iBet uBet web content aggregator. Adding the entire web to your favor.
iBet uBet web content aggregator. Adding the entire web to your favor.



Link to original content: http://it.wikipedia.org/wiki/Bouldering
Bouldering - Wikipedia Vai al contenuto

Bouldering

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Voce principale: Arrampicata.
Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.
Bouldering (7A+/V7) a Buttermilks, Bishop nello stato della California

Il bouldering o sassismo[1] è un'attività di arrampicata su massi, naturali o artificiali, nata intorno agli anni settanta.[2] Il nome inglese deriva dall'inglese boulder, ovvero un masso che può avere differenti dimensioni e che offre delle pareti arrampicabili.

Il bouldering consiste nell'arrampicare (fino ad un massimo di circa 7-8 metri) per risolvere particolari sequenze di movimenti concatenati e dinamici, in genere pochi (8-10), ma estremamente difficoltosi. I boulder particolarmente alti sono chiamati highball e possono essere considerati praticamente dei free solo.

Fra gli antesignani del bouldering vi è Oscar Eckenstein (1859-1921), un rocciatore inglese dalle straordinarie capacità atletiche,[3] ed è proprio ai britannici che dobbiamo il termine bouldering.

Oltre al Regno Unito, alla fine del XIX secolo vi sono cenni di attività di bouldering anche in Francia e Italia.[3] Per molti anni questa attività fu considerata come una sorta di allenamento per alpinisti.

Negli anni '30 e '40 Pierre Allain (l'ideatore delle scarpette lisce PA) cominciò a praticare il bouldering fine a se stesso a Fontainebleau, da molti ora considerata come la patria di tale attività.

Bouldering (6A+/V3) a Fontainebleau, luogo storico per l'arrampicata

Il primo rocciatore che ne fece la sua primaria attività (negli anni '50) fu John Gill, uno sportivo che applicò i principi della ginnastica alle scalate su roccia.[4]

A partire dagli anni '70 il bouldering divenne un'attività matura e fortemente praticata, contribuendo a creare e risolvere problemi di notevole livello e contribuendo a spingere in avanti la scala di difficoltà. Uno tra i più noti sostenitori di questa pratica sportiva fu in quegli anni Gian Carlo Grassi, che nel suo libro Sassismo spazio per la fantasia censì e descrisse moltissime vie sui massi erratici della bassa Valle di Susa.[5]

Oggi il bouldering è una disciplina specifica dell'arrampicata sportiva e sono molte le manifestazioni che prevedono gare sia al coperto che all'aperto.

Inoltre negli ultimi anni è sorta la pratica del buidering, parola che deriva dall'inglese building, costruzione; difatti questa variante non è altro che bouldering praticato su strutture costruite dall'uomo come ponti, palazzi e altre strutture artificiali.

"Spotter" pronto a parare l'eventuale caduta del compagno

La tecnica utilizzata per il bouldering è sostanzialmente la stessa dell'arrampicata sportiva. Lo stile di arrampicata è basato su piccole sequenze di mosse dinamiche e di forza, mentre l'arrampicata tradizionale è basata su lunghezze maggiori e dunque più sulla resistenza. Le brevissime vie sui massi vengono generalmente definite come "problemi". L'atto di risolvere un "problema", viene compiuto anche come allenamento. Queste brevi lunghezze vengono affrontate da alcuni come allenamento per aumentare forza e resistenza. Spesso il "problema" viene ripetuto, anche molte volte, per abituare il corpo a certi automatismi.

La differenza con l'arrampicata classica consiste nel fatto che, mancando una assicurazione, si utilizzano materassini (chiamati crash pad) per attutire le cadute. I crash pad possono essere costruiti con materiali diversi e possono avere diverse misure. I più comuni sono in gommapiuma rigida e hanno uno spessore che va dagli 8 ai 10 centimetri e, quando aperti, coprono uno spazio di caduta di circa 1 metro per 1 metro e mezzo. Solitamente sono presenti uno strato più rigido e sottile, orientato verso l'alto, il cui compito è distribuire l'energia dell'impatto su una superficie più ampia possibile, ed uno strato relativamente morbido il cui compito è quello di dissipare le forze trasmesse dal primo strato. Sono spesso muniti di cinghie a tracolla in modo da poter essere trasportati a mo' di zaino.

