Dial Records
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Dial Records | |
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Stato | Stati Uniti |
Fondazione | 1946 a Hollywood |
Fondata da | Ross Russell |
Chiusura | 1954 |
Sede principale | New York |
Settore | Musicale |
Prodotti | jazz, musica classica contemporanea |
La Dial Records è stata una etichetta discografica statunitense specializzata in musica jazz attiva a partire dagli anni quaranta del XX secolo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fondata da Ross Russell, proprietario del negozio di dischi Tempo Music Shop, nel marzo del 1946 a Hollywood, operò per circa un decennio ed è ricordata in particolare per alcuni dischi di Charlie Parker registrati durante il soggiorno californiano del sassofonista.[1] Nell'ottobre del 1947 Russell spostò la sede della casa discografica a New York, più vicino a quello che era il centro vitale dell'emergente bebop, stile jazzistico a cui principalmente si rivolgeva la Dial.[2]
Tra le uscite più notevoli in ambito jazz:
- Dial 1002: A Night in Tunisia e Ornithology. Entrambe le tracce furono incise dal sestetto di Charlie Parker nel corso della leggendaria seduta di registrazione del 28 marzo 1946.[3] Alla sua uscita, Billboard definì il disco un "oggetto da collezione".[4]
- Dial 1004: Moose the Mooche, incisione del "Charlie Parker Septet" del 1946, registrata presso gli Studi Radio Recorders di Hollywood, California.
- Dial 1035: Get Happy e Congo Blues. Sessione guidata dal vibrafonista Red Norvo, con Dizzy Gillespie, Charlie Parker, Flip Phillips, Teddy Wilson, Slam Stewart, Specs Powell, registrata presso gli WOR Studios, NYC, 6 giugno 1945.[5]
- Dial 1045: Sing Hallelujah e Bird's Blues. Stessa sessione di registrazione di Dial 1035
- Dial LP 903: Ri-pubblicazione di Dial 1035/1045, con Sing Hallelujah ribattezzata Hallelujah e Bird's Blues rinominata Slam Slam Blues.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) New Coast Plattery Preems, in Billboard, The Billboard Publishing Company, 30 marzo 1946, p. 36. URL consultato il 9 novembre 2012.
- ^ (EN) Ross Russell to N.Y., in Billboard, The Billboard Publishing Company, 11 ottobre 1947, p. 21. URL consultato il 9 novembre 2012.
- ^ Edward M. Komara (1998) The Dial recordings of Charlie Parker: a discography, pag. 3. Greenwood Publishing Group in Google Books. ISBN 0-313-29168-3.
- ^ "Record Reviews" (18 maggio 1946) Billboard in Google Books.
- ^ Dizzy Gillespie Discography, su jazzdisco.org.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Edward M. Komara, The Dial recordings of Charlie Parker: A Discography, 1ª ed., Westport, Greenwood Publishing Group, 1998, pp. 232 pag, ISBN 9780313291685. URL consultato il 9 novembre 2012.
- (EN) Rick Kennedy, Randy McNutt, Little Labels - Big Sound: Small Record Companies and the Rise of American Music, 1ª ed., Bloomington, Indiana University Press, 1999, pp. 198 pag, ISBN 9780253335487. URL consultato il 9 novembre 2012.
- (EN) Geoffrey Wheeler, Jazz by mail - Record clubs and record labels, 1936 to 1958 - Including complete discographies for Jazztone & Dial Records, 1ª ed., Manassas, Hillbrook Press, 1999, pp. 507 pag, ISBN 9780966781908.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dial Records
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Dial Records (3), su Discogs, Zink Media.
- (EN) Dial Records (Late 40s jazz label focused on bop), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 158240944 · ISNI (EN) 0000 0001 0556 5340 · LCCN (EN) n00074017 |
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