Matrica
Matrica | |
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Il forte romano di Matrica. | |
Periodo di attività | forte ausiliario a partire dalla fine del I secolo/inizi del II secolo,[1] fino agli inizi del V secolo;[1] |
Località moderna | Százhalombatta-Dunafüred |
Unità presenti | a) Cohors I Lusitanorum ? b) Cohors I Alpinorum equitata; c) Coh.X milliaria Maurorum;[2] d) Equites promoti;[3] |
Dimensioni castrum | forte di 152 x 155 metri, pari a 2,36 ha circa; |
Provincia romana | Pannonia inferiore |
Matrica era un fortino romano di truppe ausiliarie che faceva parte della catena di postazioni militari presenti lungo il limes danubiano nel settore pannonico. Si trova in località Százhalombatta-Dunafüred, a sud della capitale dell'Ungheria, Budapest, una volta fortezza legionaria e capitale della provincia romana di Pannonia inferiore (l'antica Aquincum).
Il forte romano si trovava in una zona molto paludosa a sud. Di particolare importanza per gli studi sull'antica Pannonia, gli scavi negli anni hanno rivelato nella vicina necropoli (a sud), un numero rilevante di iscrizioni. Sono poi stata scavate anche le thermae del forte, in buono stato di conservazione.
Posizione
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'Età del Bronzo a nord del forte troviamo un primo insediamento sull'altopiano che dominava la vallata del Danubio e che apparteneva alla cultura detta di Vatyaer.[4] Da questo periodo in poi, emergono diversi ritrovamenti.[5] La fase pre-romana si sviluppò soprattutto nella periferia nord di quello che oggi rappresenta una grande area archeologica collinare, un tempo necropoli dal periodo di Hallstatt. Il nome attuale di Százhalombatta, significa infatti città dei 100 tumuli.
Gli ingegneri romani costruirono il primo forte in un sito che, poiché era vicino al grande fiume Danubio e sebbene fosse leggermente più in alto rispetto al "letto" del fiume (ma a sud di una zona paludosa), non rimase esente da inondazioni. Nella parte meridionale della valle, vicino al luogo dove si trovavano gli antichi insediamenti, dal novembre del 1963 venne creata su una vasta area, una raffineria di petrolio.[6] Sono quindi emerse, tra la raffineria e il forte, due grandi bacini di ritenzione. L'archeologo Judith Topal stimò che nella zona, almeno 800-1000 tombe romane non poterono essere indagate a causa delle costruzioni moderne.[7]
Forte
[modifica | modifica wikitesto]Il primitivo forte venne costruito in legno e terra. Venne scoperto nel 1963 dal Thomas. Si trattava della parte meridionale del fosso, che aveva caratteristiche similari a tante altre della zona.[8] È solo con gli scavi del Kovacs negli anni 1993 e 1994, che si poté scoprire il primo edificio in legno interno all'accampamento. il forte in legno aveva le stesse proporzioni del successivo in pietra. Dalla ceramica trovata in loco dall'archeologo ungherese Dénes Gabler (terra sigillata proveniente da Banassac, nella Gallia meridionale) si è potuto datare il primo insediamento romano alla fine del I secolo-inizi del II secolo (sotto l'imperatore Traiano o agli inizi del principato di Adriano).[9] Da questo periodo in poi il forte fu ricostruito in pietra.[10]
Mura e torri
[modifica | modifica wikitesto]L'archeologo Gyula Novaki durante i suoi scavi ha potuto constatare che si trattava di un forte di 152 × 155 metri, a pianta quasi quadrata, che venne costruito in pietra durante le guerre marcomanniche (166-189).[11] La nuova costruzione fu probabilmente iniziata in seguito ad alcuni eventi che portarono alla distruzione del precedente in terra-legno, sulla base di quanto ha anche potuto constatare il Gabler.[10] Aveva angoli arrotondati, dove erano posizionate le principali torri di avvistamento. Vi erano poi le classiche quattro porte, una per lato, e la porta Pretoria si trovava lungo il lato più corto, che a sua volta dava sul Danubio e quindi rivolta verso il barbaricum.
Il Mócsy studiò il forte nel 1950, nella parte delle fortificazioni lungo il lato sud-est. È stato così indagato il tratto di mura difensive tra la porta meridionale (Porta Principalis) e il fiume, nella zona della torre d'angolo sud-est, che aveva una base in muratura larga 0,85 metri, con all'esterno dei bastioni una sporegenza di 0,2 × 0,4 metri. Dalla Porta partiva poi la via Principalis, divisa in due corsie, che andava ad incrociarsi con la via Decumana al centro. La porta era costituita da una torre, la cui base era di 3,2 × 4 metri.[12] Torri aggettanti vennero costruite solo a partire dalla metà del II secolo.[13] La porta meridionale non era però simile a tante altre indagate nei castelli limitrofi a quello di Matrica.