Utilizzo del materassino (crash pad) alla base del masso

Esso viene posizionato al di sotto del blocco che deve venire affrontato dall'atleta, per attutire parzialmente un'eventuale caduta dello stesso. Molto spesso vengono utilizzati più crash pad contemporaneamente, soprattutto quando il terreno al di sotto del masso da boulder risulti particolarmente accidentato e quindi pericoloso in caso di caduta.

È fondamentale tener conto del fatto che l'utilizzo di questo strumento, per quanto in molti casi efficace, non è assolutamente sufficiente a garantire la totale sicurezza dei boulderisti. Infatti è fondamentale, accanto all'uso del crash pad, il ruolo degli spotter, persone appositamente posizionate sotto il blocco pronte a parare l'eventuale caduta evitando che l'arrampicatore finisca per impattare il terreno fuori dai materassi.

Ancora diverso è il caso degli highball, enormi massi alti oltre gli 8 metri le cui salite assomigliano quasi più a dei free solo. Ad esempio Ambrosia di 15 m. o 29 dots di 14.[6]

Gradi di difficoltà

[modifica | modifica wikitesto]

Il bouldering ha delle proprie scale di difficoltà: le più utilizzate sono la Hueco e la Fontainebleau (quest'ultima utilizzata in Italia)[7]. La scala di Fontainebleau usa dei nomi simili ai gradi della scala francese di arrampicata sportiva (numeri seguiti da lettere) ma rispetto a questa la difficoltà sono maggiori (un 8A di boulder è molto più difficile di una via di 8a). Per sottolineare la differenza la scala di Fontainebleau utilizza le lettere in maiuscolo.

Nella seguente tabella sono indicati i gradi di difficoltà delle scale Fontainebleau e Hueco, e nell'ultima colonna un valore di paragone con la scala francese di arrampicata sportiva.

TABELLA COMPARATIVA DELLE DIFFICOLTÀ
Bouldering Arrampicata sportiva
Fontainebleau Hueco Francese
4 V0 6a
4+ V0+ 6b
5 V1 6c
5+ V2 6c+
6A V3 7a
6A+ V3/4 7a/7a+
6B V4 7a+/7b
6B+ V4/5 7b
6C V5 7b/7b+
6C+ V5/6 7b+
7A V6 7b+/7c
7A+ V7 7c
7B V8 7c+/8a
7B+ V8/9 8a+
7C V9 8b/8b+
7C+ V10 8c
8A V11 8c+
8A+ V12 9a
8B V13 9a+
8B+ V14 9b
8C V15 9b+
8C+ V16 9c
9A V17
Kilian Fischhuber, vincitore di cinque Coppe del mondo, impegnato in una competizione

Le competizioni di boulder si svolgono su strutture artificiali che assomigliano ai massi naturali, ma di solito ne riproducono solo un lato, quello rivolto verso il pubblico. Il regolamento prevede la partenza e l'arrivo su prese obbligate:

  • lo start sono le prese di partenza
  • il top sono le prese di arrivo
  • la zona sono le prese intermedie per un ulteriore punteggio

Le competizioni si svolgono a livello nazionale, europeo e mondiale. Si disputa:

Siti di bouldering

[modifica | modifica wikitesto]

Tra i siti più grandi di bouldering nel mondo:

Bouldering su masso di arenaria di elevata difficoltà a Tintorale (TE)

Tra i siti più grandi di bouldering in Italia:

