Marcel Ciolacu
Marcel Ciolacu | |
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Primo ministro della Romania | |
In carica | |
Inizio mandato | 15 giugno 2023 |
Presidente | Klaus Iohannis |
Predecessore | Cătălin Predoiu (ad interim) |
Presidente della Camera dei deputati della Romania | |
Durata mandato | 23 novembre 2021 – 15 giugno 2023 |
Predecessore | Sorin Grindeanu (ad interim) |
Successore | Alfred Simonis (ad interim) |
Durata mandato | 29 maggio 2019 – 20 dicembre 2020 |
Predecessore | Liviu Dragnea |
Successore | Ludovic Orban |
Vice primo ministro della Romania | |
Durata mandato | 29 giugno 2017 – 29 gennaio 2018 |
Capo del governo | Mihai Tudose |
Membro della Camera dei deputati della Romania | |
In carica | |
Inizio mandato | 19 dicembre 2012 |
Legislatura | VII, VIII, IX |
Gruppo parlamentare | PSD |
Circoscrizione | Buzău |
Sito istituzionale | |
Presidente del Partito Social Democratico | |
In carica | |
Inizio mandato | 26 novembre 2019 |
Predecessore | Viorica Dăncilă |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Social Democratico |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università |
Ion-Marcel Ciolacu (Buzău, 28 novembre 1967) è un politico rumeno, Primo ministro della Romania dal 15 giugno 2023.
Membro del Partito Social Democratico, tra il 1996 e il 2012 rivestì diversi incarichi a livello locale nel distretto di Buzău (consigliere locale, distrettuale e vicesindaco).
Fu eletto deputato nel 2012, scalando le gerarchie del partito e avvicinandosi successivamente al presidente del PSD Liviu Dragnea. Ottenuto un nuovo mandato alla camera dei deputati nel 2016, nel 2017 fu indicato come vice primo ministro di Mihai Tudose.
Rotti i rapporti con Dragnea, dopo che questi venne arrestato nel maggio 2019, Ciolacu lo sostituì alla guida della camera dei deputati, che presiedette fino al dicembre 2020. Sei mesi più tardi, in seguito alla disfatta elettorale del PSD alle elezioni presidenziali del novembre 2019, riuscì ad ottenere le dimissioni dell'intero gruppo dirigente del partito, divenendone nuovo presidente ad interim. Nel corso del congresso del 22 agosto 2020 fu confermato presidente titolare del PSD.
Sulla base di accordi di coalizione tra PSD e PNL, nel novembre 2021 tornò a rivestire l'incarico di presidente della camera dei deputati e nel giugno 2023 divenne primo ministro.
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Buzău, figlio del pilota dell'aviazione Ion Ciolacu[1]. In base al proprio curriculum tra il 1991 e il 1995 frequentò la facoltà di giurisprudenza dell'Università ecologica di Bucarest, malgrado l'ateneo avesse ricevuto l'autorizzazione al funzionamento da parte dello stato solamente nel maggio 1995[2][3]. Attivo negli anni successivi nella vita politica del distretto di Buzău, riprese gli studi nel 2003, completando l'anno seguente un corso in economia e gestione dell'amministrazione locale presso lo stesso ateneo privato[3].
Tra il 2008 e il 2009 frequentò una serie di lezioni sulla sicurezza nazionale presso l'Università nazionale di difesa "Carlo I" e tra il 2010 e il 2012 un master in gestione delle finanze pubbliche organizzato dalla Scuola nazionale di studi politici e amministrativi di Bucarest[3].
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Consigliere locale e vicesindaco di Buzău
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1989 partecipò alla rivoluzione contro Nicolae Ceaușescu nella città di Buzău, fatto che gli valse il riconoscimento di un "Certificato di rivoluzionario"[4], sebbene il suo ruolo negli eventi sia successivamente stato messo in dubbio da un'inchiesta giornalistica della testata Recorder[5].
Membro del Fronte di Salvezza Nazionale (FSN) dal 1990, mantenne la tessera del partito in tutte le sue successive riformulazioni (FDSN, PDSR, PSD)[3].
