Casatisma
Casatisma comune | |
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Chiesa di San Guniforte | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Arpesella Alberto |
Territorio | |
Coordinate | 45°03′N 9°08′E |
Altitudine | 77 m s.l.m. |
Superficie | 5,48 km² |
Abitanti | 845[1] (31-8-2024) |
Densità | 154,2 ab./km² |
Comuni confinanti | Bressana Bottarone, Casteggio, Castelletto di Branduzzo, Corvino San Quirico, Robecco Pavese, Verretto |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27040 |
Prefisso | 0383 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018032 |
Cod. catastale | B945 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 623 GG[3] |
Nome abitanti | casatismesi |
Patrono | san Guniforte |
Cartografia | |
Posizione del comune di Casatisma nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
Casatisma (La Catìsma in dialetto oltrepadano[4][5]) è un comune italiano di 845 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella pianura dell'Oltrepò Pavese, alla destra del torrente Coppa, presso il casello di Casteggio dell'Autostrada A21.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Noto dal XIII secolo, Ca de' Tisma sorse probabilmente come insediamento agricolo nella pianura centuriata a nord della romana Clastidium (Casteggio), lungo una linea di centuriazione su cui correva probabilmente l'antica strada per Ticinum (Pavia). In un registro fiscale del comune di Pavia del 1256 la località è anche menzionata come Torre di Giacomo de Tisma, i de Tisma erano un'importante famiglia pavese[6]. Nell'ambito dei domini pavesi (dal 1164) la zona apparteneva alla podesteria o squadra di Casteggio, infeudata nel 1441 a Cesare Martinengo e nel 1466 ad Angelo Simonetta. Ma nel 1504 Casatisma fu staccato dal feudo di Casteggio e dato ai Mezzabarba di Pavia (investiti anche di Corvino San Quirico, nella cui contea Casatisma sarà incluso). A Casatisma i Mezzabarba risiederanno in un grande palazzo (ricostruito dal loro erede, Johann Emanuel Joseph von Khevenhüller-Metsch, su progetto di Leopold Pollack), e saranno proprietari di quasi tutte le terre del comune, per cui Casatisma sarà in pratica una loro enorme azienda agricola: da qui la forma ordinata del paese e dei campi circostanti. Dopo la fine del feudalesimo (1797), ormai estinti i Mezzabarba (il Palazzo passò dai Khevenhüller ai D'Adda e ai Brandolini D'Adda), anche i loro beni andarono dispersi per eredità e vendite. All'inizio del XIX secolo il nome di Ca de' Tisma divenne definitivamente Casatisma.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 febbraio 2000.
«Troncato: il primo ritroncato, a) d'oro, alla scritta, in lettere maiuscole di nero, CA' DE’ TISMA; b) di rosso, ai tre gigli d'argento, bene ordinati; il secondo, di azzurro, al cappello cardinalizio, guarnito di due cordoni annodati e uniti a due gruppi di fiocchi, quindici fiocchi per parte, posti uno, due, tre, quattro, cinque, il tutto di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Ca' de’ Tisma è l'antico nome del paese; i gigli d’oro provengono dall'arme della famiglia Mezzabarba (d’oro, a tre gigli male ordinati, alternati da tre rose, il tutto di rosso); il cappello cardinalizio fa riferimento a Carlo Ambrogio Mezzabarba (1685-1741) che fu vescovo di Lodi e patriarca di Alessandria.
Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di San Guniforte, che venne costruita nel 1619 e assunse l'aspetto attuale verso il 1760[7]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[8]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2024 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 182.
- ^ Rubrica delle Rarità (PDF) [collegamento interrotto], in Fasoulin, 16 settembre 1911, p. 3. URL consultato il 19 luglio 2011.
- ^ R. Comba, F. Panero e G. Pinto (a cura di), Sicurezza e prestigio: le torri "familiari" nel contado pavese, in Motte, torri e caseforti nelle campagne medievali (secoli XII- XV), Cherasco, 2007.
- ^ Chiesa di San Guniforte <Casatisma>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casatisma
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.casatisma.pv.it.