  1. ^ sassismo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Giorgio Rumi, Gianni Mezzanotte, Alberto Cova, Sondrio e il suo territorio, Pizzi, 2001, p. 324. URL consultato il 14 novembre 2022.
  3. ^ a b Origins of Bouldering, su www128.pair.com, 20 maggio 2019. URL consultato il 14 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2019).
  4. ^ John Gill, The Art of Bouldering, The Journal of the American Alpine Club, 1969
  5. ^ A spasso tra i Massi Erratici della Bassa Val Susa, su caiuget.it, CAI-UGET, 1º gennaio 2017. URL consultato il 25 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2022).
  6. ^ https://www.oliunid.it/blog/boulder-gli-highball-di-bishop-oliunid-is-history/
  7. ^ Scala di difficoltà boulder, su montagnapertutti.it.
  8. ^ (EN) David Pearson, Chris Webb Parsons, Grampians Bouldering: A Guide to Australia's Premier Bouldering Destination, David Pearson & Chris Webb Parsons, 2009, ISBN 978-0-9806946-0-4.
  9. ^ (DE) Markus Schwaiger, Zillertal - Klettern und Bouldern, Lochner, 2008, ISBN 978-3-928026-30-7.
  10. ^ (FR) Topo des Blocs Ailefroide, Team Les Collets Production, 2009.
  11. ^ Bleau.info : bouldering in Fontainebleau, su bleau.info. URL consultato il 24 febbraio 2013.
  12. ^ (EN) Rupert Davies, Peak District Bouldering, Vertebrate Graphics Limited, 2011, ISBN 978-1-906148-27-0.
  13. ^ Rohit Chauhan, Hampi, su planetmountain.com. URL consultato il 24 febbraio 2013.
  14. ^ (ES) Boulder Albarracin, Ediciones Desnivel, 2012, ISBN 978-84-9829-251-0.
  15. ^ (EN) Wills Young, Bishop Bouldering, Wolverine, 2010, ISBN 978-0-9826154-1-6.
  16. ^ (EN) Matt Wilder, Hueco Tanks: The Essential Guide To America's Bouldering Mecca, Wolverine, 2004, ISBN 978-0-9721609-3-3.
  17. ^ (EN) Jamie Emerson, Bouldering Rocky Mountain National Park and Mount Evans, Sharp End Publishing, 2011, ISBN 978-1-892540-72-0.
  18. ^ (EN) Rocklands, su climbing.co.za, 22 dicembre 2012. URL consultato il 24 febbraio 2013.
  19. ^ Antonello Ambrosio, Chironico boulder, Salvioni, 2006.
  20. ^ Vinicio Stefanello, Cresciano Boulder, su planetmountain.com. URL consultato il 6 luglio 2012.
  21. ^ (EN) Magic Wood, su 27crags.com. URL consultato il 24 febbraio 2013.
  22. ^ Montegallo> Interprete - Bouldering e le Arrampicate sulle Rocce di Arenaria di Interprete, su SibilliniWeb.it. URL consultato il 2 marzo 2023.
  23. ^ MAGIA DI CALCARE boulder sul Gran Sasso, su Versante Sud. URL consultato il 7 agosto 2023.
  24. ^ InfoBoulder - Boulders, su www.infoboulder.com. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  25. ^ Città dei Sassi, su planetmountain.com.
  26. ^ guida Sassofrotino (PDF), su blackflagsasso.it.
  27. ^ Rifugio Barbara, su coreclimbs.eu. URL consultato il 24 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2012).
  28. ^ Triora boulder, su coreclimbs.eu. URL consultato il 24 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2013).
  29. ^ Comune di Daone - Boulder, su comune.daone.tn.it. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  30. ^ Nicola Noè, Mello Boulder, la nuova guida, su planetmountain.com, 17 marzo 2008. URL consultato il 24 febbraio 2013.
  31. ^ VarazzeBlock, su planetmountain.com. URL consultato il 24 febbraio 2013.
  32. ^ Bouldering a Champorcher, su blogside.it, 24 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2014).
  33. ^ Pietra del Toro - boulder in Basilicata, su planetmountain.com. URL consultato il 9 gennaio 2016.
  34. ^ Foppiano Boulder, su foppianoboulder.it.
  35. ^ Parco Bouldering Luogosanto - guida, su infoboulder.com.
  36. ^ Luigi Motta e Michele Motta, Valore ambientale dei massi erratici e valutazione d'impatto ambientale dell'arrampicata, 2004. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  37. ^ Mottarone: Parco dei Sassi, su falesia.it.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 48392
  Portale Arrampicata: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di arrampicata