Dionisio Laurerio
Dionisio Laurerio, O.S.M. cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Ritratto del cardinale Laurerio | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 1497 a Sieti |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 13 febbraio 1540 da papa Paolo III |
Consacrato vescovo | in data sconosciuta |
Creato cardinale | 19 dicembre 1539 da papa Paolo III |
Deceduto | 17 settembre 1542 a Roma |
Dionisio Laurerio (Sieti, 1497 – Roma, 17 settembre 1542) è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Sieti, un casale dello stato di Giffoni, figlio di Candeloro de Laurerio (Lauderio), fratello di Giovanni che continuo' a vivere a Sieti mentre il fratello Vincenzo si trasferi' a Benevento anche se non manco' sistematicamente di visitare la famiglia a Sieti (vedi fasci notarili del notaio Dionisio Falivene), entrato giovanissimo tra i Servi di Maria, dimostrò grande intelligenza e una particolare inclinazione per le scienze fisiche e matematiche. Conseguita la laurea in sacra Teologia, insegnò prima a Perugia, poi a Bologna (1525-1529) e a Roma. Nel capitolo generale dei Servi di Maria del maggio 1527 venne eletto procuratore dell'Ordine. Era talmente stimato come giurista che Enrico VIII re d'Inghilterra, nel 1530, lo elesse suo procuratore presso la Santa Sede al posto di Thomas Cranmer (Lettera di Enrico VIII a Clemente VII in data 22 gennaio 1530).
Papa Paolo III, che da molto tempo aveva per lui amicizia, il 22 gennaio 1535 lo elesse generale dell'Ordine, elezione accettata poi dai padri nel capitolo generale di Budrio del 29 aprile dello stesso anno. Il Laurerio l'accettò con riluttanza e con lacrime (reluctans et plorans). Promosse con zelo la regolare osservanza religiosa, favorendo ogni buona riforma, e gli studi, specialmente lo studio di San Tommaso e la Scolastica.
Nell'ottobre dello stesso anno 1535 venne inviato dal Papa come legato apostolico presso Giacomo I di Scozia. Di fatto però non arrivò in Scozia, ma incontrò re Giacomo in Francia. Nel suo viaggio, conobbe a Parigi anche il re di Francia Francesco I, Carlo II duca di Savoia e il duca di Toscana, coi quali trattò del concilio ecumenico che si intendeva celebrare. Per affrettare poi la riforma cattolica per tutta la Chiesa, diede alle stampe, in quel tempo, il celebre scritto: Compositionum defensio, che presentò a papa Paolo III.
Il 19 dicembre 1539 venne creato cardinale del titolo di San Marcello. Devotissimo della Madonna, nella lettera con la quale annunziò all'Ordine la sua elevazione alla porpora, appellò sé stesso: il Cardinale della Madre di Dio. Continuò a governare l'Ordine mediante i vicari generali. Come cardinale, fu penitenziere maggiore della Basilica Vaticana, inquisitore generale e fu uno dei componenti la Congregazione pro reformatione Curiae et officialium. Il 18 febbraio 1540 venne eletto vescovo di Urbino, poi legato a Benevento e provveditore per la Campania. Fu anche presente allo storico convegno del Papa con Carlo V a Lucca l'8 settembre 1541. Ai primi del 1542 era molto ammalato. Si portò in Toscana ai Bagni San Filippo, dove vi era un eremo-convento dei Servi da lui riaperto nel 1540, e con lettera del 24 marzo 1542 convocò il capitolo generale dell'Ordine a Faenza per il 27 maggio, al quale però non partecipò.
Il 4 luglio 1542 Paolo III affiancò a Gian Pietro Carafa, il futuro papa Paolo IV, una commissione di cardinali per coordinare l'attività dell'inquisizione: Dionisio Laurerio è allineato agli intransigenti con Carafa, Pier Paolo Parisio e Bartolomeo Guidiccioni; completano la commissione i due concilianti Giovanni Morone e Tommaso Badia.[1]
Morì il 17 settembre 1542, a 45 anni, e fu sepolto nella sua chiesa di San Marcello a Roma.
Si occupò anche di studi matematici: nei dipinti che lo rappresentano posa una mano sopra un'armilla ed accenna a calcoli matematici.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Andrea del Col, Storia dell'inquisizione in Italia, Mondadori, 2021, pp. 292
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annales O.S.M, a cura di A. Giani, osm e L. Garbi, osm, Lucca, 1719-1721, t. II, p. 90 ss.; 125 ss.
- Alessandro Piermei, osm, Memorabilium O.S.M., Roma, 1927-1934, vol. III, p. 5 ss.
- Alessio Rossi, osm. Serie cronologie a dei R.mi Padri Generali O.S.M., Roma, 1952.
- Antonio Vicentini, osm. Il Card. Dionisio Laurerio, Benevento, 1925.
- Alessio Rossi, osm. Manuale di storia dell'Ordine dei Servi di Maria, Roma, San Marcello al Corso, 1956.
- Gabriele Roschini, osm. Galleria Servitana, Roma, 1976.
- Fiorenzo Laurelli, La Porpora e l'Armilla. Vita ed Opere del Cardinale Dionisio Laurerio, Frate Servita, in Rivista Storica del Sannio, serie III, anno IV, Napoli, 1997.
- Giuseppe Tesauro Falivene, atto notaio Visconti Innocenzo, stipulato in Sieti di Giffoni il 22.11.1558 nel quale Matteo de lauderio o Laurerio fratello del Cardinale dona al figlio Giovanni la proprietà in Sieti di Giffoni, costituita di una casa Palaziata adiacente alla chiesa del SS Salvatore in parte pervenuta in eredita dallo stesso Cardinale.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Dionisio Laurerio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dionisio Laurerio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Dionisio Laurerio, in Catholic Hierarchy.
- (EN) Salvador Miranda, LAURERIO, O.S.M., Dionisio, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University. URL consultato il 6 gennaio 2019.
- Simone Ragagli, LAURERIO, Dionisio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 64, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005.