Completati gli studi in legge, nel 1996, a 29 anni, fu eletto consigliere comunale del municipio di Buzău, iniziando la propria carriera politica nella pubblica amministrazione locale. Tra il 1996 e il 2000 fu anche presidente della sezione giovanile del Partito della Democrazia Sociale di Romania (PDSR) della città di Buzău[3].
Quattro anni più tardi, in occasione delle elezioni locali del 2000, fu eletto consigliere distrettuale, rivestendo in seno alla giunta i ruoli di capogruppo consiliare e di responsabile per la comunicazione e la pubblicità elettorale[3]. A livello di partito, che nel 2001 cambiò nome in Partito Social Democratico (PSD), nel 2000 divenne uno dei vicepresidenti sia della sezione municipale, che di quella distrettuale, incarichi mantenuti fino al 2010[3]. Nel 2010 fu promosso a presidente della filiale municipale del PSD[3].
Esaurito il mandato di consigliere distrettuale, nel 2004 fu indicato per il ruolo di vicesindaco dal primo cittadino di Buzău, Constantin Boșcodeală, venendo riconfermato anche nel 2008, anno nel quale fu rieletto alla funzione di consigliere comunale. Vicesindaco di Boșcodeală dal 2004 al 2012, nello stesso periodo fu a diverse riprese consigliere giuridico della società privata S.C.Alcom S.R.L. e direttore esecutivo dell'azienda municipalizzata del comune di Buzău Urbis Serv S.R.L. (maggio 2007-luglio 2008)[3]. Tra il novembre e il dicembre 2004, tra le dimissioni di Vasile Ion e la nomina di Cristinel Bîgiu, occupò ad interim il posto di prefetto di Buzău[6].
Elezione a deputato
[modifica | modifica wikitesto]Nel dicembre 2012 fu eletto per la prima volta membro della camera dei deputati. Nel corso della legislatura fu segretario dell'ufficio di presidenza della camera (a partire da marzo 2014), segretario della commissione sulla pubblica amministrazione (dicembre 2012-marzo 2014), membro della commissione per le comunicazioni (maggio 2013-febbraio 2015) e membro supplente della delegazione romena presso l'assemblea parlamentare dell'OSCE[7].
Nel marzo 2013 fu nominato dal primo ministro Victor Ponta nella funzione di consigliere onorario per la regionalizzazione e la pubblica amministrazione[8], ma fu dimesso dall'incarico nel maggio 2015, a margine di uno scandalo giornalistico che vedeva il suo nome associato a quello del terrorista Omar Hayssam[9][10].
Parallelamente all'attività di parlamentare e di consigliere del premier, Ciolacu continuò a crescere nelle gerarchie del partito. Nel maggio 2015 divenne membro del consiglio nazionale del PSD, incaricato del coordinamento del dipartimento economia, investimenti e lavoro[3].
Nello stesso anno il presidente del PSD di Buzău, Constantin Boșcodeală, fu condannato in primo grado a 5 anni di reclusione per il finanziamento illegale della squadra di calcio del Gloria Buzău. La sentenza aprì una lotta di potere in seno alla dirigenza locale del PSD, quando Ciolacu annunciò di voler divenire il successore di Boșcodeală alla guida della filiale distrettuale, malgrado questi non avesse ancora rassegnato le proprie dimissioni e altri colleghi avessero espresso il desiderio di candidarsi alla funzione[8]. Il 18 settembre 2015 i delegati del partito si espressero in favore di Ciolacu, che divenne leader del PSD nell'area di Buzău. I risultati dell'elezione, però, furono contestati dall'altro candidato Vasile Ion e dal gruppo dei suoi seguaci (il senatore Victor Mocanu e i deputati Adrian Mocanu e Marian Ghiveciu), che reclamarono delle profonde irregolarità nel voto[11].
Il 19 dicembre 2016, nel corso dell'ultima seduta della camera nella legislatura 2012-2016, Ciolacu annunciò insieme a Liviu Dragnea le proprie dimissioni da deputato, in modo da non poter beneficiare della pensione speciale riconosciuta ai parlamentari che completavano un intero mandato[12].
