Max Liebermann
Max Liebermann (Berlino, 20 luglio 1847 – Berlino, 8 febbraio 1935) è stato un pittore tedesco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Max Liebermann nacque in una famiglia ebraica. Studiò a Berlino e a Weimar, poi, attratto dalle innovazioni della pittura francese, dal 1873 al 1878 soggiornò a Parigi; tornato in Germania, si stabilì dapprima a Monaco poi a Berlino.
In questi anni non fu l'impressionismo a richiamare la sua attenzione, quanto il realismo di Gustave Courbet e di Jean-François Millet, di cui apprezzò particolarmente il messaggio sociale. Le sue opere del periodo raffigurano realisticamente contadini e proletari, interni di ospedali, di ospizi e di orfanotrofi, con uno stile incisivo e diretto, in un cromatismo vigoroso. Queste opere provocarono inizialmente scandalo nella Germania del tempo; ma grazie alla loro forza pittorica riuscirono infine ad imporsi.
Intorno al 1890 Liebermann comprese l'importanza dell'impressionismo francese e si avvicinò allo stile di Édouard Manet e di Edgar Degas, cominciando anche a collezionarne i quadri. La sua tavolozza si rischiara e aumenta il numero dei colori, anche se la costruzione spaziale resta legata saldamente a strutture naturalistiche. L'influenza dell'impressionismo è notevole: alla luminosità e alle sfumature dei toni si affiancano la ricerca del movimento e la nuova eleganza della pennellata.
In questi anni i suoi temi preferiti sono scene di vita borghese e ritratti, grazie ai quali a Berlino divenne famoso: gli anni degli scandali sono finiti e la sua arte, meno innovatrice e socialmente più conformista, si rifà al conformismo ottocentesco.
Nel 1890 divenne membro dell'accademia, ma nel 1899, in polemica con i ristretti orizzonti della pittura del suo paese, fu tra i promotori, insieme a Lovis Corinth e Max Slevogt, della Secessione berlinese, di cui fu a lungo presidente.
Nel 1920 divenne presidente dell'Accademia prussiana delle arti. Nel 1933, con l'ascesa al potere di Adolf Hitler e con la conseguente politica antisemita, cominciarono le persecuzioni naziste contro di lui: dopo che gli fu proibito di dipingere e dopo che l'accademia decise di non esporre più quadri di ebrei, fu costretto a dimettersi e fu incluso tra i rappresentanti dell'arte degenerata.
Morì a Berlino l'8 febbraio 1935.
A Berlino, nei pressi del lago Wannsee, è possibile visitare la sua residenza estiva (villa Liebermann), ora trasformata in una casa-museo, con il suo bello e amato giardino, fonte d'ispirazione per molti dei suoi quadri.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Lavoratrici di merletti (1894) - Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro di Venezia
- La nipote dell'artista con la sua balia nel giardino della casa a Wannsee (1923) - Collezione Carmen Thyssen-Bornemisza di Madrid
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua tedesca dedicata a Max Liebermann
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Max Liebermann
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Liebermann, Max, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fritz Baumgart, LIEBERMANN, Max, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- LIEBERMANN, Max, in Enciclopedia Italiana, I Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
- LIEBERMANN, Max, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1949.
- (EN) Max Liebermann, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Max Liebermann, in Jewish Encyclopedia, Funk and Wagnalls.
- Opere di Max Liebermann, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Max Liebermann / Max Liebermann (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Max Liebermann, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Audiolibri di Max Liebermann, su LibriVox.
- (FR) Pubblicazioni di Max Liebermann, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- (EN) Max Lieberman, su Goodreads.
- (EN) Max Liebermann, su Olympedia.
- (EN) Max Liebermann, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN) Max Liebermann, su Discogs, Zink Media.
- (DE, EN) Max Liebermann, su filmportal.de.
- Opere di Liebermann a zeno.org, su zeno.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32004869 · ISNI (EN) 0000 0001 2095 8679 · BAV 495/207923 · CERL cnp02033540 · Europeana agent/base/150017 · ULAN (EN) 500115690 · LCCN (EN) n50050133 · GND (DE) 118572695 · BNE (ES) XX1364454 (data) · BNF (FR) cb11956143w (data) · J9U (EN, HE) 987007264680805171 · NSK (HR) 000494819 · CONOR.SI (SL) 61126499 |
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