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Dipendenza da cocaina

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Dipendenza da cocaina
Specialitàpsichiatria e narcologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
eMedicine290195

La dipendenza da cocaina è il desiderio di usare regolarmente cocaina. L'overdose di tale sostanza può causare danni cardiovascolari e cerebrali, come ad esempio: vasocostrizione dei vasi sanguigni nel cervello, provocando ictus e costrizione delle arterie del cuore, causando ischemia.[1]

L'uso di cocaina crea euforia e grandi quantità di energia. Se assunta in grandi dosi può causare sbalzi di umore, paranoia, insonnia, psicosi, pressione alta, aumento della frequenza cardiaca, attacchi di panico, disturbi cognitivi e drastici cambiamenti nella personalità.

I sintomi di astinenza da cocaina vanno da moderati a gravi: disforia, disturbo depressivo, ansia, debolezza psicologica e fisica, dolore e desideri ossessivi di assumere cocaina (craving).

Segni e sintomi

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La cocaina è un potente stimolante che dà ai consumatori sensazione di energia, felicità, loquacità. Gli effetti collaterali negativi includono l'aumento della temperatura corporea, frequenza irregolare o accelerata del battito del cuore, pressione alta, aumento del rischio di attacchi di cuore, ictus e morte improvvisa da arresto cardiaco.[2] Molti tossicodipendenti abituali sviluppano una condizione transitoria di tipo maniacale simile alle psicosi da anfetamine e la schizofrenia, i cui sintomi includono aggressività, paranoia, agitazione, confusione[3] e allucinazioni tattili; come ad esempio una sensazione di formicolio.[4] I consumatori di cocaina riferiscono anche di aver avuto pensieri di suicidi, perdita di peso, problemi a mantenere i rapporti, e un malsano aspetto pallido.[3]

I sintomi da astinenza

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Dopo aver usato la cocaina in maniera regolare, alcuni consumatori possono diventare dipendenti. Quando l'uso della sostanza viene interrotto, l'utente sperimenterà una serie di sintomi di astinenza, tra cui la paranoia, depressione, stanchezza, ansia, prurito, sbalzi d'umore, irritabilità, insonnia, desiderio di assumere cocaina, e in alcuni casi nausea e vomito. Alcuni consumatori di cocaina riportano sintomi simili alla schizofrenia e percepiscono di avere problemi mentali. Alcuni consumatori riportano anche formicolio. Questi sintomi possono durare per settimane o, in alcuni casi, mesi. Anche dopo che la maggior parte dei sintomi di astinenza viene dissipato la maggior parte dei consumatori sente la necessità di continuare ad utilizzare la droga; questa sensazione può durare per anni e avere dei picchi durante i periodi di stress. Circa il 30-40% delle persone con dipendenza da cocaina ripiega su altre sostanze come farmaci e alcol dopo aver rinunciato alla cocaina. Esistono diversi farmaci sul mercato che alleviano i sintomi di astinenza da cocaina.

È stato condotto per 24 mesi uno studio su 1.081 residenti negli Stati Uniti alla prima esperienza con la cocaina. Dallo studio è emerso che il rischio di diventare dipendenti entro due anni dal primo utilizzo è del 5-6%. Il rischio di diventare dipendenti entro 10 anni dal primo utilizzo aumenta al 15-16%. Lo studio è stato condotto su ogni tipo di utilizzo, come il fumo, l'inalazione, e l'iniezione. Tra i consumatori i tassi individuali di dipendenza sono risultati alti per il fumo (3,4 volte) e molto più alti per l'iniezione. Sulle donne è stata riscontrata una probabilità 3,3 volte più alta di diventare dipendenti, rispetto agli uomini. Sugli utenti che hanno iniziato alle età 12 o 13 è stata riscontrata una probabilità di quattro volte alta di diventare dipendenti rispetto a coloro che hanno iniziato di età compresa tra 18 e 20.[5][6][7] Tuttavia, uno studio su consumatori di Amsterdam ha trovato una "relativa assenza di modelli di utilizzo distruttivi e compulsivi nel corso di un periodo di dieci anni", e ha concluso che i consumatori di cocaina possono esercitare il controllo sulla sostanza. "I nostri intervistati hanno applicato due tipi di controlli su se stessi: 1) limite dell'utilizzazione in certe situazioni e stati emotivi in cui gli effetti della cocaina sarebbero più positivi, e 2) limitarsi a sniffare dosi modeste di cocaina, rimanendo al di sotto di 2,5 grammi a settimana per un po', e al di sotto di 0,5 grammi a settimana per la maggior parte dello studio. Coloro il cui livello di utilizzo ha superato 2,5 grammi a settimana sono tutti tornati a livelli più bassi".[8]