Ministro di Tudose e presidente della camera dei deputati
[modifica | modifica wikitesto]Rieletto anche in occasione delle elezioni parlamentari del 2016, nella nuova legislatura rivestì diversi incarichi in seno all'ufficio di presidenza della camera. Segretario fino al febbraio 2017, nel febbraio 2018 fu indicato come questore, fino alla sua nomina a presidente avvenuta nel maggio 2019. Tra gli altri incarichi parlamentari fu presidente della commissione congiunta con il senato sull'elaborazione del codice amministrativo, presidente (fino ad aprile 2017) e poi membro semplice della commissione per la convalida, membro della commissione affari europei e della delegazione della Romania all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, in cui rimase fino a luglio 2017[7]. Come nella precedente legislatura, si dimise dalla camera il 19 dicembre 2020 in occasione dell'ultima seduta, rinunciando alla pensione speciale[13].
All'inizio del 2017 era considerato un personaggio di fiducia del presidente del PSD Liviu Dragnea, con cui intratteneva un rapporto d'amicizia[14][15][16]. Il suo nome fu veicolato come quello di possibile ministro della pubblica amministrazione del governo Grindeanu, ma gli fu preferita Sevil Shhaideh[14]. Tra il febbraio e il giugno 2017 Ciolacu fu capogruppo del PSD alla camera, lasciando la posizione solo in seguito alla sua nomina a vice primo ministro del neonato governo Tudose, proprio su indicazione di Dragnea, che voleva un proprio uomo all'interno del gabinetto di governo[7][9][17][18]. Tra il 6 e il 12 settembre 2017 fu anche ministro della difesa ad interim come successore di Adrian Țuțuianu e predecessore di Mihai Fifor[19].
Avvicinatosi al premier, fu un personaggio equilibrato nei rapporti con le istituzioni e nel gennaio 2018 sostenne Mihai Tudose nella lotta condotta da una parte della dirigenza del PSD contro Dragnea, evento che, alla fine, portò alle dimissioni del governo[18][20][21]. Da quel momento i rapporti tra Ciolacu e il leader del PSD si raffreddarono, fino a spingere Marcel Ciolacu a firmare una lettera per la sua destituzione in cui ne contestava lo stile politico autoritario, nel settembre 2018, al fianco dei colleghi Paul Stănescu, Gabriela Firea e Adrian Țuțuianu[15][22]. Il mese successivo i due furono protagonisti di un acceso confronto verbale in parlamento[17][23][24].
Nel maggio 2019 l'arresto di Liviu Dragnea per un caso di corruzione liberò la presidenza della camera dei deputati. Ciolacu, candidatosi alla funzione e sostenuto dal nuovo gruppo dirigente, il 29 maggio fu eletto con i voti di PSD, ALDE e PRO Romania (172 a favore, 120 contrari), sconfiggendo gli esponenti dell'opposizione Raluca Turcan e Hunor Kelemen[25][26]. Nella sua prima dichiarazione successiva all'elezione a presidente della camera affermò che avrebbe avuto uno stile più conciliante rispetto a quello di Dragnea[26].
Presidente ad interim del PSD
[modifica | modifica wikitesto]Il 7 giugno 2019 il comitato esecutivo del PSD approvò a maggioranza la celebrazione immediata di un congresso, il 29 giugno, per la scelta del nuovo presidente in sostituzione di Dragnea. Alla mozione si opposero Gabriela Firea, Marcel Ciolacu e Paul Stănescu, che ritenevano prioritaria una più approfondita analisi della sconfitta elettorale alle europee prima di procedere alle nomine della dirigenza e proposero, senza successo, di posticipare il congresso in autunno[27]. Fu eletto quale nuovo leader il primo ministro Viorica Dăncilă che, malgrado il freddo sostegno riconosciuto da Ciolacu alla sua figura[18], fu anche la candidata del PSD alle elezioni presidenziali dell'autunno 2019, nelle quali si registrò la disfatta dei socialdemocratici contro il capo di stato uscente Klaus Iohannis.
