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Appennino settentrionale

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Appennino settentrionale
Monte Cimone, la cima più alta dell'Appennino settentrionale
ContinenteEuropa
StatiItalia (bandiera) Italia
San Marino (bandiera) San Marino
Catena principaleAppennini
Cima più elevataMonte Cimone (2 165 m s.l.m.)
Massicci principaliAppennino ligure
Appennino tosco-emiliano
Appennino tosco-romagnolo
 Bene protetto dall'UNESCO
Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino Settentrionale
 Patrimonio dell'umanità
TipoNaturale
Criterio(viii)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2021
Scheda UNESCO(EN) Evaporitic Karst and Caves of Northern Apennines
(FR) Scheda

L'Appennino settentrionale è una suddivisione della catena montuosa degli Appennini che si estende in Italia settentrionale e in Toscana. Si suddivide nelle sezioni dell'Appennino ligure e dell'Appennino tosco-emiliano; secondo alcune fonti, quest'ultimo comprende l'Appennino tosco-romagnolo[1]. Il suo limite settentrionale è il Colle di Cadibona, dove si unisce con la catena alpina. Il suo limite meridionale, a seconda delle fonti, è considerato il valico di Bocca Serriola, o quello di Bocca Trabaria o anche l'intera zona compresa tra i due valichi[2]

Geologicamente, l'Appennino Settentrionale ha confini diversi rispetto a quelli dettati da pure considerazioni geografiche. A nord ne viene escluso tutto il tratto tra l'entroterra di Genova e il Passo di Cadibona, mentre a sud si estende anche oltre Bocca Trabaria/Bocca Serriola. Dal punto di vista geologico l'Appennino settentrionale è così limitato da due grandi strutture con forte componente trascorrente: a nord la linea Sestri-Voltaggio e a sud la linea Ancona-Anzio[3]. È costituito da falde (ovvero unità tettoniche): masse rocciose di notevole estensione orizzontale che durante i movimenti orogenetici sono traslate di decine o centinaia di chilometri impilandosi le une sulle altre.

La catena appenninica settentrionale è il risultato della sovrapposizione tettonica di due domini paleogeografici diversi: una parte interna liguride e una parte esterna umbro-marchigiana. La storia geologica di questi insiemi geologici è molto complessa. L'insieme esterno è formato da uno zoccolo continentale (zoccolo Apulo) formato prevalentemente da rocce calcaree, poi traslate da ovest verso est. La parte interna liguride, si è originata dall'oceano ligure-piemontese, testimoniato dalla presenza di ofioliti oceaniche, nel Giurassico e nel Cretacico, con una storia strutturale molto complessa e connessa con l'orogenesi alpina.

Appennino ligure

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Lo stesso argomento in dettaglio: Appennino ligure.
Appennino ligure: Monte Maggiorasca

L'Appennino ligure inizia dal colle di Cadibona e si interrompe al Passo della Cisa, che permette le comunicazioni tra La Spezia e Parma. Il suo percorso corrisponde all'area ligure, passando dal Savonese agli immediati dintorni di Genova. Esso incombe sul Mar Ligure con diramazioni ripide e scoscese, solcate da brevi valli, per lo più trasversali, dense di popolazione. Da ricordare il "gruppo del Beigua", nell'entroterra tra Genova e Varazze, che costituisce il tratto più sottile di questa catena montuosa, con una serie di monti affacciati sul mare con un'altezza compresa tra i 1000 e i 1300 metri (dal m. Beigua al Reixa presso il passo del Faiallo), formati da rocce ofiolitiche a prevalenza serpentinose (appartenenti alle rocce effusive). Invece, verso la Pianura Padana, presenta diramazioni e vallate più lunghe ma meno abitate. Nella zona sono presenti diversi parchi naturali tra i quali lungo la linea dello spartiacque appenninico si possono annoverare il Parco del Beigua (Regione Liguria), delle Capanne di Marcarolo (Regione Piemonte), dell'Antola, dell'Aveto.

