Dominique Voynet
Dominique Voynet | |
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Dominique Voynet nel 2010 | |
Direttrice dell'Agence régionale de santé di Mayotte | |
Durata mandato | 1º settembre 2019 – 1º febbraio 2021 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Stéphanie Fréchet (ad interim) Olivier Brahic |
Sindaco di Montreuil | |
Durata mandato | 22 marzo 2008 – 4 aprile 2014 |
Predecessore | Jean-Pierre Brard |
Successore | Patrice Bessac |
Segretario generale de I Verdi | |
Durata mandato | 2001 – 2003 |
Predecessore | Jean-Luc Bennahmias |
Successore | Gilles Lemaire |
Ministro della pianificazione territoriale e dell'ambiente | |
Durata mandato | 4 giugno 1997 – 9 luglio 2001 |
Presidente | Jacques Chirac |
Capo del governo | Lionel Jospin |
Predecessore | Jean-Claude Gaudin (Pianificazione regionale) Corinne Lepage (Ambiente) |
Successore | Yves Cochet |
Senatrice francese | |
Durata mandato | 26 settembre 2004 – 30 settembre 2011 |
Circoscrizione | Senna-Saint-Denis |
Sito istituzionale | |
Deputata francese | |
Durata mandato | 1º giugno 1997 – 4 luglio 1997 |
Predecessore | Gilbert Barbier |
Successore | André Vauchez |
Legislatura | XV (Quinta Repubblica) |
Gruppo parlamentare | RCV |
Circoscrizione | 3ª del Giura |
Sito istituzionale | |
Europarlamentare | |
Durata mandato | 13 novembre 1991 – 10 dicembre 1991 |
Predecessore | Solange Fernex |
Successore | Marie-Anne Isler-Béguin |
Legislatura | III |
Gruppo parlamentare | Gruppo Verde |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | EELV(dal 2010) In precedenza: I Verdi (1984-2010) |
Titolo di studio | Laurea in medicina |
Università | Università della Franca Contea |
Professione | Anestesista, ispettore generale degli affari sociali |
Dominique Voynet (Montbéliard, 4 novembre 1958) è una politica francese, appartenente al partito dei Verdi di cui è stata cofondatrice nel 1984.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dominique Marie Denise Voynet è nata il 4 novembre 1958 a Montbéliard nel dipartimento del Doubs dal matrimonio di Jean Voynet, insegnante, e Monique Richard, direttrice di scuola.[1]
È madre di due figlie: Marine e Jeanne.
Si è formata e laureata come medico, in particolare come anestesista.[1] Durante i suoi studi, alla fine degli anni '70, iniziò a prendere parte all'attivismo ambientale. Si è battuta contro la realizzazione dei reattori nucleari a Fessenheim e Malville e contro la deforestazione dei Vosgi per conto dell'Associazione Belfort per la Protezione della Natura.
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Leader dei verdi di Besançon nel 1985, viene eletta al Parlamento europeo nel 1989. Abbandona il seggio parlamentare nel 1991 per assumere la carica di portavoce nazionale de I Verdi. Nel 1992 viene eletta consigliere regionale della Franca Contea, carica che lascia nel 1994 per dedicarsi alla campagna presidenziale dell'anno successivo nella quale ottiene 1.010.738 voti (3,31%) in rappresentanza di un'alleanza "a sinistra della sinistra" comprendente, oltre al suo partito, l'AREV (erede del Partito Socialista Unificato) e la Convenzione per un'Alternativa Progressista.
Nel 1997 viene eletta deputata in una circoscrizione dello Giura ed entra a far parte del governo di Lionel Jospin come Ministro dell'ambiente e del territorio (Ministre de l'Aménagement du Territoire et de l'Environnement), carica che conserva sono alle dimissioni presentate nel 2001.
Come segretario nazionale dei Verdi, sostiene alla campagna per le elezioni presidenziali del 2002 il candidato del partito Noël Mamère, che supera per la prima volta la soglia del 5% (1.495.673 voti pari al 5,24%). Perde però il suo seggio alle elezioni amministrative del 2002 e nel gennaio 2003 viene sostituita da Gilles Lemaire alla segreteria nazionale.
Nel 2004 viene eletta senatrice per la regione Senna-Saint-Denis[2]
È stata candidata all'Eliseo nelle elezioni presidenziali del 2007 dove ha ottenuto al primo turno 576.666 voti (1,57%), venendo esclusa dal successivo ballottaggio.[3]
Nel 2008 si candida a sindaco di Montreuil, comune della periferia di Parigi storicamente governato dal Partito Comunista, sfidando il sindaco in carica, il comunista Jean-Pierre Brard. Appoggiata da una lista con ecologisti, socialisti dissidenti e personalità esterne ai partiti, riesce dapprima un po' a sorpresa a costringere Brard al ballottaggio, e vince poi al secondo turno con il 54% dei voti.
Contraria al cumulo di cariche, non si ricandida al Senato nel 2011.
Nel 2012 è insignita della Legion d'onore, indicata dalla ministra dell'Ambiente, l'ecologista Cécile Duflot.
Alla fine del 2013 annuncia che non si ricandiderà sindaco di Montreuil, contestando il comportamento dei suoi oppositori di sinistra e in generale denunciando una degradazione della vita politica, facendo allusione al comportamento del Partito Socialista locale che punterebbe a presentare comunque un proprio candidato a sindaco[4] Alcuni osservatori sottolineano che sarebbe comunque andata incontro a una probabile sconfitta[5].
Ispettore generale degli affari sociali
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la scadenza del suo mandato da sindaco, il governo la nomina a capo dell'Ispettorato generale degli affari sociali (IGAS)[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (FR) Généalogie de Dominique VOYNET, su geneastar.org.
- ^ Scheda sul sito del Senato francese..
- ^ Fonte: Ratifica ufficiale del Consiglio Costituzionale francese Archiviato il 27 aprile 2007 in Internet Archive.
- ^ (FR) Dominique Voynet ne sera "pas candidate" à sa réélection à Montreuil, su nouvelobs.com, 25 novembre 2013. URL consultato il 5 maggio 2024.
- ^ (FR) A Montreuil, Dominique Voynet reste sa meilleure ennemie, in Le Monde, 23 novembre 2013. URL consultato il 5 maggio 2024.
- ^ (FR) Dominique Voynet nommée inspectrice générale des affaires sociales, su rtl.fr, 16 aprile 2014. URL consultato il 5 maggio 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dominique Voynet
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Sito ufficiale, su dominiquevoynet.eelv.fr.
- Dominique Voynet, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- (FR) Dominique Voynet, su Sycomore, Assemblea nazionale.
- (FR) Dominique Voynet, su senat.fr, Senato francese.
- Sito della campagna presidenziale, su voynet2007.fr.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64152164 · ISNI (EN) 0000 0000 7836 2774 · LCCN (EN) no99081827 · GND (DE) 128743689 · BNF (FR) cb13338241s (data) |
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