Trattandosi del peggior risultato elettorale mai ottenuto dal PSD, nei giorni successivi Ciolacu si erse a capo di una corrente che chiedeva di azzerare la dirigenza e riorganizzare il partito prima di un nuovo congresso. Portò discussioni con i leader locali del PSD e provò personalmente a convincere Viorica Dăncilă a rassegnare le dimissioni, pur incontrando diverse resistenze[10][28]. Il comitato esecutivo del partito convocato il 26 novembre 2019 realizzò i desideri di Ciolacu. Fu creato un organo dirigente collettivo e stabilito il contemporaneo scioglimento dell'ufficio permanente nazionale, fino ad un nuovo congresso da celebrarsi nel febbraio 2020. Marcel Ciolacu assunse la presidenza ad interim, il ruolo di presidente esecutivo fu eliminato e quello di segretario generale ad interim fu dato a Paul Stănescu. Al loro fianco avrebbero agito altri 15 colleghi, in qualità di membri della dirigenza collettiva[29][30].
Il 9 gennaio 2020 fu riconfermato all'unanimità leader del PSD del distretto di Buzău nel corso della conferenza straordinaria organizzata dalla filiale locale[31][32][33].
Presidente titolare del Partito Social Democratico
[modifica | modifica wikitesto]Nei mesi successivi da capo ad interim del partito continuò a guidare l'opposizione al governo Orban, mentre nel corso del congresso del 22 agosto 2020 vinse facilmente la concorrenza dell'avversario Eugen Teodorovici per la nomina a presidente titolare del PSD. Ciolacu ottenne 1.310 voti contro i 91 per Teodorovici e riuscì ad imporre la sua squadra a capo delle strutture del partito. Su sua proposta furono promossi a primi vicepresidenti Gabriela Firea e Sorin Grindeanu, mentre Vasile Dîncu fu nominato presidente del consiglio nazionale[34][35][36].
Come da proprio programma, Ciolacu desiderava distanziarsi dalle politiche del PSD degli ultimi anni, promettendo di escludere nuove diatribe con la giustizia e tentativi di influenzare la magistratura, nonché di battersi contro il nepotismo[34]. In fase congressuale Ciolacu affermò che sotto la sua presidenza il partito non sarebbe più stato guidato un "padrone", ma da una squadra composta da professionisti[35].
Alle elezioni parlamentari del 2020 il PSD fu il primo partito per numero di voti, ma il presidente Iohannis indicò un primo ministro del PNL, che formò un governo di coalizione con l'USR PLUS. Ciolacu reclamò il fatto che il governo non rappresentava la scelta dell'elettorato, poiché era stato il suo partito a vincere le elezioni e che, per tale motivo, avrebbe condotto un'opposizione totale al nuovo esecutivo[37][38]. Il 5 ottobre 2021 votò al fianco di altri partiti a favore della mozione di sfiducia che costrinse alle dimissioni il governo Cîțu[39].
Il 23 novembre 2021, a margine degli accordi per la formazione di un governo di coalizione tra PNL e PSD, riuscì ad ottenere l'elezione a presidente della camera dei deputati. Nel corso della votazione parlamentare Ciolacu conseguì 217 voti a favore e 77 contrari, superando l'altro candidato Cristina Prună (USR)[40][41].
Il 26 novembre 2022 fu nominato dall'Internazionale socialista quale vicepresidente del gruppo per l'Europa centrale e orientale[42].
Primo ministro
[modifica | modifica wikitesto]Sulla base degli anteriori accordi di coalizione del 2021 tra PSD e PNL, che avevano trovato un punto d’incontro su un governo di rotazione[43], il 12 giugno 2023 il precedente Primo ministro Nicolae Ciucă si dimise, avviando così il processo costitutivo per un nuovo gabinetto presieduto da Marcel Ciolacu[44]. Il governo entrò in carica il 15 giugno 2023, dopo aver ricevuto la nomina presidenziale[45] e, in seguito, l’approvazione parlamentare[46].
Il suo governo varò diversi provvedimenti per abbassare il prezzo di generi alimentari ed energia al fine di stemperare l'inflazione[47][48][49][50], che alla fine del 2023 si assestò al 7%[51] e continuò a scendere nel corso dell'anno successivo[52]. Pur in calo, il tasso d'inflazione registrato in Romania nel 2024 rimase uno dei più alti d'Europa[52][53][54]. Al contempo le azioni intraprese dall'esecutivo aumentarono la pressione fiscale e provarono a ridurre la spesa pubblica[55][56], pur non riuscendo a contenere il calo della crescita e l'incremento del deficit pubblico[57][58], che nel settembre 2024 toccò il 6,9% del PIL.[59]
Il governo Ciolacu completò la legge per la riforma delle pensioni speciali nell'ottobre 2023[60][61] e il mese successivo emanò quella per le pensioni pubbliche[62][63].
