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Léa Pool

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Léa Pool (Ginevra, 8 settembre 1950) è una regista, sceneggiatrice e produttrice cinematografica svizzera naturalizzata canadese.

Apertamente lesbica[1], Léa Pool è nata in Svizzera ed emigrata in Québec nel 1975.

Nel 1978, ha conseguito la laurea in comunicazione per all'Università del Quebec a Montreal. Da allora ha realizzato numerosi documentari, cortometraggi e lungometraggi, anche per la televisione.

Fin dall'inizio della sua carriera, film Léa Pool ha seguito un approccio unico. Nel 1978, ha co-diretto Laurent Lamerre, portier e poi ha scritto, diretto e prodotto Café Strass, un cortometraggio in 16mm, vincendo in quattro festival, tra cui quello di Seals in Francia nel 1981.

Dal 1980 al 1983, ha diretto per Radio-Québec (ora Télé-Québec) dieci puntate della serie Planète sulle minoranze culturali e l'anno successivo, Éva en transit dedicato alla cantante francese Éva.

Dal 1978 al 1983 ha insegnato presso l'Università del Quebec a Montreal tenendo corsi su film e video.

Il suo film Anne Trister del 1986 ha partecipato al trentaseiesimo Festival Internazionale di Berlino. Tredici anni più tardi sempre a Berlino la sua pellicola del 1999 Emporte-moi, con Karine Vanasse, Pascale Bussières e Miki Manojlović, ha vinto il Premio speciale della giuria alla quarantanovesima edizione della Berlinale.

Il suo film A corpo morto (À corps perdu) è stato selezionato in concorso alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 1988 e il suo film Mouvements du désir del 1994 è stato presentato al Sundance Film Festival.

In carriera è stata nominata tre volte per il Genie Award nella categoria Best Achievement in Direction per i suoi film La Femme de l'hôtel (1984), Mouvements du désir (1994), ed Emporte-moi (1999).

Nel 2006 ha ricevuto il Premio Albert-Tessier.

  1. ^ Matthew Hays, The View from Here: Conversations with Gay and Lesbian Filmmakers

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