanuel, centrist of the universe [collegamento interrotto], in The New Republic, vol. 216, n. 5, 3 febbraio 1997, p. 17.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Rahm Emanuel
- Wikiquote contiene citazioni di o su Rahm Emanuel
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rahm Emanuel
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Michael Ray, Rahm Emanuel, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Rahm Emanuel, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 28245590 · ISNI (EN) 0000 0001 1469 7863 · LCCN (EN) n2006062290 · GND (DE) 132932377 · J9U (EN, HE) 987007479468205171 |
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