Nel settembre 2023 ottenne il pagamento di una tranche dei fondi del PNRR (Next Generation EU)[64] e nel dicembre 2023 inoltrò alla Commissione europea la domanda per un ulteriore versamento.[55] Le autorità di Bruxelles tuttavia rilevarono la mancata realizzazione di vari obiettivi concordati, tra i quali l'implementazione di un processo trasparente di nomina degli amministratori delle aziende pubbliche, e nell'ottobre 2024 approvarono un pagamento parziale della successiva tranche.[58][65][66][67]
Sul piano della politica estera il governo giunse ad un accordo per l'adesione parziale della Romania allo spazio Schengen per le sole frontiere aeree e marittime a partire dal marzo 2024.[68][69] In continuità con la politica del precedente governo, sostenne la posizione dell'Ucraina nel contesto del conflitto con la Russia.[70] A tal proposito nel settembre 2023 il parlamento approvò la donazione a Kiev di un sistema di difesa antiaerea Patriot.[71]
Posizione politiche
[modifica | modifica wikitesto]Si è definito un sostenitore del patriottismo economico[72][73][74]. Osservatori esterni hanno messo in evidenza le sue idee nazionaliste[75][76] e social-conservatrici[77]. Si è opposto al riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e alle unioni civili, affermando che la società rumena non è pronta per il cambiamento[78][79]. Sul progressismo sociale ha dichiarato che, quando non è accettato dalle persone che non si riconoscono nei suoi valori, porta al populismo e all'estremismo e perciò non va incoraggiato[80][81]. Ha affermato che il PSD difende i valori cristiani, ma che tutte le religioni devono essere rappresentate e trattate equamente[81].
Aspetti controversi
[modifica | modifica wikitesto]Caso Mecan Construct
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2009 la corte dei conti di Buzău redasse un rapporto che constatava che Urbis Serv, azienda gestita dal comune di Buzău della quale Ciolacu era stato direttore esecutivo tra il 2007 e il 2008, aveva assegnato irregolarmente senza bando un appalto alla Mecan Construct, società di proprietà del collega di partito Dumitru Dobrică, già accusato di conflitto d'interessi in un'altra inchiesta. Gli ispettori della corte dei conti rilevarono l'esistenza di prezzi gonfiati in ciò che riguardava la manodopera e i materiali in relazione all'esecuzione dell'asfaltamento di alcune strade di Buzău, causando un danno all'amministrazione comunale di circa 1,3 milioni di euro[8].
Lo stesso Ciolacu specificò che il rapporto della corte dei conti era stato oggetto di una contestazione in tribunale, mentre un'inchiesta sull'argomento avviata dalla Direzione nazionale anticorruzione era stata archiviata senza l'avvio di alcun procedimento penale[8].
Rapporti con Omar Hayssam
[modifica | modifica wikitesto]Nel maggio 2015 fu coinvolto in uno scandalo dopo che la stampa ebbe pubblicato delle foto, risalenti al 2002, che lo ritraevano durante una partita di caccia al fianco di Omar Hayssam, imprenditore condannato a 23 anni di reclusione per terrorismo[8][17]. Secondo i giornalisti, inoltre, Ciolacu avrebbe contratto un prestito da Hayssam per la cifra di 200 milioni di lei (oggi 20,000 RON)[9][17].
Ritiro del "Certificato di rivoluzionario"
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1989 prese parte alla rivoluzione romena a Buzău, motivo per il quale nel 1992 gli fu conferito un "Certificato di rivoluzionario" con il titolo di "lottatore noto per azioni speciali". Nell'aprile 2019 il Segretariato di Stato per il riconoscimento dei meriti dei lottatori contro il regime comunista ammise la sua richiesta di assegnarli il titolo di "lottatore con un ruolo determinante", che gli dava diritto a ulteriori privilegi[4][82][83]. L'iter però non fu finalizzato poiché la Direzione nazionale anticorruzione avviò un'inchiesta volta a verificare la procedura di assegnazione del titolo di "lottatore con un ruolo determinante" a Ciolacu e altre undici persone[83].
