Arcidiocesi di Odesso
Odesso Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Odessitana Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile di Tracia (V secolo) | |
Arcivescovo titolare | sede vacante |
Istituita | 1925 |
Stato | Bulgaria |
Arcidiocesi soppressa di Odesso | |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
L'arcidiocesi di Odesso (in latino Archidioecesis Odessitana) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Odesso, corrispondente alla città di Varna nell'odierna Bulgaria, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Mesia Seconda (o Inferiore) nella diocesi civile di Tracia e nel patriarcato di Costantinopoli.
Inizialmente suffraganea dell'arcidiocesi di Marcianopoli, fu in seguito elevata al rango di sede arcivescovile autocefala. Nella Notitia Episcopatuum dello pseudo-Epifanio, composta durante il regno dell'imperatore Eraclio I (circa 640), Odesso appare al primo posto fra le arcidiocesi autocefale del patriarcato.[1]
Secondo la tradizione fondatore e primo vescovo di Odesso sarebbe sant'Ampliato, consacrato ed inviato ad evangelizzare la città dell'apostolo sant'Andrea, e che è identificato con il discepolo Ampliato menzionato da san Paolo in Romani 16,8[2]. Secondo Farlati, un altro presunto vescovo di Odesso, Filea, sarebbe menzionato negli atti del martirio di san Sebastiano.
Storicamente sono solo due i vescovi documentati di Odesso: Dittas, che sottoscrisse la lettera dei vescovi della Mesia Seconda all'imperatore Leone (458) in seguito all'uccisione del patriarca alessandrino Proterio; e Giovanni, che prese parte al sinodo di Costantinopoli del 518 per deliberare sul caso di Severo, patriarca monofisita di Antiochia. Le Quien, Farlati e Gams aggiungono altri due vescovi, Leone (787)[3] e Basilio (879), che tuttavia non appartengono alla sede di Odesso, che a quell'epoca era già scomparsa.
Infatti, la conquista della Mesia ad opera dei Bulgari pagani nella seconda metà del VII secolo fece sparire l'organizzazione ecclesiastica bizantina; Odesso scompare dalle liste episcopali bizantine fino al termine del XV secolo, quando riappare con il nuovo nome di Varna.[4] Oggi, con il nome di eparchia di Varna e Veliki, è una diocesi della Chiesa ortodossa bulgara.
Dal 1925 Odesso è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 7 ottobre 1970.
Cronotassi
[modifica | modifica wikitesto]Vescovi greci
[modifica | modifica wikitesto]Arcivescovi titolari
[modifica | modifica wikitesto]- Gabriel-Roch de Llobet † (16 gennaio 1925 - 3 ottobre 1928 succeduto arcivescovo di Avignone)
- John McIntyre † (17 novembre 1928 - 21 novembre 1935 deceduto)
- Vicente Alejandro González y Robleto † (9 aprile 1938 - 6 gennaio 1952 succeduto arcivescovo di Managua)
- Johannes Baptist Geisler † (23 aprile 1952 - 5 settembre 1952 deceduto)
- José da Costa Nunes † (16 dicembre 1953 - 19 marzo 1962 nominato cardinale presbitero di Santa Prisca)
- Xavier Ferdinand J. Thoyer, S.I. † (2 aprile 1962 - 7 ottobre 1970 deceduto)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EL, FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, p. 205, nº 39.
- ^ Rm 16,8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Leone era certamente vescovo di Baris di Pisidia.
- ^ (FR) Raymond Janin, La hiérarchie ecclésiastique dans le diocèse de Thrace, in Revue des études byzantines, tomo 17, 1959, pp. 140-141.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 428
- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 1223-1226 e Indice p. XXVII
- (LA) Daniele Farlati-Jacopo Coleti, Illyricum Sacrum, vol. VIII, Venezia 1819, pp. 123-125
- (FR) Jacques Zeiller, Les origines chrétiennes dans les provinces danubiennes de l'empire romain, Paris, 1918, pp. 165–166
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
- (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org