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Camillo Cima

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Camillo Cima (Milano, 8 ottobre 1827Milano, 15 marzo 1908) è stato un drammaturgo, illustratore e pittore italiano.

Laureato in architettura[1], intraprese l'attività di illustratore e disegnatore per periodici.

Nel 1856 fondò con lo scrittore Cletto Arrighi il giornale umoristico meneghino «L'Uomo di Pietra» (L'Omm de Preja)[2], sul quale pubblicò diverse caricature. Ceduto L'Uomo di pietra nel 1859[3], Cima si gettò in una nuova avventura, la Cicala Politica, che visse fino al 1864.

Nel 1863 fondò L'Illustrazione Italiana[4] e Il diavolo a quattro, tra le prime riviste italiane illustrate. Per stampare le litografie furono impiegate nuove macchine appena introdotte in Milano. Nonostante l'apprezzabile novità, le due riviste non ebbero successo.

Un'altra rivista umoristica di cui Cima fu fondatore fu «Tramway» (1877-1882).

Cremato, le sue ceneri si trovano al cimitero Monumentale di Milano[5].

Camillo Cima fu versatile scrittore di commedie in dialetto milanese:

  • El zio scior (1869);
  • 48 ôr;
  • On pret scapusc;
  • La donzella de Ca' Bellotta;
  • El mercaa de Saronn;
  • El barchett de Vaver;
  • La festa de San Laguzzon.

Pubblicò anche El venter de Milan, primo romanzo conosciuto in qualsiasi dialetto della lingua lombarda.

  1. ^ Camillo Cima, su Fondazione Franco Fossati. URL consultato il 15 novembre 2015.
  2. ^ (PDF) I caricaturisti del Risorgimento (PDF), su museosatira.it. URL consultato il 15/11/2015 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
  3. ^ Nel 1863 fu assorbito dallo Spirito folletto edito da Sonzogno.
  4. ^ Da non confondersi con l'omonima «L'Illustrazione italiana» dei Fratelli Treves (1875-1962).
  5. ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.
Controllo di autoritàVIAF (EN19040958 · ISNI (EN0000 0001 0676 5117 · SBN LO1V018748 · CERL cnp01276226 · LCCN (ENn2002046489 · GND (DE142749893