I programmi in dodici passi, come cocainomani anonimi (sul modello di alcolisti anonimi) sono ampiamente utilizzati per aiutare le persone con dipendenza da cocaina. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) in combinazione con la terapia motivazionale (MT) hanno dimostrato di essere più utile dei programmi a 12 passi nel trattamento della dipendenza.[9] Anche se entrambi questi approcci hanno un tasso di successo piuttosto basso. Sono stati studiati altri trattamenti non farmacologici come l'agopuntura[10][11] e l'ipnosi, ma senza risultati conclusivi.[12][13]

Un recente studio su modelli animali pubblicato dal prof. Antonello Bonci del National Institute on Drug Abuse nel 2013, ha mostrato la possibilità di far cessare i comportamenti di ricerca della cocaina in una popolazione di ratti resi dipendenti dalla cocaina e successivamente sottoposti a trattamento con optogenetica della corteccia prelimbica.[14]

In seguito a questa pubblicazione, il professore Luigi Gallimberti del dipartimento di neuroscienze di Padova ha messo a punto un nuovo trattamento sperimentale per la dipendenza da cocaina, attraverso la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) della Corteccia Dorsolaterale Prefrontale (DLPFC).

I primi risultati di questa terapia sperimentale sono stati pubblicati nel 2016 da European Neuropsychopharmacology[15], in una ricerca citata dalla stampa nazionale ed internazionale[16][17][18][19][20], ed inserita dal F1000 Faculty nella top list come uno degli articoli più importanti nel campo della medicina e della biologia.[21]

Sono stati studiati numerosi farmaci per l'utilizzo nella dipendenza da cocaina, ma fino al 2015, nessuno di essi è stato considerato efficace.[22] Gli anticonvulsivanti, come la carbamazepina, gabapentin, lamotrigina e topiramato, non sembrano essere efficaci. Gli antipsicotici sono inefficaci per il trattamento della dipendenza da cocaina.[22][23] Alcuni studi hanno esaminato il bupropione (antidepressivo) per la dipendenza da cocaina;[24] ma le prove effettuate finora non hanno dimostrato efficacia nel trattamento per questo scopo.[25]

Il National Institute on Drug Abuse (NIDA) degli Stati Uniti e il National Institutes of Health stanno studiando il modafinil, un farmaco per la narcolessia, come un potenziale trattamento. L'ibogaina è stata oggetto di ricerca come trattamento per la dipendenza e viene utilizzata in cliniche del Messico, Paesi Bassi e in Canada. Altri farmaci studiati per questo scopo includono acetilcisteina, baclofene[26] e vanoxerina.[27] Farmaci quali la fenelzina sono utilizzati per provocare una "reazione di avversione" alla cocaina.[28]

Epidemiologia

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Negli Stati Uniti nel 2006 l'uso di cocaina è stato causa di circa 5.000-6.000 decessi all'anno.[29]

