Antonio Albano

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Antonio Albano
Antonio Albano con la maglia del Napoli (1973)
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza175 cm
Peso72 kg
Calcio
RuoloCentrocampista
Termine carriera1978
Carriera
Giovanili
1967[1]-1971Napoli[1]
Squadre di club1
1971-1972Napoli0 (0)
1972-1973Sessana21 (8)
1973-1975Napoli15 (0)
1975Brindisi1 (1)
1975-1976Nocerina8 (0)
1976-1978Paganese59 (7)
1978-1980Frattese52 (7)
1980-1983Real Marcianise29 (8)
1983Valdiano 854 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Antonio Albano (Napoli, 15 gennaio 1952) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Sposatosi con Anna, ha due figli, Lino e Andrea.[1]

Nasce e cresce a Fuorigrotta,[1] quartiere di Napoli, e sin da giovane è subito notato dalla società partenopea, nella quale fa tutta la trafila delle giovanili partendo dai "Giovanissimi" fino ad arrivare in prima squadra.[1]

Debuttò in campionato con la Sessana, disputando 21 partite nella Serie D 1972-1973 durante le quali mise a segno 8 reti.

Tornò al Napoli, dove rimase nelle due stagioni successive, nelle quali i partenopei sfiorarono lo scudetto. Albano giocò in azzurro 15 partite, le uniche in massima serie della sua carriera, senza segnare reti.[2] In particolare, collezionò 11 presenze nel campionato 1973-1974, concluso dai partenopei al 3º posto, e 4 gettoni l'anno seguente, nel quale la squadra campana conquistò il 2º posto. Il debutto avvenne il 18 novembre 1973, subentrando a Riccardo Mascheroni al 61' della gara pareggiata per 1-1 sul campo della Fiorentina.[3]

Dopo una breve esperienza al Brindisi, con la cui maglia disputò una partita in Serie B mettendo a segno una rete, nel mercato autunnale del campionato 1975-1976 si trasferì in Serie C alla Nocerina.[4] Successivamente militò per due stagioni nella Paganese, ancora in Serie C. Nel 1978 approda alla Frattese alla corte di Mr. Cané nelle due stagioni con i Nerostellati vince una promozione in Serie C . Gli ultimi anni li trascorre al Real Marcianise per poi chiudere nel 1984 la carriera in quarta serie col Valdiano.

Si ritira dal calcio a soli 26 anni, tornando a una vita più umile.[1] In seguito trova lavoro in una farmacia:[1] nel 1992, dopo aver incontrato casualmente Lino Russo, il medico del Napoli, entra a far parte dello staff medico dei partenopei come magazziniere.[1] Fin da giovane conosce Paolo Cannavaro.[5] Inoltre, è attribuito a lui il lancio di Fabio Cannavaro, fratello di Paolo che in seguito diverrà campione del mondo nel 2006 e che all'epoca, nonostante fosse ancora nelle giovanili del Napoli, stava per essere ceduto:[6] Marcello Lippi avrebbe cominciato a schierarlo proprio su consiglio di Albano.[1][6][7]

Presenze e reti nei club

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Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1969-1970 Italia (bandiera) Napoli A 1 0 CI 0 0 CF 1 0 - - - 2 0
1971-1972 Italia (bandiera) Napoli A 0 0 CI 1 0 CU 0 0 - - - 1 0
1973-1974 Italia (bandiera) Napoli A 11 0 CI 2 1 - - - - - - 13 1
1974-1975 A 4 0 CI 3 0 CU 0 0 - - - 7 0
Totale Napoli 15 0 6 1 0 0 23 1
Totale carriera ? ? ? ? ? ? ? ? ? ?
  1. ^ a b c d e f g h i Albano, 40 anni fa vinse in Portogallo Ora fa il magazziniere, in Corriere del Mezzogiorno, 12 marzo 2014. URL consultato il 1º marzo 2016.
  2. ^ Album delle figurine Panini dei rispettivi campionati.
  3. ^ Almanacco illustrato del calcio - La cronistoria dei campionati, ed. Panini, vol. 1974-1976
  4. ^ Nocerina 1975-76 [collegamento interrotto], su forzamolossi.it.
  5. ^ «Cannavaro unico capitano», gli striscioni per il giocatore «ripudiato», in Il Mattino. URL consultato il 1º marzo 2016.
  6. ^ a b Angelo Carotenuto, Cannavaro convoca gli amici Venite a Berlino, ho i biglietti, in La Repubblica, 9 luglio 2006. URL consultato il 1º marzo 2016.
  7. ^ Franco Esposito, Cannavaro, un'evasione da 900 milioni di euro, su italiachiamaitalia.it, 23 ottobre 2014. URL consultato il 1º marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).

Collegamenti esterni

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