Nel dicembre 2019 un'indagine giornalistica di Recorder mise in dubbio il suo ruolo nei giorni della rivoluzione, sottolineando diverse incongruenze nelle sue dichiarazioni e la mancanza di prove documentali riguardanti la sua effettiva partecipazione agli eventi[5][84].
Nel marzo 2023 la Direzione nazionale anticorruzione dispose l'archiviazione dell'inchiesta[85][86]. Nel giugno 2023 la commissione del Segretariato di Stato per i rivoluzionari riprese la procedura e respinse la richiesta di riconoscimento del certificato di rivoluzionario come "lottatore con ruolo determinante", motivando «A seguito della verifica dei documenti del fascicolo amministrativo, la commissione constata che tra il 14 e il 22 dicembre 1989, il signor Ion Marcel Ciolacu non ha soddisfatto la condizione cumulativa di occupare e difendere gli obiettivi di particolare importanza, che appartenevano al regime totalitario, nei luoghi in cui, a seguito di queste azioni e scontri, persone sono state uccise, ferite o detenute, fino alla fuga del dittatore»[83][87].
Nel settembre 2023 Ciolacu decise di appellarsi contro la decisione[82][88]. Nel gennaio 2024 tuttavia rinunciò al processo[89].
Presunto agente dei servizi segreti
[modifica | modifica wikitesto]Nel gennaio 2017 il deputato PSD Cristian Rizea accusò diversi colleghi di partito, tra i quali Marcel Ciolacu, Mihai Tudose, Gabriel Vlase e Georgian Pop, di essere degli ufficiali dei servizi segreti sotto copertura in parlamento[90].
Associazione Lumina 1879
[modifica | modifica wikitesto]Ciolacu fu tra i soci fondatori dell'associazione Lumina 1879 che, secondo la stampa locale, era un'organizzazione massonica attiva nel distretto di Buzău[18][91].
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Ciolacu è stato sposato e ha un figlio, nato nel 2000, Filip. Il suo testimone di nozze fu il senatore PSD Vasile Ion[10][92]. La moglie, Roxana, era direttrice dell'azienda di famiglia nella quale anche Marcel Ciolacu aveva delle quote, Lucia Com 94 SRL, società con sede a Buzău attiva nella produzione di prodotti per la panificazione e la pasticceria[93][94]. La coppia divorziò nel 2023[95].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (RO) Marcel Ciolacu, președinte PSD: Îmi este greu să cuprind în câteva cuvinte acest lucru, su dcnews.ro, DC News, 25 ottobre 2016. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) Petre Badică, Noul șef al deputaților: fără ocupație până la 29 de ani, a făcut politică în paralel cu școala, su newsweek.ro, Newsweek, 29 maggio 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ a b c d e f g h i j (RO) Ion-Marcel CIOLACU Curriculum Vitae, su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ a b (RO) Marcel Ciolacu, revoluționar de Buzău: „Nu-mi faceți o vină că nu am murit la Revoluție!”, in Digi 24, 17 dicembre 2019. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ a b (RO) Eroul Ciolacu. Liderul PSD are certificat de revoluționar și a cerut preschimbarea pentru a avea dreptul la indemnizație, in Recorder, 16 dicembre 2019. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ (RO) LISTA PREFECȚILOR JUDEȚULUI BUZĂU, su bz.prefectura.mai.gov.ro, Prefettura di Buzău, 22 febbraio 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2019).