  1. ^ Cocaine Use and Its Effects
  2. ^ (EN) Cocaine Addiction Treatment for Teens, su inspirationsyouth.com. URL consultato il 25 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2018).
  3. ^ a b LeVert, Suzanne (2006). Drugs: The Facts About Cocaine. New York: Marshall Cavendish Benchmark. pp. 41, 76
  4. ^ (EN) F. H. Gawin, Cocaine addiction: psychology and neurophysiology, in Science, vol. 251, n. 5001, 29 marzo 1991, pp. 1580–1586, DOI:10.1126/science.2011738. URL consultato il 25 maggio 2017.
  5. ^ John Tierney, The Rational Choices of Crack Addicts, in The New York Times, 16 settembre 2013. URL consultato il 25 maggio 2017.
  6. ^ (EN) Fernando A. Wagner e James C. Anthony, From First Drug Use to Drug Dependence: Developmental Periods of Risk for Dependence upon Marijuana, Cocaine, and Alcohol, in , Published online: 29 August 2001; | doi:10.1016/S0893-133X(01)00367-0, vol. 26, n. 4, 1º aprile 2002, pp. 479–488, DOI:10.1016/S0893-133X(01)00367-0. URL consultato il 25 maggio 2017.
  7. ^ (EN) Megan S. O'Brien e James C. Anthony, Risk of Becoming Cocaine Dependent: Epidemiological Estimates for the United States, 2000–2001, in Neuropsychopharmacology, vol. 30, n. 5, 23 marzo 2005, pp. 1006–1018, DOI:10.1038/sj.npp.1300681. URL consultato il 25 maggio 2017.
  8. ^ Cocaine use in Amsterdam in non deviant subcultures, su cedro-uva.org. URL consultato il 25 maggio 2017.
  9. ^ (EN) Royal College of Psychiatrists and British Psychological Society BMJ Publishing Group Ltd, Cognitive behavioural therapy reduced cocaine abuse compared with 12 step facilitation, in Evidence-Based Mental Health, vol. 2, n. 2, 1º maggio 1999, pp. 51–51, DOI:10.1136/ebmh.2.2.51. URL consultato il 25 maggio 2017.
  10. ^ Arthur Margolin, Herbert D. Kleber e S. Kelly Avants, Acupuncture for the Treatment of Cocaine Addiction: A Randomized Controlled Trial, in JAMA, vol. 287, n. 1, 2 gennaio 2002, pp. 55–63, DOI:10.1001/jama.287.1.55. URL consultato il 25 maggio 2017.
  11. ^ Otto, Katharine C.; Quinn, Colin; Sung, Yung-Fong (Spring 1998). "Auricular acupuncture as an adjunctive treatment for cocaine addiction: A pilot study". The American Journal on Addictions. 7 (2): 164–170. doi:10.1111/j.1521-0391.1998.tb00331.x. PMID 9598220.
  12. ^ Roger A. Page Ph.D e George W. Handley, The Use of Hypnosis in Cocaine Addiction, in American Journal of Clinical Hypnosis, vol. 36, n. 2, 1º ottobre 1993, pp. 120–123, DOI:10.1080/00029157.1993.10403054. URL consultato il 25 maggio 2017.
  13. ^ Greg Potter, Intensive Therapy: Utilizing Hypnosis in the Treatment of Substance Abuse Disorders, in American Journal of Clinical Hypnosis, vol. 47, n. 1, 1º luglio 2004, pp. 21–28, DOI:10.1080/00029157.2004.10401472. URL consultato il 25 maggio 2017.
  14. ^ (EN) Antonello Bonci, F. Woodward Hopf e Saemi L. Cho, Rescuing cocaine-induced prefrontal cortex hypoactivity prevents compulsive cocaine seeking, in Nature, vol. 496, n. 7445, 2013-04, pp. 359–362, DOI:10.1038/nature12024. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  15. ^ Alberto Terraneo, Lorenzo Leggio e Marina Saladini, Transcranial magnetic stimulation of dorsolateral prefrontal cortex reduces cocaine use: A pilot study, in European Neuropsychopharmacology: The Journal of the European College of Neuropsychopharmacology, vol. 26, n. 1, 2016-1, pp. 37–44, DOI:10.1016/j.euroneuro.2015.11.011. