Faida di Locri
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La faida di Locri è una faida di 'ndrangheta scoppiata nel comune di Locri negli anni '60 e ripresa dopo 24 anni nel 1993 e riconclusa nel 2010 tra le 'ndrine dei Cataldo e dei Cordì[1][2]. Nel 2010 dopo ben oltre quarant'anni dall'omicidio di Domenico Cordì nel 1967 la Direzione Investigativa Antimafia ritiene che sia siglata una pace tra le due fazioni[3].
Eventi degli anni '60
[modifica | modifica wikitesto]- 23 giugno 1967 - Domenico Cordì muore nella strage di Piazza Mercato a Locri[4].
- 1969 - Vengono uccisi per ritorsione Giuseppe e Domenico Marafioti.
Eventi degli anni '90 - 2000
[modifica | modifica wikitesto]- 4 luglio 1993 - Tentato omicidio di Giuseppe Cataldo.[1]
- 19 aprile 1994 - Graziano Paciullo, vicino ai Cataldo, muore[1].
- 1995 - Damiano Zucco vicino ai Cataldo e l'innocente Giuseppe Caserta.[1]
- Marzo 1996 - Tentato omicidio a Vittorio Parrotta e Lorenzo Spilinga, vicini ai Cataldo.[1]
- Luglio 1996 - Viene ucciso Antonio Iemma, cognato di Giuseppe Cataldo.[1]
- 1997 - Viene ucciso Giuseppe Ursino.[1]
- 1997 - Viene ucciso Pietro Dotto.[1]
- 4 settembre 1997 - Viene ucciso Vittorio Parrotta.[1]
- 13 ottobre 1997 - Viene ucciso a Locri, lungo il torrente Novito il capobastone Cosimo Cordì, il nipote Salvatore Cordì rimane ferito e subito dopo muore Giuseppe Calimero vicino ai Cataldo.[5][1]
- 15 ottobre 1997 - Muore l'incensurato Salvatore Zucco.[1]
- 18 ottobre 1997 - Domenico Cataldo (1935 - 1998), fratello di Giuseppe viene ferito.[1]
- 14 gennaio 1998 - Viene ucciso Vincenzo Cataldo (1946 - 1998), fratello di Giuseppe.[1]
- 13 febbraio 1998 - Muore Agostino Dieni.[1]
- 18 febbraio 1998 - Muore Maurizio Schirripa.[1]
- 2000 - Muore Bruno Ursino, nipote di Giuseppe Ursino.[1]
- 2000 - Muore Pietro Caccamo vicino ai Cataldo.[1]
- 13 luglio 2000 - Vengono uccisi Domenico D'Agostino e Antonio Condemi[6].
- 30 agosto 2001 - Muore Pietro Mina.[1]
- Febbraio 2005 - Muore Giuseppe Cataldo (1970 - 2005), nipote del boss Giuseppe Cataldo.[7][1]
- 31 maggio 2005 - Viene ucciso Salvatore Cordì (1954 - 2005), figlio di Domenico ucciso nel '67 e nipote di Cosimo Cordì ucciso nel 1997 e Antonio Cordì detto u ragiunieri.[8][7][1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Badolati 2009.
- ^ Seconda relazione semestrale del 2010 della DIA, p161
- ^ Seconda relazione del semestre, intorno al 2010 della DIA, p161
- ^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p130, ISBN 88-8101-373-8.
- ^ CALABRIA: CRIMINALITA, OMICIDIO NELLA LOCRIDE, su www1.adnkronos.com.
- ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/07/13/agguato-locri-in-un-bar-al-centro.html
- ^ a b https://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/cronaca/ndrangheta2/numeromic/numeromic.html
- ^ https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/34569/agguato-mortale-in-calabria.html
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Fratelli di sangue, Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, 2006, ISBN 88-8101-373-8.
- Arcangelo Badolati e Antonello Lupis, Faide, Cosenza, Klipper, 2009, ISBN 9788888223780.