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Alouatta

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Disambiguazione – "scimmia urlatrice" rimanda qui. Se stai cercando la divinità maya, vedi Scimmia urlatrice (divinità).
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Alouatta
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
(clade)Euarchonta
OrdinePrimates
SottordineHaplorrhini
InfraordineSimiiformes
ParvordinePlatyrrhini
SuperfamigliaCebidae
FamigliaAtelidae
SottofamigliaAlouattinae
Trouessart, 1897
GenereAlouatta
Lacépède, 1799
Specie
Alouatta belzebul

Alouatta caraya
Alouatta coibensis
Alouatta guariba
Alouatta macconnelli
Alouatta nigerrima
Alouatta palliata
Alouatta pigra
Alouatta sara
Alouatta seniculus

Alouatta è un genere di primati della famiglia degli Atelidi, noti in italiano come scimmie urlatrici, diffuso del continente americano. È l'unico genere della sottofamiglia Alouattinae.

Le varie specie ascritte al genere vivono nelle foreste pluviali dell'America Centrale e meridionale, dal Messico del sud all'Argentina settentrionale: il solo Brasile ospita la metà delle specie conosciute.

Si tratta di animali di dimensioni medio-grandi a seconda della specie, da 56 fino a 92 cm (più altrettanti di coda), per un peso massimo di 11 kg: questi valori rendono le scimmie urlatrici fra i più grandi primati autoctoni del Nuovo Mondo (l'uomo, molto più grande, è giunto nel continente americano in un secondo momento), contendendosi il primato coi generi Brachyteles e Ateles.

Tutte le specie possiedono una lunga coda prensile, dall'estremità inferiore glabra ed assai sensibile, che utilizzano a mo' di quinto arto per una migliore presa fra i rami: non utilizzano infatti mai la brachiazione, preferendo mantenersi con almeno due appendici ad un supporto durante il movimento. Le prime due dita delle mani sono opponibili alle restanti tre.

Fra i colori del mantello prevalgono tinte scure, come rossastro, bruno e nero: la specie Alouatta caraya presenta uno dei più marcati casi di dimorfismo sessuale tra i primati (il maschio è uniformemente nero mentre la femmina è di un colore giallo opaco).

Hanno abitudini diurne e sono animali assai sociali, vivendo in gruppi che contano fino a oltre 25 individui: questi gruppi comprendono sempre femmine in numero maggiore dei maschi (rapporto 1m:4f), anzi solitamente il gruppo si riduce a un harem con un unico maschio, mentre più maschi sono osservabili in gruppi particolarmente grandi. A differenza di varie altre platirrine, dove i gruppi hanno carattere familiare, fra le scimmie urlatrici ambedue i sessi, una volta raggiunta la maturità, si allontanano dai genitori e vanno a far parte di altri gruppi: all'interno dello stesso gruppo, perciò, è raro trovare animali adulti imparentati.

A differenza di altre scimmie del Nuovo Mondo, sia i maschi che le femmine hanno visione tricromatica, il che vuol dire che sono in grado di vedere a colori.

Si tratta degli unici primati esclusivamente folivori del continente americano (possono tuttavia integrare la loro dieta con altro materiale di origine vegetale, come frutti, fiori e semi): a causa della loro dieta povera di nutrienti, devono mangiare grandi quantità di cibo ed hanno generalmente movimenti piuttosto lenti. Passano inoltre circa l'80% del loro tempo in stato di inattività, il che ne fa i primati meno attivi del mondo.

Come il nome comune suggerisce, queste scimmie utilizzano molto la comunicazione vocale: possiedono un osso ioide conformato in maniera particolare che permette loro di emettere dei particolari richiami (più che urla, sono assimilabili a ruggiti nei maschi e grugniti nelle femmine), che vengono amplificati dalla laringe ingrossata e sacciforme e sono perciò udibili fino ad oltre 5 km di distanza. Sono perciò considerati gli animali terrestri che emettono il suono più potente. I "concerti" delle scimmie urlatrici sono udibili soprattutto al mattino ed hanno funzione di demarcazione e rivendicazione del territorio.

Urla delle scimmie urlatrici

Rapporti con l'uomo

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Nonostante abbiano indole gentile e solo raramente siano aggressive, le scimmie urlatrici sopportano male la cattività: sono infatti le uniche platirrine che gli indios amazzonici non tengono mai come animali domestici. Humboldt descrisse questi animali come «Malinconici nell'aspetto, nella voce, nel comportamento».

Per i Maya, questi animali erano i protettori divini degli artigiani in generale, ma in particolare erano i patroni di scribi e scultori: fra le rovine di Copán si possono osservare numerose rappresentazioni della divinità, a dimostrazione dell'importanza di cui questo animale godeva presso i Maya. Anche nel Popol Vuh si può leggere di due scimmie urlatrici nel mito degli eroi gemelli.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Nomenclatura italiana dei primati, su unipv.it. URL consultato il 4 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2008).
  • Le scimmie urlatrici[collegamento interrotto] Animal Planet
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