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Il primo uomo nello spazio

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Il primo uomo nello spazio
Una scena del film
Titolo originaleFirst Man Into Space
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1959
Durata77 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,66:1
Generefantascienza
RegiaRobert Day
SoggettoWyott Ordung
SceneggiaturaJohn Croydon, Charles F. Vetter
ProduttoreJohn Croydon, Charles F. Vetter
Produttore esecutivoRichard Gordon
Casa di produzioneAmalgamated Productions
Distribuzione in italianoMetro-Goldwyn-Mayer
FotografiaGeoffrey Faithfull
MontaggioPeter Mayhew
Effetti specialiFlo Nordhoff, Karl-Ludwig Ruppel
MusicheBuxton Orr
ScenografiaDenys Pavitt
CostumiAnna Selby-Walker
TruccoMichael Morris
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il primo uomo nello spazio[2] (First Man Into Space) è un film del 1959 diretto da Robert Day.

Da una base del Nuovo Messico viene effettuato il lancio sperimentale di una nave spaziale guidata dal tenente Dan Prescott. In condizioni di assenza della forza di gravità, il tenente perde i sensi ma rinviene in tempo per poter eseguire le istruzioni che gli vengono impartite dalla base e tornare indietro riprendendo il controllo della navicella.

In un secondo esperimento, la navicella rimane danneggiata in una tempesta di polvere di meteoriti, pertanto anche questa volta Dan deve mettere in funzione l'espulsore e far tornare sulla Terra la parte anteriore del mezzo spaziale. La squadra addetta al recupero dei resti però non trova traccia del pilota, che viene quindi ritenuto morto. Successivamente, nella zona vengono rinvenuti cadaveri di uomini e di animali orrendamente uccisi con le gole squarciate e quando si rinviene della polvere di meteoriti nelle ferite, si fa strada l'ipotesi che l'autore di questi delitti sia Dan.

In effetti la polvere di meteoriti produce effetti prodigiosi, tanto è vero che Dan si è trasformato in un mostro poderoso e sanguinario. Il dottor Von Essen, che ha seguito gli esperimenti, fa catturare il mostro e lo fa introdurre in una camera di decompressione, riproducendo le condizioni ambientali della jonosfera; in questo modo Dan può comunicare con gli scienziati e fornire loro una quantità di informazioni. Dan è destinato a morire, ma il suo sacrificio non sarà vano: i dati raccolti serviranno ad assicurare la sopravvivenza dei successivi piloti spaziali.[3]

  1. ^ Charles in originale
  2. ^ Nullaosta dell'edizione italiana, italiataglia.it
  3. ^ Centro Cattolico Cinematografico, Segnalazioni cinematografiche, vol. XLVI, Roma, 1959, p. 29

Collegamenti esterni

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