Augusto da Costa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Augusto da Costa
NazionalitàBrasile (bandiera) Brasile
Altezza176[1] cm
Peso74[1] kg
Calcio
RuoloDifensore
Termine carriera1954
Carriera
Squadre di club1
1936-1944São Cristóvão? (?)
1944-1954Vasco da Gama297 (22)
Nazionale
1946-1950Brasile (bandiera) Brasile20 (1)
Palmarès
 Copa América
OroBrasile 1949
 Mondiali di calcio
ArgentoBrasile 1950
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Augusto da Costa, detto Augusto (Rio de Janeiro, 22 ottobre 1920Rio de Janeiro, 1º marzo 2004), è stato un calciatore brasiliano, di ruolo difensore.

Caratteristiche tecniche

[modifica | modifica wikitesto]

Giocava come difensore,[2] ricoprendo il ruolo di centrale.[3]

Debuttò nel 1936 con la maglia del São Cristóvão, società con cui rimase fino al 1944. L'anno successivo ottenne la convocazione in Nazionale e il trasferimento al Vasco da Gama, in cui si mise particolarmente in evidenza,[3] vincendo ripetutamente il campionato statale e, nel 1948, la competizione che precedette la Copa Libertadores, ovvero la Coppa dei Campioni del Sudamerica, che fu il primo titolo a livello internazionale vinto dalla società di Rio.

Ha giocato 20 partite per il Brasile, venendo incluso tra i convocati per varie competizioni; nel 1949 vinse il Campeonato Sudamericano de Football.

Con un brutto fallo pose fine alla carriera di Dondinho, padre di Pelé[4].

Fu il capitano della Nazionale brasiliana nel giorno del Maracanazo.

Competizioni statali

[modifica | modifica wikitesto]
Vasco da Gama: 1945, 1947, 1949, 1950, 1952

Competizioni internazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Vasco da Gama: 1948
1947
Brasile 1949
  1. ^ a b (PT) Augusto, su playerhistory.com. URL consultato il 10 aprile 2010.
  2. ^ (EN) Sambafoot - Augusto [collegamento interrotto], su en.sambafoot.com. URL consultato l'11 aprile 2010.
  3. ^ a b (PT) Que Fim Levou? - Augusto [collegamento interrotto], su terceirotempo.ig.com.br. URL consultato il 10 aprile 2010.
  4. ^ Le lacrime di Pelé fanno piangere gli altri. URL consultato il 17 dicembre 2020.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]