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  16. ^ How Science Is Unlocking the Secrets of Addiction, su Magazine, 22 agosto 2017. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  17. ^ Mini-scosse al cervello per vincere la dipendenza da cocaina, su Repubblica.it, 4 dicembre 2015. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  18. ^ (EN) Brain Stimulation Technique Might Treat Addiction, su NBC News. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  19. ^ (EN) Meredith WadmanAug. 29, 2017, 3:30 Pm, Brain-altering magnetic pulses could zap cocaine addiction, su Science | AAAS, 29 agosto 2017. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  20. ^ Il magnetismo che uccide la cocaina, su buonenotizie.corriere.it. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  21. ^ (EN) Gallimberti L, Bonci A e Ermani M, Transcranial magnetic stimulation of dorsolateral prefrontal cortex reduces cocaine use: A pilot study., in European Neuropsychopharmacology, vol. 26, n. 1, 1º gennaio 2016, DOI:10.1016/j.euroneuro.2015.11.011. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  22. ^ a b Silvia Minozzi, Michela Cinquini e Laura Amato, Anticonvulsants for cocaine dependence, in The Cochrane Database of Systematic Reviews, n. 4, 17 aprile 2015, pp. CD006754, DOI:10.1002/14651858.CD006754.pub4. URL consultato il 25 maggio 2017.
  23. ^ Mohit Singh, Dipinder Keer e Jan Klimas, Topiramate for cocaine dependence: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials, in Addiction (Abingdon, England), vol. 111, n. 8, 1º agosto 2016, pp. 1337–1346, DOI:10.1111/add.13328. URL consultato il 25 maggio 2017.
  24. ^ Blanca I. Indave, Silvia Minozzi e Pier Paolo Pani, Antipsychotic medications for cocaine dependence, in The Cochrane Database of Systematic Reviews, vol. 3, 19 marzo 2016, pp. CD006306, DOI:10.1002/14651858.CD006306.pub3. URL consultato il 25 maggio 2017.
  25. ^ John J. Mariani e Frances R. Levin, Psychostimulant Treatment of Cocaine Dependence, in The Psychiatric clinics of North America, vol. 35, n. 2, 25 maggio 2017, pp. 425–439, DOI:10.1016/j.psc.2012.03.012. URL consultato il 25 maggio 2017.
  26. ^ Laurent Karila, David Gorelick e Aviv Weinstein, New treatments for cocaine dependence: a focused review, in International Journal of Neuropsychopharmacology, vol. 11, n. 3, 1º maggio 2008, pp. 425–438, DOI:10.1017/S1461145707008097. URL consultato il 25 maggio 2017.
  27. ^ (EN) Svetlana A. Cherstniakova, Daoqin Bi e Daniel R. Fuller, Metabolism of Vanoxerine, 1-[2-[bis(4-Fluorophenyl)methoxy]ethyl]-4-(3-phenylpropyl) Piperazine, by Human Cytochrome P450 Enzymes, in Drug Metabolism and Disposition, vol. 29, n. 9, 1º settembre 2001, pp. 1216–1220. URL consultato il 25 maggio 2017.
  28. ^ "Chemistry, Design, and Structure-Activity Relationship of Cocaine Antagonists". Satendra Singh et al. Chem. Rev. 2000, 100. 925-1024. PubMed; Chemical Reviews (Impact Factor: 45.66). 04/2000; 100(3):925-1024 American Chemical Society; 2000, ISSN 0009-2665 ChemInform; May, 16th 2000, Volume 31, Issue 20, DOI: 10.1002/chin.200020238. Mirror hotlink.
  29. ^ (EN) Unintentional Drug Poisoning in the United States (PDF), su elevatedrugtreatment.com, p. 2. URL consultato il 26 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2016).

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 35791 · LCCN (ENsh85027560 · BNF (FRcb12234917k (data) · J9U (ENHE987007284046105171