Parco Lambro
Parco Lambro | |
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Uno scorcio del parco col fiume | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Municipio 3 di Milano |
Indirizzo | Municipio 3 al confine con Segrate |
Caratteristiche | |
Tipo | parco urbano |
Superficie | 773000 m² |
Inaugurazione | 1936 |
Gestore | Comune di Milano |
Apertura | senza recinzione |
Ingressi |
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Luoghi d'interesse | Cooperativa Cascina Biblioteca, Cascina San Gregorio, Mulino S. Gregorio |
Mappa di localizzazione | |
Il Parco Lambro è uno dei più grandi della città di Milano. Per anni, coi suoi oltre novecentomila metri quadrati, è stato il maggiore in assoluto, ma oggi il comune ne dichiara una superficie minore, tenendo conto di quanto perduto negli anni con la costruzione della tangenziale e l'ampliamento e la sistemazione del cimitero di Lambrate. È situato a nordest della città, nel Municipio 3, e confina con il territorio di Segrate. La sua caratteristica principale è l'omonimo fiume che lo attraversa e ne traccia l'andamento.
La storia
[modifica | modifica wikitesto]Il progetto di Enrico Casiraghi si poneva l'obiettivo di riprodurre una sintesi del tipico paesaggio lombardo, dalla collina alla pianura ricca di acque e dalla vegetazione tipica dei diversi ambienti: la collina con le valli e due piccoli laghi, la pianura intersecata dal fiume e da innumerevoli rogge immissarie ed emissarie; boschi di querce e carpini bianchi, salici lungo le sponde, cascine con prati irrigui e arativi. Purtroppo del parco originale rimane molto poco, perché molti alberi furono tagliati per ricavarne legna da ardere, durante la guerra, e ripiantati in seguito con una piantumazione non selettiva.
È nota la storia dell'inquinamento del fiume, dagli anni settanta in avanti, con le acque "biologicamente morte", di colore variabile a seconda degli scarichi, perennemente ricoperte di schiume dense e maleodoranti. Anche i caratteristici laghetti alimentati dalla fitta rete di rogge sono stati prosciugati a causa dell'inquinamento chimico da molti anni. A tutto ciò si sommarono gli effetti dell'incuria e dell'abbandono e persino della compromissione dell'ordine pubblico, con prostituzione, spaccio e consumo di droga.
I festival del proletariato giovanile
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1974, 1975 (a partire dal 29 maggio) e nel 1976 (26-30 giugno) si svolsero al Parco Lambro le uniche tre edizioni del Festival del proletariato giovanile, organizzato dalla rivista Re Nudo: era la più importante manifestazione musicale e controculturale italiana dell'epoca. Nell'ultima edizione venne registrato l'album live Parco Lambro.
Le cinque cascine
[modifica | modifica wikitesto]Le cascine ricomprese nell'area del parco sono cinque: cascina San Gregorio Vecchio, cascina Mulino Torrette, cascina Cassinetta San Gregorio, Cascina Biblioteca e cascina Mulino San Gregorio. Solo la prima, situata in viale Turchia, è ancora attiva come azienda agricola, con seminativi e aree a foraggio che rammentano le tradizionali marcite, mentre gli edifici (nuclei abitativi, stalle e fienili) sorgono attorno ad una corte quadrata; puntando in particolare su queste attività, il comune ha promosso una campagna per rilanciare il ruolo di succursale campestre dell'intero parco nei confronti della città.
In via Marotta, si trova la seconda cascina, completamente ristrutturata, che è diventata la sede di Exodus e che ha conservato le ruote a pale e le macine dell'antico mulino. Nella stessa via si trovano altri due edifici radicalmente ristrutturati e appartenenti alla cascina Cassinetta San Gregorio. La Cascina Biblioteca in via Casoria, che è stata in attività fino agli anni settanta, è diventata la sede di una comunità per disabili, mentre la cascina Mulino San Gregorio, in via van Gogh, ospita le guardie ecologiche volontarie (GEV).
Flora e attrezzature
[modifica | modifica wikitesto]Nella vasta estensione del parco, sono molte le specie arboree presenti. Tra le tante, segnaliamo la robinia e la sofora, albero dei tulipani, il mirabolano a foglia rossa, il ciliegio da fiore giapponese, il cipresso calvo, faggio, il ginkgo, l'ippocastano, lo storace americano, il noce nero d’America, alcune varietà di olmo[1], pioppo cipressino e pioppo nero, platani, querce[2], il tiglio, il bagolaro e il salice piangente.
I viali del parco superano lo sviluppo di quattro chilometri. Una parte è dedicata anche alla viabilità ordinaria che viene parzialmente limitata nei giorni festivi. Esistono due aree attrezzate per il gioco dei bambini, una pista di skateboard e campi da calcio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997.
- Liliana Casieri, Lina Lepera, Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, Comune di Milano, settore ecologia, GAV, 1989.
- Alma Lanzani Abbà, Pia Meda, Alberi a Milano, Milano, CLESAV, giugno 1985, ISBN 978-88-7064-118-9.
- EXODUS - AA.VV. Oddio, cosa ho fatto, ELECTA MONDADORI, Milano, 2010
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco Lambro
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda del Parco Lambro, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.
- Correre al Parco Lambro lungo il fiume: percorso di 13 km [collegamento interrotto], su runkeeper.com. URL consultato il 19 febbraio 2011.