- ^ a b c (RO) Ion-Marcel CIOLACU - Sinteza activitatii parlamentare, su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ a b c d e (RO) Andrei Luca Popescu, Familia PSD de la Buzău. Amintiri din tinereţea unui consilier onorific al lui Ponta: vânătoare cu Omar Hayssam, contract umflat cu 1,3 milioane euro pentru un coleg de partid, su gandul.info, Gândul, 12 maggio 2015. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ a b c (RO) Cine este Marcel Ciolacu, propus vicepremier fara portofoliul. Vaslasul lui Dragnea si scandalul pozelor cu teroristul Hayssam, HotNews, 28 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ a b c (RO) Adrian Ilie, Cine este Marcel Ciolacu, noul președinte interimar al PSD. Care e cel mai controversat aspect al carierei sale, su libertatea.ro, Libertatea, 27 novembre 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) G. S., Alegeri cu scandal in PSD Buzau. Deputatul Marcel Ciolacu, noul sef al organizatiei judetene, in locul lui Constantin Boscodeala, su hotnews.ro, HotNews, 19 settembre 2015. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) Liviu Dragnea a demisionat pentru două zile din Parlament, su digi24.ro, Digi 24, 19 dicembre 2016. URL consultato il 13 giugno 2020.
- ^ (RO) Dragoș Barboșanu, Camera Deputaților a luat act de demisiile mai multor parlamentari, printre care Ciolacu și Barna, su stirileprotv.ro, Pro TV, 15 dicembre 2020. URL consultato il 19 dicembre 2020.
- ^ a b (RO) Cine este Marcel Ciolacu și cum a ajuns în aceeaşi barcă cu Liviu Dragnea, la o celebră partidă de pescuit, su digi24.ro, Digi 24, 27 novembre 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ a b (RO) Cine e Marcel Ciolacu, noul președinte al Camerei Deputaților: De la vânătoarea cu Hayssam și partidele de pescuit cu Dragnea, în tabăra puciștilor, su hotnews.ro, HotNews, 29 maggio 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ A tal proposito nel marzo 2017 la stampa pubblicò le foto di una battuta di pesca tra Dragnea, Ciolacu e il premier Sorin Grindeanu.
- ^ a b c d (RO) Dan Anghel, Cine e Marcel Ciolacu, noul şef al Camerei Deputaţilor: a vâslit cu Dragnea, apoi a trecut în barca lui Tudose. Partener de vânătoare cu Omar Hayssam, su adevarul.ro, Adevărul, 29 maggio 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ a b c d (RO) Mihai Roman, Cine e Marcel Ciolacu, omul care a mazilit-o pe Dăncilă, su g4media.ro, G4 Media, 26 novembre 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) Mariana Zbora Ciurel, Marcel Ciolacu ales în funcția de președinte al camerei deputaților, su agerpres.ro, Agerpres, 29 maggio 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2019).
- ^ (RO) Vicepremierul Marcel Ciolacu a demisionat şi el: Mă voi întoarce cu fruntea sus în Parlament, su digi24.ro, Digi 24, 16 gennaio 2018. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) Cine e inlocuitorul lui Dragnea la sefia Camerei Deputatilor: Marcel Ciolacu si scandalul Hayssam, su ziare.com, Ziare, 29 maggio 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) Liderul PSD Buzău: „Liviu Dragnea a ajuns un om orbit de putere, orgolii și spaime imaginare”, su digi24.ro, Digi 24, 19 settembre 2018. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) Liviu Dragnea și Marcel Ciolacu s-au certat în Parlament: „Bagi și scoți deputați”, su digi24.ro, Digi 24, 31 ottobre 2018. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) Deputatul PSD Marcel Ciolacu neagă că ar fi avut o altercaţie cu Liviu Dragnea, su digi24.ro, Digi 24, 31 ottobre 2018. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ (RO) Deputatul PSD Marcel Ciolacu a fost ales președinte al Camerei Deputaților cu 172 de voturi / Turcan a obținut abia 100 de voturi, su g4media.ro, G4 Media, 29 maggio 2019. URL consultato il 31 maggio 2019.
- ^ a b (RO) Sebastian Rotaru, Marcel Ciolacu, președinte ales al Camerei: Am un singur rol - de a intra în normalitate, su euractiv.ro, Euractiv, 29 maggio 2019. URL consultato il 31 maggio 2019.
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- ^ (RO) Robert Kiss, Surse: Baronii PSD încearcă să o convingă pe Viorica Dăncilă să demisioneze mâine. În locul ei - conducere colectivă, su digi24.ro, Digi 24, 25 novembre 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
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