L'indagine poi della torre angolare sud-est ha rivelato una costruzione quasi quadrata, che misurava 4 × 4,2 metri. Prima poi della costruzione delle nuove torri in pietra, il singolo fossato iniziale fu sostituito da uno doppio fossato. Mócsy ha ipotizzato, in seguito ai suoi scavi, che il forte sia stato modificato al tempo dell'imperatore Caracalla (211-217). L'archeologo Tóth Endre non ha seguito invece questa teoria. Per lui e altri ricercatori le torri con forma ad "U" risalirebbero al IV secolo.[14]
Durante gli scavi del 1990 è stato indagato anche l'angolo nord-occidentale del forte. Qui è stata scoperta una tipica torre angolare di epoca tardo-romana, similmente a quanto era accaduto con altri forti lungo questo tratto di Danubio. Mettendolo quindi in relazione al vicino forte di Baracspuszta (Annamatia), all'interno del quale fu trovata una moneta datata al regno dell'imperatore Costantino II (337-340), ciò potrebbe fornire il terminus post quem.[15] Mentre gli scavi precedenti avevano evidenziato la via che conduceva alla Porta principalis, nella parte settentrionale si è potuto individuare anche dove scorreva il Danubio, e dove si trovava la Porta Praetoria. Il fiume, nei secoli passati si era infatti avvicinato pericolosamente al presidio di Százhalombatta-Dunafüred, a differenza di molti altri siti, non quindi danneggiati. Sappiamo che vi furono restauri delle torri della Porta Decumana e della Porta Praetoria oltre alla torre d'angolo sud-est, al tempo di Valentiniano I.[16]
Principia
[modifica | modifica wikitesto]All'incrocio delle due vie principali, che si ricongiungevano al centro, tra le quattro porte, venne condotta una campagna di scavo nel 1990. Qui vennero alla luce i Principia (di 47 × 35 metri), ovvero gli uffici amministrativi dell'intera guarnigione del forte [22]. Sotto una parete di questa struttura venne travata un denario databile al 158 d.C.[17] I Principia erano molto simili nella loro struttura a quelli di tanti altri forti del medio periodo imperiale (età antonina). Il cortile interno, di 16,5 × 16,5 metri, è rimasto in buono stato di conservazione.[18] Gli scavi hanno poi condotto gli archeologi a scoprire nella parte meridionale della costruzione, l'armeria e nella parte occidentale una basilica.
Dietro la basilica è stato trovato il santuario devo erano conservati i vexilla dell'unità ausiliaria con un'abside semicircolare centrale ed una serie di stanze sia sulla destra, sia sulla sinistra, tre per parte. Negli anni successivi le pareti divisorie delle tre stanze furono abbattute nella parte sud del santuario, venendo così creato un ampio spazio. I pavimenti furono rinnovati per cinque volte, l'ultimo dei quali in tardo periodo romano.[19] Il piano seminterrato sotto il santuario dei vexilla era utilizzato per conservare l'intero tesoro delle truppe, ed aveva dimensioni di 3 x 1,5 metri.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Z.Visy (2003), p.147.
- ^ AE 2001, 1679; AE 1993, 1299; AE 1986, 593; RHP 383; CIL III, 10375; AE 1999, 1260 a.
- ^ Notitia dignitatum, Occ., XXXIII.
- ^ Tibor Kovács, Die Bronzezeit in Ungarn, ed. Corvina, Budapest 1977, p. 27.
- ^ István Bóna, Die mittlere Bronzezeit Ungarns und ihre südöstlichen Beziehungen, Akadémiai Kiadó, Budapest 1975, p. 71; Mária Novotná, Die Nadeln in der Slowakei, München 1980, p. 56, ISBN 3-406-07244-5.
- ^ Judit Topál, The Southern Cemetery of Matrica (Százhalombatta-Dunafüred), Akadémiai Kiadó, Budapest 1981.
- ^ Judit Topál, The Southern Cemetery of Matrica (Százhalombatta-Dunafüred), in Anzeiger für die Altertumswissenschaft 42, Innsbruck 1989, p. 293.
- ^ Zsolt Visy, Der pannonische Limes in Ungarn, Stuttgart 1988, p. 93.
- ^ Péter Kovács, Matrica Castellum, in The Roman army in Pannonia, 2003, p. 109; Dénes Gabler, Early Roman occupation in the Pannonian Danube Bend, in Roman frontier studies 1995. Proceedings of the XVIth International Congress of Roman Frontier Studies, Oxford 1997, p. 90.
- ^ a b Dénes Gabler, The Ripa Pannonica, in The Roman army in Pannonia, 2003, p. 38.
- ^ Zsolt Visy, The ripa Pannonica in Hungary, Budapest 2003, p. 66.
- ^ Zsolt Visy, The ripa Pannonica in Hungary, Budapest 2003, p. 67.