Appennino tosco-emiliano

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Lo stesso argomento in dettaglio: Appennino tosco-emiliano.
Appennino reggiano: Pietra di Bismantova

L'Appennino tosco-emiliano va dal Passo della Cisa al valico di Bocca Trabaria o, secondo altre fonti, a quello di Bocca Serriola; altre fonti, infine, considerano tutta la zona compresa tra questi due valichi come punto di congiunzione con l'Appennino umbro-marchigiano[2]. Spiccano in questo tratto il Monte Cimone (2165 m s.l.m.), Monte Cusna (2121 m s.l.m.), Monte Prado (2054 m s.l.m., unico 2000 toscano), Alpe di Succiso (2017 m s.l.m., il 2000 più a nord di tutta la catena Appenninica), il Monte Giovo (1991 m s.l.m.), il Monte Casarola (1978 m s.l.m.), Monte Rondinaio (1964 m s.l.m.), il Corno alle Scale (1945 m s.l.m.), il Monte Gennaio (1814 m s.l.m.) e tante altre vette di quasi 2000 m, amene e paesaggisticamente eccezionali. Interessante per la sua forma è la Pietra di Bismantova, singolare formazione geologica nei pressi di Castelnovo ne' Monti.

Secondo alcune fonti, il tratto sud-orientale dell'Appennino tosco-emiliano prende il nome di Appennino tosco-romagnolo[1].

Appennino tosco-romagnolo

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Lo stesso argomento in dettaglio: Appennino tosco-romagnolo.
Appennino riminese: Monte Carpegna

L'Appennino tosco-romagnolo[N 1] si estende tra la Romagna e la Toscana e la Repubblica di San Marino. Esso parte dal Passo della Futa a ovest (oltre il quale si estende l'Appennino tosco-emiliano in senso stretto) confinando a sud con l'umbro-marchigiano presso il valico di Bocca Trabaria o quello di Bocca Serriola[2].

Le cime più elevate sono il Monte Falco (1.658 m s.l.m.) e il Monte Falterona (1.654 m s.l.m.). Altra cima di rilievo è il Monte Fumaiolo (1.408 m s.l.m.), dalle cui pendici sgorga il fiume Tevere, in prossimità del paese di Balze di Verghereto. L'Appennino tosco-romagnolo ospita il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Stazioni sciistiche

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Annotazioni
  1. ^ Numerose fonti non citano l'Appennino tosco-romagnolo, considerando tutto il settore tra l'Appennino ligure e quello umbro-marchigiano come "Appennino tosco-emiliano". Ciò dipende dal fatto che sino al 1946 la regione Emilia Romagna si chiamava ufficialmente solo "Emilia". Si veda: Enciclopedia Treccani, voce Emilia Romagna (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2019).
Fonti
  1. ^ a b Alfredo Bellandi, La Romagna toscana: paesi dell'Appennino tosco-romagnolo, Edimond, 2004. ISBN 9788850002429.
  2. ^ a b c Si riportano le fonti per i tre punti di vista. Tra le fonti che considerano il valico di Bocca Trabaria il limite tra Appennino Tosco-emiliano (e quindi l'Appennino settentrionale) ed Appennino Umbro-marchigiano (e quindi l'Appennino centrale) si citano: Tra le fonti che considerano invece come limite il valico di Bocca Serriola si citano: Ci sono infine fonti che considerano come limite tutta la zona compresa tra i due valichi suddetti; tra queste si citano:
    • APPENNINO - Treccani, su Treccani. URL consultato il 4 aprile 2024.;
    • Informatore botanico italiano - volume 20 - (pagina 454)
  3. ^ Bruno Martinis, La fragilità del bel paese: geologia dei paesaggi italiani, edizioni Dedalo, 2003 (pagina 25). ISBN 9788822062567.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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