Giovanni VII bar Targal
Giovanni bar Targal (Baghdad, ... – Baghdad, 1057) è stato un vescovo cristiano orientale siro, vescovo di al-Qasr e della regione di Nahrawanat, e patriarca della Chiesa d'Oriente tra il 1049 e il 1057.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Originario di Baghdad,[1] era stato consacrato nel 1028 vescovo di al-Qasr, nella metropolia patriarcale, da Elia I, a cui succedette come patriarca della Chiesa d'Oriente nel 1949. Ricevette la consacrazione patriarcale il 17 dicembre.[2] La sua intronizzazione nel convento di Mar Pethion fu ritardata di diversi mesi a causa delle numerose sommosse tra sciiti e sunniti, che caratterizzarono il suo patriarcato.[2] Lo stesso quartiere cristiano di Dar al-Rum fu messo a ferro e a fuoco, e Giovanni VII dovette per diversi anni risiedere fuori Baghdad, nel monastero di Mar Mari a Dur Qunna.[3] Fu un buon amministratore e fece restaurare, nel limite del possibile, le chiese e gli edifici cristiani distrutti.[1] Rientrato a Baghdad, morì nell'estate del 1057[4] e fu sepolto nella chiesa di Nostra Signora (al-Kursi) del quartiere di Dar al-Rum di Baghdad.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Fiey, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques , XXVI, col. 1264.
- ^ a b Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 198.
- ^ Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 199.
- ^ Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 202.
- ^ (FR) Michel Allard, Les Chrétiens à Bagdad, Arabica, 1962, p. 380. (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanio, 2000, p. 183.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo II, coll. 1140-1141 (n. LXV)
- (FR) Jean-Maurice Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, 749-1258, Louvain, 1980, pp. 198-203
- (FR) Jean-Maurice Fiey, v. 132. Jean (Yohannan) VII ibn al-Targhal, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. XXVI, Paris, 1997, col. 1264