- ^ Anne Johnson (a cura di Dietwulf Baatz), Römische Kastelle, ed. Philipp von Zabern, Mainz 1987, p.112, ISBN 3-8053-0868-X.
- ^ Endre Toth, Die spätrömische Militärarchitektur in Transdanubien, in Archaeologiai Értesitő 134, Budapest 2009, p. 44.
- ^ Péter Kovács, Annamatia Castellum, in The Roman army in Pannonia, 2003, p. 120.
- ^ Péter Kovács, The late Roman Army, in The Roman army in Pannonia, 2003, p. 111.
- ^ Péter Kovács, Matrica Castellum, in The Roman army in Pannonia, 2003, p. 109.
- ^ Péter Kovács, Matrica Castellum, in The Roman army in Pannonia, 2003, p. 110.
- ^ Péter Kovács, The principia of Matrica, in Communicationes archeologicae Hungariae 1999 Magyar Nemzeti Muzeum, Népművelési Propaganda Iroda, Budapest 1999, pp. 49–74 (soprattutto p. 69).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AAVV, a cura di M. Buora e W. Jobst, Roma sul Danubio, Roma 2002.
- J.M.Carrié, Eserciti e strategie, in Storia dei Greci e dei Romani, vol.18, La Roma tardo-antica, per una preistoria dell'idea di Europa, Milano 2008.
- Jenő Fitz (a cura di), Der Römische Limes in Ungarn, Fejér Megyei Múzeumok Igazgatósága, 1976.
- J.Fitz, Le province danubiane, in Storia dei Greci e dei Romani, vol.16, I principi di Roma. Da Augusto ad Alessandro Severo, Milano 2008.
- Dénes Gabler, Early Roman occupation in the Pannonian Danube Bend, in Roman frontier studies 1995. Proceedings of the XVIth International Congress of Roman Frontier Studies, Oxford 1997 (Oxbow Monographs. 91), ISBN 1-900188-47-3.
- Dénes Gabler, The Ripa Pannonica, in The Roman army in Pannonia, a cura di Zsolt Visy, Teleki Lázló Foundation 2003, ISBN 963-86388-2-6.
- Anne Johnson, Römische Kastelle, a cura di Dietwulf Baatz, ed. Philipp von Zabern, Mainz 1987, ISBN 3-8053-0868-X.
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- Péter Kovács, The Roman well in the principia at Matrica, in Antaeus 26, 2003, pp. 69 segg.
- Péter Kovács, Matrica – excavations in the Roman fort at Százhalombatta (1993–1997), in Studia Classica Universitatis Catholicae de Petro Pazmany Nominatae. Series Historica 3, Kirké Kiadó, Budapest 2000, pp. 178 segg.
- Péter Kovács, The principia of Matrica, in Communicationes archeologicae Hungariae 1999 Magyar Nemzeti Muzeum, Népművelési Propaganda Iroda, Budapest 1999, pp. 49–74.
- Péter Kovács, Excavations in the principia of Matrica (Szazhalombatta) 1995-1997, in Roman Frontier Studies. Proceedings of the XVIIth International Congress of Roman Frontier Studies, Zalau 1997, Klausenburg 1999, pp. 405–413.
- Péter Kovács, Neue römische Inschriften im Matrica-Museum (Százhalombatta), in Acta antiqua. Academiae scientiarum Hungaricae 36, Budapest 1995, pp. 249 segg.
- Tibor Kovács, Die Bronzezeit in Ungarn, ed. Corvina, Budapest 1977.
- (EN) András Mócsy, Pannonia and Upper Moesia, Londra, 1974.
- (EN) Pavel Oliva, Pannonia and the onset of crisis in the roman empire, Praga, 1962.
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- Sándor Soproni, Neuere römische Meilensteine aus Százhalombatta, in Folia archaeologica 34, Budapest 1983, pp. 73–90.
- Sándor Soproni, Römische Meilensteine aus Százhalombatta, in Folia archaeologica 21, Budapest 1970, pp. 91–112.
- Judit Topál, The southern cemetery of Matrica (Százhalombatta-Dunafüred), Akadémiai Kiadó, Budapest 1981.
- Judit Topál, Das früh- und mittelkaiserzeitliche Gräberfeld von Matrica (Százhalombatta-Dunafüred), Archaeologiai Értesitö 108, Budapest 1981, pp. 70–78.
- Judit Topál, The Southern Cemetery of Matrica (Százhalombatta-Dunafüred), Akadémiai Kiadó, Budapest 1981.
- J.R.Whittaker, Le frontiere imperiali, in Storia dei Greci e dei Romani, vol.18, La Roma tardo-antica, per una preistoria dell'idea di Europa, Milano 2008.
- Zsolt Visy, Der pannonische Limes in Ungarn, Konrad Theiss Verlag, Stuttgart 1988, ISBN 3-8062-0488-8.
- Zsolt Visy, The Ripa Pannonica in Hungary, Budapest 2003.
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