NGC 3114
NGC 3114 Ammasso aperto | |
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NGC 3114 | |
Scoperta | |
Scopritore | James Dunlop |
Data | 1826 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Carena |
Ascensione retta | 10h 02m 36s[1] |
Declinazione | -60° 07′ 12″[1] |
Distanza | 2970[2] a.l. (911[2] pc) |
Magnitudine apparente (V) | 4,2[1] |
Dimensione apparente (V) | 40' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso aperto |
Classe | II 3 r |
Galassia di appartenenza | Via Lattea |
Età stimata | 124 milioni di anni[2] |
Altre designazioni | |
Cr 215; Mel 98; OCl 802; ESO 127-SC2[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi aperti |
NGC 3114 è un brillante ammasso aperto; si trova nella Via Lattea australe, nella costellazione della Carena, ed è visibile anche ad occhio nudo.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]L'ammasso è individuabile due gradi a nord-ovest della stella q Carinae, di terza magnitudine, e appare visibile ad occhio nudo solo nelle notti più limpide, presentandosi come una vaghissima macchietta chiara di forma irregolare. Piccoli strumenti già lo risolvono in stelle: con un binocolo 10x50 sono visibili una trentina di stelle, le quali raddoppiano con un 20x80. Nella parte sud-orientale sono presenti le stelle più luminose, di sesta e settima magnitudine, mentre la gran parte degli astri si concentra a nord-ovest. Fortissimo il contrasto con una stellina rosso intenso di settima magnitudine, posta a sud-ovest. Un telescopio da 150mm è in grado di mostrare alcune centinaia di stelle e la vista diventa molto appagante.
NGC 3114 si trova ad una declinazione fortemente australe, pertanto non è osservabile da molte delle regioni abitate dell'emisfero boreale, come l'Europa e quasi tutto il Nordamerica; da diverse regioni abitate dell'emisfero australe, al contrario, si presenza circumpolare.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra gennaio e giugno.
Storia delle osservazioni
[modifica | modifica wikitesto]NGC 3114 venne individuato per la prima volta da James Dunlop nel 1826 attraverso un telescopio riflettore da 9 pollici, quando fu sovrintendente dell'osservatorio del Nuovo Galles del Sud in Australia; John Herschel lo riosservò in seguito e lo inserì nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 2007.[4]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]NGC 3114 è un ammasso piuttosto ricco ed esteso, con circa 200 stelle più luminose della magnitudine 12; la sua distanza è stimata attorno ai 911 parsec (circa 2970 anni luce)[2] ed è quindi situato sul bordo interno del Braccio di Orione, ben oltre i confini della Nebulosa di Gum.
L'ammasso giace in un punto scarsamente oscurato dalla polvere interstellare ed è quindi facile da studiare; la sua età è stimata attorno ai 124 milioni di anni,[2] anche se in passato vi sono state stime molto differenti, e sono presenti alcune giganti rosse, derivate da stelle calde e massicce che hanno lasciato la fase di sequenza principale. Fra le numerose componenti si contano alcune stelle con caratteristiche spettrali peculiari, come le Ap, caratterizzate da lente rotazioni e sovrabbondanza di alcuni metalli, una stella Be e alcune blue stragglers, risultate probabilmente dalla fusione fra due stelle molto vicine fra loro.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 3114. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ a b c d e WEBDA page for open cluster NGC 3114, su univie.ac.at. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ Una declinazione di 60°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 30°; il che equivale a dire che a sud del 30°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 30°N l'oggetto non sorge mai.
- ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 3114, su ngcicproject.org. URL consultato il 23 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- ^ Schmidt, E. G., Intermediate Band Photometry of the Open Cluster NGC3114, in Publications of the Astronomical Society of the Pacific, vol. 94, marzo 1982, p. 232, DOI:10.1086/130973. URL consultato il 23 agosto 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Opere generali
[modifica | modifica wikitesto]- A. De Blasi, Le stelle: nascita, evoluzione e morte, Bologna, CLUEB, 2002, ISBN 88-491-1832-5.
Carte celesti
[modifica | modifica wikitesto]- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0, 2ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
- Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su NGC 3114
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 3114 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 3114 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 3114 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 3114 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 3114 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 3114 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.